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genziana



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MessaggioInviato: Sab Ago 01, 2020 08:54    Oggetto: TOTO' OLTRE LA MASCHERA - Cilento Festival SEGRETI D'AUTORE Rispondi citando





TOTO' OLTRE LA MASCHERA Omaggio ad ANTONIO

DE CURTIS
, reading di ALESSANDRO PREZIOSI con

Daniele Bonaviri, chitarra live - prod. KHORA.teatro










Ideato da Ruggero Cappuccio, direzione artistica di Nadia Baldi

Regione Campania Assessorato Sviluppo e Promozione Turismo





SEGRETI D'AUTORE :10° Festival dell'Ambiente delle

Scienze delle Arti e della Legalità
2020 Valle di Sessa

Cilento[Sa] mart. 11 AGOSTO 21:30 Palazzo Coppola









INGRESSO GRATUITO su prenotazione fino ad esaurimento posti. La prenotazione va effettuata obbligatoriamente e tramite mail all’indirizzo info@segretidautore.it ed è da considerare valida solo dopo una e-mail di conferma che dovrà essere esibita, in forma cartacea o tramite cellulare, al personale del Festival; a causa del ridotto numero di posti disponibili, la disdetta va comunicata 24 ore prima. INFO al 348.4102880 dalle ore 11:00 alle ore 15:00.






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genziana



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MessaggioInviato: Dom Ago 02, 2020 06:45    Oggetto: LE QUATTRO STAGIONI, al Circo Massimo - TEATRO OPERA DI ROMA Rispondi citando




"LE QUATTRO STAGIONI" DANZA al Circo Massimo!

ALESSANDRO PREZIOSI è Voce recitante registrata

ore 21:00 A ROMA SI REPLICA 2 e 3 AGOSTO 2020









    negli intermezzi per "Le QUATTRO STAGIONI"

    letture da Alda Merini, Pavese, Gibran, Neruda

    BALLETTO DEL TEATRO DELL'OPERA DI ROMA















ha scritto:




Successo del balletto dell’Opera di Roma ne Le

Quattro Stagioni
di Giuliano Peparini al Massimo





Calorosi e meritati applausi hanno salutato il ritorno sulle scene del Balletto dell’Opera di Roma diretto da Eleonora Abbagnato, impegnato sul palco del Circo Massimo ne Le quattro stagioni, nuova produzione firmata da Giuliano Peparini. Lo spettacolo racconta le stagioni dell’amore al di là dell’età, dei luoghi e del tempo. Rebecca Bianchi e Claudio Cocino interpretano con efficacia la sensualità dell’amore che sboccia. Marianna Suriano e Giacomo Castellana ci regalano la passione di un’estate infuocata. Susanna Salvi e Michele Satriano interpretano con profondità i silenzi e le solitudini di un amore in declino. Sara Loro e Alessio Rezza rendono in modo magistrale la devastazione di un amore che non vuole finire. Emozionante il finale con l’intero corpo di ballo in scena.




Ripartenza in grande stile per il Teatro dell’Opera di Roma, protagonista di una stagione estiva riprogrammata in tempi record negli immensi spazi del Circo Massimo. In un’estate di regole, in cui la danza sembrava dover pagare il prezzo dell’emergenza autosospendendosi ‘a tempo indeterminato’, il Balletto dell’Opera di Roma dimostra di potersi rialzare grazie ad una determinazione e ad un impegno encomiabili.

La scelta della direttrice del Corpo di Ballo Eleonora Abbagnato, con il sostegno del sovrintendente Carlo Fuortes, non è stata quella di un “simbolico” ritorno in scena dell’ensemble (costretto, come la maggior parte dei professionisti nel mondo, ad allenamenti “a casa” per oltre tre mesi), ma lo spiegamento di un’intera squadra creativa per la realizzazione di una produzione originale: Le quattro stagioni, balletto in un atto sulle musiche di Antonio Vivaldi e Domenico Scarlatti, con la regia e la coreografia di Giuliano Peparini, già autore per il teatro romano di due riscritture di classici del repertorio che hanno registrato grandi successi di pubblico (Lo Schiaccianoci e, più recentemente, Romeo e Giulietta). Lo spettacolo, che si avvale delle scene di Andrea Miglio e della penetrante voce recitante di Alessandro Preziosi, è andato in scena in prima assoluta il 25 luglio 2020 con repliche fino al 3 agosto.

Partiamo subito con il segnalare la (non scontata) riuscita dello spettacolo in termini di presenza di pubblico, accorso numeroso e disciplinato, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid, un pubblico che nonostante la distanza ha fatto sentire tutto il suo calore agli interpreti regalando loro anche applausi a scena aperta. Un successo meritato per diverse ragioni, legate non solo all’ideale “rinascita” del teatro, ma anche allo sforzo creativo di Giuliano Peparini e all’efficacia interpretativa del corpo di ballo, messo in risalto nella sua totalità e nelle singole eccellenze. Un gruppo affiatato che, nonostante le difficoltà degli ultimi mesi, ci è parso pienamente all’altezza della sfida: un risultato che premia la costanza dei ballerini e la dedizione della direttrice, attiva “a distanza” nei momenti più bui dell’emergenza con classi giornaliere e incontri online che hanno coinvolto attivamente anche la sindaca di Roma Virginia Raggi (presente durante tutta la lezione in streaming nella Giornata Internazionale della Danza).

Noto per la spettacolarità delle sue produzioni (per il teatro, la televisione e grandi show), Giuliano Peparini si lascia qui ispirare dalle stagioni della natura e dell’uomo, focalizzando l’attenzione sulle diverse fasi dell’amore. Il sentimento, catturato secondo le sfumature più tipiche di ogni stagione, viene declinato attraverso singoli quadri coreografici per quattro coppie d’amanti: dai palpiti di Primavera alla passione d’Estate, dall’inerzia d’Autunno al conflittuale Inverno, le stagioni di Peparini svelano le facce di un’esperienza emotiva che ci accomuna tutti, al di là dell’età, dei luoghi e del tempo. Non il racconto di un amore giovane destinato a spegnersi, ma la celebrazione di un unico grande viaggio tra i sentimenti della vita, un viaggio in cui ci ritroviamo improvvisamente da spettatori a protagonisti.

Il tutto con un’inedita e efficace sobrietà, un’essenzialità inusuale in Peparini che ci ha abituato a produzioni ricche di azioni parallele, ad un horror vacui di coreografia, scene e costumi dal sapore quasi barocco e che qui ci stupisce invece per la capacità di esprimere le infinite sfaccettature del rapporto d’amore con taglienti e fulminee pennellate capaci però di suscitare infinite immedesimazioni. Ognuno di noi può trovare nelle diverse stagioni uno o più vissuti personali.

Per le stagioni di Peparini il palcoscenico del Circo Massimo si trasforma in un un’enorme stanza delimitata ai lati da pareti di legno e da sagome di alberi in legno naturale. Sullo sfondo una grande finestra virtuale: un mega schermo sul quale vediamo scorrere immagini e figure dai colori accesi (video curati da Edmondo Angelelli e dallo stesso Peparini; luci di Marco Vignanelli), proiezione di un tempo che ritorna, ciclico e puntuale, eppure ogni volta diverso. Domina su tutto l’immagine dell’albero: chiaro richiamo all’Albero della Vita, simbolo di forza, continuità e rigenerazione, che vediamo sfumare dal rosa al rosso, dal giallo al grigio, fino a sparire, triste e nudo, tra le luci di un immenso sole arancione. Un’alba, un segno di speranza, una vita che rinasce, perché l’amore torna con un nuovo giorno. E’ un allestimento bellissimo e incredibilmente efficace nell’avvolgere e amplificare l’azione dei danzatori senza sovrastarli.

La sfida più grande per Peparini è stata certamente quella coreografica, in considerazione delle norme anti-Covid che impongono, ad oggi, distanze di sicurezza tra gli interpreti: il regista ha risposto alla scommessa di raccontare l’amore senza far toccare i ballerini con ingegnosi espedienti scenografici e sapienti accorgimenti stilistici, riuscendo quasi a far dimenticare allo spettatore i divieti del nostro presente. Con l’accurata scelta dei costumi di Anna Biagiotti (ampie gonne e abiti dai tessuti elastici per contatti a distanza, copricapi a falde larghe, maschere velate o trasparenti, guanti colorati) e degli oggetti di scena (un divano per le coppie principali, un grande tavolo manovrato dai ballerini e pareti divisorie mobili), Peparini si svincola con astuzia dalle restrizioni e col suo segno fantasioso riesce nell’impresa di velare di leggerezza le dure contingenze della vita, dando nuove sfumature di colore alle pareti divisorie dei nostri tempi. Lo stesso divano, familiare presenza, assume qui i contorni di un rifugio: un approdo sicuro per le nostre paure e per le speranze, luogo d’amore e di malinconia, di pensiero e d’azione.

Introdotti da poetici estratti (da Alda Merini a Pavese a Gibran), nei toni caldi della voce di Alessandro Preziosi, e dai suoni della quotidianità (il frinio delle cicale, le voci dei bambini, il vento e la pioggia), i ballerini danno vita ad un racconto travolgente tra le cadute e le risalite della vita di coppia. E sono bravissimi, gli interpreti, nel coinvolgerci tra le loro distanze e i tentativi di riavvicinamento, tra gli sfioramenti e gli abbracci spezzati, tra i loro sguardi lontani e quegli abiti leggeri che per un attimo si toccano, spinti dal vento di un irresistibile amore. In mezze-punte, donne e uomini alternano movimenti ampi a piccoli gesti, in uno stile che mescola con abilità suggestioni diverse, dal classico al contemporaneo al jazz; sono corpi che viaggiano leggeri accompagnando gli accenti musicali con morbidezza e poi di nuovo con energia, esplodendo di vitalità.

L’apertura del balletto, la Primavera, è affidata all’étoile Rebecca Bianchi e al primo ballerino Claudio Cocino, vestiti d’azzurro e immersi nelle atmosfere soavi di un amore vivo e pulsante. Rebecca Bianchi, leggiadra e intensa, regala attimi di poesia mentre, sinuosa, cerca le braccia e il respiro del suo amante; la troviamo bellissima, con il suo corpo dorato fasciato da un body chiaro, mentre si muove nell’ombra, prima cauta e poi inquieta, infine avvinta ad un sentimento potente ormai nato. Claudio Cocino, che si destreggia con disinvoltura in sequenze tecnicamente impegnative, segue con premura le evoluzioni dell’amata, guidandone i gesti ad un passo dal suo corpo sottile. Nessuna romantica incertezza in questo amore che sboccia, ma un annusarsi e uno scoprirsi venato di calda sensualità.

Sul palcoscenico rosso di un’Estate infuocata si sfidano Marianna Suriano e Giacomo Castellana: lei, moderna Carmen, seduce e respinge, reclamando passione e libertà; lui la insegue e l’accerchia, furente d’amore e di vita. I loro duetti sono una lotta per il predominio, una sfida fra sessi che non cede mai il passo a languidi abbandoni. Energica l’esibizione dei due ballerini che qui troviamo in perfetta sintonia: brava Marianna Suriano, che si spoglia dell’aura classica svelando un inedito e vivace piglio interpretativo. Strappa meritati applausi a scena aperta il solista Giacomo Castellana, che esalta lo stile di Peparini con il suo caratteristico movimento dalle ampie linee, nello stesso tempo morbido ed esplosivo.

È invece un amore malinconico, distonico, quello che si consuma tra le lacrime della pioggia autunnale. A specchiarsi nelle reciproche insofferenze sono Susanna Salvi e Michele Satriano, meravigliosi protagonisti di uno dei quadri più difficili dal punto di vista interpretativo. Li vediamo lentamente avvolgersi nelle loro solitudini, nell’improvviso smarrimento di un amore interrotto, tra le ombre incombenti di un cuore ormai stanco. La passione ha ceduto il passo a silenzi desolanti, ad un guardarsi senza riconoscersi, ad uno schivarsi cercando la distanza. È molto brava, la prima ballerina Susanna Salvi, nell’accompagnare il gesto puntuale con l’espressività profonda del suo volto d’attrice. Altrettanto bravo è Michele Satriano che torna in palcoscenico con rinnovato vigore, padrone di un movimento elegante, controllato in ogni dettaglio, nello stesso tempo potente e leggero, delicato e deciso, messo a servizio di una più che convincente interpretazione del ruolo. Nell’assolo alle prese con un grande tavolo, il solista svela nuovi tratti della sua sensibilità artistica, venando volto e gesti con la devastazione di amore che gli sfugge fra le dita. Già apprezzato in numerosi ruoli da primo ballerino, lo troviamo qui con un’inedita e ottima maturità attoriale. Una promozione sul campo sarebbe più che meritata.

A chiudere il ciclo delle stagioni sono Sara Loro e Alessio Rezza negli abiti grigi di un gelido inverno che soffia crudele sul loro amore. La loro è una vera e propria battaglia, un litigio furioso di una coppia al capolinea: li vediamo urlare senza comprendersi, cercarsi per poi respingersi con veemenza, disperarsi in solitudine mentre il vento trascina via le carezze e i sussurri dei primi giorni. Non c’è indifferenza fra loro. C’è invece la rabbia muta e spietata che accompagna l’abbandono, il rifiuto della fine, la disperazione di chi nel profondo vorrebbe abbracciarsi ma non sa più come, la sofferenza di chi vorrebbe ritrovarsi ma non trova le parole. Uomo e donna sono al tempo stesso vittima e carnefice in un rapporto ormai malato, avvelenato, capace di procurare solo profonde ferite. In stato di grazia, Sara Loro regala al pubblico una delle sue migliori interpretazioni esprimendo con straordinaria generosità, attraverso gli affilati movimenti del corpo e le significative espressioni del volto, il dramma della fine di un amore. Accanto a lei un altrettanto straordinario Alessio Rezza, carismatico primo ballerino già amato in tanti ruoli. Come sempre Rezza è puntuale in ogni suo gesto, sottolineato da una raffinata e non comune musicalità. Ma a convincerci qui è la profondità della sua interpretazione, la sua capacità di piegare ogni più piccolo movimento al ruolo, la sua maschera di sofferenza per l’agonia del sentimento.

Le quattro coppie tornano in scena tutte assieme, in un unico quadro, immobili in un simbolico abbraccio, segno di un nuovo inizio nel circolare ritorno del tempo e dell’amore.

Emozionante il finale con gli 8 interpreti principali e i 38 ballerini del corpo di ballo in scena; un’immagine che vogliamo imprimerci nella mente come augurio di una collettiva ripartenza: per il nostro teatro, per la danza e per noi tutti.




Luca Abicca, Francesca Bernabini, 3/8/ pubblicato via DanzaEffeBi.com













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genziana



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MessaggioInviato: Mer Ago 05, 2020 14:51    Oggetto: TOTO' OLTRE LA MASCHERA - Cilento Festival SEGRETI D'AUTORE Rispondi citando





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SEGRETI D'AUTORE :10° Festival dell'Ambiente delle

Scienze delle Arti e della Legalità
2020 Valle di Sessa

CILENTO martedì 11 AGOSTO 21:30 Palazzo Coppola









ACCESSO GRATUITO su prenotazione fino ad esaurimento posti. La prenotazione va effettuata obbligatoriamente e tramite mail all’indirizzo info@segretidautore.it ed è da considerare valida solo dopo una e-mail di conferma che dovrà essere esibita, in forma cartacea o tramite cellulare, al personale del Festival; a causa del ridotto numero di posti disponibili, la disdetta va comunicata 24 ore prima. INFO al 348.4102880 dalle ore 11:00 alle ore 15:00.






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MessaggioInviato: Ven Ago 07, 2020 16:46    Oggetto: TOTO' OLTRE LA MASCHERA - Cilento Festival SEGRETI D'AUTORE Rispondi citando





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CILENTO martedì 11 AGOSTO 21:30 Palazzo Coppola





A tutela della salute di pubblico e artisti quest'anno è

NECESSARIO PRENOTARE tramite E.MAIL * istruzioni









COME PRENOTARE PER ASSISTERE SOTTO AL PALCO



ACCESSO GRATUITO su prenotazione fino ad esaurimento posti. La prenotazione va effettuata obbligatoriamente e tramite mail all’indirizzo info@segretidautore.it ed è da considerare valida solo dopo una e-mail di conferma che dovrà essere esibita, in forma cartacea o tramite cellulare, al personale del Festival; a causa del ridotto numero di posti disponibili, la disdetta va comunicata 24 ore prima. INFO al 348.4102880 dalle ore 11:00 alle ore 15:00.




N.B. questa foto dell'esterno è puramente illustrativa in quanto scattata in una precedente edizione del Festival



COME PRENOTARE PER LA PROIEZIONE SU SCHERMO



Per venire incontro alle numerose richieste pervenute e permettere la visione degli eventi a un numero maggiore di persone, il Festival Segreti d’Autore allestisce uno schermo esterno a Palazzo Coppola, per una platea esterna di cento spettatori, su cui sono proiettati gli spettacoli del 10, 11 e 13 agosto che si svolgono in contemporanea all’interno del palazzo. La prenotazione si effettua tramite e-mail a ufficiostampa@segretidautore.it ed è da considerarsi valida solo dopo una mail di conferma che dovrà essere esibita, in forma cartacea o tramite cellulare, al personale del Festival.
INFO al 348.4102880 dalle ore 11:00 alle ore 15:00 .
La disdetta è da effettuarsi 24 ore prima. L'ACCESSO E' GRATUITO.




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MessaggioInviato: Lun Ago 10, 2020 19:04    Oggetto: TOTO' OLTRE LA MASCHERA - Cilento Festival SEGRETI D'AUTORE Rispondi citando





        Tutte hanno scritto 'e Napule canzone appassiunate,
        tutte 'e bellezze 'e Napule sò state decantate:
        da Bovio a Tagliaferri, Di Giacomo a Valente;
        in prosa, vierze e musica: ma chi po ddi cchiù niente?
        Chi tene 'o curaggio 'e di' quaccosa
        doppo ca sti puete gruosse assaie
        d'accordo songo state a ddi una cosa:
        ca stu paese nun se scorda maie.
        Sta Napule, riggina d' 'e ssirene,
        ca cchiù 'a guardammo e cchiù 'a vulimmo bbene.
        'A tengo sana sana dinto 'e vvene,
        'a porto dinto 'o core, ch' aggia fà?
        Napule, si comme 'o zucchero,
        terra d'ammore - che rarità!
        Zuoccole, tammorre e femmene,
        è 'o core 'e Napule ca vò cantà.
        Napule, tu si adorabile,
        siente stu core che te vò di:
        "Zuoccole, tammorre e femmene,
        chi è nato a Napule nce vo murì."
        ..Antonio de Curtis



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CILENTO martedì 11 AGOSTO 21:30 Palazzo Coppola





ha scritto:




    . TOTO', I SEGRETI OLTRE LA MASCHERA






Al Festival Segreti d’Autore l’attore Alessandro Preziosi con TOTO' OLTRE LA MASCHERA porta in scena l’interiorità di ANTONIO DE CURTIS




VALLE/SESSA CILENTO (SA). A Palazzo Coppola per Segreti d’Autore martedì 11 agosto alle 21.30 ci sarà l’Antonio De Curtis privato, più intimo e profondo: Alessandro Preziosi sarà protagonista del suo spettacolo "TOTO' OLTRE LA MASCHERA".

Il Festival Segreti d’Autore è ideato da Ruggero Cappuccio e diretto da Nadia Baldi.

Alessandro Preziosi rende un vero e proprio omaggio all’uomo Totò, che va al di là dell’immagine cinematografica del Principe della Risata. A 53 anni dalla sua scomparsa, traccia, attraverso lettere, interviste – celeberrima quella con Oriana Fallaci – canzoni e poesie, note e meno note, un ritratto che parte idealmente dal suo rapporto con il teatro, Una chiave per aprire lo scrigno della sua dimensione interiore, così ricca di amore e di originale sensibilità, per andare ben oltre la maschera dell’interprete.

In un’accezione più nobile della verità pirandelliana, dove Totò diventa l’emblema sorridente e triste del sottoproletariato urbano nell’Italia del dopoguerra, mentre Antonio de Curtis, nostalgico e fragile, si rifugia nei sentimenti più elevati e trae dalla sua esperienza di vita il nettare della saggezza.

E se Totò si offre al pubblico in tutta la genialità del suo linguaggio rivoluzionario e della sua straordinaria mimica, Antonio De Curtis gli regala una visione del mondo e dei rapporti umani che parte dal cuore e arriva al cuore. Oltre la maschera, ma anche oltre il tempo e oltre un’assenza che in realtà non c’è mai stata.

Lo spettacolo di e con Alessandro Preziosi sarà preceduto alle 20.30 da Cibo ed emozioni, un incontro con il dottor Davide Bianchini, nutrizionista e dietista, sull’impatto dell’approccio emotivo sull’andamento della dieta e della salute stessa. “Generi come te io non ne voglio, io voglio soltanto generi alimentari”, diceva proprio Totò in un famoso film, ma evidentemente anche quelli bisogna saperli scegliere.

L’ingresso sarà consentito fino ad esaurimento posti solo su prenotazione all’indirizzo di posta elettronica info@segretidautore.it . Per poter assistere agli eventi, tutti gratuiti, di Segreti d’Autore dovrà essere esibita al personale addetto la copia della e-mail di conferma.




comunicato, 10/8/20; pubblicato da Redazione via lospeakerscorner.eu












Per venire incontro alle numerose richieste pervenute e permettere la visione dell’evento a un numero maggiore di persone, il Festival Segreti d’Autore allestisce uno schermo esterno a Palazzo Coppola, per una platea esterna di cento spettatori, su cui viene proiettato lo spettacolo che si svolge in contemporanea nel cortile interno del palazzo. L’ACCESSO E’ GRATUITO. La prenotazione si effettua tramite e-mail a ufficiostampa@segretidautore.it da considerarsi valida solo dopo una mail di conferma che dovrà essere esibita, in forma cartacea o tramite cellulare, al personale del Festival.



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MessaggioInviato: Mar Ago 11, 2020 17:33    Oggetto: TOTO' OLTRE LA MASCHERA - Cilento Festival SEGRETI D'AUTORE Rispondi citando





CORRIERE DEL MEZZOGIORNO intervista PREZIOSI




ha scritto:




Il recital - PREZIOSI : " RACCONTO L'ALTRO TOTO' "




l'attore svela a Sessa Cilento per SEGRETI d'AUTORE
il lato meno noto del principe [...] "Una prova-viatico
per scegliere importante lavoro tra Eduardo e Viviani
"




Intervista di Stefano de Stefano, pag. 10 - TEMPO LIBERO - Riproduzione riservata

CORRIERE DEL MEZZOGIORNO ed. Napoli e Campania - 11/08/20








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MessaggioInviato: Mar Ago 11, 2020 18:39    Oggetto: TOTO' OLTRE LA MASCHERA - Cilento Festival SEGRETI D'AUTORE Rispondi citando








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- Ma da questo ritratto intimo e privato di un uomo descritto dai più come nostalgico, emergono la sua visione del mondo e degli uomini, la genialità rivoluzionaria della sua arte e il suo essere stato un simbolo dell’Italia del dopoguerra. "Non è esatto dire che sono triste – rispondeva in un’intervista Antonio de Curtis – sono tranquillo, silenzioso, privo di ansia. Quando chiacchiero o ascolto storie divertenti, mi limito a sorridere un po’; un po’ per educazione e un po’ per non assomigliare troppo a Totò": il gentiluomo de Curtis, pacato e colto, in fondo amava e disprezzava la sua maschera. -

Paolo Popoli, 11/08/20 pag. 11 RIPRODUZIONE RISERVATA LA REPUBBLICA ed. Napoli




ha scritto:



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MessaggioInviato: Mer Ago 12, 2020 12:38    Oggetto: TOTO' OLTRE LA MASCHERA - Cilento Festival SEGRETI D'AUTORE Rispondi citando





Erano più colorate le strade di Napoli, più ricche di bancarelle improvvisate di chioschi di acquaioli, più affollate di gente aperta al sorriso allora, quando alle dieci di mattina le attraversavo a passo lesto avevo quattordici anni per trovarmi puntuale al teatro Orfeo, un piccolo, tetro, e lurido locale periferico, dove, in un bugigattolo di camerino dalle pareti gonfie di umidità, per fare quattro chiacchiere tra uno spettacolo e l’altro, mi aspettava un mio compagno sedicenne che lavorava là.

Oggi è morto Totò. E io, quattordicenne di nuovo, a passo lento risalgo la via Chiaia, e giù per il Rettifilo, attraverso piazza Ferrovia. Entro per la porta del palcoscenico di quello sporco locale che a me pare bello e sontuoso, raggiungo il camerino, mi siedo e mentre aspetto ascolto a distanza la sua voce, le note della misera orchestrina che lo accompagna e l’uragano di applausi che parte da quella platea esigente e implacabile a ogni gesto, ogni salto, ogni contorsione, ogni ammiccamento del “guitto”.

Do un’occhiata attorno; il fracchettino verde, striminzito, è lì appeso a un chiodo: accanto c’è quello nero. Quello rosso glielo vedrò indosso tra poco, quando avrà terminato il suo numero.

I ridicoli cappellini… A bacchetta, a tondino… e nero, marrone, e grigio… sono tutti allineati sulla parete di fronte. Manca il tubino: lo vedrò tra poco. Il bastoncino di bambù non c’è: lo avrà portato in scena.

E lì, sulla tavoletta del trucco? Cosa c’è in quel pacchetto fatto con la carta di giornale? È la merenda, pane e frittata. E la miserabile musica continua, e la sua voce diventa via via ansiosa di trasportare altrove quella orchestrina, di moltiplicarla.

Dal bugigattolo dove mi trovo non mi è dato vederlo lavorare, ma di sentirlo e immaginarlo com’è, come io lo vedo come vorrei che lo vedessero gli altri.

Non come una curiosità da teatro, ma come una luce che miracolosamente assume le fattezze di una creatura irreale che ha facoltà di rompere, spezzettare e far cadere a terra i suoi gesti e raccoglierli poi per ricomporli di nuovo, e assomigliare a tutti noi, e che va e viene, viene e va, e poi torna sulla Luna da dove è disceso.

Ora sono travolgenti gli applausi e le grida di entusiasmo di quel pubblico: il numero è finito. Un rumore di passi lenti e stanchi si avvicina, la porticina del bugigattolo viene spinta dall’esterno.
Egli deve aprire e chiudere più volte le palpebre e sbatterle per liberarle dalle gocce di sudore che gli scorrono giù dalla fronte per potermi vedere e riconoscere, e finalmente dirmi: ”Edua’, stai cca’!“

E un abbraccio fraterno che nel tenerci per un attimo avvinti ci dava la certezza di sentire reciprocamente un contatto di razza. E le quattro chiacchiere, quelle riguardavano noi due, le abbiamo fatte ancora per anni, fino a pochi giorni fa.


Eduardo De Filippo, 15 aprile 1967; articolo pubblicato su Paese Sera








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MessaggioInviato: Mer Ago 19, 2020 11:54    Oggetto: LE QUATTRO STAGIONI di VIVALDI - Balletto dell'OPERA di ROMA Rispondi citando





"LE QUATTRO STAGIONI" DANZA di nuovo a ROMA

nel Teatro COSTANZI; dal 22 al 27 settembre 2020

Balletto in un atto; domenica 20 Anteprima Giovani




Musiche di ANTONIO VIVALDI e Domenico Scarlatti

ALLESTIMENTO DEL TEATRO DELL'OPERA DI ROMA




ALESSANDRO PREZIOSI è Voce recitante registrata

introduzioni da Alda Merini, Pavese, Gibran, Neruda










regia e coreografia a cura di Giuliano Peparini per il

nuovo allestimento del TEATRO dell'OPERA di ROMA

con il Corpo di Ballo -diretto da Eleonora Abbagnato

musiche su base registrata dall'Orchestra del Teatro

Opera di Roma - Violino solista: Vincenzo Bolognese

(la Sonata in fa minore K. 466 di Domenico Scarlatti

è eseguita al pianoforte da Antonio Maria Pergolizzi)








interpreti principali:
Rebecca Bianchi, Michele Satriano, Susanna Salvi,
Claudio Cocino, Sara Loro, Alessio Rezza, Marianna
Suriano, Giacomo Castellana

scene di Andrea Miglio; costumi di Anna Biagiotti;
luci: Marco Vignanelli;
video: Edmondo Angelelli e Giuliano Peparini









Al Circo Massimo, nel luglio scorso, sono andate in scena con successo straordinario la prima assoluta e le repliche per il nuovissimo balletto, "Le quattro stagioni" coreografato da Giuliano Peparini su musica di Antonio Vivaldi. Il coreografo romano, alla sua terza creazione per la compagnia capitolina, racconta le naturali “stagioni” della coppia: dai primi sguardi che si incrociano con pudore (la Primavera), ai fuochi della passione (l’Estate) e al loro progressivo spegnimento (l’Autunno), fino ad arrivare al gelo dei rapporti (l’Inverno). Intorno alle coppie principali, si muove il Corpo di Ballo dell’Opera di Roma che Peparini fa danzare rispettando il distanziamento fisico obbligatorio.

“Volevo raccontare l’amore – spiega Giuliano Peparini – e Le quattro stagioni per me sono legate all’amore. È un ciclo, quindi c’è un inizio, una fine e quindi di nuovo un inizio, come nelle relazioni amorose. E poi avendo vissuto il lockdown, in tanti si sono trovati in due a dividere lo stesso divano: determinate fasi qualcuno le ha vissute dentro casa.”

Di forte impatto emotivo è la voce recitante di Alessandro Preziosi che fa da intermezzo tra una stagione e l’altra. Le musiche di Vivaldi, su base registrata, sono eseguite dall’Orchestra del Teatro dell’Opera con Vincenzo Bolognese, violino solista concertante. La Sonata in fa minore k. 466 di Domenico Scarlatti è eseguita al pianoforte da Antonio Maria Pergolizzi. Completano la creazione, scene e costumi improntati ad un’essenziale linearità, rispettivamente firmati da Andrea Miglio e Anna Biagiotti. Fondamentale l’apporto delle luci di Marco Vignanelli e le proiezioni di Edmondo Angelelli. I danzatori: Primavera, Rebecca Bianchi, Claudio Cocino; Estate, Marianna Suriano, Giacomo Castellana; Autunno, Susanna Salvi, Michele Satriano; Inverno, Sara Loro, Alessio Rezza; spetta a loro superare la sfida della danza a un metro di distanza l’uno dall’altro anche sul palcoscenico del Teatro Costanzi.

Dopo la prima del 22 settembre alle 20, sono programmate cinque repliche: mercoledì 23, giovedì 24, venerdì 25 sempre alle 20, sabato 26 alle 18 e domenica 27 alle 16.30. Domenica 20, alle 19, è prevista l’Anteprima Giovani, riservata a spettatori con meno di 26 anni.




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genziana



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MessaggioInviato: Mar Ago 25, 2020 19:16    Oggetto: nel Centenario dalla Nascita di 'Padre Maestro' |Agostiniano Rispondi citando




la voce di Alessandro Preziosi per una poesia, ricordo

di Padre Matteo De Angelis "Padre Maestro"
- 18 agosto 2020





    OSA Italia www.agostiniani.it/inizio-celebrazioni-centenario-nascita-di-padre-matteo-de-angelis-padre-maestro/
    Biografia e testimonianze da www.carpinetoromano.altervista.org/cittadini_illustri/padre_maestro/biografia.html

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Marisol



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MessaggioInviato: Mer Ago 26, 2020 07:21    Oggetto: Rispondi citando


Bellissima musica, testi bellissimi, e la voce profonda che rendono il contratto di cuore.

Grazie mille carissima Giuly per questa meraviglia!

Baci con affetto da Madrid

Marisol

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genziana



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MessaggioInviato: Gio Set 03, 2020 10:09    Oggetto: OTELLO DALLA PARTE DI CASSIO al Petruzzelli di BARI 12/10/20 Rispondi citando



ha scritto:



LA REPUBBLICA edizione BARI - CULTURA pag. 11 2/9/2020 Riproduzione riservata








OTELLO: DALLA PARTE DI CASSIO, reading musicale

liberamente ispirato a Otello di William Shakespeare,


voce recitante ALESSANDRO PREZIOSI, al pianoforte

Rebecca Woolcock _ Musiche di G. Verdi e G. Rossini


testi di Tommaso Mattei; ideazione: Elena Marazzita;

progetto: Aida Studio in collaboraz. con Khora.teatro










BARI Teatro PETRUZZELLI, lunedì 12 OTTOBRE 2020

Camerata Musicale Barese conferma la NUOVA DATA

e convoca tutti! per RI-ASSEGNARE I POSTI IN SALA




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genziana



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MessaggioInviato: Sab Set 12, 2020 14:18    Oggetto: OTELLO DALLA PARTE DI CASSIO al Petruzzelli di BARI 12/10/20 Rispondi citando





Ripartire dalla MUSICA per RICOSTRUIRE IL FUTURO


BARI Teatro PETRUZZELLI, lunedì 12 OTTOBRE 2020

CAMERATA MUSICALE BARESE RICONVERTE I POSTI

dal 14 al 30 settembre tutti negli uffici 080/5211908








OTELLO: DALLA PARTE DI CASSIO, reading musicale

liberamente ispirato a Otello di William Shakespeare,


voce recitante ALESSANDRO PREZIOSI, al pianoforte

Rebecca Woolcock _ Musiche di G. Verdi e G. Rossini


testi di Tommaso Mattei; ideazione: Elena Marazzita;

progetto: Aida Studio in collaboraz. con Khora.teatro









“Otello” – una delle più note opere di William Shakespeare viene messo in scena per la prima volta nel 1604 – è la tragedia della gelosia: mostro che avvelena la mente e il cuore, creato dal nulla e sul nulla; strumento che il perfido Iago utilizza per corrompere l’animo del Moro insinuando in lui il sospetto che la dolce Desdemona lo abbia tradito con il fido Cassio. La storia vive di un complesso gioco di contrasti, ambiguità, ribaltamenti: realtà e apparenza, verità e menzogna, fedeltà e odio, luce e ombra si esaltano nello scontro tra i due protagonisti maschili. Il nero Otello è il soldato ingenuo e primitivo che conosce solo l’amore incondizionato o il furore scatenato e cade nella trappola per la troppa fiducia nell’onestà degli uomini, mentre il bianco Iago rivela l’anima nera e diabolica di chi si arroga il potere di plasmare la volontà altrui per piegarla al suo disegno, pura astuzia che si compiace tenebrosamente del male.

Questa è la lettura della storia a cui siamo soliti assistere. Ma…

Immaginiamo di essere catturati nel mezzo di un triangolo amoroso di cui non siamo consapevoli. Immaginiamo qualcuno mentire sulle nostre intenzioni e sul nostro comportamento a nostra insaputa. Immaginiamo di perdere il lavoro e di avere il nostro nome offuscato a causa di qualcosa che non abbiamo mai fatto né pensato. Immaginiamo di essere traditi dall’amore per la menzogna e da chi vuole la rovina di spiriti nobili.

Immaginiamo di essere Cassio.

In questo dramma di grandi sentimenti, di fulminee e cieche passioni che divampano e consumano gli individui, accompagnati dalle note di Verdi e Rossini – autori delle più note versioni operistiche dell’Otello – racconteremo “Otello: dalla parte di Cassio”.








Finalmente è giunto il momento di ridare al Teatro lo spazio che merita nelle nostre vite.
All'indomani delle pesanti restrizioni dovute all'emergenza sanitaria, la Camerata Musicale Barese è felice di poter annunciare che il proprio lavoro riparte, pur nel rigoroso rispetto di tutte le regole e prescrizioni sanitarie previste, e garantendo il distanziamento interpersonale per la sicurezza e la tutela della salute di quanti vorranno raggiungerci per godere dell'Arte ancora una volta.

La Camerata Musicale Barese invita i Soci della 78ª Stagione e i
possessori dei biglietti dello spettacolo a recarsi presso gli uffici di
via Sparano 141, dal 14 al 30 settembre, per effettuare ex-novo
la prenotazione dei posti sulla nuova pianta del Teatro Petruzzelli

nel rispetto delle norme sanitarie Anticovid. Info-tel 080/5211908.
Allo sportello sarà necessario esibire gli abbonamenti e i biglietti della 78ª Stagione (sospesa a fine febbraio scorso causa Covid).




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MessaggioInviato: Gio Set 17, 2020 10:57    Oggetto: Rispondi citando


Grazie mia cara Giuly.

Non credo ci sia una voce profonda come quella del nostro magnifico Ales, ti entra attraverso l'udito e arriva direttamente al nostro cuore.

Grande, grande Ale!!

Tanti baci con grande affetto da Madrid.

Marisol

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genziana



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MessaggioInviato: Sab Set 19, 2020 12:02    Oggetto: LE QUATTRO STAGIONI - Balletto di Peparini all'OPERA di ROMA Rispondi citando





l'OPERA DI ROMA PORTA "LE QUATTRO STAGIONI"

nel Teatro COSTANZI; dal 22 al 27 settembre 2020

Balletto in un atto domenica 20 anteprima under26





Musiche di ANTONIO VIVALDI e Domenico Scarlatti

ALLESTIMENTO DEL TEATRO DELL'OPERA DI ROMA





ALESSANDRO PREZIOSI è Voce recitante registrata
a fare da intermezzo tra una stagione e l'altra con
"E poi fate l'amore" di Alda Merini,
un estratto da "Il profeta" di Kahil Gibran,
"Crescita d'amore" di John Donne,
"Estate" di Cesare Pavese,
"Autunno" di Vincenzo Cardarelli,
"Le foglie morte" di Jacques Prévert









regia e coreografia a cura di Giuliano Peparini per il

nuovo allestimento del TEATRO dell'OPERA di ROMA

con il Corpo di Ballo -diretto da Eleonora Abbagnato

musiche su base registrata dall'Orchestra del Teatro

Opera di Roma - Violino solista: Vincenzo Bolognese

(la Sonata in fa minore K. 466 di Domenico Scarlatti

è eseguita al pianoforte da Antonio Maria Pergolizzi)








Ora passa e declina, in quest'autunno che incede con lentezza indicibile, il miglior tempo della nostra vita”. Vincenzo Cardarelli


interpreti principali:
PRIMAVERA - Rebecca Bianchi, Claudio Cocino
ESTATE - Marianna Suriano, Giacomo Castellana
AUTUNNO - Susanna Salvi, Michele Satriano
INVERNO - Sara Loro, Alessio Rezza

scene di Andrea Miglio; costumi di Anna Biagiotti;
luci: Marco Vignanelli;
video: Edmondo Angelelli e Giuliano Peparini





'Autunno 2020’, il nuovo programma di spettacoli al Teatro Costanzi, si apre martedì 22 settembre alle 20 con il balletto "Le quattro stagioni" firmato nella regia e nella coreografia da Giuliano Peparini.

Dopo la prima rappresentazione di martedì 22 settembre, ore 20, "Le quattro stagioni" torna in scena tutti i giorni in cinque repliche, mercoledì 23 alle 20, giovedì 24 ore 20, venerdì 25 ore 20, sabato 26 ore 18, domenica 27 ore 16.30.
Domenica 20 settembre alle 19 è in programma l’Anteprima Giovani riservata ai minori di 26 anni.





ha scritto:




ROMA, Costanzi - LE QUATTRO STAGIONI di Peparini



LA REPUBBLICA - ediz. ROMA - 17/09/20 - TrovaROMA, Musica Classica pag. 23







Gli ingressi saranno contingentati con una assegnazione dei posti studiata appositamente per assicurare il rispetto della distanza di sicurezza all’interno dei luoghi di aggregazione, in attuazione delle disposizioni per contenere la diffusione della Covid-19.

INVITI singoli venerdì 25, telefonando sabato 19 dalle 15 alle 15:50 all'899.88.44.24;

online tramite TicketOne.it è possibile acquistare solamente palchi completi, per acquistare un numero diverso di posti all'interno dei palchi contattare la Biglietteria del Teatro dell'Opera a questo indirizzo email ufficio.biglietteria@operaroma.it

PRENOTAZIONI E INFORMAZIONI
06 48160.312 - 507 - 533 - promozione.pubblico@operaroma.it




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