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*SANT'AGOSTINO* film tv regia Christian Duguay, RAI/Lux Vide
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genziana



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MessaggioInviato: Lun Ott 01, 2012 07:33    Oggetto: *SANT'AGOSTINO* film tv regia Christian Duguay, RAI/Lux Vide Rispondi citando






"SANT'AGOSTINO" il film tv sul canale 28 di TV2OOO



Sabato 6 - 21.20 e domenica 7 APRILE 2013 - 21.05, per il ciclo Vite alla ricerca di Dio, va in onda il film tv "Sant'Agostino" .Lux Vide. regia di Christian Duguay, protagonisti: Alessandro Preziosi, Monica Guerritore, Franco Nero, Cesare Bocci, Andrea Giordana. (2009)



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    I NOSTRI INCONTRI ...IN TV sul Canale 25 RAI!

    venerdì 1° marzo 2013: RAI PREMIUM ore 23.00

    "Autoritratti" intervista: ALESSANDRO PREZIOSI




Viaggio alla scoperta dei protagonisti della Fiction. Magazine realizzato da Rai Premium.

Alessandro Preziosi racconta la sua intensa carriera d'attore in teatro cinema televisione
è uno dei volti più conosciuti, in produzioni RAI come 'Il Capitano' e "Sant'AGOSTINO".



"Autoritratti" è una serie di interviste-confessione agli attori più amati dal grande pubblico, che raccontano la loro vita e la loro carriera artistica avvalendosi del ricco repertorio televisivo di cui sono stati protagonisti. Non solo le sequenze delle fiction, ma anche i backstage, le foto di scena e l’album di famiglia, oltre a brevi contributi tratti dal cinema e dal teatro.

Si crea così un fitto intreccio tra la diretta testimonianza dell’attore e i personaggi che ha interpretato, in cui la scena si mischia con la vita reale e il ricordo si rispecchia nell’immagine ancora viva sullo schermo televisivo.

L’intervista, che è più un racconto in prima persona che un dialogo con l’autore, prende la forma di un ‘autoritratto’ in quanto è il protagonista che evoca fatti, memorie, situazioni della propria esperienza professionale, senza tralasciare aneddoti privati che ne definiscono meglio il carattere, la sensibilità, i pensieri e le passioni. In questo senso Autoritratti è anche una ‘confessione’, che avvicina il pubblico a un attore conosciuto attraverso le tante maschere indossate sulla scena. Un vero e proprio “ritratto allo specchio”.

Non si tratta, però, solo di un viaggio a ritroso nella memoria, per ricordare ai telespettatori le fiction andate in onda sui canali Rai, ma anche di un percorso che guarda al futuro, con anticipazioni sulle nuove produzioni e sui progetti che vedono coinvolti i nostri ospiti.




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"SANT'AGOSTINO" il film tv sul canale 28 di TV2OOO



Sabato 6 - 21.20 e domenica 7 ottobre 2012 - 21.05, per il ciclo Vite alla ricerca di Dio, va in onda il film tv "Sant'Agostino" .Lux Vide. regia di Christian Duguay, protagonisti: Alessandro Preziosi, Monica Guerritore, Franco Nero, Cesare Bocci, Andrea Giordana. (2009)








SINOSSI • Era il 24 agosto del 410, quando si concluse l'assedio di Roma da parte dei Visigoti.
La capitale dell'Impero che aveva dominato il mondo per secoli si piegava sotto il peso di un'orda barbarica di cinquecentomila persone entrate come un fiume in piena dalla Porta Salaria. Una tragedia che suggella la lenta ma inesorabile crisi dell'intera romanità.
Uno scontro di civiltà porta a la fine della Storia. Il mondo conosciuto fu sconvolto quando apprese che "la città eterna", era stata violata, ma la voce di un uomo si levò alta a sostegno di una nuova civiltà da ricostruire.
Sulle rovine ancora salde dell'Impero Romano, il sangue giovane delle popolazioni pagane e lo spirito del Cristianesimo fondano i pilastri di una nuova umanità.
Ne é convinto Agostino, ex "avvocato di grido", ora, a furor di popolo, vescovo di Ippona, città sulle coste dell'Africa mediterranea.
Da qui, da dove oggi partono gli scafi degli immigrati clandestini in cerca di fortuna verso il mondo occidentale, Agostino, accogliendo i profughi provenienti da Roma con i loro racconti raccapriccianti, riesce a vedere una strada provvidenziale per l'umanità...
Il mondo romano tramonta, e al suo posto nasce un'altra "città terrena", diversa, inaspettata, destinata a vivere nell'attesa della "città di Dio" senza attaccarsi a modelli terreni.
Quest'uomo, infaticabile cercatore di un senso alla sua vita e alla Storia, parla anche a noi, oggi, uomini e donne a cavallo di un millennio appassionatamente in cerca di significato.




Idea "Speriamo che molti, vedendo questo dramma umano, possano essere trovati dalla Verità e trovare la Carità" Papa Benedetto XVI

http://storico.radiovaticana.org/it1/storico/2009-09/audio/ra/00176433.RM Real player


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L'ultima modifica di genziana il Gio Dic 26, 2013 17:10, modificato 8 volte
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genziana



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MessaggioInviato: Lun Ott 01, 2012 09:06    Oggetto: *SANT'AGOSTINO* in tv: 31/01-01/02/2010 Rai Uno - Raifiction Rispondi citando



      ALESSANDRO PREZIOSI protagonista In TV

      "SANT'AGOSTINO" una serata RAI Premium

      venerdi' 9 novembre 2012 da 21.10 a 00.35


      1ª e 2ª parte in successione: film Tv di 200'


MINISERIE - La travagliata vita di Sant'Agostino, dall'adolescenza a Tagaste, alla conversione all'età di 33 anni al Cristianesimo, fino alla sua elezione a vescovo di Ippona, città sulle coste dell'Africa.



      "SANT'AGOSTINO" 31/1-1/2/2010 RAI Uno





    Premio Kinéo 2010 "Diamanti al Cinema Italiano"
    67^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia


    "SANT'AGOSTINO" con regia di Christian Duguay
    Produzione Rai Fiction - Lux Vide
    con ALESSANDRO PREZIOSI
    Miglior Film TV 2010 • Premio Speciale Rai Trade




    ROMAFICTIONFEST 2010 - TV Sorrisi e Canzoni
    Sorrisi.Com «Gran Premio della fiction italiana»


    Premio Miglior Attore per la categoria Miniserie
    ALESSANDRO PREZIOSI in «SANT'AGOSTINO»


2 puntate da 100' | Produzione 2009: LUX VIDE, RAI Fiction, RAI Trade, EOS Entertainment (Germania), Grupa FILMOWA (Polonia)

videoclip 3'09'' ; ascolti Rai1 www.luxvide.it/santagostino-49.html


www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-600caf8c-53b3-45d0-aa7f-d04ecdf9c177.html intervista a Preziosi e anteprima


• anteprima mondiale a Castelgandolfo della miniserie dedicata a Sant'Agostino: visione privata per Papa Benedetto XVI - 2/9/2009





www.youtube.com/watch?v=YIw2BDsPotU Caricato da luxvideproduzioni 03/09/2009

Servizio del Tg1 sull'anteprima della fiction "Sant'Agostino" presentata in anteprima a Papa Benedetto XVI, nella residenza estiva di Castel Gandolfo.


CITTA' DEL VATICANO, 3 settembre 2009 (VIS). Alle 17:30 di mercoledì 2 settembre, nella Sala degli Svizzeri del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre Benedetto XVI ha assistito alla proiezione di una sintesi del film "Sant'Agostino", dedicato alla vita del Vescovo di Ippona. Il film, una coproduzione Italia, Germania e Polonia, è stato realizzato da Lux Vide/Rai Fiction, Bayerischer Rundfunk/Tellux Film, Eos Entertainment Rai Trade e Grupa Filmova Baltmedia e diretto dal regista Christian Duguay.
Al termine della proiezione il Santo Padre ha ringraziato tutti i responsabili del progetto ed ha detto: "In realtà, mi sembra che il film sia un viaggio spirituale in un continente spirituale molto distante da noi e tuttavia molto vicino a noi, perché il dramma umano è sempre lo stesso. Abbiamo visto come, in un contesto per noi molto lontano, si rappresenta tutta la realtà della vita umana, con tutti i problemi, le tristezze, gli insuccessi, come pure il fatto che, alla fine, la Verità è più forte di qualunque ostacolo e trova l'uomo. Questa è la grande speranza che rimane alla fine: noi non possiamo trovare da soli la Verità, ma la Verità, che è Persona, ci trova. Esternamente la vita di sant'Agostino sembra finire in modo tragico: il mondo per il quale e nel quale è vissuto finisce, viene distrutto. Ma come è stato qui affermato, il suo messaggio è rimasto e, anche nei cambiamenti del mondo, esso perdura, perché viene dalla Verità e guida alla Carità, che è la nostra comune destinazione". "Grazie a tutti" - ha concluso il Papa - "Speriamo che molti, vedendo questo dramma umano, possano essere trovati dalla Verità e trovare la Carità".


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L'ultima modifica di genziana il Gio Nov 08, 2012 02:05, modificato 1 volta
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genziana



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MessaggioInviato: Lun Ott 01, 2012 13:05    Oggetto: *SANT'AGOSTINO* in tv: 31/01-01/02/2010 Rai Uno - Raifiction Rispondi citando



Rassegna stampa del Forum di Alessandro sulla fiction “SANT’AGOSTINO”:



in questo topic clicchiamo RISPONDI per inserire i nostri commenti

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marystone



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MessaggioInviato: Lun Ott 01, 2012 17:41    Oggetto: S. Agostino Rispondi citando


L'ho già rivista altre volte e la rivederò nuovamente con grande gioia...perchè mi fa bene dentro e...dopo...mi fa stare meglio!!!! Smile Smile Smile

Adoro questa fiction e...trovo la recitazione del nostro Ale....IMMENSA.....ECCELSA!!!! Laughing Laughing Laughing Laughing

Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro!!!!! Smile Smile Smile Smile

Ciao grande...unico...immenso Ale!!!!!!!
TVB
Mariella
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mari27



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MessaggioInviato: Lun Ott 01, 2012 18:00    Oggetto: Rispondi citando


-

Lavoro da rivedere assolutamente!!!!!!!

..........a parer mio è uno dei migliori lavori fatti da Preziosi per la TV,
forse il migliore per intensità, spiritualità e.... sensibilità!!!



***
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marystone



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MessaggioInviato: Lun Ott 01, 2012 18:50    Oggetto: Rispondi citando


Mari....sono tutti diversi i lavori di Ale!!!! Smile Smile Smile

Ognuno..nel suo genere...è ricco di intensità...sensibilità......e spiritualità....quindi non si può dire...a parer mio...quale sia il più bello!!!!

Non si può fare una classifica....sono tutti belli.....proprio perchè sono tutti diversi!!!

fammi fare una battuta ironica....si può dire lo stesso di...Garko???? ah ah ah

Ti abbraccio e buona serata
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genziana



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MessaggioInviato: Mar Ott 02, 2012 13:36    Oggetto: *SANT'AGOSTINO* 6-7 ottobre in prima serata su TV2OOO can.28 Rispondi citando



31/01/2010
ha scritto:





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genziana



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MessaggioInviato: Mar Ott 02, 2012 17:48    Oggetto: *SANT'AGOSTINO* in tv: 31/01-01/02/2010 Rai Uno - Raifiction Rispondi citando



31/01/2010
ha scritto:





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mari27



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MessaggioInviato: Mar Ott 02, 2012 18:56    Oggetto: Rispondi citando


marystone ha scritto:
Mari....sono tutti diversi i lavori di Ale!!!! Smile Smile Smile

Ognuno..nel suo genere...è ricco di intensità...sensibilità......e spiritualità....quindi non si può dire...a parer mio...quale sia il più bello!!!!

Non si può fare una classifica....sono tutti belli.....proprio perchè sono tutti diversi!!!

fammi fare una battuta ironica....si può dire lo stesso di...Garko???? ah ah ah

Ti abbraccio e buona serata



....i lavori di Preziosi per la TV sono tutti validissimi ma permettimi:
il messaggio presente in questo lavoro non è paragonabile agli altri.....che
hanno tanti altri pregi ma non quello di parlare di Dio, di spiritualità, di un grande Padre della Chiesa come fu Sant'Agostino, di temi che coinvolgono intimamente tanti di noi!

Ciao, buona serata! Wink Very Happy


***
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marystone



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MessaggioInviato: Mar Ott 02, 2012 18:59    Oggetto: Rispondi citando


Mari....hai ragione....concordo con te!!!!!! Smile Smile Smile Smile

ti abbraccio Smile
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genziana



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MessaggioInviato: Mer Ott 03, 2012 10:34    Oggetto: *SANT'AGOSTINO* in tv: 31/01-01/02/2010 Rai Uno - Raifiction Rispondi citando



_ 01/02/2010
ha scritto:




SANT'AGOSTINO / Intervista: Christian Duguay



Il regista: il pubblico non incontrerà il Santo, ma un uomo che si converte



lunedì 1 febbraio 2010

Sant'Agostino, la fiction interpretata da Alessandro Preziosi e Franco Nero, che si conclude stasera su Raiuno alle 21.10, racconta le vicissitudini di un uomo e del suo viaggio spirituale. Il regista Christian Duguay, che il sussidiario.net ha raggiunto, ci spiega perché con la fiction ha voluto raccontare la modernità del personaggio reale. E attraverso la narrazione di quegli episodi e di quei tratti della personalità particolarmente umani, ci fa capire quanto il santo assomigli a ciascuno di noi.

Sant’Agostino è un personaggio molto conosciuto, ma non è un santo “del popolo” come, per esempio, San Francesco. Come avete fatto a rendere la sua storia interessante per il pubblico di oggi?

Con Sant’Agostino cerchiamo di raggiungere un largo pubblico, sia cristiano che non. Quella che presentiamo è la storia di un uomo che è vittima del proprio narcisismo, della propria abilità oratoria e il cui carisma è tale che i peccati e i vizi della vita gli ruotano attorno. È un viaggio pieno di colpa, di rammarico, di introspezione e, a un certo punto, una serie miracolosa di eventi che porteranno alla sua conversione spirituale. Una storia personale che ha un orizzonte epico e raccontata in un modo immediato e accessibile che spero ne permetterà l’apprezzamento da parte di tutti.

Perché secondo lei “Le confessioni di Sant'Agostino” sono, dopo la Sacra Bibbia, il libro cristiano più letto nel mondo anche da non cattolici?

Le riflessioni e le preoccupazioni espresse allora da Agostino hanno una risonanza e una immediatezza che sono interessanti per i lettori di oggi allo stesso modo in cui lo furono per i lettori del suo tempo.

Lei conosceva la figura di Sant’Agostino? Che idea ne aveva prima del film? Il suo punto di vista è cambiato grazie a questo film?

Essendo stato educato da cattolico, lo conoscevo sotto il profilo religioso e spirituale, ma, essendo mio padre un avvocato, anche questo aspetto di Sant’Agostino mi ha sempre affascinato. Conoscevo il filosofo e l’oratore cortigiano che si è allontanato dal compiacimento e dall'egocentrismo derivante dal suo ovvio talento per indirizzarlo verso la fede cristiana. La ricerca e poi la rappresentazione di un uomo che ha vissuto una conversione così profonda ha avuto un marcato impatto spirituale su di me e, in un certo senso, ho percepito una specie di invito divino a presentare al pubblico qualcosa di questa esperienza personale.

Il film segue la vita di Sant’Agostino in modo fedele, o qualche parte è stata romanzata?

Abbiamo condotto ricerche molto attente su Sant’Agostino e la maggior parte dei personaggi è basata su figure storiche. A scopi narrativi abbiamo costruito uno schema nel quale un Sant’Agostino più anziano, sull’orlo di perdere tutto quanto ha costruito sotto l’incalzare dei Vandali, riconsidera il suo passato attraverso i suoi scritti. Con questo schema narrativo abbiamo dovuto alleggerire alcune circostanze per questioni di tempo. Per esempio, non siamo entrati nel fatto che allora vi fossero due imperatori e abbiamo parlato solo di quello residente a Milano, dove Agostino era diventato oratore di corte. Ma ci siamo attenuti per la maggior parte del racconto alla verità storica.

Qual è, secondo lei, il punto di forza di questo film, quello che può renderlo un successo televisivo?

La chiave è proprio la sua conversione. Un ampio pubblico di cristiani e non cristiani potrà mettersi in rapporto non con un santo, ma con un uomo che fa sua l’idea molto moderna di dover fare i conti con i propri intimi conflitti e contemporaneamente con la propria vita esteriore. Un uomo che abbandonerà il proprio narcisismo, la propria avidità e i successi mondani per qualcosa di più profondo e intenso.

Come è stato lavorare con gli attori protagonisti, e in particolare con Alessandro Preziosi? È stato difficile per lui calarsi nel ruolo di Agostino, un personaggio tutt’altro che semplice e lineare?

La mia collaborazione con Alessandro è stata intensa e soddisfacente. Siamo così riusciti a presentare il viaggio intimo di un uomo e contemporaneamente a collocarlo nel suo contesto sociale, storico e spirituale. In questo, abbiamo avuto un forte supporto dal reparto letterario della Lux Vide e dallo scrittore Francesco Arlanch, riuscendo così a dare una prospettiva globale di questo viaggio, senza essere sopraffatti dalla complessità del quadro storico. Credo che questa sia una delle più significative interpretazioni di Alessandro.

Ha vissuto degli episodi particolarmente importanti con Preziosi?

Un momento significativo che Alessandro e io abbiamo vissuto insieme, e che è un buon esempio della fusione tra le nostre capacità, è il discorso che Agostino tiene come vescovo alla corte a Cartagine, dove viene accusato di eresia dai donatisti. La scena era stata concepita in modo da poter riprendere l’intero discorso con una sola ripresa di steadicam. Una sequenza complicata per entrambi e che richiedeva tutta la nostra concentrazione ed esperienza, ma a un certo punto Alessandro e io eravamo talmente in comunione che è diventato un balletto spirituale.

Cosa intende?

Mi sentiva attorno a lui con la steadicam e quasi percepiva le mie istruzioni senza che io le dovessi esprimere. Il risultato è stata una delle più sorprendenti interpretazioni che Alessandro abbia mai offerto e una ripresa tra le più complesse che io abbia mai girato. Allo stesso tempo ha dato scorrevolezza al personaggio, avvantaggiando tutta la storia.

Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate nel passaggio dalla sceneggiatura alla messa in scena?

Come per tutti i racconti storici è essenziale cercare di ricostruire accuratamente l’autenticità delle scene. Siamo stati aiutati dall’aver girato negli Empire Studios in Tunisia, di cui Lux Vide è comproprietaria. Abbiamo così potuto rispettare l’autenticità dei set e delle location nonostante un budget limitato. In precedenti occasioni mi ero abituato a lavorare con budget molto più grandi e abbiamo dovuto ricorrere a tutta la nostra abilità di cineasti per realizzare una fiction di questa ampiezza.

In che maniera avete ovviato al budget limitato?

Daniele Passani, il nostro line producer, mi ha sempre fornito ciò di cui avevo bisogno, ma sempre sfruttando al massimo le risorse che ci erano consentite. Così come è stato molto bravo Paolo Zaccara, il nostro responsabile delle visualizzazioni, un aspetto molto importante nel nostro film, che ci ha consentito per esempio, nei luoghi storici di eliminare digitalmente elementi di disturbo, o di moltiplicare la folla o gli eserciti. Anche il tempo atmosferico è stato dalla nostra parte e il produttore, Luca Bernabei, mi ha detto che in tutte le sceneggiature con un soggetto spirituale in cui è stato coinvolto ha riscontrato accadere un piccolo miracolo. Io posso veramente dire che con Sant’Agostino ho potuto sperimentare ogni giorno piccoli miracoli.

A parte il protagonista, c’è un personaggio che, mentre giravate il film, ha assunto un peso inaspettato, ha rivelato – magari grazie all’interprete – un potenziale non previsto?

Grazie al buon lavoro della responsabile del casting, Teresa Razzauti, gli attori erano tutti adeguati ai personaggi che dovevano interpretare. Un esempio è la scelta di Francesca Cavallini, di solito impiegata in ruoli romantici, per il ruolo della fredda, dura, calcolatrice madre del giovane imperatore, che è riuscita anche a comunicarci una figura materna e ferocemente protettiva. Ma ve ne sono molti altri…

Quali, ad esempio?

Johannes Brandrup, nella parte del giovane Valerio è stato perfetto come amico del cuore di Agostino, così come lo sono stati Gerard Alexander Held, Valerio da vecchio, e Franco Nero, nella parte di Sant’Agostino anziano. Monica Guerritore ha offerto un’interpretazione unica e delicata nel non semplice ruolo di una figura materna che non ha mai smesso di aver fiducia nella capacità di suo figlio di progredire e cambiare.

E tra i personaggi minori?

Andrea Giordana ha fornito una sorprendente interpretazione del vescovo Ambrogio, rappresentando in un modo estremamente efficace la sua capacità di vedere dentro Sant’Agostino, di cui diventa il vero mentore e colui che provoca la sua trasformazione spirituale. Al centro del film c’è la complessa relazione tra Agostino e la sua amata schiava Khalida. Serena Rossi recita con delicata grazia nella parte di questa schiava, che segue Sant’Agostino, gli dà un figlio, lo sostiene nel suo lavoro e nella sua trasformazione, fino al sacrificio finale di lasciarlo perché possa continuare nelle mani di Dio. La sua intesa sullo schermo con Alessandro dà un grande apporto alla storia, con tutti i corretti elementi del dramma.

Quali aspetti, durante la lavorazione del film, le sono rimasti più favorevolmente impressi nella memoria?

Ho avuto la fortuna di poter utilizzare la stessa squadra italiana della mia precedente produzione su Coco Chanel. È stata la mia seconda esperienza con un équipe italiana e mi sono trovato immediatamente a casa, loro sono diventati rapidamente come una seconda famiglia per me. Tutti hanno giocato un ruolo fondamentale, a cominciare dal produttore Luca Bernabei e gli altri della Lux, che mi hanno lasciato libero di mettere le mie capacità al servizio della storia, dandomi anche la migliore squadra creativa che abbi amai incontrato. E poi la straordinaria progettazione dei set di Carmelo Agate, o i costumi di Stefano De Nardis, il prezioso contributo di Sergio Ercolessi nel dare autenticità alla atmosfera attorno agli attori e alle loro interpretazioni.

Che ruolo ha svolto il feeling tra lei e la sua squadra nella realizzazione del film?

Non sarebbe stato possibile portare a termine una produzione delle dimensioni di Sant’Agostino se tutti non avessero lavorato in sintonia, che si trattasse del più piccolo oggetto in scena o della più grande costruzione scenica, della recitazione delle nostre star o delle azioni dietro le quinte. In tutto questo, non avrei potuto avere un aiuto migliore di Sergio. Si arriva così a Fabrizio Lucci, il direttore della fotografia.

Ovvero?

Dato che io opero direttamente tutte le macchine da ripresa, occorrono un rapporto e un’intesa speciale con il direttore della fotografia. Con Fabrizio è stata una delle esperienze più significative di collaborazione stringente che io abbia mai avuto. È veramente un artista nel senso più stretto del termine e della tradizione centenaria italiana. Infine, ancora Luca Bernabei. Attraverso la nostra collaborazione professionale abbiamo sviluppato un’amicizia che ci permette di andare più al fondo e di trasferire una profondità alle nostre produzioni che spero possa avere impatto sul pubblico e dare ad esso una comunicazione profonda.

Qual'è l'aspetto della personalità di Agostino che può colpire di più l'uomo comune contemporaneo?

Il punto chiave è disegnare un personaggio la cui ambizione ad un certo punto prende il sopravvento sul suo viaggio spirituale ed emotivo. Il risultato è che chi viene in contatto con lui soffre nello stesso modo in cui lui sta soffrendo, ed è così che si rende conto che non può in coscienza continuare a vivere in quel modo.

E a quel punto?

Perciò si rivolge a Dio, cosciente che, sebbene cerchi il perdono, non può riparare il male del passato, ma che la sua conversione gli permetterà di fare il bene in futuro. Ho usato la metafora dei mosaici, una forma d’arte molto comune specialmente nelle chiese, piccolo pezzi che vediamo assemblare nel quadro completo di una vita spirituale e intensa. È come se ogni piccolo pezzo trattasse dei suoi peccati fino al punto in cui vediamo il mosaico della chiesa di Ambrogio e Sant’Agostino vede per la prima volta che l’immagine è il battesimo di Cristo.

Perché ha voluto utilizzare questi elementi artistici?

Sono riuscito a riunire artisticamente tutti questi elementi per aiutare il pubblico a sperimentare questo momento altamente spirituale. La musica di Andrea Guerra è stata essenziale per sostenere la realizzazione di questo difficile compito e Andrea, con le sue capacità e attraverso le voci dei bambini, ha introdotto un’aura di purezza nel panorama musicale.

Quale messaggio lascerà questo film al pubblico, alla società in cui viviamo?

Abbiamo realizzato un film che, sebbene ambientato tra il quarto e il quinto secolo, rappresenta una storia molto attuale, alla quale il pubblico potrà facilmente rapportarsi. La storia di un uomo portato dai suoi desideri e ambizioni a una conversione spirituale che renderà la sua vita piena di significato e di scopo. È una storia che riguarda il concetto che le azioni hanno conseguenze, il perdono, la profondità delle relazioni e l’importanza dei valori familiari. È difficile trovare una storia più attuale per la nostra epoca convulsa.
(Ilenia Provenzi)






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nenepd



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MessaggioInviato: Mer Ott 03, 2012 12:52    Oggetto: Rispondi citando


Rivederlo è sempre un gran piacere.
Sant' Agostino è stato un lavoro egregio, unico!
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genziana



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MessaggioInviato: Gio Ott 04, 2012 00:51    Oggetto: *SANT'AGOSTINO* in tv: 31/01-01/02/2010 Rai Uno - Raifiction Rispondi citando



31/01/2010 ha scritto:






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margherita79



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MessaggioInviato: Gio Ott 04, 2012 09:39    Oggetto: Rispondi citando


Bravo Ale,sai interpretare ogni personaggio in modo unico.......
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margherita79
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genziana



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MessaggioInviato: Gio Ott 04, 2012 15:34    Oggetto: *SANT'AGOSTINO* in tv: 31/01-01/02/2010 Rai Uno - Raifiction Rispondi citando



- 01/2010 - ha scritto:



      Alessandro Preziosi è Sant'Agostino


a cura di Luciana Morelli

Presentata nella straordinaria cornice della Basilica di Sant'Agostino in Roma la nuova miniserie Rai che andrà in onda domenica e lunedì prossimi in prima serata su Raiuno e che racconta la vita tumultuosa e appassionata ma anche la profonda spiritualità di Agostino d'Ippona, uno dei più importanti santi della cristianità, testimone dei fasti ma anche della caduta dell'Impero Romano.


Una vita intensa e in continua mutazione, vissuta a cavallo di una delle epoche di più profonda crisi e di più radicale cambiamento che la storia ricordi non poteva non diventare un'avventura affascinante per il piccolo schermo. Sant'Agostino d'Ippona è stato forse il santo più famoso della Storia, ed è senz'altro uno dei più conosciuti in tutto il mondo, quello più moderno e quello che in tempi oscuri come quelli che viviamo oggi avrebbe senz'altro avuto una parola di conforto e di illuminazione per tutti.

Diretta dal regista americano di origini canadesi Christian Duguay, lo stesso di Screamers - Urla dallo spazio e dell'adattamento televisivo di Giovanna D'Arco, di Coco Chanel e dell'imminente miniserie sulla figura di Papa Pio XII intitolata Sotto il cielo di Roma, la miniserie su Sant'Agostino si avvale di un cast internazionale di primo piano che comprende oltre al protagonista assoluto Alessandro Preziosi, che presta il suo carisma e la sua figura statuaria per incarnare il santo, anche Franco Nero nei panni di S. Agostino anziano, un'emozionante Monica Guerritore che interpreta la madre di Agostino, e da un grandioso Andrea Giordana nel non semplice ruolo del Vescovo Ambrogio, divenuto anch'egli santo con un percorso simile a quello dell'amico Agostino che proprio grazie alle sue parole riesce a trovare la sua strada verso Gesù Cristo e verso la verità.

Co-produzione italo-tedesco-polacca di grande spessore tecnico e artistico, Sant'Agostino nasce dall'unione delle forze di RaiFiction, della storica Lux Vide e della tedesca Eos Entertaiment che in due puntate da 100 minuti (in onda domenica 31 gennaio e lunedì 1 febbraio in prima serata su Raiuno) riassume l'intera storia del filosofo, teologo, oratore, scrittore e poi vescovo Agostino d'Ippona, dalla nascita in un paesino dell'entroterra africano sino alla morte sopraggiunta ad Ippona nel 430 passando per gli anni della maturità vissuti a Milano alla corte dell'Imperatore.

Presenti alla conferenza stampa ospitata per l'occasione dalla magnifica sala principale dell'ex Biblioteca Agostiniana ora Angelica, la prima biblioteca pubblica della storia, il Direttore di RaiFiction Fabrizio Del Noce, il presidente della Lux Vide Ettore Bernabei, i produttori Matilde e Luca Bernabei, insieme agli attori Alessandro Preziosi, Franco Nero, Andrea Giordana e Padre Vittorino Grossi, sacerdote agostiniano preside dell'Università Lateranense.

Come mai è stata scelta una location così prestigiosa per questa presentazione?

Fabrizio Del Noce: Quando si può, credo sia giusto presentare certe storie in luoghi che si possano collegare in senso stretto sia ai personaggi che alle epoche narrate. Sant'Agostino rientra nel filone delle fiction che si fanno per un pubblico che cerca non solo evasione ma anche qualcosa di diverso ogni tanto, questo è uno di quei prodotti che la Rai sente il dovere di fare in quanto rappresentante della cultura e non solo artefice di intrattenimento leggero e spettacolo.

Perché avete scelto proprio la figura di Sant'Agostino?

Fabrizio Del Noce: E' stato uno dei più grandi filosofi della storia dell'umanità oltre che uno dei santi più amati e importanti. La sua è una vicenda può definirsi emblematica, non è comune un peccatore che diventa santo e che trasforma la sua intera vita intellettuale e i travagli intimi di uomo nella nascita di un grande filosofo. La fiction è stata anche mostrata al Papa a settembre a Castel Gandolfo. Ovvio che siano venuti fuori certi aspetti della vita di Agostino piuttosto che altri, la figura del filosofo ad esempio non è mostrata appieno, almeno non quanto il suo percorso spirituale e di vita. Nonostante la difficoltà dell'argomento mi auguro che questo prodotto possa essere per quelli che ne fruiranno anche un arricchimento intellettuale, accessibile a tutti, anche a chi non ha la cultura necessaria per affrontare certi temi.

Signor Bernabei, cosa l'ha spinta a produrre una fiction così rischiosa e anche impegnativa sotto il profilo della ricerca storica?

Ettore Bernabei: Ringrazio moltissimo la Rai per aver permesso di portare a termine l'importante opera di volgarizzazione e divulgazione popolare di un personaggio così eminente della cultura universale, oltre che un padre della Chiesa. Sant'Agostino è un'opera che non vuole solo far conoscere un periodo della storia dell'umanità ma anche raccontare il percorso di un uomo che avrebbe potuto benissimo vivere ai nostri giorni, uno che ha vissuto le esperienze di tanti uomini e tante donne di oggi in anni altrettanto difficili.

Cosa vi ha affascinato di più di lui?

Ettore Bernabei: E' stato affascinante riportare in superficie la sua vicenda, raccontare i suoi maestri, la sua esperienza di poter coltivare in quell'epoca un'intelligenza eccezionale con la cultura del mondo greco e del mondo romano insieme, il suo incamminarsi per una via tormentata e minata del successo professionale e del potere, le sue esperienze trasgressive vissute sempre con un tormento nell'anima, come perennemente alla ricerca di qualcosa che gli mancava.

Pensa che il pubblico risponderà positivamente?

Ettore Bernabei: Spero che il pubblico non lo guardi solo per passare due serate interessanti ma che riesca anche a ricavarne un vantaggio per la propria vita, come disse Benedetto XVI quando ha visto una parte di questa miniserie "speriamo che qualcuno si faccia trovare dalla verità e che riesca a trovare la carità grazie alle parole di Sant'Agostino". Sono avvenimenti accaduti 1600 anni fa ma spero ci si possa fermare a riflettere su certi avvenimenti della storia dell'umanità e a vederci anche un po' del mondo di oggi. Grazie allo sforzo di tante persone che hanno lavorato alla sceneggiatura e al film siamo riusciti a portare a termine questo progetto, non è stato un lavoro facile, come complicato è stato anche quello degli attori che hanno dato vita in modo affascinante alla storia di Sant'Agostino.

Padre Vittorino, qual'è stata la più grande lezione che ci ha lasciato Sant'Agostino?

Padre Vittorino Grossi: Come disse un grande storico su Sant'Agostino "la sua esperienza siamo tutti noi". Ci ritroviamo un po' tutti nella sua storia e non posso negare che quando nel finale della proiezione ho visto quella barca di profughi mi sono commosso e ho pensato a quello che accade oggigiorno nel nostro Paese. Sant'Agostino fu un grande portatore di pace, le sue gesta e le sue parole "le guerre non si vincono con le guerre ma al tavolo delle trattative" ne sono la testimonianza. Quella che ci ha insegnato Agostino è un lezione immensa di solidarietà che ha visto nell'umile ministero di un prete la parte più importante di un'esistenza dedicata al prossimo, alla sua gente che non ha mai abbandonato neanche nel momento più difficile. Ha incarnato l'immagine di una Chiesa che tutti noi sognamo oggi, preti e vescovi che siano vicini alle persone in difficoltà, sempre e comunque.

Signor Preziosi, ci racconta il 'suo' Sant'Agostino?

Alessandro Preziosi: Non basterebbe una vita per raccontare il mio Sant'Agostino, sono rimasto molto colpito da questa esperienza in quanto appartenente a quella fetta del genere umano che è perennemente in ritardo e non riesce a fare tesoro della verità né a donarla ai suoi cari o a somministrarla alla gente. Come operatore culturale e attore sarebbe questo il mio compito primario. Tutto è iniziato quando il produttore Luca Bernabei mi mise a conoscenza di questa meravigliosa storia, ricevetti la sceneggiatura di notte tra uno spettacolo e l'altro dell'Amleto che sto facendo in teatro tuttora. Era curioso perchè nello stesso modo in cui Amleto mi poneva le domande, Agostino mi suggeriva le risposte. La lessi tutta d'un fiato, rimasi affascinato dall'aspetto dinamico e mi proposi come possibile protagonista. Poi ci fu l'incontro con il regista Duguay e da quel momento mi sono semplicemente lasciato andare, non ho dovuto fare nessuno sforzo interpretativo né utilizzare alcuna tecnica di quelle usate nella mia carriera per galleggiare fino a questo momento.

Cosa le ha lasciato di più benefico questa esperienza?

Alessandro Preziosi: Avevo la certezza di essere affiancato da grandi attori sul set e da un grande regista, non dimenticherò mai i confronti avuti con tutti loro, non è stato facile per un attore napoletano interagire con un regista americano/canadese. Ho trovato straordinario il rapporto dell'uomo con la fede e le sue contraddizioni, il tutto contrapposto al contesto di narrazione e di esigenze superflue ed effimere dell'attore, un contrasto non da poco, credetemi. Il mio è stato un percorso basato sul credere fermamente che potevo farcela a raggiungere come uomo qualcosina di più e se questo avrebbe poi potuto aiutarmi ad essere un attore migliore tanto di guadagnato.

Quale insegnamento ha tratto dalla storia di questo grande uomo?

Alessandro Preziosi: Agostino ha cercato con tutte le sue forze di attribuire alla parola l'aggettivo 'vero' senza nasconderla dietro agli stessi fatti che di per sé escludono che questa parola voglia dire qualcosa. E' questo a mio avviso l'elemento più moderno della figura di Agostino, il suo rapporto con le parole e la loro interpretabilità. La sua fatica è uno dei tasselli di questo processo di attribuzione del giusto significato alle parole, esse riescono a decretare delle responsabilità e creano di fatto il destino del mondo. E' stato importante anche recitare in inglese, un'esperienza per me del tutto nuova, intensa e molto formativa, ho condiviso con i miei colleghi momenti e motivi di grande crescita e ne sono felice.

Come ha vissuto Franco Nero nei panni di Agostino anziano?

Franco Nero: La parte della vecchiaia di Agostino è la parte della saggezza, prima era un peccatore, ne ha fatte di tutti i colori fino ai 29 anni quando si è convertito, poi è diventato l'uomo della parola, quella che serve a risolvere i problemi. Se al mondo venissero usate più parole ci sarebbero meno guerre, se anzichè dare ordini per attacchi e assedi ci fossero più tavole rotonde dove poter parlare di più, dando spazio alla diplomazia, il nostro mondo sarebbe sicuramente migliore. E' stato lui il santo più completo della cristianità, ha risposto alla vocazione tardi, a 29 anni, nel pieno della maturità di uomo. Avrebbe potuto dare molto ai giovani di oggi, esortarli ad essere meno superficiali, meno pressapochisti. E' stato un onore interpretare questo ruolo, Agostino è un personaggio talmente universale da essere conosciuto in tutto il mondo. Mi auguro che piacerà a tutti.

Come ha affrontato Andrea Giordana il difficile ruolo di Ambrogio?

Andrea Giordana: Ho provato invidia nel mio personaggio perchè non capita a tutti di ricevere Dio come è accaduto ad Ambrogio. Lui come Agostino era legato al potere ma ad un certo punto si trova a scontrarsi con Dio, un Dio che aveva bisogno del suo senso di giustizia, della sua attenzione al sociale e della sua saggezza, venne eletto a sostituire il vescovo ariano Assenzio. Ambrogio si sentiva imbarazzato, doveva lasciare tutto il potere che aveva in mano e le prova tutte pur di non essere eletto, tenta addirittura di fare cattiva impressione sui suoi elettori ma senza riuscirci. Subisce anche lui una sorta di conversione, un battesimo e finalmente riuscì ad aprire il cuore alla chiamata di Dio. Ambrogio era un integralista, non come noi miseri esseri umani che tutti i giorni ci mettiamo alla ricerca di un assoluto che non esiste, noi facciamo un passo avanti e poi tre passi indietro.

Cos'ha provato dopo essersi rivisto oggi sullo schermo?

Andrea Giordana: Confesso di aver provato molta emozione nel vedere questa proiezione, io avevo visto solo le parti che ho doppiato. Siamo senza dubbio di fronte a un prodotto straordinario per intensità e per qualità, sembra un film dai mezzi infiniti anche grazie al lavoro Christian (Duguay, il regista ndr), che ha una peculiarità che altri registi non hanno e cioè quella di saper usare la macchina a mano. il risultato è davvero straordinario. Lo stesso ringraziamento va ai produttori perchè presentare un prodotto televisivo così oggi è molto coraggioso e significativo, d'altronde è questa la funzione della TV pubblica e io mi sento di approvare questa scelta.

Da tanti anni la Lux Vide è leader nella divulgazione di temi molto alti, con un grande riscontro di ascolti. Cosa vi ha insegnato questa vostra lunga esperienza nella missione comunicativa?

Ettore Bernabei: Il pubblico guarda la tv da cinquant'anni, non è mica più quello degli anni '60 e '70, è maturo, molti pensano che sia possibile dare alla gente qualcosa di banale e a tratti narcotizzante e non si accorge come invece sia disposta a seguire con attenzione anche qualcosa di più impegnativo. Certo bisogna avere molto riguardo, non tutti hanno potuto studiare e hanno una cultura elevata, bisogna per questo sfruttare le capacità di divulgazione ricorrendo ai mezzi propri della televisione, alle emozioni e ai sentimenti, ma senza mai cadere nel subliminale o nel plagio. Quando la Rai trasmise Pinocchio, che non è una favola banale ma un grande testo di letteratura e di grande umanità, lo videro in due milioni, molti più di quelli che hanno visto di questi tempi un trans agire tra le mura di un reality-show.

Come interpreta la frase pronunciata da Agostino "andate, amate e fate quel che vi pare"?

Alessandro Preziosi: L'amore è un sentimento così semplice ma anche complesso allo stesso tempo, una volta che hai capito l'amore puoi fare ciò che ti pare, così la interpreto io. Sono rimasto molto affascinato dalle tante frasi dette da Agostino e da egli scritte sui libri. Alla base di tutto c'è a mio avviso un concetto fondamentale e cioè quello che i sentimenti noi li trattiamo erroneamente come delle funzioni, in una rosa il bulbo è la funzione mentre alla base di tutto c'è un seme, assai più semplice. I sentimenti non sono funzioni, quando riteniamo che l'amore sia un sentimento chiaro assoluto e semplice allora possiamo combinarlo con l'esercizio della nostra volontà, una volta chiarito quello che vogliamo e solo in quel momento siamo in grado di amare.

Il suo momento più difficile durante la lavorazione?

Alessandro Preziosi: Ho avuto un momento di crisi, un momento intimamente molto difficile nella prima settimana di lavoro. Ero in un luogo che non conoscevo e lontano da casa, mi ritengo un uomo impulsivo ed esigente e ero dell'opinione che la programmazione stabilita per le riprese della settimana fosse fuori da ogni possibilità per me, pretendevano che recitassi in inglese in una sola settimana le due scene più importanti del film. Quella sensazione me la porterò addosso per tutta la vita, ho atteso una notte intera davanti alla stanza del regista in attesa della mattina, momento in cui gli avrei parlato di questo mio malessere. Ci siamo chiariti poi, anche con il produttore e con i suoi collaboratori, in quel momento mi sono scoperto un uomo profondamente arrogante ma di questa consapevolezza non me ne sono lavato le mani, ci sto tuttora lavorando.

Data di pubblicazione: 28.01.2010






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