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genziana



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MessaggioInviato: Mar Giu 06, 2017 18:36    Oggetto: Predrag MATVEJEVIC-sul Mediterraneo è stata concepita Europa Rispondi citando



      Sul Mediterraneo è stata concepita l’Europa




«I suoi confini non sono definiti né nello spazio né nel tempo. Non sappiamo come fare a determinarli e in che modo: sono irriducibili alla sovranità o alla storia, non sono né statali, né nazionali: somigliano al cerchio di gesso che continua a essere descritto e cancellato, che le onde e i venti, le imprese e le ispirazioni allargano o restringono. Lungo le coste di questo mare passava la via della seta, s’incrociavano le vie del sale e delle spezie, degli olii e dei profumi, dell’ambra e degli ornamenti, degli attrezzi e delle armi, della sapienza e della conoscenza, dell’arte e della scienza.
Gli empori ellenici erano a un tempo mercati e ambasciate. Lungo le strade romane si diffondevano il potere e la civiltà. Dal territorio asiatico sono giunti i profeti e le religioni. Sul Mediterraneo è stata concepita l’Europa.
È difficile scoprire ciò che ci spinge a provare a ricomporre continuamente il mosaico mediterraneo, a compilare tante volte il catalogo delle sue componenti, verificare il significato di ciascuna di esse e il valore dell’una nei confronti dell’altra: l’Europa, il Maghreb e il Levante; il giudaismo, il cristianesimo e l’islam; il Talmud, la Bibbia e il Corano; Gerusalemme, Atene e Roma; Alessandria, Costantinopoli, Venezia; la dialettica greca, l’arte e la democrazia; il diritto romano, il foro e la repubblica; la scienza araba; il Rinascimento in Italia, la Spagna delle varie epoche, celebri e atroci. Qui popoli e razze per secoli hanno continuato a mescolarsi, fondersi e contrapporsi gli uni agli altri, come forse in nessun’altra regione di questo pianeta. Si esagera evidenziando le loro convergenze e somiglianze, e trascurando invece i loro antagonismi e le differenze. Il Mediterraneo non è solo storia.»


testo originale di Predrag Matvejević, "Breviario mediterraneo", Garzanti, Milano 1991


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genziana



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MessaggioInviato: Mer Lug 26, 2017 18:36    Oggetto: IL MATTINO -estate- 26/07/17 intervista ALESSANDRO PREZIOSI Rispondi citando



ha scritto:




ALESSANDRO PREZIOSI inquieto come il mare




Un'estate. Un libro. L’attore: io, perduto nella bellezza de “Le braci”


L’estate? «È un’intervista muta. Durante l’anno mi faccio domande. D’estate analizzo le risposte che mi do. L’estate è il tempo di rivedere i genitori e veder crescere più velocemente i figli, perché d’estate i figli crescono più in fretta. È il tempo per mettere ordine: per esempio, divido i libri che ho già letto da quelli ancora vergini o incompiuti». Usando le sue stesse parole, «di solito, l’estate è il tempo della leggerezza, in cui si sfogliano riviste sotto l’ombrellone o si smanetta sul cellulare…diciamoci la verità, è il tempo delle sciocchezze». Ma per Alessandro Preziosi può essere anche l’occasione «per sprofondare con mente libera fino all’alba nella bellezza di un libro che non ti lascia, per usarlo con la stessa ossessività dei bambini quando cominciano a far qualcosa e non la mollano finché non l’hanno esaurita. Così è accaduto per me con “Le braci”, di Sandor Marai, ambientato proprio il 15 di agosto».

È questo «il libro dell’estate» per l’attore napoletano, protagonista all’ultimo Napoli Teatro Festival con «Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco» di Massini. Questa inconsueta intervista, nata dalle sue suggestioni, mostra un artista che da buon napoletano non dimentica la levità, ma poi sceglie l’analisi, la riflessione, l’inquietudine come strumenti per rispondere a domande eterne e confrontarsi col mondo.

Preziosi, cosa l’ha colpita in quel romanzo?
«Dopo 41 anni, Enrik e Konràd, entrambi militari, inseparabili in gioventù, tornano a incontrarsi in un castello dei Carpazi. La loro amicizia era così forte da renderli complementari. Poi qualcosa accade. In una battuta di caccia Enrik si accorge che Konràd sta per ucciderlo. Ma non lo fa. Perché. C’è di mezzo la donna del primo, Krisztina. Amandola di nascosto, Konràd ha tradito l’amico e l’amicizia. Dopo 41 anni Enrik ancora lo aspetta per chiedergli perché. La sua prima domanda è: lei sapeva che volevi uccidermi? La seconda riguarda l’amicizia: si può restare fedeli alla passione che ci possiede, anche se questo significa distruggere la felicità propria e degli altri? Si può essere così appassionati da attendere per 41 anni una risposta?»

E allora?
«Il libro ha alimentato in me il sentimento dell’amicizia, che è più forte dell’amore, è eterno come l’altro non è. “Le braci” ha una epicità da tragedia greca. Alla vendetta i due personaggi preferiscono il confronto su un piano più rispettoso, epico e etico, dove l’epicità va al di là del pathos. Quel libro celebra il senso della vita, considerando che la vita siamo noi stessi e quel che seminiamo. Mi fanno invidia Enrik e Konràd, coriacei e tutti d’un pezzo, capaci di essere una sola cosa con se stessi».

Lei non lo è?
«Sono nato all’ombra del Vesuvio e conservo una contraddittorietà e una incoerenza che sono laiche, cristiane…e napoletane. Accettandole, prendo forza per continuare a vivere».

E il teatro esiste anche d’estate?
«Mi permette altre letture e spettacoli, i reading nei festival di letteratura all’aperto, per esempio: “Le confessioni” di Sant’Agostino o il “Prometeo” che riflette sul mito attraverso quel che ne hanno scritto non solo Eschilo, ma anche Weil, Goethe, Byron e San Paolo. E il 27 agosto, alla Certosa di Capri, farò uno spettacolo, con Daniele Bonaviri alla chitarra, sulla vita di Totò, un simbolo della leggerezza che ha pervaso la mia infanzia. In questo modo il teatro diventa una lettura condivisa, anche di testi complessi. Ed è il modo migliore di leggerli, perché comunicando, li capisco meglio. Per sei anni ho portato in giro anche Pessoa, assieme a una jazzista come Rita Marcotulli, ma poi ho smesso, perché alcuni autori mi sconvolgono talmente, riflettono i miei stati d’animo tanto in profondità che la condivisione diventa impossibile».

Il portoghese ha scritto «Il libro dell’inquietudine». Parliamo della sua.
«No, parliamo innanzitutto di quella dei personaggi che interpreto. L’inquietudine è sinonimo del loro approfondimento. Se significa porsi domande, il mio mestiere ne è il paradigma. Ma il teatro presuppone che l’anima e la sensibilità dello spettatore siano pronte a recepire quelle domande. Le risposte, però, non sono incluse nel biglietto».

E Preziosi quali risposte si dà?
«Spesso corrispondono al pezzo che manca nel puzzle dei personaggi che interpreto. La loro forza è quasi sempre l’ambiguità. Prendiamo Van Gogh. Lo incarno sulla scena, ma non lo comprendo. Non trovo sia giusto privarsi della bellezza della vita, che non è mai sacrificabile, anche quando diventa buia. Allora, la mia risposta è la distanza che prendo da lui. E, poi, gliel’ho detto, io sono sempre napoletano, leggero e grave, contraddittorio, soffro molto per le sofferenze degli altri, dietro cui mi nascondo per non guardare le mie. Ho l’incoerenza del mare. Sono come la risacca, che va avanti e indietro e non si sa mai cosa porta e cosa lascia…ma alla fine della giornata, posso anche essere profondamente calmo».


Luciano Giannini © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL MATTINO – edizioni: tutte _ Estate pagina 35 – merc. 26 luglio 2017







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MessaggioInviato: Lun Mag 21, 2018 18:36    Oggetto: Milano 23/05/18 letture da CASTIGO DI DIO, Introna-Mondadori Rispondi citando





mercoledì 23 maggio 2018, a MILANO, Piazza Duomo, presso il MONDADORI Megastore, alle 18:30 Alessandro Preziosi leggerà brani dal romanzo "Castigo di Dio" di Marcello Introna; l'autore firmerà e presenterà il libro con l'intervento di Federica Tronconi


Spazio Eventi - 3º piano - ingresso libero fino ad esaurimento posti







nell'ambito di INSTAX Lounge 6 giorni di eventi, workshop, corsi
di fotografia e talk show, organizzata da Instax Italia - Fujifilm,
con la partecipazione di grandi nomi dello spettacolo e dell'arte








È l’estate del 1943 a Bari, quando un uomo corrotto e malvagio che tutti chiamano "Amaro" decide di rapire la figlia dodicenne di un ricco proprietario terriero della provincia.
A capo di un'organizzazione malavitosa dai contorni inquietanti, Amaro è il re della Socia, un immenso palazzo fatiscente che nel corso degli anni ha subito un progressivo e inarrestabile degrado.
Proprio quando il regime fascista cade, la Germania nazista perde colpi e gli Alleati prendono il controllo della città, grazie alla complicità e alla protezione del prefetto Nicola Arpino, Amaro si serve della sua corte dei miracoli, e specialmente del suo sadico vassallo Filippo, per gestire la borsa nera, i traffici legati alla prostituzione e allo spaccio di morfina, trasformandoli in guadagni faraonici che non gli bastano mai.
A creargli qualche problema ci sono gli articoli di denuncia di Luca "il Bracco", un giornalista acuto e entusiasta, le indagini incalzanti del commissario Michele De Santis, e il disprezzo sentimentale e umano di Anna, la donna più bella della Socia. Anna è la puttana letterata che conosce il latino e il greco antico e ritrova un po’ di serenità solo quando può fare lezione ai due piccoli orfani che vivono in quell'inferno: Lorenzo e Francesco.
Sullo sfondo di una città devastata dalle privazioni, dalle clientele e dalla malafede dilagante, la Socia è una realtà scomoda di cui tutti fingono di ignorare l'esistenza, il cupo teatro in cui si muovono i molti personaggi di questo romanzo corale, il palcoscenico dove Salvio, un fabbro taciturno e solitario, sceglie di sfidare Amaro per amore di Anna.
In quei piccoli appartamenti invasi dalla muffa, oltre ai soprusi e alle malattie c'è anche tanta brava gente. Ed è in questa alternanza tra bene e male, tra giusto e ingiusto, tra bello e orrendo che il romanzo si compie.




Viscerale e appassionante, CASTIGO DI DIO conferma il talento narrativo di Marcello Introna e la sua immediatezza e autenticità nel raccontare uno spaccato di vita e di storia italiana. Mondadori ha pubblicato nel 2016 il suo romanzo d’esordio, Percoco.
Introna, nato a Bari nel 1977, dopo il liceo classico si è laureato in Medicina veterinaria e ha conseguito un dottorato di ricerca all’Università di Bari. Autore e sceneggiatore televisivo, attualmente svolge la professione di veterinario.



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MessaggioInviato: Ven Mag 10, 2019 16:32    Oggetto: Preziosi legge BORSELLINO-ESSENDO STATO di Ruggero Cappuccio Rispondi citando









presentazione: "PAOLO BORSELLINO. Essendo Stato"

di Ruggero Cappuccio; Giangiacomo Feltrinelli Editore

Letture dal libro di Alessandro Preziosi - 5 aprile 2019









In "Paolo Borsellino. Essendo Stato", Ruggero Cappuccio si concentra sull'ultimo secondo di vita di Paolo Borsellino. In questo infuocato residuo di tempo, il giudice rivive la sua esistenza dall'angolazione del trapasso raggiungendo una lancinante lucidità. L’amore per la sua terra, per la moglie, la madre, i figli, insieme alla lotta contro la mafia e lo Stato deviato sono sottoposti a un luminoso processo interiore che libera parole di straordinaria energia umana e civile.

Con i disegni di Mimmo Paladino e le fotografie di Lia Pasqualino









“Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare quello che non ci piace, per poterlo cambiare”.
Paolo Borsellino




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MessaggioInviato: Ven Gen 15, 2021 16:14    Oggetto: LUX VIDE e RTL 102.5 podcast Le Confessioni di SANT'AGOSTINO Rispondi citando




Le Confessioni di SANT'AGOSTINO recitate in Video

da ALESSANDRO PREZIOSI per Originals RTL 102.5

da una idea produttiva di Luca Bernabei - LUX VIDE

adattamento in forma teatrale di TOMMASO MATTEI









la nuova narrazione SERIE IN PODCAST ha 9 EPISODI



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MessaggioInviato: Mer Giu 23, 2021 17:21    Oggetto: POSITANO RACCONTA 2021 i libri che legge ALESSANDRO PREZIOSI Rispondi citando



Alessandro Preziosi partecipa a POSITANO-RACCONTA

con Fondazione De Sanctis " IL MONDO CHE VERRA' "

e i libri: "Raccontami una storia. Le letture della vita."







«Positano Racconta è l’occasione per celebrare il mio amore per la letteratura, per onorare gli scrittori che sono qui». Lo ha detto il noto attore Alessandro Preziosi che ieri è stato protagonista della kermesse che va in scena nella “Città Verticale” della Costiera Amalfitana. Preziosi ha partecipato al primo incontro della serata del 18/6 che si è tenuto in piazza Gioia sul sagrato della Chiesa Madre dal titolo “Raccontami una storia. Le letture della vita”. Nella conversazione con Pietro Del Soldà, l’attore a proposito di libri ha anche svelato: «Il mio amore per la lettura è nato attraverso il lavoro che faccio ma soprattutto grazie agli studi classici. All’epoca mi sembravano inutili adesso invece mi procurano la stessa sensazione di chi va al mare e si sente appiccata addosso la salsedine». Mentre il libro che è il suo best seller è «In nome della madre, di Erri De Luca», ha risposto Preziosi. [lacittadisalerno.it]



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MessaggioInviato: Mer Mar 15, 2023 11:24    Oggetto: VENEZIA 1/3/2023 - IN_TOUCH La parola custodita con PREZIOSI Rispondi citando



ALESSANDRO PREZIOSI a VENEZIA il 1° di marzo ha inaugurato IN_TOUCH 2023 - INcontri IN Biblioteca - il Cartellone promosso dalla Rete Biblioteche Venezia, pensato e costruito per giovani adulti e giovani lettori, ma aperto gratuitamente a tutto il pubblico: un Patto con la Lettura. "La parola custodita" ha così risuonato in VEZ, Biblioteca Civica di Villa Erizzo a MESTRE con un excursus emozionante con letture dall'Eneide, da Shakespeare, da Rainer Maria Rilke, da Erri De Luca, da Cesare Pavese.







Coltivare la passione per le storie significa lasciarsi andare al piacere della parola, a come ciascuna si combina con le altre. Significa apprezzarne il suono e le sfumature, capire dove le parole ci stanno portando ma anche abbandonarsi al loro incedere. La curiosità per gli audiolibri è spesso un primo passo in direzione di una "carriera" di voraci consumatori del libro.
In_Touch 2023 ne parla con un Maestro della parola che ha prestato la sua voce al ‘libro parlato’: l'attore Alessandro Preziosi - volto popolarissimo del teatro, del cinema e della televisione nazionale - ma anche e soprattutto un "angelo custode" della parola, del suo valore e della sua forza, che attraversa con tenacia smagliante le epoche umane. La parola profetica, la parola "custodita", la parola trascritta e capace di tramandare il senso della classicità. L'evoluzione della parola attraverso le sfumature dell'interpretazione sarà il filo rosso dell'incontro, quasi un laboratorio sulla parola con letture e piccoli live dell'artista, intervistato da Anna Sandri del Mattino di Padova.







ha scritto:



ALESSANDRO PREZIOSI, "la parola custodita", letture e riflessioni su un bene prezioso



La parola. Offerta e accolta; detta o sottintesa. La parola che pesa eppure può volare; la parola unica chiave capace di aprire la più inespugnabile cassaforte, la mente dell'uomo. La parola alla base dell'evoluzione, pietra angolare delle relazioni sociali e della trasmissione culturale; parlata, raccontata, scritta, tramandata. E custodita, per il bene prezioso che è.
Per un attore, la parola è strumento di lavoro; per un attore appassionato, può diventare ragione di studio, di riflessione.
E "La parola custodita" è il tema dell'incontro che Alessandro Preziosi si tiene a Mestre, il 1° marzo, con inizio alle 18 alla Biblioteca VEZ, aprendo il ciclo In_touch 2023.
L'attore, tra i più amati e stimati della sua generazione, è impegnato in questo inizio d'anno su più fronti, sia a teatro che in televisione; a primavera sarà in scena con "Totò oltre la maschera", spettacolo che ha scritto per ripercorrere la vita e la carriera di uno degli artisti più rappresentativi del cinema italiano, a cinquantacinque anni dalla morte. Sarà, quello di Preziosi a Mestre, un excursus attraverso letture e riflessioni frutto del suo studio sulla parola; quella pronunciata ma anche quella scritta. «La parola» dice «corrisponde ai costumi delle varie epoche, è uno specchio della società che, quando compresa, arriva a dare una autentica mappa antropologica». Ci saranno, nel racconto-analisi, la parola profetica; e la parola custodita e tramandata, che dagli antichi manoscritti, dal lavoro degli amanuensi, arriva fino a noi. La parola parlata, e infine recitata: scelta tra le tante per la sua forza, il suo senso e il suo messaggio. Affascinato dalla «natura bianca della parola, che attraverso la voce dell'attore, dell'oratore si fa più scura», Preziosi offrirà al pubblico un piccolo laboratorio attraverso le epoche umane, con letture e brevi live. Muovendo dal passato quando gli amanuensi, spinti dalla necessità di conservare la parola nel tempo delle invasioni dai paesi nordici, la trascrivono nei codici e così facendo non solo la tramandano, ma pongono le basi della cultura europea e della classicità. E ancora prima, quando la parola profetica si fa «soffio di vita». Oggi non sono tempi facili, per la parola: da un lato svilita dall'abuso che se ne fa, soprattutto nei social ma anche in un linguaggio di relazione spesso aggressivo; dall'altro imprigionata nella morsa di un "politicamente corretto" che sembra a volta travisare, se non del tutto ignorare, significati e contesti. Si calcola che mediamente una persona pronunci ogni giorno 20 mila parole; nel caso della lingua italiana, si pesca da un vocabolario ricco di infinite sfumature, in mutamento come tutte le lingue anche se non rapidissimo. Per l'incontro di domani, che è a ingresso libero, i posti sono andati esauriti in poche ore; gli organizzatori consigliano a chi è interessati di presentarsi comunque perché qualche rinuncia dell'ultimo momento è sempre possibile.

--A.SAN. © RIPRODUZIONE RISERVATA

scritto da Anna Sandri, 28/2/2023 - pubblicato via La Nuova Venezia, pagina 33 sez. Venezia e Il Mattino di Padova pagina. 32 sez. Padova






Il Comune di Venezia, con il contributo finanziario dei fondi strutturali europei PON METRO, prosegue anche quest'anno la Rassegna Culturale IN_TOUCH. INCONTRI altamente reattivi IN BIBLIOTECA con i grandi protagonisti che spaziano dalla letteratura all’attualità, dallo spettacolo all'universo social e digitale, e aperti - con fruizione gratuita, dietro prenotazione – a tutto il pubblico, mettendo al centro le biblioteche come luoghi di attivazione sociale e crescita insieme. Le biblioteche, dunque, come riferimento e approdo che entra nella quotidianità dei giovani e dei cittadini, dove sentirsi a proprio agio e dove confrontarsi in modo stimolante fra riflessione e intrattenimento. A cura del Servizio VEZ, Rete Biblioteche Venezia e di Vuesse&c studio, il cartellone 2023 è inscritto nell'ariosa immagine del "fiore di libri" firmato dal graphic designer Francesco Messina, di Polystudio.





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MessaggioInviato: Mer Mar 15, 2023 18:45    Oggetto: 1^ regia per PREZIOSI un film tratto da IL CARCERE di PAVESE Rispondi citando



- 15 marzo 1936 - "Finito Confino".
Queste sono le parole che Cesare Pavese scrive ne "Il mestiere di vivere", il suo diario (che diventerà libro).

L'autore piemontese descriverà però in terza persona tale esperienza autobiografica nel romanzo breve "Il carcere", scritto tra il 27 novembre 1938 e il 16 aprile 1939, pubblicato solo alla fine del 1948 con "La casa in collina" sotto il titolo comune - Prima che il gallo canti -. "Stefano era felice del mare: venendoci, lo immaginava come la quarta parete della sua prigione, una vasta parete di colori e di frescura, dentro la quale avrebbe potuto inoltrarsi e scordare la cella".

Poeta, scrittore, traduttore, editore e critico letterario, Cesare Pavese è considerato uno dei più grandi e importanti intellettuali italiani del XX secolo.







Dalla letteratura al cinema - ALESSANDRO PREZIOSI
si prepara a firmare la regia della sua opera prima: si tratterà di un adattamento da "Il carcere" di CESARE PAVESE, che girerà in Calabria per ambientare il set a Brancaleone (RC), nei luoghi descritti mirabilmente dallo scrittore che vi soggiornò dopo essere stato condannato al confino.

"E' un progetto a cui tengo particolarmente e a cui sto lavorando da tempo - dichiara Preziosi - e sarà la mia prima esperienza come regista cinematografico. L'abitazione dove Pavese scontò un anno di confino prima di essere graziato, è rimasta intatta e si respira ancora oggi la solitudine e l'amarezza dello scrittore che proprio lì iniziò 'Il mestiere di vivere', quel diario puntigliosamente appuntato fino al giorno del suo suicidio. 'Il carcere' ha l'obiettivo di rimettere al centro del nostro pensiero, attraverso l'emozionalità del cinema, l'attualità di Pavese, uno dei più sensibili intellettuali del ventesimo secolo". (ANSA.it) Il film è sostenuto dalla Fondazione Calabria Film Commission.







Il regista ha già avuto occasione di raccontare le prime emozionanti fasi di scrittura alla BIT2023 di Milano www.youtube.com/watch?v=IvWF7IyXedc nello stand Calabria Straordinaria della Regione.






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