Coinvolgere le scuole

[Mistral]

Ciao, mi chiamo Serena e sono un'insegnante elementare.
Sto seguendo la vostra iniziativa con gioia e cercando di pubblicizzarla presso più persone possibili. Ho scritto alcuni pensieri ad Alessandro, che ammiro molto come persona e professionista, unitamente ad una proposta forse banale che comunque ripeto a voi nel caso potesse esservi utile.
Nel mio lavoro capita di constatare la profondità dei segni che anche un limitato periodo di ospedalizzazione possa lasciare nei bambini e quanto sia vitale per loro mantenere il contatto con la "normalità" delle loro giornate, trascorse per tante ore a scuola, con gli amici, nel gioco e nelle attività che consentono loro di misurarsi con le proprie capacità e di crescere. Quando si ha un'interruzione di questo percorso è uno strappo lacerante che disorienta...e non c'è viso più radioso di quello di un bimbo malato che riafferra quel filo invisibile, ricevendo dai compagni un disegno, un pensiero,(i compiti!)o uno di quei piccolissimi, ai nostri occhi strani, ma tanto speciali doni che solo loro sanno farsi.
Credo sarebbe una buona idea pubblicizzare la vostra iniziativa presso le scuole, per diversi motivi:
- si potrebbe avviare una corrispondenza cartacea iniziando a crepare "il muro", in attesa delle possibilità di contatti in tempo reale offerte dalle postazioni multimediali;
- l'invito a creare un simile rapporto con i bambini costretti in ospedale, verrebbe sicuramente accolto nei numerosi progetti formativi volti ad educare al rispetto e al valore positivo delle diversità. Saremmo ipocriti se non riconoscessimo che , nonostante i grandi passi fatti in questa direzione, la malattia in ogni sua forma è ancora avvolta da una sorta di tabù. Questo sarebbe il modo forse più naturale e costruttivo per far sì che mentre si restituiscono ai bimbi malati la sicurezza della propria quotidianità e il calore dell'amicizia, si possano avvicinare i piccoli più fortunati alla realtà della sofferenza e della malattia che possono toccarli da vicino, comprendendole tramite l'esperienza e le emozioni dei coetanei...un passo verso un futuro in cui non ci siano più adulti per i quali "malattia" diviene sinonimo di diversità, esclusione, isolamento.
- Il progetto ha come scopo la dotazione di apparecchiature informatiche per una struttura in Pescara, ma credo si possa considerare la prima tappa del sogno che state cercando di realizzare così penso che diffondere la vostra iniziativa presso le scuole a livello nazionale, magari con l'aiuto di colleghi volenterosi, potrebbe incontrare tante sensibilità in grado di dare il proprio contributo concreto nelle modalità che adotterete, ma anche di cogliere il valore e lo spirito del progetto per replicarlo e perseguire lo stesso scopo per i reparti pediatrici di tante altre strutture ospedaliere. Grazie al fatto che le scuole non sono isole, ma realtà inserite nei contesti, con molteplici possibilità di sinergia con le strutture territoriali e l'impegno del grande mare d'amore creato da associazioni come la vostra.
Sperando che le mie riflessioni possano esservi di qualche utilità
un abbraccio,
Serena

[sama]

Ciao Serena, leggendo il tuo messaggio è come se le mie idee si fossero concretizzate,si perchè anche io avevo più o meno le tue stesse idee in testa ma non sapevo come esprimerle. Sai io e il computer non siamo sulla stessa onda, per dirla in parole povere non ci capisco niente.entro quasi tutti i giorni nel forum a leggere i messaggi delle altre persone ma è la prima volta che scrivo ed è stata un impresa assai complicata.Ciao alla prossima.

[Mistral]

Grazie...a dir la verità anch'io non mi oriento un granchè in questo strano mondo, mi fa piacere però di essere riuscita ad esprimere quello che pensavo e che tu lo condivida. Sei una collega? Te lo chiedo perchè ne ho trovate altre due, viaggiando per il forum (pinapa e...o caspita ho un'amnesia...mi sembra simy, spero di non sbagliare! ) e penso che se ci fosse la possibilità concreta di coinvolgere la scuola in questa iniziativa, sarebbe utile coordinare le forze per trovare insieme strategie comuni, che ne pensi?
A presto,
Serena
_________________
"Ogni pensiero buono va lanciato come sasso nel mare e rilanciato, ancora e ancora...
per quanta stanchezza possa esservi nel tuo braccio affinchè l'onda d'amore generata si propaghi oltre ogni confine..."

[sama]

Ciao Serena, non faccio l'insegnante, ma la mamma a tempo pieno per il momento. A presto.