2007/6° - Dedicato a... VITTORIA PUCCINI

[Stellina_18]

Ecco l'intervista che dicevo... è stravecchia ma... sempre bella

da www.zai.net

E’ una giovane, bellissima attrice che ama raccontare di sé e che si sente subito a suo agio, Vittoria. Le piace parlare dei suoi interessi, delle emozioni che si provano quando si sta sul set, della passione per la letteratura russa, degli anni scolastici...

Un ricordo di quando eri adolescente, bello o brutto…

"Subito dopo il ginnasio, in prima liceo, mi è capitata una professoressa con cui avevo un rapporto burrascosissimo, era una con cui non ci si capiva per niente (la dizione perfetta fa scappare un lieve accento fiorentino, ndr). I miei genitori volevano convincermi a cambiare scuola; io non volevo, mi sembrava di cedere, di sottrarmi a una situazione difficile per non affrontarla. Alla fine ho cambiato, e adesso, guardandomi indietro, credo proprio di aver fatto la scelta giusta: capitai, infatti, in una classe meravigliosa, con compagni e professori bravissimi, e uscii dal classico col massimo dei voti. A quell'età non si può vivere con crisi di ansia e di depressione, le angosce tanto poi arrivano col lavoro. Quindi, se dovessi dare un consiglio ai lettori di Zai.net, direi certamente loro di seguire i propri desideri, di non avere paura di tornare indietro per motivi di orgoglio. E di credere in se stessi senza fidarsi troppo dei giudizi o dei pregiudizi degli altri, al limite, meglio peccare un po' di presunzione".
“Ma quando arrivano le ragazze” racconta di due amici che suonano jazz. Uno arriva al successo, Nick (Claudio Santamaria), l'altro, Gianca (Paolo Briguglia), no. Tu sei Francesca, la donna di quello che rinuncia al grande sogno, ma a un certo punto vieni attratta da quell'altro… Un triangolo amoroso degno del migliore Truffaut, anche se qui la protagonista decide di rimanere accanto al suo compagno.

Un gesto di coraggio o di paura?

"Francesca ha capito che Nick è inafferrabile, così decide di rinunciare ai suoi sentimenti più veri, per insicurezza più che per paura. D'altra parte la storia con Gianca nasce nel segno dell'ambiguità, come viene confermato nell'ultima scena, in macchina, quando lei sembra pensare Vabbè, visto che ormai è andata così…".

E' più un film sulla differenza tra l'ambizione e il talento, o sull'amore, l'amicizia e i rapporti familiari?

"Tutti questi aspetti emergono in uguale misura, e secondo me sono stati raccontati in maniera più che verisimile, è facile riconoscercisi. Mentre giravo avevo, ovviamente, una visione molto frammentaria, poi rivedendo il film ho trovato un grande equilibrio tra tutte le componenti che hai elencato tu, e mi sembra che in questo modo il punto di vista del regista sia emerso compiutamente".

Com'è stato recitare per Pupi Avati? C'è qualche punto in comune tra te e il personaggio che interpreti in "Ma quando arrivano le ragazze"?

"Una bellissima esperienza essere diretta da Pupi Avati, un autore con un'idea molto precisa di cinema. Ho avuto la sensazione di essere guidata in tutto, dalla A alla Z; ha aiutato ciascuno di noi a costruire il personaggio che aveva in mente. E' un regista e un uomo generoso. E' stato bellissimo durante le pause ascoltare i racconti sulla sua vita, sui suoi film. Credo di avere imparato tantissimo".

La cosa più divertente capitata durante il backstage…

"Sicuramente vedere tutti gli attori del quintetto familiarizzare con lo strumento che poi dovevano suonare nel film. A volte, certo, quando ero nel mio camerino non ne potevo più di sentirli strombazzare, più che un set sembrava un conservatorio con musicisti alle prime armi".

Per recitare bisogna immedesimarsi o astrarsi?

"Ogni attore ha la sua tecnica: c'è chi arriva totalmente impreparato sulla scena perché vuole calarsi con spontaneità nei panni del personaggio che dovrà interpretare, e c'è chi per entrare nella parte ha bisogno di un lungo apprendistato. Io sul set mi immedesimo molto, me ne rendo conto soprattutto quando giro scene drammatiche… mi ci vuole un po' per scaricare la tensione".

Chi ti somiglia di più, Elisa di Rivombrosa della fiction o Francesca di “Ma quando arrivano le ragazze”?

"Nessuna delle due, in senso stretto. Ma credo che sia difficile rispondere a una domanda come questa, perché ogni volta che si interpreta un personaggio si deve scavare dentro se stessi per cercare ciò che ti accomuna o ti accomunerebbe a quel personaggio. A un attore può capitare, per esempio, di trovare punti in comune con un serial-killer senza assomigliargli affatto".

Recitare per la tv e recitare per il cinema: qual è la differenza che ti colpisce o che ti ha sorpresa di più?

"Prima di tutto il risultato, vedersi sul grande schermo fa un altro effetto. Si tratta poi di due linguaggi completamente diversi, dalla regia alla fotografia alla recitazione vera e propria. In tv devi correre, non c'è tempo per rifare le scene, quindi è necessaria la maggiore concentrazione nel minor tempo possibile. Per questo è sicuramente una buona palestra, e i risultati a volte sono davvero sorprendenti, come nel caso di una fiction che ho visto di recente, Borsellino, di Pietro Valsecchi".

Hai mai recitato per il teatro? Sulla scena quale personaggio ti piacerebbe interpretare…

"No, non ho mai fatto teatro. Tutti mi dicono che sarei una perfetta Ofelia, ma un personaggio da cui mi sento particolarmente affascinata è Medea. Il palcoscenico mi fa un po' paura: recitare davanti a una platea è una cosa che non si improvvisa, dovrei dedicarmi a un lungo periodo di studio, affidarmi a un regista che mi guidi e a un progetto che mi coinvolga. Una cosa che in futuro mi piacerebbe senz'altro realizzare".

Il libro o i libri che ti hanno lasciato un segno…

"Rispondo senza esitazione: i classici russi, da Tolstoj a Dostoevskij per la letteratura, a Checov per il teatro. Trovo che siano stati maestri insuperabili nell'indagare la psicologia dei personaggi".

Il regista più grande di tutti i tempi…


"Mi piacciono moltissimo Fellini, Kubrick e Lars Von Trier".

Il mestiere che avresti fatto se non fossi diventata un'attrice…

"Non credo che avrei potuto fare altri mestieri".
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[genziana]

Grazie sei una vera Stellina!

.L'AMARO CASO DELLA BARONESSA DI CARINI.

andrà in onda su RAIUNO 14-15 OTTOBRE 2007

intanto è partito il promo-tv segnalato da FaffY!

www.alessandropreziosi.tv/forum/viewtopic.php?t=5758

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[Stellina_18]

[FaffY]

purtroppo non viene ancora precisato quando veràà trasmesso...la dicitura indica "Prossimamente..."
Inutile dire che Vittoria è bellissima... gli abiti d'epoca le donano molto
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[MINNY]

complimenti bittoria
sei grande!!!!
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Mimma

[reggi]

Ho aperto il nuovo spazio dedicato al materiale su Vittoria.

Se avete qualcosa da scrivere o aggiungere usate gentilmente questo link

http://www.alessandropreziosi.tv/forum/viewtopic.php?t=6203

[kele91]

grazie mille stellina!!!!
sei un mito!!!
bacioni
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Leggo un libro e penso a te Cambio casa e penso che Non troverai la strada
Una stella e penso a te Vivo sola e penso che non so Parlarti e non parlare più con te
Amare non amando te
Metà di questo cuore lontanissimo Metà sospeso qui...