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Autore Messaggio
genziana



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MessaggioInviato: Sab Apr 28, 2012 12:57    Oggetto: 28-29/4 - TERAMO| 30/4,2-3/5/12 Teatro Traiano CIVITAVECCHIA Rispondi citando



      e al fin della tournée, il Cyrano recupera...

      ....................................... [foto: Teatro "Carlo Gesualdo" di Avellino]



      ->28 e 29 aprile, Teatro Comunale TERAMO
30/04, 2 e 3 maggio - Teatro Traiano CIVITAVECCHIA

      il Desk ADRICESTA Onlus accoglie nei foyer

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MessaggioInviato: Sab Apr 28, 2012 23:27    Oggetto: L'AQUILA 26-27/4/12 TSA e CYRANO DE BERGERAC Auditorium GDF Rispondi citando



L'Aquila 26-27/04 Auditorium della Guardia di Finanza
Teatro Stabile d'Abruzzo
con il 'Cyrano de Bergerac'





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MessaggioInviato: Dom Apr 29, 2012 00:19    Oggetto: L'AQUILA 26-27/4/12 TSA e CYRANO DE BERGERAC Auditorium GDF Rispondi citando



ha scritto:



          . Il Cyrano de Bergerac

    di Alessandro Preziosi conquista L’Aquila


di Roberta Leomporra

L’Auditorium della Guardia di Finanza di L’Aquila è gremito. Da alcuni giorni siamo “sold out” è la risposta che l’addetto al botteghino riserva a chi tenti di acquistare un biglietto per la messa in scena del “Cyrano de Bergeracdi Edmond Rostand.
Così come tutto esaurito è stato registrato durante le precedenti 81 presenze nei maggiori teatri italiani.
Lo spettacolo ha visto Alessandro Preziosi cimentarsi nel duplice ruolo di protagonista e regista, interprete magistrale del noto personaggio, così coraggioso e spavaldo tra i propri commilitoni, incapace di tenere a bada il cruccio che un naso dall’indicibile ingombro, determina.
Innamorato inizialmente non corrisposto della cugina Rossana, a cui ha prestato il volto una graziosa Valentina Cenni che ha reso il personaggio con particolare astuzia e malìa.
Al suo fianco una magistrale Sara Borghi, nel ruolo di dama caratterizzata da una mimica straordinaria prima, di suora poi.
Il successore di Alessandro Gassman alla direzione del Teatro Stabile d’Abruzzo, crea un sottile gioco d’ironia tra le parti, una satira pungente nelle battute di Cyrano che afferma di preferire l’anonimato alla fama, nel caso quest’ultima implichi l’assoggettamento al potere, tema quanto mai attuale che, non unico, consente ad una piece del 1897 straordinaria modernità.
Opera ispirata al poeta francese Savinien, Cyrano de Bergerac, antesignano della poesia fantascientifica, narra la vicenda di un uomo capace di fornire all’espressione verbale un potere di penetrazione quasi baritonale, ineludibile. Valoroso in campo, temuto dai propri concittadini ed inviso a molti, a causa dell’irascibilità che ogni riferimento al suo naso determina.
Brutto. O meglio, inibito. Certo che Rossana, incarnazione di grazia e finezza culturale, non possa guardarlo con occhi ammirati, mossa unicamente da un affetto pseudo- fraterno.
La giovane si invaghisce di Cristiano, attraente e spavaldo, impersonato nella proposta di Preziosi da Benjamin Stender, la cui inflessione rivela le origini danesi.
Bravo Alessandro Preziosi nella scelta delle musiche affidate alla esemplare direzione di Andrea Farri, il cui lavoro abbiamo già avuto occasione di apprezzare in tv.

Sabato 28 aprile 2012








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MessaggioInviato: Dom Apr 29, 2012 01:33    Oggetto: L'AQUILA - Road Italy - RAI5 - intervista regista del CYRANO Rispondi citando



27/4 RAI 5 ha registrato un servizio su L'AQUILA|TSA

dir. artistico Alessandro Preziosi, regista del "Cyrano"



le repliche tv del programma Road Italy canale dgt 23
sabato 28 aprile - ore 13.22
domen.29 aprile - ore 17.42
martedì 01 maggio - 08.42
giovedi' 03 maggio - 00.38 (venerdì 4 per registrare)



visibile anche in diretta streaming ; replica Rai Replay



www.rai.tv/dl/RaiTV/dirette/PublishingBlock-5d691044-de91-4942-8c9c-4b9bda4b8b79.html?channel=Rai%205


www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html#ch=31&day=2012-04-27&v=121628&vd=2012-04-27&vc=31
38'20''
ma tutta la puntata è da rivedere! 55 minuti IN ABRUZZO


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MessaggioInviato: Dom Apr 29, 2012 01:48    Oggetto: 28/4/12 GUARDAMI Rai Due - PREZIOSI una vita tra palco e set Rispondi citando






rivediamo la terza puntata con RAI Replay x 7 giorni Exclamation

GUARDAMI - sabato 28 Aprile 2012 RAI DUE • dal 16°

ALESSANDRO PREZIOSI • UNA VITA tra PALCO e SET






www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html#day=2012-04-28&ch=2&v=121864&vd=2012-04-28&vc=2


    aspettando MINE VAGANTI regia Ferzan Ozpetek

    mercoledì 2 maggio RAI UNO prima serata 21.10

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MessaggioInviato: Dom Apr 29, 2012 11:22    Oggetto: 28-29 aprile 2012 CYRANO DE BERGERAC: Teatro Comunale TERAMO Rispondi citando



ha scritto:


Un debutto alla regia premiato con grande affluenza di pubblico e ottime recensioni per il simpatico e vulcanico attore Alessandro Preziosi, in scena a Teramo con il suo Cyrano De Bergerac. Un classico della commedia teatrale sapientemente diretto ed interpretato da un Preziosi, il cui aspetto fisico in nulla ricorda il Cyrano da tutti conosciuto. Eppure l'artista si presenta in scena senza l'altro protagonista della commedia: il nasone deforme oggetto di derisione e di inadeguatezza, scelta motivata nell'intervista rilasciata ad Alessia Stranieri. Riprese di Maria Carannante.


www.teramoweb.it/index.php?option=com_content&view=article&id=452:teatro&catid=31:musica&Itemid=85





      ->28 e 29 aprile, Teatro Comunale TERAMO

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MessaggioInviato: Lun Apr 30, 2012 13:27    Oggetto: 28-29 aprile 2012 CYRANO DE BERGERAC: Teatro Comunale TERAMO Rispondi citando



ha scritto:


    .........



      ->28 e 29 aprile, Teatro Comunale TERAMO

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MessaggioInviato: Lun Apr 30, 2012 13:30    Oggetto: Abruzzo 04/2012 CYRANO DE BERGERAC Pescara, L'Aquila, Teramo Rispondi citando



ha scritto:


    .........




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MessaggioInviato: Lun Apr 30, 2012 13:30    Oggetto: 30/4, 2-3/5/12 CYRANO, Teatro Comunale Traiano CIVITAVECCHIA Rispondi citando



ha scritto:



      il Cyrano di Preziosi chiede amore


Intervista all'attore italiano che si sperimenta anche regista e con il celebre personaggio di Rostand mette in scena la voglia di sacro e di libertà degli uomini d'oggi.



Alessandro Preziosi, uno degli attori più amati dal pubblico italiano, ha da pochi mesi assunto la direzione artistica del Teatro Stabile d’Abruzzo e termina la sua lunga tournée italiana proprio nel capoluogo abruzzese il 26 e 27 aprile 2012, più che mai convinto che l’Abruzzo abbia bisogno di arte e di arte teatrale, ancor più oggi in cui anche gli edifici sono crollati.

«È necessario – dice – organizzare iniziative artistiche nella città, anche a cielo aperto, e poter incontrare i cittadini, i giovani, e offrire loro il soffio vitale della vera creazione artistica di cui il teatro è ricco».

Porterà agli abruzzesi l’ultima sua produzione, il Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand, che lo ha visto impegnato in questi mesi in tutti i teatri italiani da protagonista e come regista.

Perché questa scelta classica, oggi?

«Perché non sono stati più scritti testi che hanno la stessa forza prorompente e drammaturgica, la stessa freschezza che ha il Cyrano. E questo penso valga un po’ per tutti i classici. Trovo che la caratteristica del meccanismo drammaturgico del Cyrano sia la grande umanità del personaggio e della storia che viene raccontata. Forse negli anni è stata troppo concettualizzata, a volte resa troppo semplicemente. Ho cercato come regista di far emergere soprattutto la grande forza umana dei personaggi e del protagonista».

Ogni uomo cerca il suo Dio. Qual è il Dio del personaggio Cyrano?

«Credo che Cyrano abbia un suo Dio, un Dio legato spesso al contrappunto di chi tra gli uomini non è riuscito a trovare qualcuno di cui venerare le caratteristiche. Cyrano esplicita la sua venerazione per il Don Chisciotte, e a livello interiore egli contrappone situazioni, toni e personaggi nel tentativo di armonizzarli. A bel rifletterci il Dio di Cyrano è il Dio della dignità, della fierezza».

Ma Cyrano è anche colui che dona il suo amore gratuitamente.
“Gratuitamente”, una parola che sembra essere scomparsa in giorni come i nostri in cui prevale spesso l’affare, la corsa ad avere più che a dare.

«È vero, l’amore che Cyrano dà gratuitamente non prevede neanche la possibilità di essere contraccambiato.
Un amore che colora ogni sua situazione esistenziale: la messa in atto di un sotterfugio, il meccanismo della sostituzione affidando ad altri la parola – Cyrano è una figura molto complessa –, un amore assoluto tanto che qualcuno ha anche supposto che non sia vero. Un amore che fino all’ultimo viene taciuto all’amata, e Cyrano, attraverso la poesia, prende le distanze dalla realtà, la distanza da quella possibilità di vivere un amore secondo modalità normali… Forse il Dio di Cyrano è questo amore assoluto e “impossibile”
».

Una sorta di provocazione quindi questo tuo Cyrano.
Una provocazione in un tempo in cui sembra prevalere il “dio usa e consuma”?

«Nonostante tutto, oggi più che mai c’è un grande bisogno d’amore, amore dato e ricevuto. Purtroppo i tempi in cui questo amore viene vissuto, consumato e liquidato sono molto rapidi. L’amore come sentimento e passione credo non manchi oggi come ieri. Manca la progettualità dell’amore, di un amore assoluto, manca l’amore fatto di sentimenti eterni e non solo di parole. Pensiamo che Cyrano per 14 anni continua a visitare la donna amata senza dirle che l’ama. Questo tipo di amore certamente manca oggi nella nostra società. Il romanzo di Rostand è epico-sentimentale, e in esso i sentimenti raggiungono un livello altissimo di epicità. Nel contesto di oggi l’uomo possiede gli strumenti, la libertà, la dignità per vivere un amore così?».

Sono stato colpito dalla visionarietà della tua regia, dalle scenografie geometriche e multispaziali, della composizione sfolgorante della dimensione fantastica con la realtà dalle mille sfaccettature, dalla forza espressiva del personaggio che dona alla platea il suo dolore, ma anche la sua ardimentosa libertà. Ci sono state difficoltà in questa direzione della messa in scena del Cyrano?

«La parola direzione non è la più adatta a definire la regia di questo spettacolo, in quanto c’è stata una direzione artistica a stampo collaborativo e corale, con Tommaso Mattei che ha tradotto e adattato il testo, con i movimenti scenici di Nikolaj Karpov, con il costumista, con i giovai attori. La difficoltà è nata nell’allestimento di un progetto che nasceva da zero, in quanto non ci siamo rifatti alle precedenti rappresentazioni: come scegliere e creare i costumi, le scenografie, gli attori giusti. Come pure non è stato facile portare in scena un Cyrano senza naso, un Cyrano in prosa e in versi, un Cyrano che al posto della spada usa la parola. La direzione drammaturgia è stata invece quella più facile nel senso che la facilità veniva dalla passione. Se hai passione per il teatro questa ti permette di alimentare ogni scelta, ogni momento e non smetti neanche a spettacolo finito. È stata la grande passione per il teatro che ci ha permesso di raggiungere e conquistare il pubblico di tante città italiane e che si attualizza oggi all’Aquila, per aprire subito dopo una nuova stagione».
30-04-2012

di Pasquale Lubrano Lavadera

Fonte: www.cittanuova.it







30/04, 2 e 3 maggio - Teatro Traiano CIVITAVECCHIA

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MessaggioInviato: Mer Mag 02, 2012 01:06    Oggetto: RAI UNO 2 maggio 2012 - MINE VAGANTI regia di Ferzan OZPETEK Rispondi citando



    mercoledì 2 maggio RAI UNO prima serata 21.10





      ALESSANDRO PREZIOSI e' tra i protagonisti

      del film 'MINE VAGANTI' di Ferzan OZPETEK

      - 60° Festival del Cinema di Berlino : 2010 -


      Premio Speciale Giuria del TRIBECA FF 2010

      Nastro d'argento miglior commedia del 2010


      tanti riconoscimenti attribuiti al film e al cast

      la rassegna stampa del Forum di Alessandro!


    www.alessandropreziosi.tv/forum/viewtopic.php?t=7403

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MessaggioInviato: Mer Mag 02, 2012 01:30    Oggetto: RAI UNO 2 maggio 2012 - MINE VAGANTI regia di Ferzan OZPETEK Rispondi citando



ha scritto:


          . cibo, amore e pregiudizi:

          le Mine vaganti su RaiUno

A due anni dall'uscita nelle sale arriva in prima visione tv su RaiUno "Mine vaganti", il film di Ferzan Ozpetek con Riccardo Scamarcio, Alessandro Preziosi, Ennio Fantastichini, Elena Sofia Ricci, Lunetta Savino, Nicole Grimaudo. La satira del perbenismo alto-borghese di una famiglia, proprietaria di uno dei più importanti pastifici del Salento, sconvolta dalla rivelazione del rampollo maggiore, Antonio (Preziosi) che dichiara la propria omosessualità e il desiderio di seguire aspirazioni letterarie proprio quando il padre vorrebbe sancire il passaggio della gestione aziendale a lui e all'altro figlio, Tommaso. Anche lui gay ma che, per non infierire sul già ferito orgoglio di un padre machista, decide di dissimulare il proprio orientamento sessuale. Ozpetek entra ancora una volta nelle dinamiche familiari e ne costruisce un ritratto puntuale e divertente. Fra uomini insensibili e schiavi delle convenzioni, donne frustrate ma pronte alla rivincita, una nonna (Ilaria Occhini) che porta su di sé il peso di un amore impossibile. Con una colonna sonora tutta da gustare.






    commentiamo Preziosi al cinema nel topic di ALE

www.alessandropreziosi.tv/forum/viewtopic.php?t=7565&start=240

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MessaggioInviato: Gio Mag 03, 2012 11:49    Oggetto: 30/4, 2-3/5/12 CYRANO, Teatro Comunale Traiano CIVITAVECCHIA Rispondi citando



CYRANO DE BERGERAC di e con Alessandro PREZIOSI



ha scritto:



      Chiusura al Traiano fra gli applausi


Civitavecchia --- Una nevicata indimenticabile che ha destinato il "Cyrano" di Alessandro Preziosi a onorare la chiusura di questa stagione teatrale al Traiano. Un successo non facile per la complessità del testo e per la proposta innovativa. Una conferma della bontà delle scelte per il Teatro Comunale con Pino Quartullo che, prima dello spettacolo, saluta il suo pubblico nell'incertezza del futuro.

Un classico fin troppo abusato in alcuni stereotipi che, anche nelle versioni cinematografiche, hanno trasmesso al grande pubblico l'immagine del proverbiale nasone di Cyrano de Bergerac, della sua sconfinata permalosità e dei bei versi prestati per sedurre la irraggiungibile Rossana. Il "Cyrano", proposto dall'attore protagonista e regista Alessandro Preziosi è la lettura moderna del classico, che ricorda l' "Amleto" da lui fatto rivivere, sempre al Traiano, con scelte inconsuete e accattivanti. Certo c'è l'amore irraggiungibile per Rossana con l'anima che non riesce a svincolarsi dalla bruttezza del corpo, c'è la guasconeria, c'è il mondo dei cadetti, c'è il finale tragico, ma Preziosi con i suoi giovani della Link Academy riesce a condurre il pubblico sulla strada non facile dell'equilibrio tra ironia e sentimento, tra grottesco e senso del tragico, tra delicatezza poetica e bellezza, tra sogno e riflessione. Narcisista e tracotante, arrogante e sempre sopra le righe, pronto a sfoderare il fioretto nella smisurata presunzione delle sua bravura, ma nel mondo ovattato, materno e protettivo dei suoi cadetti. Quando cade questa rete di protezione, la sua infelicità profonda e irrisolvibile si insinua con i suoi effetti devastanti: il corpo soffoca l'anima. Nella rilettura di Preziosi, nella sua stessa interpretazione, l'accento romantico lascia spesso il posto al lucido razionalismo illuminato di un eroe che si batte non solo con il fioretto, ma con le armi della dialettica contro il servilismo e la viltà, le meschinità, fino al finale lontano dagli effetti melodrammatici, alla sua morte fra le braccia di Rossana che, dopo tanti anni, capisce il tragico trucco dell'amore. L'energia e il ritmo fanno rivivere le gesta di questo Cyrano con un gruppo molto affiatato di giovani attori che si muovono fra le strutture della scena con grande forza e agilità. Bravissima la Rossana di Valentina Cenni, che sa dare spessore a questa donna moderna, sognatrice e concreta. Mattatore assoluto, sempre in scena, Alessandro Preziosi, inimitabile gigione irrefrenabile e innamorato disperato con una prova degna della grande scuola del teatro. Applausi meritatissimi e ripetuti al finale.




E Quartullo saluta il pubblico

Rimanendo allo spettacolo di chiusura del Traiano, la cronaca fa registrare il tradizionale saluto di fine stagione del direttore artistico Pino Quartullo al suo pubblico. Ma questa volta il messaggio ha un sapore diverso, dettato dall'incertezza del futuro con le elezioni che incombono e la sorte del vincitore che determinerà la conferma o il cambio del timoniere, e non solo per il teatro comunale. Il popolare Pino, a lungo applaudito, ha voluto ricordare le cifre della sua lunga stagione, iniziata con 500 abbonati e giunta, quest'anno, a più di 2.500. Numeri che parlano da soli, che sono lo specchio della centralità del Traiano e della sua importanza, raggiunta in questi anni. La cronaca ricorda però che sono imminenti le elezioni con tutto quello che segue, e tutti, proprio tutti, nel sistema che si è consolidato sono nel precario equilibrio che risolverà soltanto il vincitore.

Scritto da Redazione / Giovedì 03 Maggio 2012

Fonte: trcgiornale.it







30/04, 2 e 3 maggio - Teatro Traiano CIVITAVECCHIA

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MessaggioInviato: Ven Mag 04, 2012 17:39    Oggetto: L'AQUILA 26-27/4/12 TSA e CYRANO DE BERGERAC Auditorium GDF Rispondi citando




ha scritto:



L'Aquila - Teatro Stabile - un riferimento per la cittadinanza



Alessandro Preziosi, direttore Teatro Stabile d’Abruzzo



“Teatro: un rito che ci appartiene” è lo slogan che accompagnava la stagione teatrale 2010/2011 durante la quale mi è stata proposta la direzione artistica dello Stabile d’Abruzzo, ed è proprio così: a tre anni dal terremoto, il teatro resta un’esigenza primaria della città, una componente essenziale della rete sociale che faticosamente si sta ricostituendo.

L’Aquila a tre anni dal sisma appare ancora come una città distrutta, il suo centro storico è vuoto e risuona solo di uno sterminato e opprimente silenzio ed è compito dell’arte contribuire a risvegliare le voci, i suoni e le idee di un tessuto cittadino devastato. Per il Teatro Stabile la sfida si può e si deve combattere non solo con gli strumenti che ci sono usuali: il teatro, la musica, la danza, ma con un impegno che vada al di là della mera rappresentazione estetica e che sia fin in fondo un azione civile e morale.

Bisogna dare atto che il Teatro Stabile d’Abruzzo, da quel tragico 6 aprile 2009, non si è mai arreso, portando avanti indefessamente un lavoro concreto su tutta la regione colpita dal disastro: laboratori e animazioni per i più giovani, lavoro nelle scuole, stagioni teatrali, tanti progetti sul territorio e produzioni mirate ai grandi circuiti nazionali che maggiormente hanno tenuto alta l’attenzione per la cultura, vera e inestinguibile risorsa della città di L’Aquila e di tutto l’Abruzzo.

Il teatro è il riconoscersi della comunità e in questi mesi ho avuto modo di apprendere che, tre anni dopo il sisma, a L’Aquila ci si continua ad incontrare a teatro. Il teatro è uno dei pochi momenti di aggregazione della cittadinanza e l’evento culturale ha recuperato la sua valenza classica di “luogo della discussione”: ogni spettacolo proposto nella stagione teatrale aquilana ha registrato il tutto esaurito ed il pubblico che arriva in anticipo in sala se ne va lentamente fermandosi a lungo per confrontarsi, per parlare. Così la mia idea di direzione punta proprio su la progettualità e sulla possibilità di utilizzare la cultura come leva per la ricostruzione, non solo degli edifici, ma anche della coscienza comunitaria. Proprio quest’ottica della cultura come possibilità di ripresa del territorio dovrebbe sostenere la candidatura di L’Aquila a Capitale Europea della Cultura 2019, candidatura che ha trovato anche la disponibilità del governo Monti.

In questo periodo sono rappresentati sui palcoscenici dei principali teatri italiani due produzioni dello Stabile d’Abruzzo, Scene da un matrimonio, con Daniele Pecci e Federica Di Martino per la regia di Alessandro D’Alatri e il Cyrano de Bergerac che veicolano nell’intero Paese il messaggio e la testimonianza di una terra forte, che non si arrende, che rinasce dalle sue macerie. Il grande lavoro fatto su Cyrano de Bergerac (in tournée da gennaio ad aprile 2012 e prodotto assieme a Khora.teatro) ha riempito i teatri e mi ha dato modo di parlare ovunque dei progetti futuri per lo Stabile d’Abruzzo.

Ferve intanto l’attività dedicata più specificamente alla regione, come l’importante progetto di collaborazione con l’Accademia d’arte drammatica di Milano Paolo Grassi per un laboratorio di scrittura drammaturgica sul tema “L’Aquila” che approderà ad una vera e propria messa in scena. Altri eventi coordinati sul territorio sono in preparazione, mentre prosegue il “Progetto Abruzzo” dedicato alle nuove istanze artistiche della regione e si fortificano le collaborazioni sinergiche con il mondo della scuola e dell’università, con l’Accademia di Belle Arti e con il Conservatorio Musicale.

Ma quello che più ci inorgoglisce e ci dà la forza per continuare a guardare avanti è la definitiva partenza dei lavori di ricostruzione del Teatro Comunale, da sempre fulcro dell’attività del TSA, che, con la sua grande gru, è uno dei pochi cantieri della ricostruzione del centro storico aquilano, ancora a testimonianza di come la cultura può essere guida della ripresa e dello sviluppo di un territorio così martoriato e un concreto segno di speranza.


L'Aquila - 13 aprile 2012








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MessaggioInviato: Ven Mag 04, 2012 18:36    Oggetto: ALESSANDRO PREZIOSI su IL DENARO Magazine - Cultura -04/2012 Rispondi citando



ha scritto:



Personaggi

Dalle aule del tribunale alla magia delle scene




Ora Alessandro Preziosi è il “signore dei teatri” per le sue interpretazioni molto apprezzate. Un grande successo il Cyrano De Bergerac senza naso e apostrofi rosa.



Va via da Napoli, alla metà degli anni Novanta, come Alessandro Preziosi di professione avvocato. Vi ritorna, una quindicina di anni dopo, come “Cyrano De Bergerac” e meglio ancora come “signore delle scene”. A Firenze (teatro Verdi) un successo strepitoso nel dramma post-romantico di Edmond Rostand davanti a una platea prevalentemente giovanile che non smette di applaudirlo e chiamarlo a gran voce; a Napoli (teatro Bellini), con lo stesso personaggio e lo stesso autore, un’accoglienza piena di ammirato calore e una grande emozione per lui (“sì, perché questa è la mia città e non dimenticherò mai tutto quello che mi ha dato e tutto quello che qui ho imparato”). Allora, nessuna condivisione con l’eduardiano fuitavenne? “No. A Napoli ho studiato e ogni ritorno è come un ritorno a casa”.
Alessandro Preziosi parla volentieri di sé proprio nel giorno del suo compleanno, tra una prova e l’altra del suo “Cyrano”. E’ il diciannove aprile (lui è nato nel 1973). Gli è accanto Tommaso Mattei, anche lui così professionalmente catturato dal teatro che ha rinunciato a fare l’architetto, dopo una brillante laurea conseguita alla facoltà di via Monteoliveto. Ora cura traduzioni e adattamenti, autore anche di un testo originale, il monologo “Le ultime ore di A.I.”: nel dargli voce e interpretazione, Alessandro Preziosi dice: “Tommaso Mattei è il mio alter ego, la mia ombra, la metà di me”.
Un sodalizio, più che un’amicizia, che risale alla loro giovinezza. A quando frequentavano le scuole medie e poi il liceo Umberto (“la nostra, dicono adesso, era una delle classi più difficili; eravamo in trenta, abbiamo finito l’anno in dieci; nello studio era richiesto grande rigore”).
All’università, tutti e due alla Federico secondo, ma percorsi diversi. Tommaso sceglie Architettura (e quella specializzazione ora gli giova certamente molto nell’allestimento delle scene; è un manager con spiccata sensibilità culturale). Alessandro cammina nel solco della sua famiglia: il padre Massimo è uno degli avvocati penalisti più noti e apprezzati. In meno di quattro anni segue “un percorso folgorante” racconta Tommaso. Si laurea in Giurisprudenza con il massimo dei voti discutendo una tesi di Diritto civile.
Naturalmente non si ferma qui. Seguono un praticantato e un assistentato universitario in Diritto tributario (altro filone di famiglia; lo zio Claudio insegna questa materia all’Università di Salerno). La strada appare definitiva e senza ritorno: il giovane avvocato va nelle aule del tribunale pronto a dar conto della sua preparazione. Ma proprio quelle aule, dopo un certo tempo, sono per lui una specie di via di Damasco. Tommaso Mattei ricorda lucidamente quei momenti: “Si rese conto che non gli andava più quella strada così ben tracciata. Era per lui come un film già visto. Scatta un rifiuto intellettuale perché sente che non è quello che lui vuole. Lo prese la voglia incontenibile di scoprire un’altra via”.
E’ una folgorazione perché prima di quel sostanziale ripensamento, dice Alessandro Preziosi, “a teatro non andavo, mi annoiava, sentivo che dentro di me c’era qualcosa che urgeva e voleva venir fuori”. Da allora, proprio a Napoli, piccole esperienze, piuttosto amatoriali, non mancano. A vent’anni partecipa perfino, vincendo, a “Beato tra le donne” di Bonolis. La scelta coraggiosa di trasferirsi a Milano avviene tra il ’96 e il ’97. L’Accademia di Arte Drammatica è la sua nuova “università”. Lo studio è molto formativo. Il palcoscenico è la grande attrazione. Una carriera in progress.
Al teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia Alessandro Preziosi è Laerte nell’Amleto di Antonio Calenda, Edmund nel Re Lear di Shakespeare, Cristiano nel Cyrano di Corrado D'Elia. Dal nord al sud: al teatro greco di Siracusa è Agamennone nell’opera di Eschilo, Oreste nelle Coefore. E Napoli? La sua prima volta è al Politeama. Nel 2006 torna al Delle Palme con il musical eroico “Datemi tre caravelle” di Carmelo Pennisi e Massimiliano Durante: la musica jazz è di Stefano Di Battista.
La sua versatilità è straordinaria. E’ vero eclettismo di cui dà prova in una molteplicità di contesti. Le fiction in tv (è l’ispettore Pietro Foschi nella soap “Vivere 2”; guest star in “Una donna per amico”; con “Elisa di Rivombrosa” vice il Telegatto e diventa personaggio maschile dell’anno). Seguono miniserie, il monologo “Il re degli interstizi” dedicato a Fernando Pessoa, i film (da “Vaniglia e cioccolata” a “L’uomo che rubò la Gioconda”, da “I vicerè” di De Roberto a “La masseria delle allodole” a “Il commissario De Luca” di Carlo Lucarelli. Tra poco ci sarà “Il volto di un’altra” di Pappi Corsicato. La versatilità di Preziosi entra nel campo della musica con dischi in puro stile anni Settanta e ritmi sudamericani.
Una intensa attività per approdare al Cyrano De Bergerac fatto di prosa e versi, di comicità e di commozione. Alessandro Preziosi porta in scena l’eroe romantico dando pienamente ragione all’autore Rostand quando tenta di dimostrare che l’estetica dei sentimenti vale molto di più della esteriorità fisica. Perciò niente ‘apostrofo rosa’. Il Cyrano di Preziosi (operazione fortemente innovativa) compare senza il famoso naso (“un modo per aprire ai giovani il personaggio che ama tanto fino a diventare masochista”). Quel naso (“che va interpretato”) è metaforicamente la punta avanzata di un pensiero che, nell’idea dell’attore, fa di Cyrano un personaggio “laicamente più cristiano di Sant’Agostino nel senso che non esiste la perfezione, ma soltanto la sua intenzione”. Preziosi completa il suo pensiero sostenendo, giustamente, che “l’arte ha il dovere di far sognare ma soprattutto di far riflettere”. Forse è proprio per questo che occorre, oggi, “una caduta del mezzo televisivo e una più forte ripresa di quegli strumenti di comunicazione che possono rafforzare la cultura dei sentimenti e dei valori”.
In teatro Alessandro Preziosi (ora è direttore artistico dello Stabile d’Abruzzo e della Scuola di Arti scenografiche alla Link Academy di Roma) mette in gioco ogni volta le sue tre dimensioni di produttore, attore di punta e regista. Nella società Khora vivono così tre anime: la sua, quella di Aldo Allegrini e quella di Tommaso Mattei che il “signore delle scene” non smette mai di definire, significativamente, il suo “alter ego”.


Di Ermanno Corsi ; sabato 28 aprile 2012 : IL DENARO - Magazine - Cultura -







    ringrazio con affetto e simpatia l'attenta amica utente del Forum di Alessandro!

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MessaggioInviato: Ven Mag 04, 2012 19:33    Oggetto: noir: IL COMMISSARIO DE LUCA 4 film tv in replica su RAI UNO Rispondi citando




        .....................



        Alessandro Preziosi è "Il commissario De Luca"

        in replica su RAI UNO, di domenica 03.15 circa

        Domenica 6 maggio, la notte ha "Carta bianca"

        4 film tv tratti da romanzi noir di Carlo Lucarelli

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