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TOURNE' 2018 - 2019 - 2020 ALE con VAN GOGH
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genziana



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MessaggioInviato: Mer Dic 04, 2019 00:12    Oggetto: con ALESSANDRO PREZIOSI a LODI Aperitivo Solidale ADRICESTA Rispondi citando





LODI Aperitivo di Beneficenza pro ADRICESTA Onlus

con ALESSANDRO PREZIOSI protagonista nella pièce

VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco





in Sala "Carlo Rivolta" presso il TEATRO ALLE VIGNE

dalle ore 18:00 alle 20:30, venerdì 6 dicembre 2019



Donando l'Offerta minima Solidale di partecipazione:




ha scritto:










I fondi raccolti dall’Evento Solidale sono destinati al

Reparto di Neonatologia, Ospedale Maggiore di Lodi







dal 2004! ADRICESTA ONLUS va in aiuto dei Bambini

Ospedalizzati, a livello nazionale, con Progetti Solidali


a sostegno dei Malati, dell'Infanzia e della Famiglia, e

del processo di Umanizzazione dei Reparti di degenza




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L'ultima modifica di genziana il Ven Dic 06, 2019 23:57, modificato 1 volta
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genziana



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MessaggioInviato: Mer Dic 04, 2019 14:54    Oggetto: L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO al VASCELLO, ROMA, recensione Rispondi citando









produz. KHORA.teatro|TSA Teatro Stabile d'Abruzzo

VINCENT VAN GOGH. L’odore assordante del Bianco

di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi



ha scritto:




la depressione psichica, l’ossessione del vuoto e
del nulla, la rabbia e le vane speranze di V. VAN
GOGH
in ”L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO

al Teatro VASCELLO di ROMA fino all'1 dicembre





Ancora un valido ed approfondito lavoro per conoscere meglio la tormentata personalità del grande pittore impressionista olandese Vincent Van GOGH, basato stavolta sulla malattia mentale che l’afflisse negli ultimi anni della sua vita.
Il testo è opera dello scrittore Stefano Massini ed è prodotto dal Teatro Stabile d’ABRUZZO dopo che nel 2005 ha vinto il Premio Tondelli a Riccioni Teatro per “la forma limpida e tesa, capace di restituire il tormento dei personaggi con rara inmmediatezza espressiva”. Infatti il superlativo Alessandro Preziosi si cala perfettamente nel protagonista e fin dall’inizio, quando lo troviamo rannicchiato sul pavimento quasi in un istintiva autodifesa dalla paura dell’esterno, recita con intensità cruda e dispersiva il suo soliloquio disarticolato, dominato dal desiderio d’uscire da quella solitudine repressiva e bloccata in un unico punto mentale segnato da una schizofrenia nichilista ed autodistruttiva. Per respingere la sua isteria e voglia di farsi del male viene legato al letto dagli infermieri Gustav e Roland rispettivamente L. Sbragia ed A. Bandiera, sotto la guida del capo dipartimento dott. Vernon Lazare, reso pretenziosamente da R. Manzi, che Vincent raffigura come un despota nei suoi dipinti per screditarlo agli occhi dell’opinione pubblica come un impietoso despota non in grado di responsabilizzare i pazienti del manicomio di SAINT PAUL dove l’artista è rinchiuso ed isolato. Il clima, che coinvolge gli spettatori sempre massicciamente partecipi alla serie di repliche,è un giallo psicologico sulla condizione necessaria alla creatività artistica, che per essere degna d’ammirazione ha bisogno d’armonico equilibrio, pur se vi può essere la spinta del folle invasamento pittorico.A risvegliare in lui sensazioni positive non c’è l’ambiente, che invece è deprimente con il suo catatonico claustrofobico bianco simile ad una ”gabbia” lontana dal centro del mondo e dai suoi interessi, in cui va a visitarlo il fratello Theo nel 1889 un anno prima della sua morte avvenuta nel 1890. Con lui ricordando il passato,gli anni giovanili con l’esperienze comuni, la fidanzata di lui Clarissa con la sua particolare fisiognomica,rinasce la speranza d’evadere da quel luogo maledetto che lo sta riducendo ad un decerebrato animale, tuttavia il congiunto cerca di fargli capire la gravità della realtà e l’urgenza di non muoversi da lì. Naturalmente Theo parla con il dolore nel cuore, nell’asciutta ed emotiva interpretazione di Massimo Nicolini, avendo preso quattro treni ed un passaggio su un carretto rustico per testimoniargli la vicinanza. Vorrebbe aiutare Vincent, mediante la ricostruzione della sua coscienza intellettiva e delle vicende vissute, pure il direttore del manicomio dottor Peyron,incarnato dal medico terapista nei panni di F. Biscione, ma il sommo pittore fiammingo rammenta solo il pane caldo di Parigi, Pigalle con il suo quartiere latino di Montmartre ed il LOUVRE; mentre le restanti città di LONDRA, ANVERSA e MADRID sono sparite dalla sua memoria. L’ineluttabile è ormai segnato e la fine giungerà come una liberazione l’anno dopo. L’accurata regia di calda tensione passionale e tragica sul viale del tramonto, d’un sommo genio è dello stesso Preziosi, è da non perdere fino a domenica 1 dicembre.



RECENSIONE di Susanna Donatelli e Giancarlo Lungarini - 3 dicembre 2019;

Da Sapere Teatro, pubblicato via
CORRIEREdelloSPETTACOLO.net







TEATRI, interviste e recensioni, rassegna stampa selezionata da


Alessandro Preziosi official Forum in tournée con voi!

l'ADRICESTA ONLUS ci accoglierà con Eventi Benefici




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L'ultima modifica di genziana il Sab Gen 04, 2020 16:47, modificato 1 volta
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genziana



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MessaggioInviato: Mer Dic 04, 2019 15:09    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro ZANDONAI di ROVERETO (TN) 4/12/19 Rispondi citando








04/12/2019 ROVERETO (TN), Teatro "R. ZANDONAI"


VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI, la regia è di Alessandro Maggi





Dopo aver convinto il pubblico trentino nei panni del “Don Giovanni” di Molière, non solo interpretato ma anche diretto, Alessandro Preziosi, attore nato a Napoli e conosciuto al grande pubblico nella veste di attore cinematografico e di fiction televisive, torna ora in Trentino con questo lavoro intimista e tormentato su Van Gogh. Già apprezzato nella scorsa stagione di prosa al Teatro Sociale di Trento, Preziosi si confronta con il tormento del pittore, che subisce la sua prigionia rinchiuso in un luogo completamente bianco ed atono, da lui definito il “genio del colore” che amava esaltare le infinite sfumature della tavolozza cromatica.







ha scritto:



Vincent Van Gogh – L’odore assordante del bianco”:
quando
il bianco diventa sofferenza, dolore e inquietudine









E’ ripartita da qualche settimana la Stagione Teatrale al Teatro Zandonai di Rovereto.

In questo inverno 2019/2020, sono molte le proposte presenti nel programma.

Per quanto riguarda la giornata di mercoledì 4 dicembre, in calendario c’era l’attesissimo “Vincent Van GoghL’odore assordante del bianco”.


“È il 1889 e l’unico desiderio di Vincent è uscire dalle austere mura del manicomio di Saint Paul. La sua prima speranza è riposta nell’inaspettata visita del fratello Theo che ha dovuto prendere quattro treni e persino un carretto per andarlo a trovare… Come può vivere un grande pittore in un luogo dove non c’è altro colore che il bianco?”.

Attraverso l’imprevedibile metafora del temporaneo isolamento di Vincent van Gogh in manicomio, interpretato da Alessandro Preziosi, lo spettacolo di Khora.teatro in coproduzione con il Teatro Stabile d’Abruzzo e per la regia di Alessandro Maggi, è una sorta di thriller psicologico attorno al tema della creatività artistica che lascia lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine.

Il testo vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005 per la “…scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva” (dalla motivazione della Giuria n.d.r.) firmato da Stefano Massini con la sua drammaturgia asciutta ma ricca di spunti poetici, offre considerevoli opportunità di riflessione sul rapporto tra le arti e sul ruolo dell’artista nella società contemporanea.”

Bianco. Vuoto. Nulla assoluto. Inquietudine.

Questo vede e questo sente il Van Gogh di Alessandro Preziosi, durante lo spettacolo.

Dove sta il confine tra sogno e realtà? Tra cosa è reale e cosa è solo frutto di una mente portata al limite?

Massini ci porta nella testa del pittore, in quel mondo di sensibilità estrema, di dettagli, di ispirazione e di annullare la propria persona e la propria storia. Perché è questo che fanno gli artisti, o almeno una buona parte. Si annullano e danno voce ad altre migliaia di storie. Essere artista è vedere il mondo con occhi diversi, è essere diversi. Non c’è una scelta nel creare, ma solo una grande sofferenza nel non potersi rifiutare, nel non potersi negare a quel richiamo che va oltre ogni normale comprensione.

La follia, la cieca rabbia di Van Gogh davanti ad un bianco che genera solo inquietudine e angoscia, davanti a persone che non si sforzano nemmeno di capire che non siamo tutti uguali, e che negare ad un artista il suo vero Io, vuol dire annientare lentamente la sua stessa essenza. “Quando una testa è marcia fa paura, va cacciata, sporca il resto”, un tema valido sia nel 1800 che oggi. La paura del diverso e un personale troppo rigido portano Van Gogh sull’orlo del baratro, ma è il Dott. Peyron, direttore del manicomio, che prende il pittore e lo porta davanti ad una tela bianca, davanti alla possibilità di un miglioramento.

E qui, Vincent, inizia a creare, a parole. Rivede luoghi, rivive emozioni, ritrova i suoi colori.

Aiutato e spinto da Peyron, comprende che siamo tutti isole in un oceano di possibilità e di diversità. Con la scena che si scalda, dove il bianco si scioglie e lascia spazio ad un torpore che ci assale, fino all’ultima battuta del pittore. “Chi sei?” Chiede il medico. “Sono ciò che resta di me stesso. La mia ombra, non la luce”, risponde un Van Gogh immerso nel giallo caldo e avvolgente che tutti conosciamo.

Preziosi è riuscito a caratterizzare il proprio personaggio a 360 gradi: porta sul palco tutto il genio del pittore olandese, tutta la sua sofferenza ed il suo turbamento interiore davanti ad un mondo che lo affascina e disgusta allo stesso tempo. Un contrasto continuo, un non riuscire a camminare senza ondeggiare, sempre in bilico tra follia e vita reale, dove i colori sono tutti nella testa del protagonista. Sempre presenti, che tentano disperatamente di uscire, fino a quando ogni fantasma, ogni impulso, ogni scintilla vitale che sta all’inizio di ogni idea vengono messi su tela e diventano arte immortale e senza tempo, quell’arte che prende un pezzo dell’artista e lo rende immortale tra le sfumature di un’opera, tra i colori a lui cari, che sono vita, libertà e condanna insieme.



recensione: Maddalena Vettori, 5/12/19; pubblicato via laVOCEdelTRENTINO.It





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MessaggioInviato: Gio Dic 05, 2019 18:03    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Sociale CASTIGLIONE DELLE STIVIERE (MN) Rispondi citando








CASTIGLIONE delle STIVIERE (Mn), Teatro SOCIALE

Stagione 2019/20 Altri Percorsi - giovedì 5 dicembre



VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco








In scena creatività e follia Preziosi narra Van Gogh sul palco del Teatro Sociale -
Prosegue con Alessandro Preziosi la stagione teatrale del Sociale di Castiglione delle Stiviere. L'attore sarà in scena giovedì alle 21 per interpretare Vincent van Gogh. L'odore assordante del bianco di Stefano Massini.
(rif. Gazzetta di Mantova)

Nel 1889, in seguito all'attacco di follia che lo aveva portato a tagliarsi un orecchio, Vincent Van Gogh viene ricoverato in un vecchio convento divenuto ospedale psichiatrico. In quest'opera, Preziosi interpreta un Van Gogh che rivela e racconta la sua disperazione, il suo tentativo di sfuggire all'immutabilità del tempo e all'assenza del colore alla quale è costretto. / VAN GOGH secondo PREZIOSI
(rif. La Voce di Mantova)






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MessaggioInviato: Ven Dic 06, 2019 19:20    Oggetto: L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO 6/12/19 LODI Teatro ALLE VIGNE Rispondi citando








06/12/19 Sold out al "TEATRO ALLE VIGNE" di LODI


VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI, la regia è di Alessandro Maggi









con Alessandro Preziosi, protagonista dello spettacolo

c'è anche il Desk dell'Associazione ADRICESTA Onlus,

di cui l'artista è testimonial, un pretesto di Solidarietà












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MessaggioInviato: Ven Dic 06, 2019 19:32    Oggetto: con ALESSANDRO PREZIOSI a LODI Aperitivo Solidale ADRICESTA Rispondi citando





LODI Aperitivo di Beneficenza pro ADRICESTA Onlus

con ALESSANDRO PREZIOSI protagonista nella pièce

VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco





in Sala "Carlo Rivolta" presso il TEATRO ALLE VIGNE

dalle ore 18:00 alle 20:30, venerdì 6 dicembre 2019



Donando l'Offerta minima Solidale di partecipazione:







I fondi raccolti dall’Evento Solidale sono destinati al

Reparto di Neonatologia, Ospedale Maggiore di Lodi










da casa Donazione del Cuore www.adricesta.com/donazioni.php




dal 2004! ADRICESTA ONLUS va in aiuto dei Bambini

Ospedalizzati, a livello nazionale, con Progetti Solidali


a sostegno dei Malati, dell'Infanzia e della Famiglia, e

del processo di Umanizzazione dei Reparti di degenza





ha scritto:




Palcoscenico: VAN GOGH in un mondo senza colore

Tutto esaurito al Teatro Alle Vigne per lo Spettacolo

............con ALESSANDRO PREZIOSI a LODI

prima dell'evento: Aperitivo Solidale con ADRICESTA




Il Cittadino - Lodigiano e SudMilano - Cultura&Spettacoli pag. 33 6/12/19





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L'ultima modifica di genziana il Dom Dic 08, 2019 14:15, modificato 1 volta
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MessaggioInviato: Ven Dic 06, 2019 23:25    Oggetto: L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO 6/12/19 LODI Teatro ALLE VIGNE Rispondi citando



ha scritto:






ALESSANDRO PREZIOSI diventa VAN GOGH e...



INTERVISTA di Alessandra Depaoli Scotti; LODIshop.com, novembre '19





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MessaggioInviato: Sab Dic 07, 2019 00:30    Oggetto: VINCENT VAN GOGH 2019/20- Intervista con ALESSANDRO PREZIOSI Rispondi citando




ha scritto:





ALESSANDRO PREZIOSI diventa VAN GOGH e...



INTERVISTA di Alessandra Depaoli Scotti 11/19 myshopmagazine.com





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MessaggioInviato: Sab Dic 07, 2019 00:42    Oggetto: Ferrovie It. LA FRECCIA speciale 10 anni intervista PREZIOSI Rispondi citando



ha scritto:


        FS - LA FRECCIA: Speciale 10 anni AV

        intervista con ALESSANDRO PREZIOSI


una sera tornavo da Bologna dopo aver recitato Van Gogh


L'Alta Velocità italiana raccontata da chi, per lavoro o piacere viaggia sui treni





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MessaggioInviato: Sab Dic 07, 2019 00:54    Oggetto: L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO al TEATRO DI LOCARNO 7-8/12/19 Rispondi citando





7-8 dicembre 2019 al TEATRO DI LOCARNO KurSaal


VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco

produz. KHORA.teatro |TSA Teatro Stabile d'Abruzzo








        PERSONAGGI E INTERPRETI


        Vincent Van Gogh: Alessandro Preziosi

        Dottor Peyron: Francesco Biscione

        Theo Van Gogh: Massimo Nicolini
        Dottor Vernon-Lazàre: Roberto Manzi

        infermiere Gustave: Leonardo Sbragia
        infermiere Roland: Antonio Bandiera



        voce di Vincent bambino: Davide Piccirillo






scene|costumi Marta Crisolini Malatesta; disegno luci
Valerio Tiberi, Andrea Burgaretta; musiche Giacomo
Vezzani
; supervisione artistica di Alessandro Preziosi







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MessaggioInviato: Lun Dic 09, 2019 15:45    Oggetto: L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO 6/12/19 LODI Teatro ALLE VIGNE Rispondi citando





VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI, la regia è di Alessandro Maggi



06/12/19 a LODI, "TEATRO ALLE VIGNE", recensione




ha scritto:




Lodi, dramma di Van Gogh in un mondo senza colore

Alessandro Preziosi protagonista, al Teatro Alle Vigne









Preziosi, con una performance tesa e concentrata, rende tangibile il disagio, la disperazione, il desiderio di sfuggire alla condizione quasi bestiale inflitta ai ricoverati (“le bestie non leggono – urla al fratello che gli porta un libro – è scritto nel regolamento”) lo svolgimento dell’azione ha la tensione di un thriller psicologico, fatto di colpi di scena continuamente sospesi e rimandati, fino allo scioglimento finale, salutato da un applauso molto caloroso del pubblico, sulle note di “Dream on” dei Depeche Mode.


PALCOSCENICO / di Annalisa Degradi
Il Cittadino - Lodigiano e SudMilano - Cultura&Spettacoli pag. 21 9/12/19








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MessaggioInviato: Lun Dic 09, 2019 19:29    Oggetto: L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO al VERDI di GORIZIA 10/12/2019 Rispondi citando





10/12/19 sold out GORIZIA, Teatro Giuseppe VERDI


VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco

produz. KHORA.teatro |TSA Teatro Stabile d'Abruzzo















        PERSONAGGI E INTERPRETI


        Vincent Van Gogh: Alessandro Preziosi

        Dottor Peyron: Francesco Biscione

        Theo Van Gogh: Massimo Nicolini
        Dottor Vernon-Lazàre: Roberto Manzi

        infermiere Gustave: Leonardo Sbragia
        infermiere Roland: Antonio Bandiera






UN THRILLER PSICOLOGICO SEGNA IL RITORNO DI

ALESSANDRO PREZIOSI AL VERDI DI GORIZIA




La prolusione, nell’ambito degli Incontri al Verdi, viene proposta da Tullio Svettini dell’Università della Terza Età alle 18:00 di lunedì 9 nel Ridotto “Francesco Macedonio”, con ingresso libero.










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L'ultima modifica di genziana il Lun Dic 16, 2019 03:51, modificato 1 volta
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MessaggioInviato: Mar Dic 10, 2019 12:33    Oggetto: L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO al VERDI di GORIZIA 10/12/2019 Rispondi citando




" IL PICCOLO " INTERVISTA ALESSANDRO PREZIOSI



ha scritto:




GORIZIA. Alessandro Preziosi ritorna con Van Gogh:

«Un genio di oggi»
Oggi al Verdi di Gorizia lo spettacolo
diretto da Alessandro Maggi sulla vita del grande artista.



«Non viveva per se stesso ma per far vivere le cose»




«Sono un grande fan di Trieste e anche de IL PICCOLO, che ha accompagnato i miei primi anni di attore. Ricordo quand'ero ospite dei Pertot, la famiglia di imprenditori, in via del Molino a Vento. Trieste è il luogo che mi ha permesso di comprendere che il teatro è un'estensione della vita: nel senso che la vita entra sempre in ciò che si fa sulle tavole del palcoscenico». Oggi, alle 20.45, Alessandro Preziosi è al Verdi di Gorizia per "VINCENT VAN GOGH - L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO", al Rossetti già approdato lo scorso anno; il testo è di Stefano Massini, la regia di Alessandro Maggi. Per l'occasione, il teatro del capoluogo isontino è già da tempo esaurito. Il pensiero dell'attore, tuttavia, a Trieste va spesso e volentieri: «La mattina, per le prove racconta -, percorrevo viale XX Settembre, tra freddo e vento, ma il tragitto mi aiutava molto a concentrarmi in quello che è stato uno degli allestimenti più belli dell'Amleto degli ultimi vent'anni. Poi, il rapporto con Trieste è rimasto importante, visto che ha ospitato tutti i miei spettacoli maggiori». Anche del Verdi di Gorizia, Preziosi era già stato ospite per il "Cyrano de Bergerac" nel 2013. E il rapporto con la regione intende ovviamente continuare: «A Trieste e al suo territorio sono molto legato. Dovendo scegliere, ho un particolare affetto per Opicina, per la zona del porto e per il Carso, dove c'è il mio amico Edi Kante che ha un'azienda vinicola. Spero, in questi giorni, di poterlo andare a trovare. Chissà se in città ci sono ancora certi ristoranti! Per esempio, mi ricordo, del Juice». È più probabile, tuttavia, che questa volta a ospitare l'attore sia qualche ristoratore goriziano.

«Di Van Gogh la cosa che più mi piace è il suo senso della morale - racconta ancora Preziosi -. Aveva un concetto etico del comportamento nei confronti delle donne, della pittura, degli affetti, lontano dall'ipocrisia generale di allora. Non viveva per se stesso, ma per far vivere le cose, in una totale dedizione all'altro, inteso come Creato (paesaggi, persone animali). Detesto, invece, la sua rinuncia a diventare adulto. Da questo punto di vista, è un esempio negativo, un po' come Jim Morrison, Amy Winehouse, Maradona: il loro genio si è trasformato in un boomerang di inaudita violenza. In ogni caso, Van Gogh, nel complesso, non è un esempio negativo: è un esempio da studiare, da conoscere, ma non da giudicare. Se lo giudicassimo commetteremmo un errore. E se ce lo trovassimo davanti non ci sentiremmo giudicati: anche questa è una sua caratteristica meravigliosa; al massimo, ci osserverebbe in una maniera un po' ossessiva». Preziosi può contare su un pubblico affezionato e fedele. Che interpreti Cyrano o Van Gogh poco importa: basta che sul palco ci sia lui. «Però - continua -, si può andare a teatro con una grande aspettativa e poi restare delusi. Invece, nel 99% dei casi, la gente finisce per essere travolta non da me o non solo da me, quanto dall'allestimento di cui faccio parte. E l'Amleto, il Cyrano, il Don Giovanni fino al Van Gogh hanno fatto tornare al pubblico la voglia di andare a teatro». --


INTERVISTA a cura di Alex Pessotto, 10/11/19
IL PICCOLO ed. Trieste, Gorizia-Monfalcone Cultura e Spettacoli pag.40







VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco

produz. KHORA.teatro |TSA Teatro Stabile d'Abruzzo



10/12/19 Sold out GORIZIA, Teatro Giuseppe VERDI




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MessaggioInviato: Dom Dic 15, 2019 02:10    Oggetto: L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO al VERDI di GORIZIA\recensione Rispondi citando







ha scritto:




VINCENT VAN GOGH. L’ ODORE ASSORDANTE

DEL BIANCO
al Verdi di GORIZIA - Recensione





Che odore ha un colore? Di cosa odora il bianco della stanza di un ospedale psichiatrico?
8 Maggio 1889, manicomio di Saint Paul. Vincent Van Gogh, 36enne, si definisce un pittore imbecille e socialmente placido.

La scena si apre con ALESSANDRO PREZIOSI che, nelle vesti del famoso pittore olandese, rotola raggomitolato su se stesso, lungo un piano obliquo. Al suo fianco c’è un unico oggetto scenico, una sorta di riflesso inanimato: una piantina dalle foglie bianche. Bianche come le pareti, come il pavimento e i vestiti che indossa. Un bianco asettico e soffocante che avvolge l’intero palco, senza lasciare vie di scampo.
L’unica aria che questo bianco apatico lascia traspirare è data dalla scenografica parete alle spalle del personaggio, che in bassorilievo trasparente riprende i tratti del “Campo di grano con volo di corvi’’.
La voce ridondante e fuori campo di un Vincent bambino annuncia la sua attuale condizione. Da qui, ha inizio lo struggente dialogo di un’ora e quindici minuti con l’Io più profondo del pittore, presentato in “Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco”.
Sin da subito si ha l’impressione di essersi persi parte del filo conduttore della trama, come se qualcosa mancasse e si rimanesse in continuo bilico tra sogno e realtà. Un confine, una linea sottile, che lo stesso Vincent fatica a riconoscere, in perpetuo equivoco fra le due dimensioni.
Il dialogo con il fratello Theo, che ci introduce nella mente di Van Gogh, risulta un botta e risposta di ricordi che cercano di riaffiorare da un passato ormai lontano, che evocano quei colori annullati dal bianco marmoreo di una stanza ormai diventata specchio della quotidianità. Le parole di Vincent contro il fratello risuonano di calma apparente, ma affiorano anche rabbia, diffidenza e una spasmodica ricerca di aiuto.
La descrizione delle sue giornate, composte da rituali che annichiliscono il senso del tempo e dello spazio, non riescono a cancellare la ricerca incessante di una goccia di carminio, di magenta o porpora, che possa ravvivare quel luogo in cui il colore è una bestemmia. Infatti, più che della necessità di parole, il pittore avverte un vero e proprio bisogno d’arte, perché i quadri hanno una voce, spesso più delle persone. Un bisogno che però a Saint Paul rimane frustrato, a causa dei mille divieti imposti dai medici.
Nella continua schermaglia con il fratello, dai toni spontanei e confidenziali, vengono rievocati aneddoti e situazioni, che aiutano il pittore a fuggire dal presente e ne mettono però in luce particolarità e stranezze.
Lo snodo fondamentale dello spettacolo di Stefano Massini arriva con la richiesta disperata di Van Gogh al fratello di concedergli una semplice firma su un registro, in grado di restituirgli la libertà e condurlo nuovamente nella sua realtà popolata dai grandi impressionisti, come Monet, Gauguin, Pissarro, e dalle loro tele, che prive di colore non varrebbero un suo sguardo.
La speranza si scontra, però, con la realtà. Infermieri caotici e rumorosi confondono e temporeggiano: lodano Vincent e al contempo lo scherniscono, infondendo nello spettatore un senso di smarrimento che offrirà però una visione più razionale dell’effettiva condizione del personaggio.
Vincent parla con se stesso, cerca la fuga pregando l’invisibile, non distinguendo ciò che è reale da ciò che non lo è. Il fratello Theo non esiste, è solo un’immagine riportata in vita dalla mente del pittore; ma la sua disperazione è invece profonda. Gli infermieri lo mettono di fronte all’evidenza ridicolizzando e riducendo a brandelli quell’unica tela in cui il pittore era riuscito a trasferire il suo malessere, e che conservava gelosamente sotto il letto. Van Gogh perderà, così, anche quel labile filo di lucidità e tenterà un gesto estremo.
Sullo sfondo si insinua, così, un altro tema fondamentale: il trattamento delle malattie psichiatriche. Da un lato viene messo in evidenza il volto più brutale, caratterizzato dal ricorso a tecniche dolorose e umilianti, che costringono il paziente all’isolamento e all’immobilità, negandogli la dimensione umana della malattia. Dall’altro, l’avanguardia della medicina psichiatrica, volta alla ricerca delle radici del trauma e alla sua rielaborazione, rappresentata dal quarto personaggio chiave.
Il Direttore dell’ospedale ha infatti la maggiore funzione catartica per il famigerato pittore. Vuole condurre Vincent in un percorso in cui tutto è da scoprire, in cui la mente è solo un gigantesco oceano di ricordi e immagini. Con sofferenza e alternata rassegnazione il pittore naviga all’interno del suo sé, cercando di parlare senza che Van Gogh lo ascolti. Ritorna all’infanzia, al padre, ai grandi tronchi e le imponenti chiome degli alberi fuori dalle finestre, ai tormenti interiori che si è sempre imposto di cancellare… giungendo all’amara conclusione per cui ‘’io sono quello che resta di me stesso, la mia ombra e non più la mia luce’’
Alessandro Preziosi porta a termine un’interpretazione magistrale nel ruolo del pittore olandese. Immerso nella sua particolare percezione della realtà, modula mimica e voce con maestria, guidando lo spettatore attraverso i bruschi cambi d’umore del protagonista: dall’oblio, passando per la conscia rassegnazione, alla rabbia e alla più inconsolabile disperazione.
Il bianco iniziale lascia quindi la scena al giallo finale, che ricopre tutti gli spazi prima imprigionati. Restituisce finalmente la parola e la ricerca introspettiva cosciente a Vincent Van Gogh, che ora può toccare i colori, usarli e vederli per dipingere la sua ombra.
Il bianco odora di follia e rimbomba forte come la realtà.
Fil rouge indissolubile di uno spettacolo poliedrico e interiore.




di Margherita Girardi e Federica Guadagnolo, 11/12/19 via Sconfinare.net







VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco

produz. KHORA.teatro |TSA Teatro Stabile d'Abruzzo



GORIZIA. Teatro Giuseppe VERDI 10.12. Recensione



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genziana



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MessaggioInviato: Dom Dic 15, 2019 02:43    Oggetto: LODI, Aperitivo Solidale ADRICESTA in occasione del VAN GOGH Rispondi citando




LODI Aperitivo di Beneficenza pro ADRICESTA Onlus

con ALESSANDRO PREZIOSI protagonista nella pièce

VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco









I fondi raccolti dall’Evento Solidale sono destinati al

Reparto di Neonatologia, Ospedale Maggiore di Lodi



da casa Donazione del Cuore www.adricesta.com/donazioni.php




ha scritto:







LODI la Raccolta di Beneficenza con PREZIOSI

Neonatologia, arrivano i fondi per i macchinari





Il Cittadino - Lodigiano e SudMilano - Cronaca pag. 4 11/12/19







dal 2004! ADRICESTA ONLUS va in aiuto dei Bambini

Ospedalizzati, a livello nazionale, con Progetti Solidali


a sostegno dei Malati, dell'Infanzia e della Famiglia, e

del processo di Umanizzazione dei Reparti di degenza


ALESSANDRO PREZIOSI è nostro testimonial ufficiale

dedicando il suo forum personale fin dalla fondazione








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