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Autore Messaggio
genziana



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MessaggioInviato: Ven Mag 04, 2012 19:34    Oggetto: Firmiamo 5 X MILLE a favore ADRICESTA Mod. 730 - UNICO - CUD Rispondi citando



    compilando il Modello: Dichiarazione dei Redditi Anno 2O12

    Mod. 730 o Mod. UNICO, Mod. CUD relativo a Redditi 2O11


    con la scheda riservata alla Destinazione del 5 X MILLE puoi

    donare all'ADRICESTA la quota dell'Irpef che già hai versato

    allo Stato: nessun esborso in più e se vuoi abbina l'8 x mille





    per te • stampa la locandina e consegnala al commercialista

    per aiuto solidale: diffondila tra parenti, conoscenti, colleghi

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genziana



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MessaggioInviato: Sab Mag 05, 2012 21:47    Oggetto: 30/04; 2-3/05/12 CYRANO DE BERGERAC al Traiano CIVITAVECCHIA Rispondi citando



CYRANO DE BERGERAC di e con Alessandro PREZIOSI

30/04, 2 e 3 maggio - Teatro Traiano CIVITAVECCHIA




ha scritto:



Al Traiano molto apprezzato il Cyrano di Preziosi


Chiusura in bellezza per la stagione teatrale del Traiano. Il Cyrano di Alessandro Preziosi, ultimo spettacolo in abbonamento, rinviato per la neve a febbraio, ha riscosso grande consenso dagli spettatori. L’attore, molto apprezzato soprattutto dal pubblico femminile, si è esibito lunedì, mercoledì e giovedì sera, dando ottima prova di sé.
Un lavoro difficile, considerando che Preziosi (anche regista dello spettacolo) ha recitato in versi.



RIPRODUZIONE RISERVATA



IL MESSAGGERO |ed. Civitavecchia |05/05/2012 |Pag. 31







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MessaggioInviato: Dom Mag 06, 2012 09:41    Oggetto: febbraio 2012 - DOSSIER MEDICINA intervista teatro/ADRICESTA Rispondi citando



      a breve, le pagine originali con l'intervista e l'articolo

      dedicate ad Alessandro Preziosi e all'Adricesta Onlus




      e pubblicate su DOSSIER MEDICINA - Febbraio 2012

      magazine trimestrale di Salute, Medicina e Benessere

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MessaggioInviato: Mar Mag 08, 2012 07:54    Oggetto: SET .Maggio 2012 - intervista PREZIOSI regista/attore CYRANO Rispondi citando



ha scritto:



            Alessandro Preziosi

        .Per il debutto come regista ho
      puntato sul Cyrano, eroe senza tempo


tx Antonietta Sasso


LA POPOLARITA’ CON LE FICTION TELEVISIVE, I SUCCESSI AL BOTTEGHINO CON LE COMMEDIE CINEMATOGRAFICHE. PER L’ATTORE PARTENOPEO, PERO’, IL TEATRO RESTA IL PRIMO ED IRRINUNCIABILE AMORE, COME HA DIMOSTRATO AL BELLINI DI NAPOLI. IN ATTESA DI NUOVI PROGETTI DA REALIZZARE CON LO STABILE D’ABRUZZO.



Alessandro Preziosi, dopo cinema e Tv, è tornato nella sua città con un classico della letteratura classica mondiale: Cyrano De Bergerac, andato in scena al Teatro Bellini di Napoli tra gli applausi convinti del pubblico.

- Quale la tua vera passione tra le tre arti?
Per avere una passione bisogna coltivarla in tutte le sue possibili declinazioni il teatro è una di quelle. Ho incominciato con il teatro, ho proseguito con la tv, poi il cinema e poi ancora teatro. Non mi sono mai posto il problema di quale fosse la mia reale passione. Ogni passione comporta una fatica in più e questa fatica va pesata in tutte le sue scelte. Non potrei mai fare solo teatro perché mi invecchierebbe precocemente. Il teatro significa essere in continuo ascolto di quello che fai, quello che dici, di quello che progetti e che lasci in scena e te lo porti dietro per chissà quanto altro tempo quindi come tutte le passioni va dosata”.

- Quindi la tv, il cinema sono momenti di relax?
Sono momenti di un altro genere di passione che richiedono un approccio e una mentalità diversa, molto più disciplinata gestita da altri e paradossalmente quando sei in mano agli altri devi fare molta più attenzione”.

- Alessandro Preziosi regista?
Alessandro Preziosi regista è stata una bella scoperta anche per me. E’ stato un qualcosa che mi è in qualche modo esploso in mano. È stato entusiasmante vedere quanto la gente apprezzasse il tipo di scelta per l’allestimento dello spettacolo”.

- Le letture di Sant’Agostino sono arrivate prima o dopo la fiction?
Le letture di Sant’Agostino sono venute poco tempo prima in una straordinaria esperienza fatta alla Cattolica in concomitanza con altri canti del Cyrano. Sant’Agostino prima e Cyrano dopo si sono accavallati in una maniera abbastanza casuale”.

- Differenza tra il Conte Ristori e Sant’Agostino in cui appare maggiormente la teatralità?
La teatralità consiste in una compenetrazione, al di là, di quanto possa cogliere la macchina da presa poi se la macchina da presa è brava a coglierla questo non dipende dall’attore bensì dalla sinergia e dall’ empatia che c’è con il registra nella costruzione”.

- E la sinergia con il personaggio?
Nasce da una costruzione profondamente intima con il personaggio che però arriva fino ad un certo punto. Nel caso di Sant’Agostino non avevo bisogno di convertirmi per …convertirmi. Sono cose che sono già dentro di te, altre che sono tecnicamente stimolabili, altre che sono raccontate dal regista in un momento cronologicamente diverso dalla tua performance. Non saprai mai quello che verrà riportato sulla pellicola. Si può scegliere l’espressione più bella, ma meno centrale rispetto a quello che è il tuo percorso”.

- La tua esperienza come direttore artistico del Teatro Stabile d’Abruzzo?
Il mio lavoro inizierà appena ci saranno i referenti giusti. E’ una bellissima esperienza che vivo con grande responsabilità e lo farei con lo stesso spirito se dovesse capitare a Napoli. Quella de L’Aquila è una dimensione dove si riparte da zero. Il teatro può essere un luogo dove riconcentrare una vitalità che permette alla città di sentirsi tale”.



© Riproduzione riservata



SET - rivista mensile gratuita - Maggio 2012 – Pag. 24-25







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MessaggioInviato: Mar Mag 08, 2012 15:05    Oggetto: febbraio 2012 - DOSSIER MEDICINA intervista teatro/ADRICESTA Rispondi citando



ha scritto:



              Copertina

              Alessandro Preziosi

              il teatro nel sangue
              i bambini nel cuore


Trentotto anni, due figlie, origini napoletane ed uno spiccato senso artistico che, circa vent’anni fa, lo ha strappato ad una promettente carriera forense, all’inseguimento di una passione, quella per il suo lavoro, che oggi ama terribilmente ed incondizionatamente. Già acclamatissimo da pubblico e critica come attore del piccolo e grande schermo, troviamo ora Alessandro Preziosi impegnato in una tournée teatrale come regista ed interprete di Cyrano De Bergerac, la celeberrima commedia di Edmond Rostand, meraviglioso mix di romanticismo, ironia ed esilarante comicità.




Di Alessia Addari (Direttore Responsabile)
Febbraio 2012

Figlio di avvocati. Laureato con 110 e lode in giurisprudenza, frequenti poi l’Accademia dei Filodrammatici a Milano. Quale il motivo di questa inconsueta “inversione di marcia” nella tua vita?
Non è affatto facile ricostruire i motivi di certe scelte, soprattutto quando queste avvengono sulla base di certe frustrazioni o aspirazioni trattenute. Il mio caso è un po’ una combinazione delle due: la voglia di tenermi libero ed allo stesso tempo non sapere come gestire questa libertà, intesa soprattutto come possibilità di agire indipendentemente da una struttura che ti sovrasta, sia familiare che lavorativa. Quando ho scelto avevo ventiquattro anni, laureato in legge e già praticante da un anno in uno studio di avvocatura civile. In questa occasione ho avuto la grande fortuna di trovare una passione, un terreno fertile per il mio entusiasmo per la vita e la mia visione delle cose, così aerea, astratta e velleitaria. Ed è proprio su questa velleitarietà, poi diventata una professione, che ho trovato la mia dimensione, attraverso una disciplina nel creare un vero e proprio lavoro, sia attraverso il teatro che il cinema e la televisione.

Recentissima la tua nomina a Direttore Artistico del Teatro Stabile d’Abruzzo. Un grande impegno, soprattutto in una realtà, come quella della nostra Regione, afflitta ultimamente da una profonda crisi culturale e bisognosa di nuovo slancio e spessore artistico. Sono già al vaglio progetti ed iniziative in tal senso?
Assolutamente si. Il primo e fondamentale progetto riguarda una vera e propria riprogrammazione della stagione teatrale, che vivrà attraverso una circuitazione non più legata al solo Teatro Comunale de L’Aquila, ma anche agli altri Teatri di Chieti, Pescara e Teramo, con un coinvolgimento, dunque, dell’intera Regione. La nuova distribuzione sarà relativa sia a spettacoli di debutto nazionale prodotti dal Teatro Stabile de L’Aquila, sia a spettacoli ospitati da questo stesso.
Proprio a proposito di produzioni, mia intenzione sarebbe quella di mettere in scena testi di autori ancora in vita, drammaturgie moderne e soprattutto italiane, coinvolgendo brillanti protagonisti del nostro cinema quali Favino, Germano, Battiston, attori con una spinta teatrale impareggiabile ed inoltre molto stimati ed apprezzati dal grande pubblico giovanile.


Sempre a proposito della grande passione per il teatro, di enorme successo il tuo debutto lo scorso gennaio in duplice veste di interprete e regista in una nuova produzione di Cyrano De Bergerac. Che significato attribuisci all’opera di Rostand e come potrebbe inserirsi in un contesto sociale come quello che stiamo vivendo?
La scelta di mettere in scena il Cyrano nasce dalla possibilità di creare, attraverso questo meraviglioso personaggio, una sorta di paravento per poter parlare di qualcuno che combatte contro i compromessi, i pregiudizi, l’avidità e la menzogna. Sono infatti sostenitore della grande attualità delle opere classiche, che a tutt’oggi continuano ad avere così tanta forza ed appiglio all’interno del nostro sociale, colpendo ancora molto animi e sensibilità. Questo, probabilmente, il motivo del grande successo di questi spettacoli, in grado di coinvolgere il pubblico, fino all’immedesimazione in realtà e situazioni sempre più vicine al proprio vissuto. Cyrano è un personaggio assolutamente diverso da quelli interpretati finora: lui ha il coraggio di aprirsi al pubblico, di rendersi meraviglioso per sé e per la città, di mettersi in mostra nel bene e nel male. Ammette in maniera responsabile ed eroica la propria debolezza nel non riuscire a farsi amici, in questo spirito di fierezza ed orgoglio che lo attanaglia, non rendendolo adatto ed adeguato alla società nella quale vive. Un ritratto questo che in fondo corrisponde anche al disagio di alcune personalità del nostro tempo, manifestato soprattutto nell’affrontare i grandi sentimenti come l’amicizia, l’amore o anche la vita sociale e la politica. Tutto questo, dunque, è alla base della straordinarietà di quest’opera.

Un percorso professionale in ascesa il tuo, che ti annovera nella rosa degli attori più apprezzati del panorama artistico italiano. Se oggi, all’apice del tuo successo, dovessi stilare un bilancio della tua vita, cosa ne risulterebbe?
Sicuramente, dal punto di vista professionale, cercherei il più possibile di variare le mie esperienze, continuando ad accettare ogni tipo di sfida, come accaduto in passato con il canto, i musical o lavorare contemporaneamente in teatro ed al cinema, o al cinema ed in televisione. L’intenzione è quella di rendere ancor più considerevole la quantità del lavoro finora svolto, le mie letture ed anche questa recente direzione del Teatro Stabile de L’Aquila. Dovendo stilare un bilancio del mio percorso professionale posso, dunque, affermare che tornando indietro rifarei tutto, lasciando forse un po’ più spazio per delle esperienze all’estero, magari in Europa, dove avere la possibilità di confrontarmi con altri mondi ed altri modi di lavorare, sempre utili per accrescere il proprio bagaglio di esperienze.

Una fama che ti definisce un attore piuttosto schivo e restio a parlar di te e della tua vita privata, mentre in realtà sembrerebbe tu sia un gran chiacchierone con uno spiccato senso dell’umorismo, a testimonianza del tuo sangue napoletano. Quale di queste due immagini ti rappresenta di più?
Naturalmente la seconda! Il problema è legato alla grande confusione ed allo stordimento del mezzo mediatico, considerato nel suo complesso televisivo, giornalistico e cartaceo. Forse l’unico che salverei è quello radiofonico, il solo, a mio parere, davvero capace di far capire al meglio la persona con cui hai a che fare, perché la senti parlare in presa diretta, perché può smentire, chiarire quello che dice o farsi capire per quello che realmente è. Oggi le deduzioni dei giornalisti o le etichette con le quali ti portano avanti sono un po’ riduttive. Io sono sempre stato un tipo molto molto aperto, ma ho smesso di esserlo quando mi sono accorto che alla fine, l’unica cosa che interessava era sapere cosa succedesse nella mia vita privata, che onestamente non ritengo altrettanto interessante quanto il mio percorso professionale.

Forte e duraturo è il tuo legame con l’Associazione pescarese ADRICESTA, (Associazione Donazione Ricerca Italiana Cellule Staminali Trapianto e Assistenza), di cui sei illustre testimonial ormai da molti anni. Un forte messaggio di amore, solidarietà e speranza con l’ intenzione di sensibilizzare quanto più possibile ad una situazione di dolore e sofferenza, quella dei piccoli malati di leucemia. Cosa ti ha spinto ad avvicinarti a questa realtà?
Ciò che mi ha avvicinato ad ADRICESTA è forse lo stesso criterio che mi ha spinto a fare l’attore… non c’è una scelta vera e propria. E’ stata una meravigliosa occasione che mi è stata offerta e che ho colto all’inizio con grande entusiasmo e partecipazione. Con gli anni e con la nascita delle mie due figlie, purtroppo, mi sono reso conto della difficoltà nel dedicare il tempo necessario a questo progetto, nonostante ciò l’organizzazione è riuscita a creare condizioni tali affinché fossi sempre presente in occasioni o eventi importanti. Per il resto, l’amore e la disponibilità che in fondo è il minimo che io possa dare e forse anche poco rispetto a quello che in una vita più equilibrata sarei riuscito a fare per questi bambini.

“Un Buco Nel Muro” è il nome del progetto che hai sposato, la cui intenzione è quella di alleviare il senso di isolamento dei piccoli pazienti ricoverati nei centri oncoematologici pediatrici. Quali sono i canali e le iniziative in grado di poter combattere la solitudine di questi bambini?
Devo dire con estremo piacere che, durante questi anni, tutti gli obiettivi che ADRICESTA ed io ci eravamo proposti in merito a questo progetto, sono andati a buon fine. Siamo infatti riusciti nell’intento di creare postazioni multimediali all’interno delle stanze sterili dei bimbi malati di leucemia, nonostante queste apparecchiature fossero assai difficili da installare in questi luoghi, a cui si aggiunge anche quello di aver realizzato, sempre attraverso una iniziativa dell’Associazione, i sogni di questi piccoli degenti. Per ciò che riguarda la raccolta fondi, questa avviene in maniera molto ordinata, attraverso cene di beneficenza o la vendita durante le ottanta date della mia tournée, di alcuni miei gadget in appositi desk, dove peraltro è possibile per gli spettatori avere informazioni dettagliate sia sull’Associazione che sulle sue attività. Del resto, il mio motto con ADRICESTA è sempre stato “miglioriamoci”, anche se ammetto che farlo è davvero molto faticoso, forse addirittura vano come proposito, ma sarebbe ancor più mortale non provarci.

Questo tuo impegno sociale, l’interesse e l’aiuto nei confronti dei piccoli, ha sicuramente creato un valore aggiunto sia alla tua carriera che ai tuoi rapporti personali. Cos’è cambiato nell’approccio con gli altri e nel tuo modo di vedere la vita?
Emotivamente l’incontro con questa realtà mi ha permesso di ridimensionare molto i problemi del quotidiano che ho dovuto affrontare, per fortuna molto meno gravi rispetto a quelli con cui ho avuto a che fare visitando i bambini negli ospedali o ascoltando le storie raccontate dai genitori di questi piccoli. Umanamente, invece, rispetto alla sofferenza altrui, credo ci sia un preciso percorso e solo negli anni, alla fine di un periodo della tua vita, si possano tirare le somme. E’ infatti molto difficile superare il contraccolpo emotivo, razionalizzare e capire bene il senso della vita o il modo in cui poter aiutare gli altri. Ci vuole un’età per metabolizzare il dolore in maniera concreta, ed io credo di stare ancora percorrendo una strada, sempre molto distratto dalle cose che faccio e, soprattutto, dal mio lavoro che ritengo sia emotivamente molto delicato, tanto da non permettermi mai di avvitarmi in maniera definitiva rispetto ad un punto, facendomi sentire sempre incostante e contraddittorio. Devo dire che, a questo proposito, il confronto con ADRICESTA è stato ed è molto importante. Infatti tutte le volte in cui sono con loro, e purtroppo ultimamente un po’ meno di frequente, mi accorgo davvero di quanto mi dia gioia questo contatto. Poi vedo tanti bambini che sono guariti, grazie anche al sostegno morale, ed allora lì sono davvero felice.




        Solidarietà

        Alessandro Preziosi e ADRICESTA:

        Grandi progetti per “piccoli amici”


Tanti modi per trasmettere un messaggio meraviglioso: alleviare il senso di isolamento dei piccoli pazienti ricoverati nei centri onco-ematologici pediatrici. Infatti, i giovani ospiti ricoverati per lunghi periodi, già indeboliti dalla malattia, sono sottoposti a dura prova dall’isolamento in camera sterile, necessario in questi casi. Con l’ausilio di computer e webcam, la “prigione” si trasforma, il bambino può comunicare con l’esterno, mantenendo una relazione “quasi” normale con l’ambiente: importantissimo in un momento di grave disagio e fragilità.

Alessandro Preziosi





Un Buco Nel Muro”:
con ADRICESTA una webcam contro la solitudine.



Scopo del progetto è varcare la soglia dell’isolamento, tramite internet, per i piccoli pazienti ricoverati in camere sterili, inaccessibili ad un contatto umano (se non con un genitore alla volta). E’ prevista la dotazione di strumenti e sistemi di comunicazione tecnologicamente avanzati che, ricorrendo anche a telecamere collegate ad Internet, potranno alleviare il senso di solitudine per chi è costretto a vivere in piccole camere per diversi mesi, lontano dai suoi punti di riferimento abituali, quali la famiglia, gli amici e la scuola. Il progetto, partito inizialmente per l’Ospedale di Pescara, sta trovando un tale seguito in tutte le parti di Italia, che si è deciso di coprire cinque città in tutto, due al Nord e due al Sud. I presupposti della suddetta iniziativa riguardano i seguenti punti:

• con l’ausilio di un computer all’interno della camera, il bambino può comunicare con i propri amici che vengono a fargli visita (tramite postazioni multimediali all’esterno del reparto);

• tramite la rete, il bambino in isolamento può interagire, cooperare e giocare insieme a tutti gli altri utenti collegati in quel momento, consentendogli in questo modo di sentirsi meno lontano dal suo punto di riferimento scolastico, nonché familiare. Le attività proposte consentiranno di seguire una lezione scolastica, di scambiare opinioni su avvenimenti esterni e parlare delle esperienze vissute in ospedale;

• con le postazioni multimediali all’esterno dei reparti, i visitatori (compagni di scuola, amici, parenti etc.) che per motivi igienici non possono entrare in reparto, tantomeno nelle camere dei bambini degenti, potranno effettuare collegamenti e dialogare in questo modo con il paziente ricoverato. L’utilizzo della posta elettronica consentirà al bambino ricoverato di progettare e lavorare, in contatto con la scuola di appartenenza, per sviluppare compiti senza sottoporsi a tempi ed orari rigidi di lavoro;

• uso di internet, incontrare amici virtuali per vivere una situazione che li faccia sentire “fuori dalla camera di isolamento”; con l’introduzione delle webcam la camera sterile si trasforma in un prolungamento dell’habitat familiare e il bambino può mantenere una relazione abbastanza normale con l’ambiente, potendo collegarsi con teatri, musei, scuola e quant’altro che possa in qualche modo rompere il disagio e la fragilità vissuta in prima persona dai pazienti pediatrici in isolamento. Nonostante difficoltà logistiche per l’organizzazione degli spazi multimediali e di un sistema di manutenzione nei reparti, ma sarà nulla in confronto a quanto affrontato giornalmente dai piccoli ospiti, che, indeboliti dalla malattia, vivono una realtà difficile da accettare per chi ha solo volontà di giocare, ridere e conoscere amici.





Un Sogno In Corsia”: realizziamo i loro desideri.


L’iniziativa si propone di realizzare i sogni e i desideri dei bambini lungodegenti ricoverati nei vari reparti pediatrici ospedalieri. Il progetto verrà promosso negli ospedali italiani, con il coinvolgimento prioritario dei bambini ricoverati, a cui verrà data la possibilità di disegnare i loro sogni su fogli da disegno stampati dalla ADRICESTA, sorteggiandone poi, uno per ogni nosocomio (più uno di riserva), direttamente dai referenti Ospedalieri di ciascun ospedale, unitamente alla delegata regionale e volontari dell’Associazione di competenza. Questo progetto, ha l’obiettivo di regalare al bambino malato un momento di felicità, che lo distolga dal suo problema quotidiano: attraverso il disegno, il bambino ci comunicherà i suoi desideri ma, soprattutto, i suoi bisogni, tanto espressi quanto latenti, che uno volta riconosciuti possono aiutare medici, genitori e associazioni di volontariato, a migliorare la dura permanenza in ospedale del bambino, sostenendolo anche psicologicamente. Il sogno prioritario del bambino malato sarà sicuramente quello di guarire ma, la guarigione, deve essere considerata la vittoria di una lotta che ogni giorno il bambino, i medici e i genitori combattono. Questa iniziativa, invece, fa si che il bambino fruisca nel mondo reale di quella possibilità di sognare senza dover pensare alla sua malattia, grazie alla generosità di chi vorrà realizzare i suoi desideri: concretizzarli rappresenta quindi, per i piccoli pazienti, l’evasione dalla realtà del proprio quotidiano e restituisce loro nuove e concrete capacità per affrontare al meglio la malattia e le cure, oltre ad un nuovo rinnovato entusiasmo per la vita. I disegni verranno poi esposti durante una serata di beneficenza, alla quale parteciperanno personaggi del mondo dello sport e della spettacolo, per la raccolta dei fondi necessari per esaudire tutti i sogni sorteggiati e, se necessario, anche parzialmente o totalmente quelli di riserva.




    DOSSIER MEDICINA – Salute Medicina Benessere in Rivista
    Il trimestrale - Anno 6 - n. 13 - Gennaio-Febbraio-Marzo 2012

web www.dossiermedicina.com






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MessaggioInviato: Mar Mag 08, 2012 15:06    Oggetto: febbraio 2012 - DOSSIER MEDICINA intervista teatro/ADRICESTA Rispondi citando



ha scritto:










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MessaggioInviato: Mar Mag 08, 2012 15:08    Oggetto: febbraio 2012 - DOSSIER MEDICINA intervista teatro/ADRICESTA Rispondi citando



ha scritto:












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MessaggioInviato: Gio Mag 10, 2012 01:42    Oggetto: 11/5/12 Teatro Stabile d'ABRUZZO al Salone del Libro, TORINO Rispondi citando


QuestoTeatro - Periodico di informazione del ha scritto:



    .IL TSA AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO


Il Teatro Stabile d'Abruzzo sarà al Lingotto di Torino per la XXV edizione del Salone Internazionale del Libro. All'interno delle quattro giornate curate dall'Assessorato alla Cultura della Regione Abruzzo, l'Ente Teatrale Regionale diretto da Alessandro Preziosi, darà vita ad un evento che vuole sottolineare lo stretto rapporto tra il mondo della scrittura e quello del teatro. Gli attori della compagnia del fortunato spettacolo "Cyrano" Sara Borghi, Marco Canuto e Francesco Civile, nello stand abruzzese, animeranno il pomeriggio di venerdì 11 maggio a partire dalle ore 17,30 modulando le loro voci sulle pagine dei grandi autori che hanno fatto la storia della letteratura e dell'editoria.
Con il meglio delle case editrici regionali, con le emozioni culturali, storiche, artistiche e naturalistiche del nostro territorio, si cercherà di portare al grande pubblico di Torino anche il sapore del cammino della città di L'Aquila verso la sua rinascita, faranno, infatti, da sfondo alla performance le splendide immagini del centro storico provenienti dalle "personali" del fotografo Roberto Grillo e da lui gentilmente concesse.
Una vetrina di grande prestigio per l'intera Regione che contribuirà alla comunicazione dell'eccellenza abruzzese nel campo culturale.








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genziana



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MessaggioInviato: Gio Mag 10, 2012 09:31    Oggetto: 11/5/12 Teatro Stabile d'ABRUZZO al Salone del Libro, TORINO Rispondi citando



ha scritto:



    AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO

    Ci sono anche: il Teatro d'Abruzzo e il
    filo diretto con i militari italiani nel mondo

Quando cinema e televisione strizzano l'occhio alla letteratura.



(...) Non solo cinema e tv: al Lingotto anche il Teatro Stabile d'Abruzzo. All'interno delle quattro giornate curate dall'Assessorato alla Cultura della Regione Abruzzo. L'Ente Teatrale Regionale diretto da Alessandro Preziosi, darà vita ad un evento che vuole sottolineare lo stretto rapporto tra il mondo della scrittura e quello del teatro.

Un altro importante appuntamento è quello con i nostri militari all'estero.
Il Ministero della Difesa parteciperà alla XXV edizione del Salone. Lo stand espositivo della Difesa, nel padiglione tre della Fiera, offrirà ai visitatori l'occasione di incontrare e di dialogare tramite collegamenti in video conferenza con i militari italiani in Libano, Afghanistan, Kosovo ed in navigazione nelle acque del golfo di Aden e dell'Oceano Indiano. Presso lo stand saranno presentate le più recenti opere editoriali su temi militari e storici. Al Salone Internazionale sarà in più presente una nutrita rappresentanza di atleti con le stellette, testimoni del valore educativo dato dallo sport. Inoltre saranno organizzati numerosi forum che metteranno a confronto gli studenti delle scuole piemontesi con il mondo delle Forze Armate

10/05/2012







    nell'argomento "IL MIO CYRANO" aperto da Alessandro

    troviamo le interviste e gli articoli riguardanti L'AQUILA

    la ricostruzione, la cultura e il Teatro Stabile D'Abruzzo

    e a questo topic vi rimando, per recensioni e commenti

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genziana



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MessaggioInviato: Gio Mag 10, 2012 09:44    Oggetto: noir: IL COMMISSARIO DE LUCA 4 film tv in replica su RAI UNO Rispondi citando



              ............



        Alessandro Preziosi è "Il commissario De Luca"

        in replica su RAI UNO, di domenica 03.11 circa

        di notte 13 maggio, dentro una 'Estate torbida'

        film tv tratto dal romanzo noir di Carlo Lucarelli

Premio Kinéo "Diamanti al Cinema Italiano" Venezia 2008 ! Miglior Film Tv


"Estate torbida", un film di Antonio Frazzi (durata 109 minuti) - Con Ana Caterina Morariu, Rolando Ravello, Corrado Fortuna, Massimo Venturiello, Stefano Pesce e con Giovanni Franzoni, Angelica Zanardi, Alex Sassatelli, Laura Cleri, Marco Morellini, Camillo Grassi, Beppe Chierici, Paolo Bocelli, Roberto Abbati, Marcus j. Cotterell, Valeria Sabel, Natasha Cicognani, Gianfranco Candia - Sceneggiatura di Francesco Bruni, Francesco Cenni, Michele Pellegrini, Luca Persiani con la supervisione di Carlo Lucarelli e con la collaborazione di Andrea e Antonio Frazzi - Una coproduzione RAI FICTION-Ager 3 realizzata da Grazia Volpi.
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marystone



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MessaggioInviato: Gio Mag 10, 2012 10:10    Oggetto: Commissario De Luca Rispondi citando


Ho comprato i DVD e li ho rivisti con immenso piacere!!!!

Ale interpreta questi noir in modo davvero eccellente!!!!! Smile Smile Smile

Bravo Ale!!!!! Laughing Laughing Laughing


Quando torni in TV??????????

Mi manchiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!! Laughing Laughing Laughing
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genziana



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MessaggioInviato: Gio Mag 10, 2012 16:01    Oggetto: ALE scrive NEL FORUM con noi - I NOSTRI INCONTRI - messaggi! Rispondi citando



il nostro Capitano è venuto a far visita al Suo Forum!

ha aperto un topic In Annuncio per dialogare insieme

    " I NOSTRI INCONTRI " ! autore ALESSANDRO
leggiamo e inseriamo con Rispondi i nostri messaggi!




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genziana



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MessaggioInviato: Sab Mag 12, 2012 11:45    Oggetto: SETTE - Corriere della Sera - 10/05/12 intervista per AMLETO Rispondi citando



ha scritto:


L’EDICOLA del Corriere

    I dubbi di Amleto? Sono quelli dei giovani d’oggi


Lo spiega l’attore Alessandro Preziosi, che ha calcato le scene proprio nei panni del personaggio shakespeariano



di Peppe Aquaro

Chi è Amleto? Un uomo che schiva i propri sentimenti in ragione del peso dell’abitudine: attraverso quel suo vorrei ma non posso, in quanto vittima di una grossa responsabilità – regnare un giorno sulla Danimarca – non riuscirà mai a calarsi nella realtà delle cose”. Alessandro Preziosi, parlando di uno dei più celebri personaggi shakespeariani, fa subito capire quanto ne sia attratto, avendolo “frequentato” sul palcoscenico, prima nei panni di Laerte, poi in quelli dello stesso Amleto. In mezzo, dodici anni di indagine intorno ad Amleto – titolo della seconda uscita di “William Shakespeare”, la collana del Corriere della Sera in edicola da lunedì 14 – un’opera che, secondo l’attore, offre inevitabili paragoni con i giorni nostri. “Parliamo di un classico, cioè di un testo che funziona a distanza di quattrocento anni: se sia un bene? Non proprio, in quanto l’incapacità di agire di Amleto potrebbe essere la stessa della mia generazione”, provoca Preziosi. E aggiunge: “Così come l’amore per Ofelia, suggerito dalle rispettive famiglie, ha tutta l’aria di un affare socio-politico da Terzo millennio, deciso da chi detiene il potere”. L’uomo di cinema e teatro (impegnato in questa stagione nel Cyrano de Bergerac di Rostand, ndr) ci crede poco a una lettura del principe di Danimarca come vittima del sistema. “Nel mio primo Amleto, diretto da Antonio Calenda, interpretavo Laerte e scrutavo Kim Rossi Stuart-principe di Danimarca, il quale era sicuramente molto bravo a farne un personaggio puro e oppresso ma, dopo dodici anni, il “mio Amleto” è diventato un cinico che si nasconde dietro ogni pretesto per poter ammazzare sei persone, compresa Ofelia”, osserva e ricorda: “A New York, poco meno di vent’anni fa, è stato organizzato un vero e proprio processo al protagonista shakespeariano, visto come un serial killer: ebbene, è stato tranquillamente giudicato capace di intendere e di volere”. D’accordo, ma dopo averlo impersonato per 160 repliche, qualcosa salverà di un principe così spietato? Preziosi risponde citando Amleto: "“Visto che nessun uomo sa niente di ciò che lascia, che è lasciare per tempo? Che sia”". Siamo nella scena seconda del quinto atto, “dove emerge tutto il coraggio e la maturità di un’anima alla quale non è permesso di vivere, ma che va incontro alla morte con serenità”, continua l’attore, cui non sfuggono gli elementi cristiani nel testo del Bardo, ma con dei distinguo. “Più che di cristianesimo, parlerei di un laicismo del dubbio. Del resto, lo stesso Claudio, re di Danimarca e zio di Amleto, a un certo punto grida: “Angeli, venitemi in soccorso, cosa debbo fare?”. Insomma, è l’eterna domanda, refrain nelle figure shakespeariane, che regna sovrana”. Ma un attore, sul palco, come affronta il celebre monologo della scena prima dell’atto terzo. “Essere o non essere”? “Se pensiamo alla messa in scena di Peter Brook, dove l’essere o non essere è pronunciato con compenetrazione, sembra di trovarsi al cinema con un effetto più che realistico. Inoltre, ci sono le eredità interpretative di Vittorio Gassman e Carmelo Bene: per il primo, la finzione è talmente esasperata da farti credere che Amleto non provi alcun dolore, mentre Bene, attraverso un sovvertimento totale del testo, lascia spazio al paradosso”, spiega l’attore e conclude: “Il segreto? Saper trasmettere allo spettatore pathos e cinismo: poi, a un tratto stacchi e, nel momento in cui pronunci “Essere o non essere”, ritorni ad essere te stesso, l’uomo, non l’attore”.




10 maggio 2012 – SETTE – settimanale - CORRIERE DELLA SERA






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MessaggioInviato: Sab Mag 12, 2012 12:33    Oggetto: 12/5/12 Pescara, ADRICESTA e Campagna Oculistica Provinciale Rispondi citando



    Occhio alla Prevenzione!!! con ADRICESTA ONLUS




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MessaggioInviato: Sab Mag 12, 2012 12:34    Oggetto: 12/5/12 Pescara, ADRICESTA e Campagna Oculistica Provinciale Rispondi citando



ha scritto:



    Pescara. Da oggi visite oculistiche gratuite

    Parte da via Rubicone
    la Campagna Provinciale dell’ADRICESTA


PESCARA. Comincerà oggi la Campagna Oculistica Provinciale coordinata dalla Onlus ADRICESTA. L’iniziativa partirà alle 10.30 in Via Rubicone, 15, nel quartiere San Donato con le visite di controllo gratuite che proseguiranno fino alle ore 18.00. All’inaugurazione parteciperanno Fernando Guarino, direttore sanitario della Asl, Carla Panzino, presidente dell’ADRICESTA, Nicoletta Verì, presidente della comissione regionale Sanità, l’assessore alle Politiche sociali del Comune Guido Cerolini Don Marco Pagnaniello della Caritas, Antonio Romano della Protezione civile, Gianluca Graziani della Croce Rossa e Valeria Pellicciaro di Will Clown.

La campagna si svolgerà nella provincia di Pescara e sarà coordinata dall’ADRICESTA che nel 2009 ha attivato l’Ambulatorio di Ipovisione presso l’Ospedale di Pescara, con 2 oculisti, un ortottista ed attrezzature varie.

L’iniziativa proseguirà domani a Spoltore, in piazza Di Marzio dove verrà installata una postazione medica con tende, adibite ad ambulatori, con attrezzature per controlli gratuiti della vista, con oculisti specializzati ed un ortottista, sotto la direzione della Unità Operativa di Oculistica dell’ospedale di Pescara. Sabato 19 Maggio poi la postazione verrà installata a Popoli in piazza Paolini mentre domenica 20 maggio sarà a Penne in piazza Luca da Penne.

Il progetto si articola in tre filoni: informazione, prevenzione e avvio alla cura. L’informazione, verrà svolta sul territorio con incontri e distribuzione di materiale informativo. La prevenzione verrà svolta con il supporto delle circoscrizioni più a rischio povertà con lo screening gratuiti periodici. L’avvio alla cura, verrà effettuato inviando direttamente i soggetti a rischio o francamente patologici alle strutture ospedaliere.




...con i volontari della Misericordia


Durante la giornata saranno inoltre esposti i due quad che, secondo il Progetto Sos Riviera già realizzato la scorsa estate effettueranno per il 2° anno consecutivo un servizio di primo soccorso sulle spiagge attraverso questo nuovissimo sistema di mezzi allestiti con equipaggiamento kit traumatico e kit per rianimazione cardio- polmonare.


© RIPRODUZIONE RISERVATA



IL CENTRO - PESCARA - Pag. 11 - sabato 12 maggio 2012







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