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Autore Messaggio
genziana



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MessaggioInviato: Gio Lug 20, 2017 12:06    Oggetto: PROMETEO recital 20/07/17 Maniace, 2750° fondazione SIRACUSA Rispondi citando




      SIRACUSA, ALESSANDRO PREZIOSI in scena

      con PROMETEO APRE i festeggiamenti per il

      2750° Anniversario di Fondazione della Città






"PROMETEO" reading di e con Alessandro PREZIOSI

produzione : KHORA.teatro; live set di Paky Di Maio

20 luglio '17 Castello di Maniace 21:00 p.zza d'Armi

con il Patrocinio di:
- Ass.to Turismo Sport Spettacolo Regione Siciliana
- Comune di Siracusa
- Siracusa2750

a cura di: Comunità Euro-Afro-Asiatica del Turismo









Arena piazza d'Armi al Castello Maniace sull'Isola di Ortigia, Siracusa

biglietti da stamane al Botteghino e presso Biglietteria al Palazzo del

Governo di Siracusa in via Roma, apertura 10.30-13.30/16.30-18.30









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genziana



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MessaggioInviato: Gio Lug 20, 2017 13:52    Oggetto: PROMETEO reading 20/07/2017 SIRACUSA, Castello Maniace 21:00 Rispondi citando




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genziana



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MessaggioInviato: Gio Lug 20, 2017 14:22    Oggetto: PROMETEO reading 20/07/2017 SIRACUSA, Castello Maniace 21:00 Rispondi citando



ha scritto:




Siracusa, Alessandro Preziosi stasera in scena

con “Prometeo” al Castello Maniace alle 21:00





Un recital che va oltre il mito di Prometeo per indagare la condizione di un uomo, un uomo solo che si interroga sino quasi a divorarsi, nella sua incontenibile esigenza di dialogo con uomini e dei




Grande attesa in città questa sera per il recital “PROMETEO” con Alessandro Preziosi, in programma alle 21, in piazza D’Armi, all’interno del Castello Maniace.

L’attore napoletano torna a recitare a Siracusa oltre 15 anni dalle rappresentazioni classiche che l’hanno visto in scena al Teatro Greco nel 2001 e porterà in scena il collaudato spettacolo della compagnia KHORA.teatro vestendo i panni del titano Prometeo, protagonista della nota trilogia di Eschilo. Un recital che va oltre il mito di Prometeo per indagare la condizione di un uomo, un uomo solo che si interroga sino quasi a divorarsi, nella sua incontenibile esigenza di dialogo con uomini e dei.

Nei panni di Prometeo, Preziosi si domanda ossessivamente cosa sia il Bene e cosa sia il Male e si dibatte nella presunta colpa di aver voluto carpire ciò che deve restare Mistero. Nel percorso drammaturgico del recital, accompagnato dal vivo da una vera e propria colonna sonora ad hoc realizzata da Paky Di Maio, si alternano citazioni di Simon Weil, Goethe, Byron e San Paolo, che forniscono nuove chiavi di lettura al mito, il simbolo stesso della condizione esistenziale umana e della sfida del pensiero libero.

“Esiste un filo rosso che lega il testo immortale di Eschilo e l’epoca in cui viviamo. È questo il senso dei festeggiamenti per i 2750 anni di storia. Non un’operazione nostalgia, ma un’operazione di vivificazione dello straordinario patrimonio culturale della nostra città“. Con queste parole dell’assessore alla Cultura Francesco Italia, è iniziata questa mattina la conferenza stampa di presentazione, del recital “PROMETEO”, in programma questa sera alle ore 21 in piazza D’Armi, all’interno del Castello Maniace, che ha come protagonista Alessandro Preziosi.

“Ospitare Alessandro Preziosi – ha ancora detto il vice sindaco Francesco Italia – è un motivo di orgoglio, perché siamo davanti ad un attore di primo livello. La sua professionalità unita a quella di Packy Di Maio, che vive e sente la contemporaneità, credo siano garanzia di un successo, così come dimostrano le performance affollatissime andate in scena in altre città. Grazie anche all’Accademia dell’Associazione Euro Afro Asiatic di Marco Zuccarello, per aver voluto regalare alla città questa straordinaria occasione culturale“. Alla presentazione del recital erano presenti anche il presidente del Comitato per i 2750 anni di Siracusa, Pucci Piccione e Marco Zuccarello dell’Associazione Euro Afro Asiatic.



20 luglio 2017 - pubblicato via SIRACUSAnews.it © RIPRODUZIONE RISERVATA







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Helena x



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MessaggioInviato: Gio Lug 20, 2017 19:36    Oggetto: Grazie mille.... Rispondi citando


Mia cara Giuliana!

Grazie mille per le bellissime foto....

In bocca al lupo per stasera caro Alessandro....

Il tuo PROMETEO sará sicuramente unico come tu....

Helena!

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PATRICIA 22



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MessaggioInviato: Ven Lug 21, 2017 03:44    Oggetto: Rispondi citando


Alessandro, here is part 1 of a letter Vincent wrote to Theo in which he speaks of père Pissarro and if he would consent to go into an asylum in Paris in the event of moving.

From: Vincent van Gogh
To: Theo van Gogh
Date: Saint-Rémy-de-Provence, on or about Friday, September 20, 1889

My dear Theo,
Thanks very much for your letter. First, it gives me very great pleasure that you, for your part, had also already thought of père Pissarro.
You’ll see that there are other possibilities, if not there then elsewhere. Now business is business, and you ask me to answer categorically – and you’re right to do so – if I would consent to go into an asylum in Paris in the event of moving immediately for this winter.

I answer yes to that, with the same calmness and for the same reasons as I entered this one – even though this asylum in Paris might not be ideal, which might easily be the case, for the opportunity to work isn’t bad here, and work my only distraction.

But that being said, I’ll point out to you that in my letter I gave a very serious motive as a reason for wishing to move.
And I insist on repeating it – I’m astonished that with the modern ideas I have, I being such an ardent admirer of Zola, of De Goncourt and of artistic things which I feel so much, I have crises like a superstitious person would have, and that mixed-up, atrocious religious ideas come to me such as I never had in my head in the north.

On the assumption that, very sensitive to surroundings, the already prolonged stay in these old cloisters which are the Arles hospital and the home here would be sufficient in itself to explain these crises – then – even as a stopgap – it might be necessary to go into a lay asylum at present.

Nevertheless, to avoid doing or appearing to do anything rash, I declare to you, after having thus warned you of what I might desire at a given moment – that is, a move – I declare to you that I feel sufficiently calm and confident to wait a while longer to see if there’ll be a new attack this winter.

But if then I was to write to you: I want to get out of here, you wouldn’t hesitate and it would be arranged in advance, for you would know then that I’d have a serious reason, or even several, to go into a home that wasn’t run like this one by the nuns, however excellent they might be.

Now if by some arrangement or another we might move sooner or later, then let’s begin as if almost nothing was wrong, at the same time being very prudent and ready to listen to the least thing that Rivet has to say, but let’s not set ourselves immediately to taking overly official measures as if it were a lost cause.

Vincent


"and then, I have nature and art and poetry, and if that is not enough, what is enough?”
― Vincent van Gogh

"I have the terrible feeling that, because I am wearing a white beard and am sitting in the back of the theatre, you expect me to tell you the truth about something. These are the cheap seats, not Mount Sinai." Laughing
―Orson Welles

"Love looks not with the eyes, but with the mind, And therefore is winged Cupid painted blind."
―William Shakespeare

Later Preziosi, Toodles! me.

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Patricia.

"Hell is empty and all the devils are here."
―William Shakespeare
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genziana



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MessaggioInviato: Ven Lug 21, 2017 08:15    Oggetto: PROMETEO recital 20/07/17 Maniace, 2750° fondazione SIRACUSA Rispondi citando



ha scritto:




Siracusa,

Alessandro Preziosi interpreta "PROMETEO" in

un recital in Piazza d’Armi al Castello Maniace




L'attore napoletano in città protagonista di un evento per celebrare i 2750 anni dalla fondazione. "Ortigia - dice- è un concentrato di bellezze, tutti in un solo posto"



20 luglio 2017 - di Mascia Quadarella - pubblicato via ORAnews.NET








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genziana



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MessaggioInviato: Ven Lug 21, 2017 09:45    Oggetto: PROMETEO reading 20/07/2017 SIRACUSA, Castello Maniace 21:00 Rispondi citando




      SIRACUSA, ALESSANDRO PREZIOSI in scena

      con PROMETEO ha aperto celebrazioni per il

      2750° Anniversario di Fondazione della Città




"PROMETEO" reading di e con Alessandro PREZIOSI

produzione : KHORA.teatro; live set di Paky Di Maio

20 luglio '17 Castello di Maniace 21:00 p.zza d'Armi

con il Patrocinio di:
- Ass.to Turismo Sport Spettacolo Regione Siciliana
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- Siracusa2750

a cura di: Comunità Euro-Afro-Asiatica del Turismo




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genziana



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MessaggioInviato: Ven Lug 21, 2017 16:10    Oggetto: PROMETEO reading _ 20/07/2017 SIRACUSA, Maniace - recensione Rispondi citando



ha scritto:




in piazza d’Armi all’interno del Castello Maniace


    . una serata con ALESSANDRO PREZIOSI

    . per celebrare i 2750 ANNI di SIRACUSA



Il PROMETEO al Maniace con Alessandro Preziosi affascina e convince. L’attore napoletano si è esibito ieri sera, nei panni di PROMETEO, in un monologo tratto dai pezzi più belli della letteratura classica a cominciare da Eschilo.

Spunti ed ispirazioni dal testo di Eschilo si intrecciano con le rivisitazioni letterarie in una specie di “insert” legati dalle musica contemporanee ed elettroniche che fanno rivivere il personaggio in un’atmosfera “live” Prometeo è il Titano che ha dato all’uomo il fuoco e tutte le arti – per questo punito ed oltraggiato da Zeus – si dibatte nella presunta colpa di aver svelato ciò che deve rimanere mistero.

La colonna sonora realizzata da Paky Di Maio accompagna in diretta il percorso drammaturgico di questo PROMETEO rivisitato che va oltre il mito per indagare sulla condizione umana cercando il confine tra il bene ed il male.

Preziosi regge la scena con convinzione immedesimandosi nei dubbi esistenziali della condizione umana e della sfida del pensiero libero riuscendo ad affabulare il pubblico.



21 luglio 2017 - pubblicato via SIRACUSAnews.it © RIPRODUZIONE RISERVATA






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PATRICIA 22



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MessaggioInviato: Sab Lug 22, 2017 03:36    Oggetto: Rispondi citando


Alessandro, in part 2 of a letter Vincent wrote to Theo on or about September 20, 1889, Vincent talks about grief, Carmen Sylva, Millet, his mother, his sister Wilhelmina "Wil" van Gogh and his lesser known brother Cornelious "Cor" van Gogh.

From: Vincent van Gogh
To: Theo van Gogh
Date: Saint-Rémy-de-Provence, on or about Friday, September 20, 1889

As regards eating a lot, I’m doing so – but if I was my doctor I would forbid it.
Not seeing any good for myself in really enormous physical strength, for if I absorb myself in the idea of doing some good work and wanting to be an artist and nothing but that, that would be the most logical thing.
Mother and Wil, each for their part after Cor’s departure, have changed surroundings they were darned right. Grief mustn’t build up in our souls like the water of a swamp. But it’s sometimes both costly and impossible to move. Wil wrote very well, it’s a great grief for them, Cor’s departure.

It’s funny, just at the moment when I was making that copy of the Pietà by Delacroix I discovered where that canvas has gone. It belongs to a queen of Hungary or another country around there who has written poems under the name of Carmen Sylva. The article which talked of her and of the painting was by Pierre Loti, who made one feel that this Carmen Sylva was as a person yet more touching than what she writes – and yet she writes things like this: A woman without a child is like a bell without a clapper – the sound of the bronze would perhaps be very beautiful, but no one will hear it.

At present I have 7 copies out of ten of Millet’s Travaux des champs.
I can assure you that it interests me enormously to make copies, and that not having any models for the moment it will ensure, however, that I don’t lose sight of the figure. What’s more, it will give me a studio decoration for myself or another.

Vincent


“What color is in a picture, enthusiasm is in life.”
― Vincent van Gogh

"Truth is by nature self-evident. As soon as you remove the cobwebs of ignorance that surround it, it shines clear."
―Mahatma Gandhi

"When my cats aren't happy, I'm not happy. Not because I care about their mood but because I know they're just sitting there thinking up ways to get even." Laughing
―Percy Bysshe Shelley


Later Preziosi, Ciao! me.
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genziana



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MessaggioInviato: Sab Lug 22, 2017 12:08    Oggetto: ARMONIE D'ARTE FESTIVAL 25/07/17 NATUZZA canto alla bellezza Rispondi citando








ha scritto:




Parco Archeologico Scolacium, Roccelletta di Borgia (Cz)

Armonie d’Arte Festival:Natuzza – Canto alla bellezza





ARMONIE D’ARTE Festival continua la sua sfavillante stagione al Parco Archeologico di Scolacium. Dopo il memorabile concerto di Chucho Valdés e Gonzalo Rubalcaba, di impressionante virtuosismo tecnico e creatività artistica, martedì 25 luglio, nel cartellone dedicato al potente tema del dialogo nella sua declinazione socratica di “sommo bene”, sarà la volta del duetto tra corpo e anima, tra umane debolezze ed elevata spiritualità, con “NATUZZA – Canto alla bellezza”, atto unico con voce narrante di uno dei volti più amati e affascinanti del panorama teatrale, televisivo e cinematografico italiano: quello di Alessandro Preziosi.
Imponenti i preparativi di quella che sarà a tutti gli effetti una grande opera musicale, che si configura come Evento speciale del Festival diretto da Chiara Giordano: un oratorio sacro, con testi di Mons. Luigi Renzo, Vescovo di Mileto, scritto appositamente per ARMONIE D’ARTE Festival da uno dei più apprezzati compositori italiani del nostro tempo, il Maestro Vincenzo Palermo, per voce recitante, soli (soprano e baritono), clarinetto concertante, coro misto, coro di voci bianche e orchestra, ispirato alla nota e amatissima mistica di Paravati, capace di parlare al cuore degli uomini, fra fede e fiducia, superando posizioni e talvolta anche credo religiosi in nome del messaggio d’amore di cui si è fatta portatrice fra gli uomini che hanno ascoltato la sua voce. Una grande opera musicale, la cui presentazione è affidata a Domenico Gareri grazie alla collaborazione con Life Comunication, per raccontare una Calabria bella, positiva, piena di speranza attraverso uno dei grandi personaggi che hanno contribuito a fare grande la storia, passata e recente, della nostra terra, Fortunata Evolo, appunto, nota a tutti come mamma Natuzza: «personaggio carismatico e centrale nell’immaginario collettivo calabrese, per la sua capacità di dialogare a cuore aperto con Dio da semplice donna, da “verme di terra” come soleva definirsi».
Un lavoro commovente – afferma il direttore artistico del Festival Chiara Giordano –, una melodia struggente in un quadro musicale di grande raffinatezza di uno dei più interessanti compositori italiani contemporanei, un testo la cui semplicità profonda racconta di una vita straordinaria e rimanda alla miracolosa possibilità di sentire tutto il tepore della fede, o della fiducia, oltre il quotidiano, oltre il limite delle umane faccende, degli umani steccati. Un’opera il cui respiro, siamo certi, rimarrà a lungo nelle coscienze, eco artistica e morale. Emerge – prosegue Giordano – la grande portata artistica di un’opera pensata anche per celebrare e restituire a questo luogo che ci accoglie la sua elevata valenza spirituale, nel solco di quel tema che abbiamo voluto chiamare Duets, riferendoci al dialogo, alla dualità, alla doppiezza del nostro essere umani, troppo spesso distratti e catturati dalla nostra sola dimensione terrena, dimentichi che è nel dialogo che intercorre fra essa e la nostra parte spirituale, che risiede la vera possibilità di lasciare un segno positivo del nostro passaggio su questa terra. Ecco, a questo pensiamo debba servire l’Arte che professiamo instancabilmente come un credo in questo luogo, e che con “Canto alla Bellezza” dedicato a mamma Natuzza, intendiamo innalzare al cielo come un’orazione in musica per questa terra”.
Come sottolineato dallo stesso Maestro Palermo, «questo oratorio si collega alle origini del genere rappresentativo sacro per eccellenza che, già nel XVII secolo, era ampiamente ancorato all’idea di meraviglia, di teatralità e soprattutto di eterogeneità sonora, raggiungibile con l’impiego di pochi mezzi rispetto al contemporaneo melodramma. Come già accadeva nel Seicento, la carica evocativa della musica e del canto conduce alla rinuncia della dimensione visiva, mentre l’”alea” interpretativa del parlato connota di sfumature nuove il racconto emotivo della musica, conferendo risalto e struttura al canto». Alessandro Preziosi sarà appunto la voce narrante, i cui registri cangianti sono a volte chiamati ad integrarsi con il tessuto orchestrale e persino con la scrittura vocale, come spiega ancora il Maestro Palermo: «la figura dell’historicus o del narratore seicentesco si affida alla contemporaneità del parlato più che al recitativo musicale, trasformando un genere ad alto contenuto emozionale come l’oratorio, in un contenitore di altre esperienze narrative e rappresentative, in dialogo con i linguaggi del sonoro applicato alle immagini».
Alla vocalità limpida, svettante e ricca di sfumature del soprano di coloratura Sarah Baratta, giovane interprete, tra le più affermate nel panorama lirico italiano, per cui la parte della mistica è stata scritta, è affidato l’arduo compito di trasmettere la forza e il contenuto emotivo delle parole di Natuzza. Il colore morbido e brunito della voce baritonale del cosentino Luca Bruno ha ispirato i vari personaggi maschili dell’oratorio, fortemente caratterizzati dal punto di visto timbrico: il Padre Agostino Gemelli, primo esaminatore delle manifestazioni paranormali di Natuzza e responsabile del suo internamento in manicomio, Padre Pio di Pietrelcina, oggi San Pio, e Gesù, nell’episodio delle visioni. In linea con la tradizione dell’oratorio, il baritono incarna di volta in volta un personaggio reale, in alternanza drammatica con il soprano o con la voce recitante, una voce narrante astratta, che partecipa in contrappunto al commento del coro misto o si fa portavoce di messaggi spirituali e insegnamenti, dialogando col coro di voci bianche. Il Coro Lirico “Francesco Cilèa”, diretto da Bruno Tirotta, sostiene una scrittura che spazia dallo stile palestriniano a quello di “coro russo”, dal fugato rigoroso al gospel o al coro a bocca chiusa, mentre l’immediata spiritualità è affidata al Coro di voci bianche “Gustav Mahler”, diretto da Alexandra Rudakova.
Nella sezione strumentale, oltre al quintetto tradizionale dell’orchestra d’archi, un ruolo solistico e concertante è affidato al clarinetto di Bruno Di Girolamo, nonché alle arpe di Albarosa Di Lieto e di Emanuela De Zarlo, e al pianoforte di Ilaria Ganeri. La concertazione dell’orchestra in residenza (progetto interculturale in collaborazione con l’ente Musica Insieme, con 6 nazioni rappresentate) – quest’anno l’Orchestra Sinfonica di Stato dell’Udmurtia “Cajkovskij” – e la direzione musicale sono affidate all’esperta bacchetta di Maurizio Dones.


venerdì 21 luglio 2017, Redazione; pubblicato via STRILL.IT










INFOLINE 366 4362321 - punti vendita attivi - www.armoniedarte.com/rassegna-stampa/informazioni-utili-punti-vendita-attivi/






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marystone



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MessaggioInviato: Dom Lug 23, 2017 00:53    Oggetto: Prometeo Rispondi citando


Quanto mi è dispiaciuto non poter assistere al recital di Alessandro a Siracusa!!!
So che è stato bellissimo ed è piaciuto tanto!!! Laughing Laughing
Evviva Alessandro....la mia terra ti ama e ti accoglie con calore e ammirazione!!! Laughing Laughing Laughing
Torna presto!!!! Laughing Laughing Laughing

Un forte abbraccio
mariella
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PATRICIA 22



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MessaggioInviato: Dom Lug 23, 2017 04:00    Oggetto: Rispondi citando


Alessandro, in part 3 of the letter Vincent wrote to Theo on or about Friday, September 20, 1889. Vincent mentions a number of paintings and compares painters to music.

From: Vincent van Gogh
To: Theo van Gogh
Date: Saint-Rémy-de-Provence, on or about Friday, September 20, 1889

I would like also to copy the Sower and the Diggers.
There’s a photo of the Diggers after the drawing.

(Note: In October 1889 van Gogh made a painting after it: Diggers (after Millet)

And Lerat’s etching of the Sower at Durand-Ruel’s.
In these same etchings is the Field under the snow with a harrow. Then The four times of the day, there are examples of them in the collection of wood engravings.

(Note: Between the end of October 1889 and January 1890, van Gogh made paintings after all four prints: Morning: going out to work (after Millet), Noon: rest (after Millet), The end of the day (after Millet), and Evening (after Millet)

I would like to have all of this, at least the etchings and the wood engravings. It’s a study I need, for I want to learn. Although copying may be the old system, that absolutely doesn’t bother me at all. I’m going to copy Delacroix’s Good Samaritan too.

(Note: van Gogh made the painting The Good Samaritan (after Delacroix) after it in May 1890.)


I’ve done a portrait of a woman – the orderly’s wife – which I think you’d like. I’ve done a repetition of it which wasn’t as good as the one from life.
And I fear that they’ll take the latter, I would have liked you to have it. It’s pink and black.

(Note: The portrait of Jeanne Trabuc is known only in the version sent to Theo. It is not known whether this was the first or the second version.)

Today I’m sending you my portrait of myself, you must look at it for some time – you’ll see, I hope, that my physiognomy has grown much calmer, although the gaze may be vaguer than before, so it appears to me. I have another one which is an attempt from when I was ill.

(Note: in a previous letter van Gogh wrote that he had begun this painting the first day he was up again.)

But I think this one will please you more, and I’ve tried to create something simple, show it to père Pissarro if you see him. You’ll be surprised what effect the Travaux des champs take on in color, it’s a very intimate series of his. What I’m seeking in it, and why it seems good to me to copy them, I’m going to try to tell you. We painters are always asked to compose ourselves and to be nothing but composers.

Very well – but in music it isn’t so – and if such a person plays some Beethoven he’ll add his personal interpretation to it – in music, and then above all for singing – a composer’s interpretation is something, and it isn’t a hard and fast rule that only the composer plays his own compositions.

Vincent


"I would rather die of passion than of boredom.”
―Vincent van Gogh

"Where I found truth, there found I my God, who is the truth itself."
―Saint Augustine

"I am a typed director. If I made Cinderella, the audience would immediately be looking for a body in the coach." Laughing
―Alfred Hitchcock

Later Preziosi, Namaste! me.
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MessaggioInviato: Dom Lug 23, 2017 08:30    Oggetto: NATUZZA Canto alla bellezza 25/07/17 Scolacium di Borgia, CZ Rispondi citando


ha scritto:



Alessandro Preziosi
tra i protagonisti del Festival ARMONIE d’ARTE





Dualità, dualismi, duetti: è dedicata al dialogo l’edizione 2017 del prestigioso ARMONIE D’ARTE Festival, significativamente intitolata “Duets”.

Tra i numerosi spettacoli e concerti ospitati nel suggestivo Parco Archeologico Scolacium di Borgia (CZ), il tema della rassegna, nelle sua declinazione socratica di “sommo bene”, tornerà anche nell’evento speciale del 25 luglio 2017: l’esecuzione "NATUZZA. Canto alla bellezza" del compositore Vincenzo Palermo, un oratorio sacro per voce recitante, soli (soprano e baritono), clarinetto concertante, coro misto, coro di voci bianche e orchestra, ispirato alla nota mistica di Paravati, «personaggio carismatico e centrale nell’immaginario collettivo calabrese - secondo lo stesso autore - per la sua capacità di dialogare a cuore aperto con Dio da semplice donna, da “verme di terra” come soleva definirsi».

Il carattere sacro del testo di S. E. Mons. Luigi Renzo (da un’idea di Bruno di Girolamo), dedicato alla vita e all’opera spirituale di Fortunata Evolo, detta Natuzza, con l’intento di dare un ulteriore impulso al processo di beatificazione, e gli ideali di semplicità e spontaneità comunicativa che ne hanno sempre caratterizzato la figura, hanno trovato una sintesi espressiva nel rinnovato genere oratoriale. Come sottolineato dallo stesso Vincenzo Palermo, «questo oratorio si collega alle origini del genere rappresentativo sacro per eccellenza che, già nel XVII secolo, era ampiamente ancorato all’idea di meraviglia, di teatralità e soprattutto di eterogeneità sonora, raggiungibile con l’impiego di pochi mezzi rispetto al contemporaneo melodramma. Come già accadeva nel Seicento, la carica evocativa della musica e del canto conduce alla rinuncia della dimensione visiva, mentre l’”alea” interpretativa del parlato connota di sfumature nuove il racconto emotivo della musica, conferendo risalto e struttura al canto».

Voce narrante, i cui registri cangianti sono a volte chiamati ad integrarsi con il tessuto orchestrale e persino con la scrittura vocale, è il noto e affascinante attore teatrale, televisivo e cinematografico Alessandro Preziosi: «la figura dell’historicus o del narratore seicentesco si affida alla contemporaneità del parlato più che al recitativo musicale, trasformando un genere ad alto contenuto emozionale come l’oratorio, in un contenitore di altre esperienze narrative e rappresentative, in dialogo con i linguaggi del sonoro applicato alle immagini» (V. Palermo).

Alla vocalità limpida, svettante e ricca di sfumature del soprano di coloratura Sarah Baratta, per cui la parte della mistica è stata scritta, è affidato l’arduo compito di trasmettere la forza e il contenuto emotivo delle parole di Natuzza. La giovane interprete, tra le più affermate nel panorama lirico italiano, è stata protagonista negli ultimi anni di un vasto repertorio, che spazia dalla liricità drammatica del verismo al virtuosismo vocale händeliano e mozartiano, dalla vocalità affettuosa con risvolti comici e briosi a quella ottocentesca culminante nella Traviata, opera che insieme al Rigoletto le è valsa la recentissima ammissione alla prima Accademia Lirica Verdiana.

Il colore morbido e brunito della voce baritonale del cosentino Luca Bruno ha ispirato i vari personaggi maschili dell’oratorio, fortemente caratterizzati dal punto di visto timbrico: il Padre Agostino Gemelli, primo esaminatore delle manifestazioni paranormali di Natuzza e responsabile del suo internamento in manicomio, Padre Pio di Pietrelcina, oggi San Pio, e Gesù, nell’episodio delle visioni. In linea con la tradizione dell’oratorio, il baritono incarna di volta in volta un personaggio reale, in alternanza drammatica con il soprano o con la voce recitante, una voce narrante astratta, che partecipa in contrappunto al commento del coro misto o si fa portavoce di messaggi spirituali e insegnamenti, dialogando col coro di voci bianche. Emerge così la versatilità del cantante, acquisita attraverso molteplici esperienze in ruoli verdiani, donizettiani, nonché in quelli comici tardo-settecenteschi (da Salieri a Mozart).

Il Coro Lirico “Francesco Cilèa”, diretto da Bruno Tirotta, sostiene una scrittura che spazia dallo stile palestriniano a quello di “coro russo”, dal fugato rigoroso al gospel o al coro a bocca chiusa, mentre l’immediata spiritualità è affidata al Coro di voci bianche “Gustav Mahler”, diretto da Alexandra Rudakova.

Nella sezione strumentale, oltre al quintetto tradizionale dell’orchestra d’archi, un ruolo solistico e concertante è affidato al clarinetto di Bruno Di Girolamo, nonché alle arpe di Albarosa Di Lieto e di Emanuela De Zarlo, e al pianoforte di Ilaria Ganeri.

La concertazione dell’orchestra in residenza (progetto interculturale in collaborazione con l’ente Musica Insieme, con 6 nazioni rappresentate) – quest’anno l’Orchestra Sinfonica di stato dell’Udmurtia “Cajkovskij” – e la direzione musicale sono affidate all’esperta bacchetta di Maurizio Dones.

Emerge quindi un grande “polittico” sacro, in cui ogni episodio mantiene una sua connotazione formale-stilistica, dal gregoriano al contrappunto modale, dalla fuga arcaica quasi tonale al coro maschile modale, fino al melodramma e alla “musica per immagini”, allo scopo di elevare quel “Canto alla Bellezza”, ovvero a «Dio stesso contemplato nella sua grandezza e insieme nella sua semplicità offerta al cuore dell’umanità come modello infinito».



Mara Lacché, 13/07/17 per AMADEUS pubblicato via belviveremedia.com





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MessaggioInviato: Dom Lug 23, 2017 11:00    Oggetto: Rispondi citando


Caspita, quanta attività professionale negli ultimi giorni prima della meritate vacanze!!

Caro Ale, vai arrivare alle vacanze, esaurita!!

Tanti baci con grande affetto da Madrid Wink Wink !!

TVTB

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MessaggioInviato: Dom Lug 23, 2017 11:57    Oggetto: Rispondi citando


Queste sono per me, le diverse categorie dentro del mestiere d'attore:

.- L'attore pessimo.
Per molto che lo tenti e si impegni, non arriverà mai ad essere attore. Di niente servono le sue classi di interpretazione a diario... non ha nessuna attitudine, meglio è che si dedichi ad un'altra cosa. (Ce ne sono belli e brutti attori);

.- L'attore mediocre.
La sua attitudine per la recitazione è mediana o discreta, piuttosto male, non ha talento speciale né sufficiente capacità per l'attività che realizza. Non ha un talento speciale, né sufficiente capacità. Ancora così, continua a tentarlo ed ogni tanto fa qualche ruolo, normalmente secondario, senza molto successo di critica, direttore e compagni. (Ce ne sono belli e brutti attori);

.- L'attore... senza più.

Rappresenta bene il suo ruolo in cinema, televisione e teatro...fa bene la sua recitazione. A volte con abbastanza successo, altre con meno. Normalmente ha una buona preparazione, ha assistito o assistesti a classi di recitazione, normalmente è un buon professionista, serio e responsabile del suo lavoro, che per lui è molto importante. Può vivere del suo mestiere: essere attore. (Ce ne sono belli e brutti attori);

.- L'attore eccellente.
È molto buono, eccelle nella sua professione di attore rispetto ad altri attori. È grandioso, magnifico in quello che si riferisce al suo lavoro, eccelle in quanto alla sua qualità, superiorità, e per ciò è oggetti di una stima e di una valutazione elevata ed inoltre eccelle della mezza. Dimostra un'abilità o una capacità differente, oltre lo corrente, e difficile da superare per il resto. (Ce ne sono belli e brutti attori).

E dopo sta, al di sopra di questa ultima... una categoria speciale, unica, la massima categoria....

.- L'attore Alessandro Preziosi.
È per eccellenza "L'Attore". È unico. È bravissimo. È grandioso. È fantastico. Non c'è un altro uguale... semplicemente è la categoria: l'attore Ale!!
(È bellissimo esternamente, ma è moltissimo più, all'interno).




Tanti baci con grande affetto da Madrid.

TVTB Ale Wink Razz !!!

Marisol

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