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TOURNE' 2018 - 2019 - 2020 ALE con VAN GOGH
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Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Forum Alessandro Preziosi
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genziana



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MessaggioInviato: Lun Feb 05, 2018 18:24    Oggetto: L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO tour 2017/18 - rassegna stampa Rispondi citando




in originale a partire dal debutto estivo al NTFI 2017

e dalla 3 giorni al prestigioso Festival di SPOLETO 60


la rassegna stampa selezionata del Forum ufficiale di


ALESSANDRO PREZIOSI, acclamato protagonista del

VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco





produz. KHORA.teatro e TSA Teatro Stabile d'Abruzzo

in coproduzione con NAPOLI TEATRO FESTIVAL Italia

in collaborazione con SPOLETO60 Festival dei 2Mondi









con Fondazione Campania dei Festival la X edizione di

NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA 27-28 giugno 2017

Palazzo Reale, cortile d'onore; Napoli, p.zza Plebiscito









FESTIVAL DI SPOLETO 60 .-. Auditorium della Stella

(ex Chiesa Santi Stefano e Tommaso) p.za Garibaldi

orari : 1 (22:00) - 2 (18:30) - 3 (20:00) luglio 2017









dall'edicola e dal web - la nostra rassegna stampa cronologica

su argomenti artistici o solidali sempre nel topic dei GIORNALI






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genziana



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MessaggioInviato: Mar Feb 06, 2018 02:36    Oggetto: NAPOLI TEATRO Festival 27/06/17 VINCENT VAN GOGH, recensione Rispondi citando



ha scritto:



Il debutto

Al Festival di Napoli _ VAN GOGH _ thriller a teatro

«L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO» DI MASSINI

VAN GOGH: thriller A TEATRO, una storia maledetta




    PREZIOSI::: «Il calvario del genio in manicomio

    incubi e angherie in una storia ad alta tensione
    »



di Emilia Costantini - © RIPRODUZIONE RISERVATA

CORRIERE DELLA SERA ed. nazionale - Spettacoli pag. 39 - 27/06/2017



Un’anonima stanza del nosocomio psichiatrico di Saint-Paul-de-Manson, in Provenza. Un rettangolo squadrato da pareti austere, una gabbia di cemento. Sulla sinistra, due enormi finestre vomitano fasci di biancore. Dalla parte opposta, una porta grigia, chiusa da un prudente incastro di lucchetti e catenacci.


«L’odore assordante del bianco»

È l’8 maggio 1889 e il signor Vincent Van Gogh, 36 anni, viene ammesso in ospedale: è colpito da manie acute, allucinazioni della vista e dell’udito, si reputa dunque incapace di vivere e gestirsi in libertà. «L’odore assordante del bianco» di Stefano Massini racconta il calvario interiore del grande pittore olandese, un anno prima della morte. Alessandro Preziosi è protagonista dello spettacolo che, con la regia di Alessandro Maggi, debutta il 27 giugno al Napoli Teatro Festival e dal primo luglio al Festival di Spoleto. «Già nel titolo, si esprime la forza esplosiva dell’uomo, dell’artista - esordisce Preziosi - Mettere a nudo il travaglio di una persona che soffre a tal punto dal volersi rinchiudere in manicomio. Quale fosse veramente la sua malattia mentale non è ben chiaro, e forse ha poca importanza. Vincent era incapace di vivere».


La prigione del manicomio

La scena evoca la scatola sterile, immersa nel candore sanitario, dove agisce il personaggio, cui va a far visita il fratello Theo (Massimo Nicolini). Aleggia nell’aria una strana quiete, placida e sinistra al tempo stesso. Dal dialogo tra i due emerge il passato. «Vincent è tormentato da una zavorra di pensieri che gli affolla la mente - continua l’attore - e vorrebbe liberarsene, ma ciò lo obbliga a guardarsi dentro. È travolto da una tempesta di colore, entra in combustione con la vita, con la natura che voleva rappresentare. Un rapporto così violento da rendere impossibile anche il processo creativo. E altrettanto violento è il rapporto con il fratello da cui non si sente capito».
Lo spettacolo, prodotto da KHORA.teatro, non si limita a una biografia, è costruito come una sorta di thriller psicologico, dove l’arte si coniuga con l’istinto di autodistruzione che in Van Gogh culmina col taglio dell’orecchio.
«E non solo - precisa Preziosi - Il suo gesto estremo e definitivo fu quello di spararsi un colpo di pistola. Una vita “maledetta” la sua come quella di altri grandi artisti, da Caravaggio ad Antonio Ligabue, allo stesso Modigliani... Descriviamo il disagio mentale di un artista che non è semplicemente un pazzo, non è giusto etichettarlo così e buttarlo nella psichiatria come un pericolo pubblico, un maniaco che è bene rinchiudere in fretta e buttare la chiave... La sinestesia del titolo, dove si associano l’”odore”, cioè l’olfatto, “assordante”, cioè l’udito, “del bianco”, cioè la vista, esprime l’aspetto fortemente sensoriale del tormento che agita l’anima del personaggio. E io stesso - aggiunge - sono emotivamente travolto nel recitare i suoi monologhi».



La morale del testo: è difficile diventare adulti

Ma nel microcosmo della stanza d’ospedale, sorta di astratta prigione, entrano anche altri personaggi, sorta di carcerieri: uno psichiatra, il dottor Vernon-Lazàre (Roberto Manzi) che Vincent odia profondamente perché gli ha imposto, proditoriamente, il letto di contenzione, con cinghie strette, bavaglio in bocca, catena al collo; due infermieri e il direttore del manicomio, il dottor Peyron (Francesco Biscione). «L’unico con cui si istaura un rapporto - spiega Preziosi - È un chirurgo dei pensieri, un medico che aiuta Vincent a capire la sua mente. Lo rassicura dicendogli che una sana dose di follia si concede a tutti e che nessuno di noi conosce se stesso, siamo un’incognita, un pozzo scuro, profondo. Quindi gli chiede di rispondere alle sue domande, per sfogliare la sua vita come un libro, un album di fotografie. E Vincent accetta di dargli in mano le chiavi della sua mente irrequieta. Si arrende, dice al medico: voglio finalmente che qualcuno parli con Vincent senza ascoltare Van Gogh». Qual è la morale del testo? «Che è faticoso diventare adulti e per un artista lo è ancora di più. Finora ho sempre affrontato un repertorio classico, stavolta ho cercato una pièce contemporanea e grazie a questa avventura, più che in passato, ho imparato a guardarmi dentro. Anche io soffro quando devo creare. L’alibi è il non essere capiti dagli altri, la verità è un’altra». Quale? «L’incapacità di crescere. Ma solo la consapevolezza di ciò che siamo ci permettere di accettare la nostra condizione, non combatterla e continuare a essere ciò che siamo».

di Emilia Costantini

26 giugno 2017 -
© RIPRODUZIONE RISERVATA - pubblicato via CORRIERE.IT/spettacoli









ha scritto:





      .la recensione di Stefano de Stefano

      .Preziosi nel bianco colora Van Gogh



Lo spettacolo _ «L’odore assordante del bianco»




Non era facile affrontare il tema della follia in Van Gogh, senza correre il rischio di finire nelle secche di un’oleografia soprattutto cinematografica. La scrittura mai retorica di Stefano Massini, che confonde continuamente realtà e immaginazione, e la regia asciutta di Alessandro Maggi che cala l’allestimento nel più asettico degli spazi scenici, fanno invece del «VINCENT VAN GOGH. L’odore assordante del bianco», visto al Napoli Teatro Festival Italia, uno spettacolo avvincente proprio nella costruzione dei suoi delicati equilibri, narrativi e introspettivi. Nei quali il protagonista Alessandro Preziosi trova la sua misura migliore, regalando con le parole i colori assenti nella visione e mantenendo il pieno controllo di un ruolo insidioso proprio perché aperto ai tanti registri mentali dell’artista rinchiuso a Saint-Remy. Il che apre la nota drammatica parabola a esiti meno scontati, grazie alla convincente fluidità dei dialoghi, veri e presunti, col fratello Theo e con i medici.

©RIPRODUZIONE RISERVATA


Corriere del Mezzogiorno, Campania, Tempo libero, 21 29/06/17






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genziana



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MessaggioInviato: Mar Feb 06, 2018 03:09    Oggetto: NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA 27-28/06/2017 VINCENT VAN GOGH Rispondi citando



ha scritto:





IL NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA


    «Il mio viaggio da thriller nel genio di Van Gogh»

    Alessandro Preziosi, protagonista a Palazzo Reale



Il paragone calza bene: «La scenografia di Maria Crisolini Malatesta, una sorta di scatola con una grande, materica esplosione di bianco... e una sorpresa finale, inserita nel Cortile delle carrozze in Palazzo Reale, ha il fascino contemporaneo di una scultura di Mimmo Paladino». In quella esplosione monocromatica Alessandro Preziosi incarnerà l’artista che forse più di ogni altro nel colore e dal colore prese vita: Vincent Van Gogh. Dopo l’esperienza come direttore allo Stabile d’Abruzzo, «da oltre un anno, di nuovo franco tiratore », - come egli stesso ironizza - l’attore napoletano torna nella propria terra come protagonista di «VINCENT VAN GOGH. L’odore assordante del bianco», in scena stasera e domani a Palazzo Reale per il Napoli Teatro Festival Italia. Il testo è di uno dei più affermati drammaturghi italiani, Stefano Massini, che rievoca l’ultimo periodo del tormentato genio olandese, quello trascorso nel manicomio di Saint Paul-de-Mausole a Saint-Rémy-de-Provence. E il bianco totale in cui immerge il suo Van Gogh e altri cinque personaggi, tra cui il fratello Theo e i medici, diventa la chiave drammaturgica del copione. La regia è di Alessandro Maggi.

Preziosi, com’è nato questo spettacolo?
«Ho letto il testo circa un anno e mezzo fa. Massini lo scrisse quando aveva 27 anni e vinse il Premio Tondelli. L’opera ha avuto fortuna in Italia, in Europa, e ha colpito anche me, perché è un esempio di drammaturgia contemporanea che mette a fuoco la grande domanda dell’artista: che cos’è l’ispirazione; in che modo può nascere? In che cosa consiste il processo creativo quando il pittore si trova davanti alla tela bianca, lo scrittore alla pagina vergine o l’attore dinanzi al personaggio cui deve ancora dare la propria carne, la mente, il cuore?».

Qui Van Gogh si trova in una Stanza bianca, quella dell’ospedale psichiatrico in cui si rinchiuse.
«Massini costruisce una sorta di thriller psicologico, in cui non si comprende se quel che avviene in scena e nel manicomio accada realmente o sia soltanto una rappresentazione mentale. Van Gogh, che com’è noto soffriva di allucinazioni, perde la cognizione di quel che è reale e quel che non lo è. Per ricreare questa condizione, che è anche un processo creativo, l’autore lo mette di fronte al fratello, e dunque, all’infanzia, o di fronte ad alcuni dipinti, di Monet, Gaugin, Signac, Lautrec... “Dovrei avere attorno a me tutti questi quadri - fa dire a Van Gogh - per ritrovare l’ispirazione”; e lo spinge verso altri ricordi lontani, quando avanti al cavalletto egli era travolto da quel che gli cadeva addosso osservando l’orizzonte. Ipersensibile com’era, davanti alla tela subiva una sorta di terribile combustione, si sentiva travolto da una esplosione di colori, tanto da essere incapace di rispondere all’universo intero che lo schiacciava pur di essere dipinto».

L’epilogo?
«È aperto. Pian piano, guidato dai medici, Van Gogh pare ritrovi la forza di accettare la propria condizione di malato o, come disse Artaud, di “suicidato della società”. Nell’accettazione della malattia, io e il regista Maggi vediamo la speranza per ricominciare a dipingere».

E, in realtà, egli ci riuscì.
«Sì, se consideriamo che negli ultimi tre anni della sua vita, prima di ferirsi mortalmente con un colpo di pistola al fianco nei campi intorno ad Auvers-sur-Oise, creò forse le cose sue più belle. Basti pensare alla Notte stellata sul Rodano. Come scrisse ad Auvers: “Mi sono rimesso al lavoro, anche se il pennello mi casca quasi di mano e, sapendo perfettamente ciò che volevo, ho ancora dipinto tre grandi tele. Sono immense distese di grano sotto cieli tormentati, e non ho avuto difficoltà per cercare di esprimere la mia tristezza, l’estrema solitudine».


Luciano Giannini - © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL MATTINO edizione nazionale - Spettacoli - NAPOLI pag. 37 - 27/06/2017





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MessaggioInviato: Mar Feb 06, 2018 03:18    Oggetto: NAPOLI TEATRO Festival 27/06/17 VINCENT VAN GOGH, recensione Rispondi citando





VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA il 27 giugno 2017




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MessaggioInviato: Mar Feb 06, 2018 03:39    Oggetto: NAPOLI TEATRO Festival 27/06/17 VINCENT VAN GOGH, recensione Rispondi citando



ha scritto:




      . Il Van Gogh di Alessandro Preziosi

      . per il NAPOLI Teatro Festival Italia



Pubblico delle grandi occasioni per la prima al Napoli Teatro Festival della pièce “VINCENT VAN GOGH. L’odore assordante del bianco” , un testo di Stefano Massini che ha vinto il Premio Pier Vittorio Tondelli nel 2004 e messo in scena dal regista Alessandro Maggi in una coproduzione fra Khora.teatro e Teatro Stabile D’Abruzzo.
Nei panni di Van Gogh c’è Alessandro Preziosi noto interprete di molti film, fiction televisive e pièce teatrali di vario genere che con il suo sguardo di ghiaccio riesce da subito a portare lo spettatore nel mondo onirico di Vincent dove la realtà piena di rabbia che lo circonda nel manicomio di Saint Paul è totalmente bianca e asettica e si confonde con la fantasia della sua mente fino a far sospettare che la visita del fratello Theo e tutto il loro lungo dialogo iniziale sia fantomaticamente irreale. Ad aprire la scena, a mo’ di presentazione, una voce di bimbo fuori campo che “racconta” il referto medico dell’entrata in ospedale psichiatrico del noto pittore. La sofferenza maggiore di Van Gogh/Preziosi è proprio la mancanza di colore “qui dove il colore è una bestemmia, qui dove tutto è bianco” dice ad un certo punto facendo sentire la profonda sofferenza del divieto in ospedale di poter continuare a dipingere i suoi blu stellati e i suoi giallOro. È il 1889 e Vincent ha soli trentasei anni quando viene rinchiuso in manicomio e suo fratello Theo sembra l’alter ego che gli ricorda tutti i colleghi pittori del tempo da Gauguin a Toulouse-Lautrec e tanti altri e i paesaggi, la vita, la libertà là fuori perduta ”le colline che all’alba diventano d’oro, i salici, i cavalli, i vigneti, le case arancione fra gli alberi di prugne” e poi il sapore delle cose “che al sud vivono e non si guardano vivere…la luce del sud e la nebbia del nord” una contrapposizione tra vita e morte verità e follia. La speranza finale è affidata al direttore del manicomio che sperimenta i nuovi approcci di tipo psicanalitico e fa fare a Van Gogh regressioni all’infanzia attraverso i sogni ricorrenti. Nel bel dialogo fra i due il medico afferma: “ci vorrebbe un chirurgo dei pensieri che aprisse la testa e sfilasse via solo quelle macchie scure finché un giallo oro non ricopra tutto, abbiamo un mare sconfinato di immagini nella testa che ci confondono, però possiamo provare a navigarlo questo mare.” Nel finale, dove tutti i protagonisti restano muti in scena, con le musiche moderne di Giacomo Vezzani che ne accompagnano il ruotare lento come in una sorta di danza sufi, finalmente ritorna il colore e le pareti dal bianco accecante si ricoprono di quel giallOro abbagliante tipico delle tele di Van Gogh.



28 giugno 2017 - by Angelica Santaniello - pubblicato via myDREAMS.it





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genziana



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MessaggioInviato: Mar Feb 06, 2018 03:42    Oggetto: NAPOLI TEATRO Festival 27/06/17 VINCENT VAN GOGH, recensione Rispondi citando



ha scritto:




Van Gogh e la prigionia di un bianco assordante

Alessandro Preziosi magnifico nei panni di Van Gogh nello spettacolo di Stefano Massini "VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco" in scena al Napoli Teatro Festival





In una lettera a suo fratello Theo Vincent Van Gogh scrive: “C’è un tipo di fannullone, il fannullone per forza, che è roso intimamente da un grande desiderio di azione, che non fa nulla perché è nell’impossibilità di fare qualcosa, perché gli manca ciò che gli è necessario per produrre, perché è come in una prigione, chiuso in qualche cosa, perché la fatalità delle circostanze lo ha ridotto a tal punto; […] se vuoi puoi considerarmi tale”.

Nel 1889, in seguito ad un attacco di follia che lo aveva portato a tagliarsi un orecchio, il pittore si ricovera nell’ospedale psichiatrico di Saint-Rémy in Provenza dove gli viene permesso di continuare a dipingere fino a quando non tenta il suicidio ingerendo i suoi tubetti di colori, di lì il divieto di avere in stanza i suoi attrezzi del mestiere e il periodo di riposo forzato dall’arte.

Da questo episodio, che costringerà Van Gogh alla stasi e all’immobilità artistica, prende spunto l’opera di Stefano Massini "VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco" con cui il drammaturgo fiorentino vinse nel 2004 il Premio Tondelli e che è andato in scena in questi giorni al Napoli Teatro Festival, in prima nazionale, con Alessandro Preziosi nel ruolo del pittore e Alessandro Maggi alla regia.

Massini coglie lo spunto dalla vicenda biografica di Van Gogh per trattare un tema caro alla drammaturgia sin dall’antichità ovvero, come afferma lo stesso autore, “il labile confine tra verità e finzione, tra follia e sanità, tra realtà e sogno”, esplorando contemporaneamente il concetto di libertà individuale di cui cerca di tracciare i confini.

Il pittore è chiuso in una stanza bianca, accecante per quanto è candida, anzi assordante come recita il titolo, e lì la sua pazzia anziché scomparire sembra crescere sfociando in una percezione della realtà dai confini sempre più sfumati in cui il protagonista non sa riconoscere ciò che è vero da ciò che non lo è.

Privandolo dei colori, quelli per disegnare e quelli dell’ambiente circostante, Massini pone Van Gogh di fronte a se stesso, in un assenza che crea fantasmi e che porta ad un inevitabile autoanalisi da cui è difficile uscire vincitori.

Il titolo evoca in maniera brillante questa condizione: il bianco diventa un rumore ed è assordante come spesso viene descritto, in una coesistenza ossimorica, il silenzio. Non è in questo caso la presenza di qualcosa ad alimentare la follia ma è la sua assenza, il bianco come sottrazione di colore e non come massima espressione di luce, il bianco come un buco nero in cui il protagonista non riesce a stare, incalzato dai suoi aguzzini, il narcisistico psichiatra della clinica e gli infermieri dell’ospedale, e da cure obsolete che gli provocano solo maggiore inquietudine.

Massini prova a far uscire il protagonista dal suo autismo attraverso una figura-ponte, il direttore del centro Peyron, desideroso di sperimentare una nuova cura per i malati di mente, l’ipnosi, e affascinato dai dipinti di Van Gogh e dal tormento e la bravura che essi trasmettono.

Il momento dell’incontro tra i due è il più travolgente dello spettacolo con un Preziosi stremato dopo due quasi due ore sul palco e per questo ancora più realistico e un Francesco Biscione incalzante e sfacciatamente teatrale; è qui che il pittore mette su una tela bianca le sue emozioni e i suoi pensieri, aprendo quel rubinetto emotivo chiuso dalle autorità dell’ospedale e lo fa non con i colori ma con le parole, buttando fuori i dolori, le solitudini, la sensazione di inadeguatezza.

Nonostante un inizio sottotono, in cui non accade molto, lo spettacolo a poco a poco entra nel vivo e sorretto da un magnetico Alessandro Preziosi, bravissimo e intenso nel suo ruolo, giunge alla conclusione a vele spiegate con un monologo del protagonista emozionante e catartico.

Il tutto è reso ancora più suggestivo dalla scenografia curata da Marta Crisolini Malatesta che riproduce sulle pareti il quadro del pittore Campo di grano con volo di corvi, ma in bianco; solo sul finale una luce gialla calda inonda tutto il palcoscenico, restituendo a Van Gogh non solo i colori ma anche la libertà di usarli, vederli, toccarli per esprimere i tormenti interiori che fin da bambino lo accompagnano.

Così come il bianco rappresenta il silenzio, il giallo, onnipresente nelle opere dell’artista, rappresenta la parola ritrovata, non solo nella voce ma anche nella mente un tempo offuscata dalla follia.



Nike Francesca Del Quercio, 30 giugno 2017; via fermataspettacolo.it





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MessaggioInviato: Mar Feb 06, 2018 03:48    Oggetto: NTFI 2017 giugno-luglio SPOLETO recensione, VINCENT VAN GOGH Rispondi citando




VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi

| nel ruolo del protagonista ALESSANDRO PREZIOSI








prima nazionale '17 NAPOLI TEATRO FESTIVAL Italia

produz. KHORA.teatro |TSA Teatro Stabile d'Abruzzo

e in collaborazione con il FESTIVAL DI SPOLETO 60







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Marisol



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MessaggioInviato: Mar Feb 06, 2018 12:57    Oggetto: Rispondi citando


Buon lavoro, cari girasoli e buona fortuna nel desk al Teatro della Pergola Razz Razz !!

Forza Adricesta!!

TVB Girasoli Wink Wink !!


                Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy




«No es el lenguaje de los pintores, sino el lenguaje de la naturaleza lo que uno debería escuchar... El sentimiento propio de las cosas, en la realidad, es más importante que la sensación que transmite una imagen.»

«Tengo un período de aterradora claridad en esos momentos en que la naturaleza es tan bella. Ya no estoy seguro de mí mismo, y los cuadros aparecen como en un sueño.»
(Vincent Van Gogh)



Caro Ale,

Altre nuove date e un'altra città nuova ... questa volta sarà l'incomparabile Firenze che potrà accogliere e godere di un'altra "opera d'arte" (perché "Vincent Van Gogh. L'odore assordante del bianco", la considero un'opera d'arte).

Le due parole vengono dal latino: Obra, in primo luogo, emana dalla parola "opera", che può essere tradotto come "lavoro"; Arte, in secondo luogo, possiamo determinare che è il risultato dell'evoluzione del termine "ars", che è sinonimo di "lavoro di grande creatività", è il concetto che racchiude tutte le creazioni fatte dall'essere umano per esprimere una visione sensibile del mondo, reale o immaginario, ... quindi, posso dire e penso senza sbagliarmi che," Vincent Van Gogh. L'odore dell'assorante del bianco", è un'opera d'arte, perché è un lavoro di grande creatività, un lavoro di grande valore artístico, ... dal testo, passando il regista, il disegno del palcoescenico, luce, suono… gli attori e naturalmente ... un magistrale, intenso e insormontabile Alessandro Preziosi, nel ruolo da protagonista di Vincent Van Gogh.

il palcoscenico, tutto bianco, di un bianco immacolato, asettico ("macchiato" solo con una pennellata di grigio e nero, quando sono sul palco, suo fratello Theo e il direttore del manicomio Dr. Peyron) ... ma non ha bisogno di alcun colore, la presenza e la straordinaria performance di Alessandro, trasformano il palcoscenico in mille colori ...

Credo, nella mia modesta opinione di un semplice spettatore e non di una critica professionale, il suo miglior lavoro.

Da qui, voglio incoraggiare tutti coloro che possono, non perdetevi questa nuova "opera d'arte" che sarà a Firenze, al Teatro della Pergola per un certo periodo, solo dal 6 all'11 febbraio ... impazzirete per la sua bellezza, la sua intensità, la sua forza!

Scrivere nelle sue agende: da vedere Razz Razz !!



Campo de trigo con cipreses - fine Giugno 1889 (Museo Metropolitano d'Arte. New York)


Campo de trigo con cuervos - Luglio 1890 (Museo Van Gogh Amsterdam)


IN BOCCA AL LUPO Very Happy Very Happy !!

Tanti baci con grande e sincero affetto da Madrid Razz Razz !!

TVB Ale Wink Wink

Marisol

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La vera ricchezza è prendere la vita con amore, donando amore.



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MessaggioInviato: Mar Feb 06, 2018 18:49    Oggetto: NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA 27/06/17 foto VINCENT VAN GOGH Rispondi citando




ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi









NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA 27/06/2017, FOTO

Palazzo Reale, cortile d'onore; Napoli, p.zza Plebiscito








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MessaggioInviato: Mar Feb 06, 2018 18:59    Oggetto: FESTIVAL DI SPOLETO 60 _ 01-02-03/07/2017 _ VINCENT VAN GOGH Rispondi citando




60° FESTIVAL DI SPOLETO 2017 LA PRESENTAZIONE







Il Festival di Spoleto si svolge quest’anno dal 30 giugno al 16 luglio, 17 giorni di grande spettacolo: con 90 titoli e 174 aperture di sipario: opera, musica, danza, teatro, numerosi eventi speciali e mostre d’arte.
Alla sua 60a edizione, il Festival di Spoleto conferma il suo carattere originale e il suo prestigio internazionale. Storico luogo di incontro tra culture diverse, offre una vetrina d’eccellenza ai grandi artisti e a quelli emergenti ed è promotore di nuove creazioni. Sotto la guida di Giorgio Ferrara, il Festival di Spoleto è cresciuto di anno in anno, contando 80.000 presenze nel 2016. Ciò ha contribuito a rafforzare l’attenzione delle istituzioni, degli artisti, degli operatori, delle aziende, dei media nei confronti della manifestazione che si è affermata quale evento di risonanza mondiale e appuntamento da non perdere.
Il Festival di Spoleto ha il sostegno di chi fortemente crede nella efficacia e nel coraggio della cultura.
Primo tra tutti, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che continua con convinzione a investire nel Festival, delle Istituzioni del territorio - Regione Umbria, Città di Spoleto - della Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, della Fondazione Carla Fendi, degli Istituti bancari - Banca Popolare di Spoleto del Gruppo Banco Desio e Intesa SanPaolo - delle realtà aziendali - Paolo e Noemia d’Amico Wines, Monini, Mercedes-Benz Italia, Poste Italiane, Fabiana Filippi, e molti altri. La Rai rinnova l’accordo di Mediapartnership, riservando alla manifestazione una specifica programmazione su Rai Cultura, RaiNews24, Rai Radio 3, oltre che sul portale Rainews.it, con collegamenti quotidiani in diretta, interviste e servizi, e con la realizzazione di uno spot che verrà trasmesso sui principali canali TV. Il quotidiano La Repubblica sarà quest’anno, nuovamente, media partner, per supportare e dare spazio al filone culturale espresso dal Festival che ha molti punti in comune con quello che il giornale racconta e sviluppa nelle sue pagine e in tutte le sue declinazioni giornalistiche.
Continuano le collaborazioni del Festival con prestigiose istituzioni artistiche: la Fondazione Teatro Coccia di Novara, il Festival di Ravenna, il Teatro Metastasio di Prato, il Festival Internacional de Musica de Cartagena, Vakhtangov State Academic Theatre of Russia, Napoli Teatro Festival. Inoltre quest’anno sarà firmato un protocollo d’intesa con il Bureau for External Cultural Relations Ministry of Culture, People’s Republic of China per scambi e coproduzioni.








Il 3 maggio scorso a Roma, nella Sala Spadolini del MiBACT Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, si è tenuta la presentazione della 60a Edizione del FESTIVAL DI SPOLETO, presente il Sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni.


Nel programma del Festival dei Due Mondi, è inserito il thriller psicologico sugli universi della creatività di Stefano Massini: "VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del Bianco", il ruolo di Vincent sarà interpretato da Alessandro Preziosi (1, 2 e 3 luglio, Auditorium della Stella). Mattei e Preziosi per la KHORA.teatro erano tra la folla della presentazione 2017.
L'anteprima dello spettacolo andrà in in scena al Napoli Teatro Festival Italia (Palazzo Reale, 27-28 giugno nel Cortile d'Onore).







      foto: ML Antonelli/AGF, Cristiano Minichiello/AGF

      Alessandro Preziosi, con Giorgio Ferrara; e con Carla Fendi al MiBACT

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MessaggioInviato: Mar Feb 06, 2018 19:41    Oggetto: FESTIVAL DI SPOLETO 60 _ Rai Uno 21/06/2017 - Porta a Porta Rispondi citando




60° FESTIVAL DI SPOLETO 2017 LA PRESENTAZIONE







http://www.raiplay.it/video/2017/06/Porta-a-Porta-8d18dff9-26cb-4c81-a8fd-a85baa17faba.html a partire da 01:02:03

Idea segui fino al termine perché il nostro Capitano parla di Van Gogh e di sé come artista
suo video-ritratto, due interventi nel corso di quindici minuti, e il 2° proprio in chiusura



    Rivedi la registrazione del programma in HD RAIPLAY o via You Tube






ALESSANDRO PREZIOSI 21.06.17 in studio su RAI 1

a Porta a Porta per 60 anni di FESTIVAL DI SPOLETO

anche per VAN GOGH. L'odore assordante del bianco






    sono stati presenti in studio il direttore Giorgio Ferrara,

    con le protagoniste Eleonora Abbagnato e Adriana Asti;



    l'incontro è stato preceduto da un ricordo di Carla Fendi,
    Presidente Onorario e membro del CDA della Fondazione
    Festival dei Due Mondi, generosa mecenate, amica della
    città di Spoleto e del grande Festival di cui ha condiviso i
    successi decennali con la sua straordinaria partecipazione


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MessaggioInviato: Mar Feb 06, 2018 20:43    Oggetto: FESTIVAL DI SPOLETO 60 _ 01-02-03/07/2017 _ VINCENT VAN GOGH Rispondi citando









FESTIVAL DI SPOLETO 60 .-. Auditorium della Stella

orari : 1 (22:00) - 2 (18:30) - 3 (20:00) luglio 2017

VINCENT VAN GOGH - l'odore assordante del bianco





ha scritto:




ALESSANDRO PREZIOSI ecco il mio VAN GOGH




Non ditegli che lavora grazie alla sua bellezza. «Se è successo vuol dire che è andata bene», ci dice Alessandro Preziosi, sottolineando come abbia sempre «cercato di essere libero da questo tipo di condizioni: ho lavorato tanto, sempre, in tutti i campi, cinema, tivù, teatro e radio, senza mai preoccuparmi di questo». Preziosi ci tiene ai lavori che ha fatto, a quelli che sta facendo e a quelli che farà. Dopo una stagione intensa che lo ha visto protagonista sul grande schermo con L’amore rubato, film corale contro la violenza sulle donne, e con la commedia Classe Zeta di Guido Chiesa, il poliedrico attore debutta al FESTIVAL DEI DUE MONDI DI SPOLETO (1-2-3 luglio 2017) con lo spettacolo "VINCENT VAN GOGH. L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO". «Sono molto emozionato e felice.», racconta Preziosi, con voce entusiasta. «È la mia prima volta a Spoleto, in un Festival così prestigioso. Ho fatto i sopralluoghi con il direttore Giorgio Ferrara, a cui è piaciuto molto il testo di Stefano Massini e c’è l’ansia della grande aspettativa».

DOMANDA: Da dove nasce l’idea di uno spettacolo su Van Gogh?
RISPOSTA: Dal mio interesse per la deriva umana di un grande artista. In Van Gogh, quello che sentiva e quello che era entravano in collisione, creando quella forza di espressione che vive attraverso i suoi quadri. Lo spettacolo porta in scena proprio questo tipo di suggestione.

D: Un personaggio complicato da costruire?
R: La sfida è stata quella di riuscire a portare lo spettatore all’interno del processo creativo di un artista. Un estro che è dovuto anche alle allucinazioni, al fatto che Van Gogh vedeva cose che gli altri non capivano. Proprio queste visioni creano nel testo una specie di thriller psicologico.

D: Preferisce il teatro rispetto al cinema e alla televisione?
R: Faccio un po’ tutto. Diciamo che il teatro è quello che riesco a programmare meglio. Insieme ad altre persone, gestisco una società di produzione, così, fra gli spettacoli prodotti e quelli in cui sono protagonista, ecco che il teatro diventa l’attività più importante del mio lavoro.

D: La recitazione cambia fra cinema e teatro?
R: Le modalità sono diverse. In teatro c’è un lavoro molto interessante di approfondimento del personaggio. Si ha più tempo di quello che hai sul set perché si lavora sostanzialmente di sera. Sei chiamato in causa a 360 gradi e hai un rapporto con il pubblico che è unico.

D: Com’è nata la passione per la recitazione?
R: È un lavoro che ho scelto abbastanza avanti negli anni e che ho vissuto con grande determinazione. Prima mi sono laureato in Giurisprudenza e ho fatto anche l’assistente tributario. Poi ho scelto l’Accademia dei Filodrammatici a Milano e il sogno è entrato nella mia vita mentre lo stavo vivendo.

D: È mai stato agevolato dalla bellezza? Per le donne, è ancora complicato liberarsi da questo flagello e la situazione sembra peggiorare sempre di più.
R: Per quanto mi riguarda, non ci ho mai fatto caso. Per le donne, è una questione molto complessa legata alle politiche sociali, alle leggi, alla cultura e all’educazione che prima era in famiglia, mentre oggi si vive sui social. E fa acqua da tutte le parti. Si è proiettati totalmente su quello che la gente pensa di noi, soprattutto nel mondo femminile. L’incubo di non piacere crea grandi corti circuiti, discriminazioni orribili, ma è un discorso molto complesso.

D: Che rapporto ha con i suoi figli?
R: Molto complice. Con il maschio è stato più facile. Il calcio, i soldatini e le macchinine aiutano. Con mia figlia ho un rapporto bellissimo basato su altre condivisioni: le femmine scelgono l’amichetta per giocare, non pensano al papà. Nonostante il mio lavoro, sono molto presente. Facciamo viaggi insieme e andiamo nei musei. Amo stare con loro.

D: È in contatto con molti giovani anche come docente al DAMS: cosa ne pensa?
R: Hanno un approccio immediato con qualsiasi informazione e questo genera in loro un po’ di arroganza. La Rete diventa una cassa di risonanza delle loro mancanze: si ritengono competenti, spesso senza esserlo. Questo nasconde una grande insicurezza e un’inconsapevole complessità.

D: Ha un rimpianto?
R: Ho fatto un provino per Ridley Scott, che sta girando in Italia la storia del rapimento Getty ma non è andato bene. Era difficile che scegliessero un attore con le mie caratteristiche per fare un rapitore di bambini. Però mi sto consolando con la sceneggiatura di un film americano che mi hanno appena proposto.


di Antonella Matranga

© RIPRODUZIONE RISERVATA - 29 giugno 2017 - pubblicato via LetteraDONNA.it






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MessaggioInviato: Mar Feb 06, 2018 20:50    Oggetto: FESTIVAL DI SPOLETO 60 _ 01-02-03/07/2017 _ VINCENT VAN GOGH Rispondi citando





ha scritto:




SPOLETO 60 : “VINCENT VAN GOGH - L’odore

assordante del bianco
” con Alessandro Preziosi

Monastero della Stella splendida location
teatrale, una superba prova d’attore di Preziosi





Quando Gian Carlo Menotti decise di scegliere Spoleto come luogo d’elezione per la creazione del Festival, una delle motivazioni fu anche che Spoleto era l’unica città umbra e del centro-Italia ad avere ben tre teatri (il Nuovo, il Caio Melisso e il Romano), oltre alcune altre location e chiese adatte alla bisogna. E proprio due ex chiese spoletine da tempo si sono segnalate come location ideali per un certo genere di spettacoli. San Simone per la grandezza e il suo aspetto da day after. Il Monastero della Stella, spazio recuperato da un decennio dopo un lungo periodo di abbandono, per la sua struttura architettonica intatta seppure spoglia di qualsivoglia segno pittorico o di affresco. Una nudità che ha giovato molto al debutto, ieri sera 1 luglio, di “VINCENT VAN GOGH L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO” con protagonista Alessandro Preziosi nella parte di Van Gogh. Con lui in scena Francesco Biscione-Dottor Peyron, Massimo Nicolini-Theo Van Gogh, Roberto Manzi-Dottor Vernon Lazàre, Alessio Genchi-Gustave infermiere e Vincenzo Zampa-Roland, infermiere.

Nessun luogo poteva rendere meglio l’idea delle austere e slavate pareti di una stanza del manicomio come quello di Saint Paul. Come può vivere un grande pittore in un luogo dove non c’è altro colore che il bianco? È il 1889 e l’unico desiderio di Vincent è uscire da quelle mura, la sua prima speranza è riposta nella inaspettata visita del fratello Theo che ha dovuto prendere quattro treni e persino un carretto per andarlo a trovare.

Attraverso l’imprevedibile metafora del temporaneo isolamento di Vincent Van Gogh in manicomio, interpretato da Alessandro Preziosi, lo spettacolo di Khora.teatro in coproduzione con il Teatro Stabile d’Abruzzo, che si avvale della messa in scena di Alessandro Maggi è una sorta di thriller psicologico attorno al tema della creatività artistica che lascia lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine. Il testo firmato da Stefano Massini, con la sua drammaturgia asciutta ma ricca di spunti poetici, è stato anche vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005 e offre considerevoli opportunità di riflessione sul rapporto tra le arti e sul ruolo dell’artista nella società contemporanea.

Un debutto molto atteso a SPOLETO 60 per la curiosità di vedere Preziosi all’opera in una prova teatrale, seppure l’attore ha scelto da tempo di privilegiare il palcoscenico ad altre forme di recitazione come film e fiction tv.

Pubblico ripagato da una superba prova d’attore, con Preziosi impegnato nella personificazione di un Van Gogh, assoggettato e piegato dalla sua stessa dinamica cerebrale a essere presente al suo disturbo. E’ in questa condizione che lo troviamo, nella devastante neutralità di un vuoto e del bianco imperante. E dunque, è nel dato di fatto, che si rivela e si indaga la sua disperazione, il suo ragionato tentativo di sfuggire all’immutabilità del tempo, all’assenza di colore di cui parla con chiunque gli capiti a tiro nella stanza.

Preziosi offre al pubblico spoletino la pelle nuda di Van Gogh ed un volto che si contrae dalla sforzo, una apnea della parola che a volte non riesce ad uscire per qualche secondo dalla bocca del pittore aspettando che qualcosa cambi dentro di lui e che torni quella sorta di inquietudine calma che lo guida quotidianamente in attesa non si sa di che, ma altrettanto creatrice.

Tutti i posti disponibili erano occupati ieri sera e c’è anche stato un piccolo momento di tensione quando si è appreso che lo spettacolo sarebbe iniziato con una decina di minuti di ritardo per consentire ad alcuni spettatori del Caio Melisso, che erano alla prima di Memorie di Adriana, di poter raggiungere il Monastero in tempo per l’avvio dello spettacolo di Preziosi.

Qualche mugugno, magari anche sensato, ma chi frequenta Spoleto sa bene che questo è il tipico incidente di percorso del Festival dei Due Mondi che non cambia di una virgola però il favore del pubblico per la ricchezza dell’offerta di spettacoli disponibile e la possibilità di vederne anche due di fila a sera. E’ così sin dall’inizio.

In platea presente ieri sera anche Salvo Nastasi, neo-presidente dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, già direttore generale del MiBAC per gli spettacoli dal vivo e vecchia conoscenza di Spoleto ai tempi del cambio di gestione del Due Mondi.




Carlo Vantaggioli, 02/07/17, pubblicato via tuttooggi.info Riproduzione riservata









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MessaggioInviato: Mar Feb 06, 2018 21:06    Oggetto: FESTIVAL DI SPOLETO 01-02-03/07/2017 - VAN GOGH, recensione Rispondi citando



ha scritto:




    Festival di Spoleto, con Alessandro Preziosi
    in scena la drammaticità di VAN GOGH al
    manicomio.
    Grande pathos nel “L’odore assordante
    del bianco
    ”, dialoghi ricchi di colori come le
    lettere che l’artista scriveva al fratello Theo



Ha debuttato sabato sera all’Auditorium della Stella “VINCENT VAN GOGH - L’odore assordante del bianco” ; forte già nel titolo, lo spettacolo vede protagonista Alessandro Preziosi, è un susseguirsi di climax ascendenti e discendenti che prendono forma su dialoghi interpretati con una drammaticità straordinaria.

Alessandro Preziosi. Col noto attore, in scena anche Massimo Nicolini nel ruolo di Theo, Francesco Biscione (dottor Peyron), Roberto Manzi (dottor Vernon Lazàre), Alessio Genchi (Gustave, infermiere) e Vincenzo Zampa (Roland, infermiere). L’artista olandese, rinchiuso in un manicomio e classificato come non violento, inoffensivo e socialmente placido è perfettamente cosciente della sua condizione e la soffre maledettissimamente ma allo stesso tempo la sua mente lo inganna, gli fa vedere personaggi che non esistono: Theo è solo frutto della sua immaginazione, tanto è forte il desiderio di averlo lì e di implorarlo ‘portami via di qui’, che lo vede costantemente e con lui tiene lunghe conversazioni che definire toccanti non è abbastanza per rendere il senso di angoscia che Alessandro Preziosi riesce a trasmettere al pubblico.

Spoleto 60. La performance è cominciata con qualche minuto di ritardo nell’attesa che il pubblico del Caio Melisso raggiungesse il monastero di piazza Garibaldi per assistere appunto al VINCENT VAN GOGH; lamentele iniziali da parte degli spettatori già presenti ma poi quello che è arrivato dal palco ha messo a tacere tutti, ha incollato gli occhi ad una scenografia essenziale, carica di quel bianco dall’odore assordante che tormenta Van Gogh, costretto a dipingere di nascosto, pagando un medico per avere come tela un pezzo di lenzuolo e rubando del carbone che mescola allo sputo. Tanto gli basta per vomitare l’anima meschina del medico che gli passa a far visita, lo dipinge e nasconde il ritratto sotto il letto.

VAN GOGH al Festival. La svolta, nella trama della pièce, avviene proprio quando il dottor Vernon Lazàre scopre l’opera e l’artista incontra il direttore dell’ospedale psichiatrico ma è solo una chiave di volta apparente perché Vincent è troppo preso dall’immaginazione, lo guida da sempre, da quando era bambino. Le visioni lo rendono tutto e il contrario di tutto, l’artista costretto nel castello bianco (il manicomio di Saint Paul) le sole certezze che sembra avere sono i ricordi che condivide con Theo, ma di fatto con sé stesso e li restituisce al pubblico in un vortice perpetuo alla disperata ricerca del colore che sa stendere così bene, ma non è questione di mano; sono gli occhi – spiega Vincent – è da lì che entrano i colori e poi escono dalla punta del pennello e finisci per non vivere più per te ma per far vivere le cose. Lo spettacolo di Khora.teatro in coproduzione con il Teatro Stabile d’Abruzzo, con la messa in scena di Alessandro Maggi, ha incassato due minuti di applausi.



di Marta Rosati, 2 luglio 2017 - pubblicato via UMBRIA24.IT/Cultura










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MessaggioInviato: Mar Feb 06, 2018 21:27    Oggetto: FESTIVAL DI SPOLETO 01-02-03/07/2017 - VAN GOGH, recensione Rispondi citando



ha scritto:





. Alessandro Preziosi, VAN GOGH giustamente

. sopra le righe, al FESTIVAL DI SPOLETO 60





Che disgrazia la bellezza! Che disgrazia per un bravo attore divenuto famoso per una (o più) fiction, ma che aspiri ad avere una personalità artistica più completa, più ricca e meno legata alle esigenze della produzione tv!

Il caso esemplare è quello di Alessandro Preziosi, 44 anni, napoletano, occhi blu, barba sale e pepe, aria piuttosto stropicciata, che al FESTIVAL DI SPOLETO ha interpretato "VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco": un testo complesso e affascinante di Stefano Massini, che è il drammaturgo del momento, a partire dal grande successo internazionale (tradotto in 17 lingue) della "Lehman Trilogy", ultima regia firmata da Luca Ronconi. Lo stesso testo su Van Gogh vinse nel 2005 il premio Tondelli a Riccione Teatro.

Quanto a Preziosi, è divenuto popolare con la fiction "Elisa di Rivombrosa" e rimasto ancorato al suo personaggio romantico del Conte Ristori: un'esperienza che gli ha regalato un'invidiabile popolarità.

L'eco di questo conflitto fra bellezza maschile e talento artistico si coglieva appieno al FESTIVAL DI SPOLETO, dove il pubblico colto esitava ad applaudire un attore che per qualcuno è troppo bello per essere anche bravo. Mentre gli spettatori (le spettatrici) di stretta fede televisiva lo stringevano d'assedio con il telefonino per strappare una foto imperdibile.

Ma in realtà bisogna dire una volta per tutte che Alessandro Preziosi è un attore di qualità, capace di interpretare personaggi complessi.

Qui è nei panni del grande pittore dell'impressionismo, che soffre una ingiusta e inutile detenzione nel manicomio di Saint Paul. In particolare è tormentato dal colore bianco delle pareti e di ogni oggetto: una vera tortura per un artista che ha fondato sulla prevalenza del colore tutta la sua arte.

Il povero Vincent cerca di convincere il fratello Theo a farlo uscire da quel carcere psichiatrico. Poi la scena durissima in cui subisce il trattamento di due infermieri aguzzini. E ancora il lungo dialogo con un medico psichiatra, che vorrebbe capire il mistero di quella mente scossa da chissà quale demone (siamo nel 1889, ancora non sono noti gli studi di Freud).

Messo in scena da Alessandro Maggi per il Teatro Stabile d'Abruzzo, in coproduzione con Khora.teatro, lo spettacolo si rivela una sorta di thriller psicologico attorno al tema della creatività. Difficile non seguire emotivamente lo svolgersi di questa storia di disperazione di un uomo troppo creativo e geniale per il suo tempo. La recitazione di Preziosi, giustamente sopra le righe, e la scrittura netta e coinvolgente di Stefano Massini ci consegnano uno spettacolo fra i più interessanti della stagione.




Maurizio Giammusso, 11/07/2017 - pubblicato via huffingtonpost.it










VINCENT VAN GOGH - l'odore assordante del bianco

FESTIVAL DI SPOLETO 60 .-. Auditorium della Stella

(ex Chiesa Santi Stefano e Tommaso) p.za Garibaldi




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