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ROMA - 21/11/10 'UNA DOMENICA TRA IL QUIRINALE E IL QUIRINO'
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Autore Messaggio
Marin@



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MessaggioInviato: Mar Ott 26, 2010 20:21    Oggetto: ROMA - 21/11/10 'UNA DOMENICA TRA IL QUIRINALE E IL QUIRINO' Rispondi citando


Caro Forum,

è da un po’di tempo che sto’ lavorando con la carissima Loretta alias Ellebi, archeologa irriducibilmente appassionata d’Arte, ad una nuova idea per la quale lei offrirà tutta la sua abilità e che ci darà nuovamente la possibilità di ritrovarci trascorrendo insieme qualche ora lieta, e soprattutto ci fornirà l’occasione per fare una piccola raccolta fondi a sostegno dei nostri Progetti.
Dopo questa doverosa premessa, vi informo perciò che DOMENICA 21 NOVEMBRE 2010 A ROMA ci sarà la 1^ Visita Guidata organizzata da noi volontarie di ADRICESTA e che sarà solo la prima di una lunga serie di appuntamenti culturali, d’incontro e raccolta fondi che faremo periodicamente alla scoperta di luoghi d’Arte.
Abbiamo scelto per questo nostro “debutto” una visita al PALAZZO DEL QUIRINALE, la casa del 1° Cittadino Italiano e, usando le parole del Capo dello Stato, “La Casa di tutti gli Italiani”. Il luogo, so’ che ha per la nostra dolce guida un grande significato nella sfera emozionale, perciò questo la renderà un’accompagnatrice impareggiabile. Abbiamo deciso per il prossimo 21 novembre e l’orario potrà oscillare dalle ore 9.00 alle ore 11.00 in considerazione del numero di adesioni che ci darete.
L’occasione di trovarci insieme mi ha fatto pensare che sarebbe bello poter prolungare il nostro incontro mangiando qualcosa nel vicino Bistrot del Teatro Quirino, dove a febbraio scorso siamo state molto bene, sarà l’occasione per rivederci e anche per fare un’incontro pre-natalizio, visto che dalla fine di novembre fino a Natale quasi tutte noi volontarie saremo impegnate con desk un po’ dappertutto.
E trovandoci nel cuore di Roma, chissà che non ci si possa imbattere in volti noti e a noi cari…
Fatemi avere presto le vostre adesioni in modo da poter organizzare per tempo ogni cosa e spero proprio si possa riuscire ad avere un bel numero di presenze per una giornata in allegria.
Un grande abbraccio.

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L'ultima modifica di Marin@ il Mar Ott 26, 2010 20:42, modificato 1 volta
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Gloria93



Registrato: 16/05/07 21:17
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MessaggioInviato: Mar Ott 26, 2010 20:35    Oggetto: Rispondi citando


wow quanto è interessante quest'iniziativa! complimenti per la vostra organizzazione...non mi resta che farvi un mega in bocca al lupo
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genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37243

MessaggioInviato: Mar Ott 26, 2010 20:54    Oggetto: ROMA - 21/11/10 'UNA DOMENICA TRA IL QUIRINALE E IL QUIRINO' Rispondi citando








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ellebi



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Messaggi: 516
Residenza: roma

MessaggioInviato: Mar Ott 26, 2010 21:07    Oggetto: Rispondi citando


Care amiche,
come ha già scritto Marina, questa di domenica 21 novembre sarà una giornata davvero particolare..........tra dimore importanti ed importanti teatri (che ancora risuonano di amletici dubbi Laughing )
Chi non ha avuto in precedenza l'opportunità di visitare il Palazzo del Quirinale, sono certa che scoprirà un tesoro di valore inestimabile, con opere d'arte che appartengono ad un periodo molto ampio, dal papato alla repubblica, passando tra testimonianze napoleoniche e sabaude.

Che dire.........vi aspettiamo numerosi !!!!!


L'ultima modifica di ellebi il Mer Ott 27, 2010 08:46, modificato 1 volta
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genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37243

MessaggioInviato: Mar Ott 26, 2010 21:18    Oggetto: ROMA - 21/11/10 'UNA DOMENICA TRA IL QUIRINALE E IL QUIRINO' Rispondi citando




        ROMA • IL PALAZZO DEL QUIRINALE •







Una visita che ci porterà alla scoperta di uno dei “Palazzi del potere” più importanti ed affascinanti della Città di Roma, in un viaggio di storia ed arte tra le origini della città ed il suo più recente passato.
Il Palazzo del Quirinale sorge su un colle che, per la posizione elevata e la particolare salubrità, ospitò fin dall’antichità nuclei residenziali, edifici pubblici e di culto.
In quest’area sorsero nel IV secolo a.C. il tempio del Dio Quirino che impose nome al colle, e il tempio della Dea Salute ma le presenze più imponenti sul colle erano certamente quelle delle terme di Costantino e del tempio di Serapide, edificato da Caracalla nel 217 d.C., da cui provengono i due gruppi scultorei dei Dioscuri, alla cui presenza è dovuto il toponimo di Monte Cavallo, spesso riferito a questo Colle.
Nel '400 e all'inizio del '500 intorno alla piazza vennero a dislocarsi palazzi e ville di nobili e prelati tra i quali il cardinale Oliviero Carafa, proprietario di una villa con vigna sul luogo dove oggi sorge il Palazzo del Quirinale. Nel 1550 la villa Carafa venne presa in affitto dal cardinale Ippolito d'Este, successivamente fu papa Gregorio XIII (1572-85) a far ampliare a sue spese la piccola villa affidando l'incarico del nuovo fabbricato all'architetto Ottaviano Mascarino. Sisto V (1585-90) acquistò nel 1587 dai Carafa la villa di Monte Cavallo per farne la sede estiva del pontificato.
L'architettura del Palazzo nell'aspetto odierno fu portata a compimento nel corso del pontificato di Paolo V Borghese (1605-21), mentre nel corso del '600 fu realizzata la decorazione interna.
Gli ultimi importanti interventi sull'architettura del complesso del Quirinale e sulle sue adiacenze furono portati a termine entro la prima metà del '700.
All’inizio dell’ ‘800 il Quirinale viene scelto dal governo napoleonico come residenza dell'Imperatore, ma nel maggio 1814 Pio VII rientra a Roma e torna in possesso del Quirinale, adoperandosi subito per cancellare il più possibile le tracce dell'occupazione napoleonica .
Nel 1870, dopo la breccia di Porta Pia e l'annessione di Roma al Regno d'Italia, il Quirinale divenne residenza della famiglia reale. Dal 1946 è la sede del Presidente della Repubblica Italiana.


La Storia, luoghi d'Arte e Cultura • www.quirinale.it/qrnw/statico/palazzo/palazzo.htm




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Adry



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Residenza: provincia di Trapani

MessaggioInviato: Mar Ott 26, 2010 23:47    Oggetto: Rispondi citando


splendida iniziativa!!!! Smile
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nenepdl



Registrato: 10/03/08 08:11
Messaggi: 4052
Residenza: PROVINCIA DI PADOVA

MessaggioInviato: Mer Ott 27, 2010 08:15    Oggetto: Rispondi citando


woooww...bellissima iniziativa!
Complimenti!
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gisi



Registrato: 17/07/05 18:51
Messaggi: 3254
Residenza: roma

MessaggioInviato: Mer Ott 27, 2010 15:31    Oggetto: Rispondi citando


Carissime....se posso darvi un consiglio....non perdete questa meravigliosa occasione di poter visitare una così splendida opera d'arte.....e poi che ne dite....poter respirare aria di teatro!!!!

Come già è stato detto....vi aspettiamo numerosi....l'arte e Adricesta vi aspettano......
Wink

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claudia_napoli



Registrato: 14/02/07 11:47
Messaggi: 11466
Residenza: Roma (ma 'tengo' il cuore napoletano)

MessaggioInviato: Mer Ott 27, 2010 21:47    Oggetto: Rispondi citando


proprio bella come iniziativa, grazie Marina e Ellebi!!
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Con tutto l'oro del mondo non si può comprare il battito del cuore, nè un lampo di tenerezza-de Lamartine
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Skitty93



Registrato: 18/11/07 09:56
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MessaggioInviato: Mer Ott 27, 2010 21:54    Oggetto: Rispondi citando


Che bello!
Dentro il Palazzo del Quirinale non ci sono mai stata !
Sono sicura che sarà un'esperienza bellissima che unirà arte, cultura e solidarietà.
Veramente una fantastica idea!

Mi raccomando, non mancate!
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CLAUDIA65



Registrato: 28/03/07 23:44
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Residenza: BIELLA

MessaggioInviato: Gio Ott 28, 2010 00:28    Oggetto: Rispondi citando


Un in bocca al lupo a Marin@ & c. per questa bella iniziativa.
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genziana



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Messaggi: 37243

MessaggioInviato: Gio Ott 28, 2010 01:08    Oggetto: ROMA - 21/11/10 'UNA DOMENICA TRA IL QUIRINALE E IL QUIRINO' Rispondi citando



ha scritto:



LE PIAZZE DELL'UNITA' D'ITALIA



L'ingresso dei bersaglieri, dopo Porta Pia nelle camere svuotate
di quella che era, nel 1592, la sede estiva dei Pontefici



L'arrivo di Vittorio Emanuele II solo il 2 luglio 1871
e i radicali cambiamenti dentro e fuori "il Colle"





        Quirinale ■ Quel palazzo di Papi e Re



L'ARRIVO DEI SAVOIA


di FABIO ISMAN

I bersaglieri vi arrivano subito: non di corsa perché da Porta Pia al Quirinale sono due chilometri, l’asfalto non c’era, tante strade nemmeno. Ma non trovano nessuno: tutto chiuso. Da due secoli era l’abitazione, prima solo estiva poi di più, dei Sacri Romani Pontefici. Ci abita Clemente VIII Aldobrandini nel 1592; e da allora vi vivono tutti i Papi. Oltre Porta Pia, entrando c’è poco: la Carta del Censo di Pio IX, 1866, segna le ultime case al Tritone; dopo il Quirinale, solo verde e tante ville. La pianta di Giambattista Nolli, 1748, che chiama «ortacci» solo quelli «degli ebrei», ne classifica 127 (e 146 Vigne, 68 Orti, 82 palazzi nobiliari). Nella “terza Roma”, molte dureranno pochissimo: 99 sono sparite; a decine nei primi 20 anni d’Unità. Ma quel Palazzo era sbarrato e deserto. Da mesi, l’ultimo Papa-re non era lì. Legge nei Sacri edifici in Vaticano anche l’ultimo messaggio di Vittorio Emanuele II, 10 giorni prima di Porta Pia: «Con affetto di figlio, fede di cattolico, lealtà di re, animo italiano», confida che un’eventuale invasione non sia presa come atto ostile; per lo storico Denis Mack Smith, è una «lettera ipocrita».
Quando i bersaglieri arrivano al Quirinale, non c’è nemmeno il re: Vittorio Emanuele II farà una fugace apparizione a Roma il 31 dicembre, durante una delle peggiori alluvioni del Tevere (premonizione?); una piena di 17,22 metri, mai così dal 1637. Entra nel Palazzo solo il 2 luglio 1871. Dice in piemontese: “Finalment i suma”, ci siamo. Ma anche allora, il portone è sbarrato: nessuno ha le chiavi, e un fabbro deve forzare un’entrata. Perché non c’erano stati passaggi di consegne. Dentro, tutto vuoto, a parte cinque arazzi difficili da portar via. C’erano i segni d’infinite vicissitudini negli ultimi decenni. Arrivano i francesi e la famosa Galleria d’Alessandro di Pietro da Cortona muta nell’appartamento di Napoleone. Si proclama il Re di Roma (darà poi il titolo al figlio neonato), ma non giunge mai nell’Urbe quindi non li usa, anche se diceva a Canova: «Restaurerò Roma» e ne fa la seconda città d’Europa. Nel 1812, Raffaele Stern divide il salone in tre, oblitera i dipinti sotto pesanti apparati: solo nel 2001 li ritroverà Louis Godart. E dopo, quando tornano i Papi, cancellano e rifanno anche loro: ci sono parti ridipinte sotto Pio IX, 20 anni prima dei bersaglieri. Poi i Savoia saranno peggio: ma è un’altra storia. Abbattono un affresco di Agostino Tassi e Orazio Gentileschi, per trasformare in quella delle Feste la Sala del Concistoro, con il Trionfo d’Italia. Il Re dirotta gli arredi da altre reggie: il trono, da Parma. Sulla piazza, il palazzo della Corte Costituzionale (1732, rifacimento di Francesco Fuga; Clemente XII Corsini l’aveva finanziato con i fondi del lotto) è destinato ai principi ereditari. Dall’altra parte, c’erano (Alessandro Specchi 1722, e poi Fuga) le scuderie; ma 20 anni prima, il rinnovo della piazza aveva sacrificato lo scalone “a tenaglia”. Uno dei più grandi studiosi di Roma, lo storico tedesco Theodor Mommsen, aveva battute fulminanti. Pochi mesi dopo, chiede a Quintino Sella: «Ma che intendete fare a Roma? Questo ci inquieta: non si sta a Roma senza progetti cosmopoliti»; e al principe Ludovisi che a una party gli mostrava le piante del quartiere imminente sulle ceneri della sua villa: «Non sapevo che a Roma i nobili mostrassero in pubblico le loro pudenda». Bene, Mommsen ci dice che già in antico, quando c’era il tempio del Dio Quirino, si diceva solo «il colle», come ora; ma a quei tempi, si diceva «il Papa», e basta.
«Infine l’ardua impresa è compiuta e la patria ricostruita. Il nome di Roma, il più grande che suoni sulle bocche degli uomini, si ricongiunge a quello d’Italia», afferma Vittorio Emanuele dopo il plebiscito. Dieci giorni prima di Porta Pia, con Gustavo Ponza di San Martino inviato dal Savoia, Pio IX è pessimo indovino: «Non sono profeta né figlio di profeti, ma non entrerete; o se entrerete, non resterete». Mentre va al Quirinale, il re dice alla regina d’Olanda: «Vorrei che il Papa lasciasse Roma; non posso guardare dalle finestre del Quirinale senza vedere dinanzi a me il Vaticano, sembra che Pio IX e io siamo due prigionieri». Poco dopo il 20 settembre, Giuseppe Coen, che da era anni nella Casa dei catecumeni, è restituito alla famiglia per volere di La Marmora: ma nel 1873 entra fra i Carmelitani, e nel ‘77 si fa sacerdote. È nata la penultima Roma.





RITRATTO DI OGGI


di MARIO AJELLO

Nessun romano ha mai detto a un amico: «Dai, ci vediamo a piazza del Quirinale». Nessuno si dà appuntamento in questo luogo. Ed è un peccato. Perché piazza del Quirinale merita di più. Per esempio, di essere riempita di una vita vera e non di stare in una situazione da né-né: né romani né turisti (o pochi degli uni e pochi degli altri) che la abitano davvero. Ci si passa, un attimo, e via. Magari a bordo di quei bus panoramici a due piani, simbolo del turismo mordi e fuggi. La sfortuna di piazza del Quirinale è che è divisa in due. Da una parte dell’obelisco c’è la zona pedonale, e dall’altra sfrecciano le macchine, spesso a gran velocità. Vedi il pedone che trema, e si guarda atterrito intorno, mentre cerca di percorrere quei pochi sanpietrini scivolosi che dividono il palazzo del Quirinale dalla sede della Consulta. Pedonalizzarla tutta, no? Non darebbe più calore architettonico, cioè politico e istituzionale, all’edificio presidenziale, che è bellissimo la facciata settecentesca fu disegnata da Ferdinando Fuga ma lo sarebbe ancora di più in una piazza vissuta, popolata, calpestata più di quanto non sia questa adesso? Il senso di estraneamento di cui hanno sofferto gran parte degli inquilini del Quirinale hanno abitato in questo edificio-labirinto trenta papi, quattro re e undici presidenti della Repubblica magari sarebbe mitigato se all’esterno lo scenario della piazza fosse meno ingessato e magari anche disordinato ma pulsante di vita vera. Antonio Segni, per esempio, se ne scappava appena poteva da questo luogo, «per riprendersi da quella splendida ma pesantissima solitudine». Giovanni Gronchi sosteneva che «al Quirinale mi sento prigioniero e isolato». Guglielmo Negri, consigliere di Sandro Pertini, scrisse trent’anni fa un libro in cui profetizzava un’Italia orwelliana dove qualcuno costruiva al Quirinale una floating room, una claustrofobica stanza sospesa, «una gabbia in plexiglas, per rinchiudervi dentro i presidenti e proteggerli».
Anche se loro, ma non è il caso di Napolitano, la cui casa privata è a duecento metri dal Quirinale e adora questo angolo di Roma in maniera totale, si sono sempre sentiti fin troppo protetti in questo habitat. Purtroppo, non c’è vista su Roma da questa piazza. E la colpa, anzi la cattiva sorte, si deve al fatto che questo colle è alto appena 61 metri. La sua fortuna si chiama invece Scuderie. Hanno portato il viavai dei taxi e delle scolaresche, le code dei visitatori che in occasione delle grandi mostre animano questo set. Danno normalità, tolgono maestosità, o almeno la relativizzano. E i giardini? In quelli interni all’ex palazzo dei Papi, specie in occasione della festa del 2 giugno, si fa la politica, si misurano vedendo i personaggi intorno ai tavoli dell’aperitivo i rapporti fra i leader, si riesce a captare qualche parolina riservata fra Berlusconi e Napolitano e giù a decodificare quei messaggi e a cercare di capire in che direzione va la Repubblica. Nell’altro giardino, quello pubblico lungo via del Quirinale, c’è il grande monumento equestre di Carlo Alberto, il quale dalla cima si gode le partitelle di calcio dei ragazzini sul prato. Ogni tanto viene centrato da una pallonata. Ma se la prende democraticamente, e non a male, essendo il sovrano della famosa Costituzione albertina. Le foglie secche lasciate sull’erba a marcire, il laghetto secco e abbandonato, qualche cartaccia di troppo non rimossa al volo proprio a due passi dalla suprema sede della Repubblica e dalla vetrina istituzionale della nazione non sono proprio un bello spettacolo. Ma ci vuole poco o niente, a migliorarlo. Così come è facile volere bene alla piazza del Quirinale. Basta accettarla così com’è, perché in fondo, nella sua rigidità, specie al tramonto sa essere tenerissima.

Domenica 24 Ottobre 2010


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150 Anni di Unità d'Italia: è tempo di affollare questa Piazza, esplorare
le stanze del Palazzo, in compagnia di Loretta e Marina sarà meraviglia!



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ellebi



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MessaggioInviato: Gio Ott 28, 2010 08:53    Oggetto: Rispondi citando


Grazie Genziana! Domenica non ho comprato il Messaggero, come di solito faccio, e questo bellissimo articolo mi era sfuggito!

Come potete immaginare il Palazzo ed il Colle Quirinale hanno una storia secolare, ricchissima di curiosità, aneddoti e anche di qualche mistero...
Di giorno in giorno vi racconterò un po' di queste storie, sperando di rendervi più "appetitosa" la domenica che trascorreremo insieme all'insegna della solidarietà!

......Il Quirinale è uno dei fatidici SETTE COLLI su cui è nata Roma:
il Palatino (quello su cui Romolo avrebbe tracciato il solco della "Roma Quadrata"), il Campidoglio (l'Acropoli), l'Aventino (il colle della Plebe), il Celio, l'Esquilino (con le alture dell'Oppio e del Cispio) ed infine Quirinale e Viminale.
In realtà i Romani chiamavano "montes" i primi cinque, "colles"
solo Quirinale e Viminale, anzi proprio il Quirinale ere il "collis" per eccellenza e spesso veniva designato semplicemante così.

Ecco perchè ancora oggi quando una personalità si reca dal Presidente della Repubblica si dice che "è salito al Colle"
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*lisicris*



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MessaggioInviato: Gio Ott 28, 2010 09:59    Oggetto: Rispondi citando


ho visitato il quirinale in hita con la scuola... Un luogo davvero stupendo!!!

Non potrò esserci ma faccio i miei migliori per questa fantastica iniziativa
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genziana



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Messaggi: 37243

MessaggioInviato: Gio Ott 28, 2010 12:10    Oggetto: ROMA - 21/11/10 'UNA DOMENICA TRA IL QUIRINALE E IL QUIRINO' Rispondi citando




      ................
      ................ [foto di Stefano Mascioli per Panoramio]


        Il Palazzo delle Scuderie del Quirinale
        con la Fontana dei Dioscuri e Obelisco


Costruito nell'arco di un decennio (1722 - 1732), il palazzo delle Scuderie al Quirinale delimita, con il Palazzo del Quirinale e quello della Consulta, lo straordinario spazio urbano al centro del quale è posta la fontana con le statue dei Dioscuri e l'obelisco ritrovato nell'Ottocento nei pressi del Mausoleo di Augusto.

L'edificio delle Scuderie è collocato a ridosso del muro che chiude il giardino Colonna e poggia sui resti, in parte ancora visibili, del grandioso tempio romano di Serapide.
La superficie complessiva delle Scuderie Papali è di circa 3000 metri quadrati, distribuiti su più piani. In particolare, al primo e al secondo piano ampi spazi di circa 1500 metri quadrati costituiscono la zona espositiva. Al piano ammezzato è allestita una caffetteria mentre il piano terra ospita i servizi di accoglienza, la libreria, il negozio di oggettistica e spazi riservati a iniziative collaterali alle mostre.

Una finestra mozzafiato; 180° per un panorama dal "più alto" dei Sette colli storici.
La vetrata progettata da Gae Aulenti nell'ambito dei lavori di ristrutturazione e di restauro delle Scuderie del Quirinale è sicuramente una delle attrattive della nuova sede espositiva romana.

Dall'Altare della Patria alle cupole delle chiese - in lontananza si scorge San Pietro - dai tetti delle case nei rioni del centro storico alle quinte verdi del Gianicolo, di Monte Mario e del Pincio... sono centinaia le curiosità da scoprire o da riconoscere osservando Roma da questo punto di vista privilegiato. ( sito web: www.scuderiequirinale.it )




    Rammento a tutti coloro che parteciperanno alla visita guidata del
    Quirinale: sarà strettamente vietato fotografare gli interni!! Pronti
    allora ad affacciarsi dal Colle per cogliere la magnifica panoramica


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