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genziana



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MessaggioInviato: Sab Mar 28, 2015 17:14    Oggetto: DON GIOVANNI: martedì 31/03/2015 TSA L'AQUILA Auditorium GDF Rispondi citando



DON GIOVANNI 2014/15 regia di Alessandro Preziosi





Stagione Aquilana del Teatro Stabile d'Abruzzo TSA

martedì 31 marzo 2015, L'AQUILA, Auditorium della

Guardia di Finanza "Gen. Salvatore Florio" (Coppito)







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L'ultima modifica di genziana il Lun Mar 30, 2015 13:07, modificato 1 volta
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genziana



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MessaggioInviato: Sab Mar 28, 2015 17:28    Oggetto: DON GIOVANNI: martedì 31/03/2015 TSA L'AQUILA Auditorium GDF Rispondi citando




ha scritto:



Preziosi e Don Giovanni un cocktail di successo




L’EVENTO

L’AQUILA - Finalmente all’Aquila lo spettacolo dell’anno: martedì alle 21 all’Auditorium della Guardia di Finanza, va in scena il Don Giovanni di Molière, regia di Alessandro Preziosi, con Alessandro Preziosi, Nando Paone, Lucrezia Guidone, Barbara Giordano, Roberto Manzi, Daniele Paoloni, Daniela Vitale, Matteo Guma. Lo spettacolo è nel cartellone della Stagione Teatrale Aquilana del Tsa ed è coprodotto con il Khora.teatro.

Il Don Giovanni ha già superato le 100 repliche e i 70mila spettatori (sold-out in molti teatri tra cui in quello aquilano dove 300 persone non sono riuscite a trovare i biglietti) risultando uno degli spettacoli più belli e più visti della stagione. In questo nuovo adattamento troviamo un copione dal carattere spiccatamente "postmoderno" e cinematografico. La lingua è usata al servizio dello spettacolo con il preciso intento di sposare lo scorrere dell'intrattenimento con un discreto mimetismo dei contenuti, assecondando organicamente una struttura bizzarra in cui commedia e tragedia si succedono quasi senza preavvisi.


UNA SPALLA DOC

Da sottolineare inoltre la straordinaria prova di Nando Paone nelle vesti di Sganarello che duetta magnificamente con Don Giovanni fino a far risultare un cocktail perfetto tra comicità e dramma. L’ex direttore artistico del Tsa, che ha vinto la Maschera d’oro 2014 grazie al miglior monologo tratto dal Cyrano sulla Luna afferma: «In una società che oramai sembra implorare la finzione per raggiungere la felicità convivendo nella costante messa in scena di sentimenti, anche familiari, il Don Giovanni smaschera questo paradigma di ipocriti comportamenti, di attitudini sociali figlie di una borghesia stantia e decadente».


L’ATTORE IN ATENEO


Ma prima dello spettacolo Preziosi alle 15.30 parteciperà alla presentazione del libro del giornalista Antonio Di Muzio dal titolo “Il teatro all’Aquila e in Abruzzo. Tsa, cronaca e storia” (Ricerche & Redazioni, 2015). Un volume che sta riscuotendo successo anche fuori regione, vista la grandezza e l’importanza dei personaggi trattati che hanno calcato i palcoscenici dei teatri abruzzesi. L’evento si terrà nell’Aula Magna del Dipartimento Scienze Umane dell’Università (ex San Salvatore). Oltre a uno dei migliori interpreti dello spettacolo italiano, partecipano anche la rettrice dell’Università aquilana Paola Inverardi e il docente di Storia contemporanea Alfio Signorelli. Modera la giornalista Simona Malavolta. Preziosi ha partecipato anche alla stesura del volume di Di Muzio con un suo intermezzo e le splendide foto di Noemi Commendatore e di Luigi Baglione. In particolare, quelle di Baglione saranno esposte durante l’evento.

Stefano Castellani


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IL MESSAGGERO Abruzzo; Giorno&Notte pag. 53 28/03/15





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MessaggioInviato: Lun Mar 30, 2015 20:15    Oggetto: DON GIOVANNI: 31/03/2015 TSA L'Aquila / NUOVO n.11 Cairo Ed. Rispondi citando



ha scritto:




        NUOVO 11/2015 (Cairo Editore) pag.99



    commenti > il topic DON GIOVANNI aperto da Alessandro
> www.alessandropreziosi.tv/forum/viewtopic.php?t=7875&start=795


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MessaggioInviato: Lun Mar 30, 2015 20:16    Oggetto: F rivista 13/2015 (Cairo Ed.) intervista ALESSANDRO PREZIOSI Rispondi citando



ha scritto:



Alessandro Preziosi Sedurre non mi diverte più. Preferisco essere conquistato (ogni giorno)




Seduto nel salotto di casa sua l’attore è di ottimo umore. Tra una domanda e l’altra, scherza, recita alcuni passi del DON GIOVANNI, risponde persino al citofono. Gli hanno appena consegnato la copia di un giornale con recensione dello spettacolo (è in tournée fino a fine marzo e sono previste altre date alla fine dell’estate). Me la legge: “Da Alessandro Preziosi non ci si poteva non aspettare una così convincente interpretazione essendo mediaticamente conosciuto come un seduttore…”. Più o meno, comincia così la maggior parte degli articoli che gli sono stati dedicati negli ultimi due mesi: “Tutti mi danno del grande seduttore. Ci sta, fa parte del gioco. Basta poi non fermarsi lì”, dice.

Ieri era il romantico conte Ristori di Elisa di Rivombrosa, oggi un Don Giovanni. Quanto le stanno strette certe etichette?
A questo punto della carriera e della mia vita non molto. Anche perché credo di aver dimostrato di saper passare da un ruolo all’altro, dal gay di “Mine Vaganti” a Don Peppe Diana, solo per citarne due agli antipodi. Ho imparato che non bisogna avere fretta di dimostrare di essere diverso da quello che la gente crede che tu sia”.

Ma fuori dal palco si sente Don Giovanni, sì o no?
Se molti pensano io sia un seduttore, e più per una questione caratteriale che non per le mie reali “capacità”. Sono un tipo espansivo. E a volte passo per un egocentrico, uno che vuole essere al centro dell’attenzione. In realtà preferisco essere sedotto che sedurre”.

Chi o cosa la seduce?
Sono sedotto dalla bellezza, dalle personalità molto forti e, ovviamente, dalla mia fidanzata”.

Per bellezza intende quella femminile?
Non solo. Sono sedotto dalla bellezza in generale: della natura, dell’arte, di certe parole. In questo sono molto vicino a Don Giovanni quando dice: “Ovunque la si trovi, la bellezza mi rapisce ed è sublime cedere così gentilmente a quella dolce violenza”. Credo che a volte la bellezza sia davvero una dolce violenza, qualcosa che ti scuote. Non è detto poi che ne valga sempre la pena. In alcuni casi c’è sotto una fregatura!”.

Oggi lei è felicemente fidanzato, ma se dovesse sedurre una donna, qual è la sua strategia di seduzione?
Usare le parole, il linguaggio nel modo giusto. L’italiano è una lingua straordinaria per sedurre una donna. Fortuna che ho studiato al liceo classico e poi all’università. Io non sono uno che fa l’occhio languido. Non fa per me. Ci vuole intelligenza per sedurre”.

I suoi due figli le chiedono mai consigli d’amore?
No, nulla. Elena è ancora piccola e Andrea non ci pensa nemmeno. Un po’ mi dispiace. Ma in fondo va bene così. Al momento giusto loro sanno che potranno contare su di me. Non voglio forzare le cose. Soprattutto perché i genitori devono educare i figli sulle cose importanti. Per il resto ci sono gli amici”.

Come riesce a seguire costantemente due figli nati da due diverse relazioni con un lavoro come il suo, che spesso la porta lontano da casa?
Dandomi molto da fare. Mi muovo spesso per stare con loro. E, fortunatamente, da qualche anno mio figlio grande può raggiungermi, rendendo tutto più facile”.

Come è cambiato il suo approccio alla vita dopo i 40?
A dire la verità non più di tanto. Tutto sommato sono lo stesso di vent’anni fa, pregi e difetti inclusi. Forse sono più “accogliente”. Anche con le persone che non mi piacciono. Ci metto un pizzico di buona volontà in più per trattare bene anche quelli che fanno di tutto per essere trattati male”.

Oltre a interpretare Don Giovanni, lei è anche regista dello spettacolo. Come è nata l’idea di portare in scena questo personaggio?
Don Giovanni è lo spettacolo conclusivo di un percorso iniziato con l’Amleto e il Cyrano. E credo sia il personaggio rimasto più attuale”.

In che senso?
Don Giovanni è lo specchio della nostra società. Noi italiani, in particolare, abbiamo sempre bisogno di essere sedotti da qualcuno o da qualcosa. Spesso riduciamo la seduzione al rapporto tra uomo e donna. Nel DON GIOVANNI di Molière si va oltre. C’è la dimostrazione di come, attraverso un calcolo terribile, si possa sedurre chiunque”.

Nelle note di regia dello spettacolo, lei scrive che nella nostra società bisogna fingere per essere felici.
E’ questo il senso del DON GIOVANNI?
Sì, ma Don Giovanni è l’unico che non finge mai. Quando seduce lo fa perché realmente interessato. Donna Elvira, invece, lo costringe. Lo implora di farlo, non le interessa che lui la ami oppure no e , nel dubbio, preferisce che lui faccia finta. Quante persone nella nostra società si comportano esattamente così?”.

Come reagisce quando in platea ci sono persone cui tiene?
Ci sono quattro reazioni diverse. Se in platea ci sono i miei genitori, il mio desiderio è quello di renderli orgogliosi. Se mio figlio grande mi sta guardando, cerco di attirare la sua attenzione su certi temi. Mia figlia è la spettatrice che rende il mio ruolo più facile perché so che non mi giudica: lei deve solo divertirsi. G. invece è la dedica. Se so che è in platea, lo spettacolo è per lei”.


Foto: Fabrizio De Blasio – Photomovie / Noemi Commendatore Sgp

di Federica Brignoli per:F n. 13 settimanale 1 aprile 2015





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MessaggioInviato: Lun Mar 30, 2015 20:18    Oggetto: F rivista 13/2015 (Cairo Ed.) intervista ALESSANDRO PREZIOSI Rispondi citando



ha scritto:



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MessaggioInviato: Lun Mar 30, 2015 20:20    Oggetto: DON GIOVANNI: martedì 31/03/2015 TSA L'AQUILA Auditorium GDF Rispondi citando



ha scritto:



Teatro Stabile alL’Aquila : PREZIOSI è DON GIOVANNI "Molière smaschera le ipocrisie"



L’AQUILA - Approda all'Aquila domani, 31 marzo, il Don Giovanni di Molière, regia Alessandro Preziosi, con Alessandro Preziosi, Nando Paone, Lucrezia Guidone, Barbara Giordano, Roberto Manzi, Daniele Paoloni, Daniela Vitale, Matteo Guma (ore 21, Auditorium Guardia di Finanza, Stagione del Teatro Stabile d'Abruzzo).

«In una società che sembra implorare la finzione per raggiungere la felicità, convivendo nella costante messa in scena di sentimenti emozioni, anche familiari», spiega Preziosi, «il Don Giovanni di Molière smaschera questo paradigma di ipocriti comportamenti, di attitudini sociali figlie di una borghesia stantia e decadente. Divenendo il maestro inimitabile della mimesi. Accumula, dunque, Don Giovanni su di sé, come una cavia, l'ipocrisia del mondo e diviene consapevolmente la vittima sacrificale e contemporanea della società in cui vive. In sostanza, il personaggio letterario, che attraverso questo sacrificio continua ad essere mito dell'individualismo moderno, finisce per immolarsi, rifiutando la misericordia divina e per questo rimanendo mito del XXI secolo; non rimane che sperare che questa spettacolarizzazione dei vizi dell'anima crei nel pubblico un contraccolpo di reale riflessione sul senso e il mistero della vita: la salvezza dello spirito è radicalmente legata alla nostra autenticità. Quale migliore augurio per il teatro di oggi».

«Il Don Giovanni di Molière», aggiunge Tommaso Mattei, che ha curato l'adattamento, «è un testo eccezionale che suona ancora oggi come attuale senza aver accumulato nel tempo un grammo di polvere, ma è anche un'opera misteriosa e sublime, dal genere “unico” sotto molti punti di vista, soprattutto dal punto di vista stilistico: una commedia irresistibilmente atipica rispetto alla vasta produzione del commediografo francese, una tragedia quasi shakespeariana con una trama apparentemente poco lineare, e personaggi e caratteri in apparenza incredibilmente distanti fra loro».

In questo nuovo adattamento, prodotto da Tsa e Khora.teatro, troviamo un copione dal carattere spiccatamente “postmoderno” e cinematografico. La lingua è usata al servizio dello spettacolo con il preciso intento di sposare lo scorrere dell'intrattenimento con un discreto mimetismo dei contenuti, assecondando organicamente una struttura bizzarra in cui commedia e tragedia si succedono quasi senza preavvisi.
Info: 0862410956, 348 5247096.


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IL CENTRO ed. nazionale; Spettacoli pag.20 – lun.30/3/15





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MessaggioInviato: Mar Mar 31, 2015 19:26    Oggetto: DON GIOVANNI: martedì 31/03/2015 TSA L'AQUILA Auditorium GDF Rispondi citando



ha scritto:




        Molière per Preziosi a L'Aquila

        IN SCENA il "DON GIOVANNI"


IL CENTRO ed. nazionale; Spettacoli pag.38 mart. 31/3/15





    per gentilezza, per stare tutti insieme nel finale scriviamo

    commenti > il topic DON GIOVANNI aperto da Alessandro
www.alessandropreziosi.tv/forum/viewtopic.php?t=7875&start=810


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MessaggioInviato: Mer Apr 01, 2015 15:44    Oggetto: 31/03/15 incontro con PREZIOSI all'Università Studi L'AQUILA Rispondi citando



ha scritto:




L'Aquila 31/3/ Ieri il ritorno di PREZIOSI con il

DON GIOVANNI: “In scena i mali della società





E' stato un ritorno quello di Alessandro Preziosi all'Aquila. Dopo tre anni alla direzione del Teatro Stabile d'Abruzzo (Tsa), l'attore partenopeo è ricomparso nei panni del Don Giovanni di Molière, interprete e regista dello spettacolo che è andato in scena ieri sera sul palco dell'Auditorium della Guardia di Finanza.

Preziosi è stato anche, nel pomeriggio di ieri, il protagonista incontrastato della presentazione del libro del giornalista Antonio Di Muzio, "Il teatro all'Aquila e in Abruzzo. Tsa, cronaca e storia". Il libro, che rispolvera il glorioso passato del Tsa, nasce da un lavoro di tesi che lo scrittore intraprese, da studente, sotto la guida del professor Ferdinando Taviani. Tutti i presenti, dalla rettrice Paola Inverardi, al prorettore delegato alle Attività Culturali, Alfio Signorelli, hanno auspicato che in futuro si riesca a compiere un'operazione culturale simile, se non migliore, a quella che vide L'Aquila al centro della scena nazionale negli anni Settanta.

"La mission - ha detto il direttore del Tsa, Alessandro D'Alatri - è quella di coinvolgere il mondo giovanile, anche attraverso la memoria. L'importante è non far morire il teatro".

Dal canto suo, nel corso della presentazione, Preziosi ha posto l'attenzione sul difficile rapporto che persiste in Italia tra politica e cultura: "Perché si possa parlare di formazione all'interno di un tessuto culturale e sociale, ci vogliono degli enti disposti a mettere in primo piano l'interesse della comunità rispetto a quello politico. In questo senso, L'Aquila non si può permettere di tergiversare su ciò che è di facile soluzione. Credo che la cultura, nello specifico del Tsa, è un patrimonio che non va mai disperso. Va capitalizzato non elemosinando, ma aspettando mensilmente la possibilità di dare lavoro e soprattutto di dare emozioni ad una città che oggi ne ha più che mai bisogno".

"Il Don Giovanni - ha detto l'attore - è una denuncia del porto oscuro dove rischiamo di finire se la nostra condotta, morale, sociale, politica e familiare e sentimentale è così traballante".

"Se penso - ha poi aggiunto - che la persona con la quale mi sono confrontato inizialmente qui a L'Aquila, cioè Luigi De Fanis (assessore alla cultura della Regione Abruzzo, arrestato nel novembre 2013 con le accuse di concussione, truffa aggravata e peculato, ndr.) è stato coinvolto in maniera così rocambolesca in quella inchiesta, la cosa mi lascia ancora stordito".

Preziosi ha invitato dunque alla riflessione "perché il teatro è sinonimo di critica, di specchio della società, soprattutto se è un teatro pubblico".






Il Don Giovanni, una produzione del Teatro Stabile d'Abruzzo e di Khora.teatro, chiude una trilogia sui classici del Seicento, preceduta dal Cyrano de Bergerac (anch'esso messo in scena in coproduzione con il Tsa) e dall'Amleto di Shakespeare.

"Lo definirei un progetto quasi universitario" ha detto Preziosi. "Attraverso queste figure generazionalmente vicine si può in qualche modo ricostruire un secolo diviso in due grandi scomparti: da una parte una generazione pronta a qualunque tipo di eccesso, di espressione stravagante e romantica dell'arte e della vita, dall'altra una generazione più calma e conforme. Che è un po', se ci pensiamo, la dicotomia del nostro secolo".

"L'obiettivo - afferma - è di far dimenticare al pubblico, e ai giovani, che stiamo raccontando una storia che risale a 400 anni fa, che conta circa 4mila riscritture. Per molti Don Giovanni rappresenta solo il seduttore quando invece Molière ci fa vedere ben poco della sua capacità seduttiva".

Un personaggio quello di Don Giovanni senz'altro amato dal pubblico. "E' amato perché ci fa ridere in maniera tragica di certe verità della vita", ha dichiarato a News-Town Preziosi. Una figura che incarna l'apparenza che, in qualche modo, tradisce sé stessa. "In teatro si recita bene quello che nella vita si recita male, diceva Eduardo De Filippo", aggiunge. "Il teatro ha la funzione di smascherare le apparenze, ma questo dipende dalla capacità del pubblico e dalla disponibilità che la società ha di accettarlo, non dipende dal teatro".

"Io ho combattuto per cento sere - racconta ancora Preziosi - per cercare di dare la speranza ad un personaggio che oggettivamente non la merita o non la vuole, questo starà poi al pubblico decidere".

di Silvia Santucci - merc: 01 Aprile 2015 pubblicato via
News-Town.it





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MessaggioInviato: Mer Apr 01, 2015 15:44    Oggetto: 31/03/15 incontro con PREZIOSI all'Università Studi L'AQUILA Rispondi citando



ha scritto:



    Libro sul TSA: Presentazione con PREZIOSI


IL CENTRO ed. L'Aquila; Spettacoli pag.14 - merc.01/04/15





    per gentilezza, per stare tutti insieme nel finale scriviamo

    commenti > il topic DON GIOVANNI aperto da Alessandro
www.alessandropreziosi.tv/forum/viewtopic.php?t=7875&start=825


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MessaggioInviato: Gio Apr 02, 2015 10:32    Oggetto: 31/03/15 incontro con PREZIOSI all'Università Studi L'AQUILA Rispondi citando



ha scritto:



      TSA, l'omaggio 'prezioso' di PREZIOSI


L'AQUILA : L'omaggio di Alessandro Preziosi al Teatro Stabile d'Abruzzo. L'artista, prima di andare in scena, ha incontrato gli studenti del Dipartimento di Scienze Umane. Parole di speranza.



di Andrea Giallonardo

Si è concluso ieri presso l'Auditorium della Guardia di Finanza il tour che ha portato sui palchi dei maggiori teatri italiani il DON GIOVANNI di Molière, spettacolo che ha avuto come regista nonché interprete del personaggio principale il celebre attore Alessandro Preziosi. L'evento ha avuto luogo alle ore 21:00 per cui Alessandro Preziosi, prima di andare in scena, ha avuto il tempo di incontrare gli studenti del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università dell'Aquila.

A dare il benvenuto all'artista è stata la rettrice dell'Università, professoressa Paola Inverardi, insieme al professor Alfio Signorelli, responsabile delle attività culturali dell'ateneo, ed un ex studente dell'Università stessa, Antonio Di Muzio, che ha presentato il suo libro "Il Teatro all'Aquila e in Abruzzo".

Dopo i saluti ed i ringraziamenti di rito ha preso la parola Alessandro Preziosi che, davanti ad un folto pubblico, ha non solo parlato dello spettacolo che di lì a poco avrebbe portato sulla scena, ma ha anche esternato la sua personale soddisfazione per aver potuto concludere a L'Aquila quest'esperienza professionale. Infatti tra Preziosi e la nostra città c'è un legame particolare poiché egli è stato per tre anni direttore del Teatro Stabile d'Abruzzo prima di dover lasciare l'incarico a causa dei numerosissimi impegni televisivi. Tuttavia i molti successi in tv non gli hanno fatto dimenticare le sue origini artistiche. Preziosi infatti, come attore, ha mosso i primi passi sul palco di un teatro, non in un set cinematografico, e l'artista ha voluto precisare quanta differenza vi possa essere tra l'esibirsi davanti ad una telecamera ed il recitare davanti ad una platea. Il tipo di preparazione che si cela dietro uno spettacolo teatrale è infatti estremamente accurata, si va in scena una volta sola e non sono ammessi errori; a ciò si aggiunge lo spessore di ciò che si rappresenta e del personaggio a cui l'attore deve dar vita e parola. Nel caso di DON GIOVANNI Preziosi ha dovuto far i conti con una figura celeberrima nella nostra cultura, un personaggio il cui nome costituisce uno degli stereotipi dell'uomo moderno e proprio per questo, ha spiegato Preziosi, è interpretabile come metafora della società attuale, opulenta ma sostanzialmente vuota, priva di valori a cui far riferimento.

Proprio a questo si è allacciato Antonio Di Muzio nel suo intervento, denunciando il declino culturale dei nostri tempi. Il teatro come specchio della società, veicolo di valori, momento catartico per l'animo dello spettatore, ha svolto un ruolo importantissimo nella nostra cultura, un ruolo la cui importanza si stenta a riconoscere nell'era di internet e della tv.

E' nel solco di questa grande tradizione che si è inserito il Teatro Stabile d'Abruzzo, TSA, sin dalla sua fondazione nel 1963. Il libro di Muzio ripercorre la storia del TSA che, in molte stagioni di produzione, fu protagonista della scena teatrale italiana portando sul palcoscenico spettacoli di quasi ogni epoca e autore. Anch'esso, però, ha risentito enormemente della decadenza del clima culturale italiano e, nella fattispecie, aquilano. A ciò si aggiungono inevitabilmente le enormi difficoltà che il terremoto del 2009,la cui ricorrenza è imminente, ha causato in tutti gli aspetti della vita cittadina.

L'amarezza di tali considerazioni è stata a tratti stemperata da Alessandro Preziosi con battute di spirito, da bravo attore ha saputo trovare le parole giusto al momento giusto per il piacere del pubblico. Tanti gli applausi per lui ed in particolare quando, prima di andar via, ha raccomandato ai presenti di non dimenticare mai l'importanza di una parola in particolare: speranza.

Giovedì 2 aprile 2015 - pubblicato via
ILCAPOLUOGO.globalist.it





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MessaggioInviato: Gio Apr 02, 2015 11:13    Oggetto: DON GIOVANNI: 27-28-29/03 al Verdi di PORDENONE - recensione Rispondi citando



recensione: 27-28-29/3/15 al "Verdi" di PORDENONE




ha scritto:



    Con Preziosi un attualissimo Don Giovanni


di Virginia Bergamasco del LICEO LEOPARDI MAJORANA DI PORDENONE

Don Giovanni, un personaggio senza tempo, simbolo della dissolutezza, emblema "di una spensierata gioia di vivere, del piacere sensuale, dell'intelligenza strategica messa a servizio degli inganni". Dopo numerose opere scritte su Don Giovanni, da Molière a Mozart a Stravinsky, Tommaso Mattei, curatore dell'adattamento e della traduzione, ed Alessandro Preziosi, regista, ne propongono una versione in prosa, basata sull'opera di Molière, andata in scena al Teatro Verdi di Pordenone il 27, 28 e 29 Marzo. Tutto il cast recita molto fluidamente ed espressivamente, magnifici i dialoghi tra Don Giovanni (Alessandro Preziosi) e il simpatico e filosofeggiante servitore Sganarello (Nando Paone) sui temi della fedeltà, della fede, del pragmatismo e dell'ipocrisia. "L'ipocrisia è un vizio, ma un vizio alla moda, e tutti i vizi alla moda sono virtù" recita Preziosi. E "Tutto il piacere dell'amore sta nel mutamento". Il Don Giovanni di Preziosi ha una parrucca bianca e il volto coperto dal cerone, e crede più nella matematica che in Dio. I costumi settecenteschi e una grande cornice d'oro intorno al palco fanno percepire il tutto come una realtà lontana, ma i dialoghi e i monologhi sono ancora molto attuali, come la scenografia sullo sfondo fatta di proiezioni e videoclip, importante soprattutto nella parte finale, in cui le fiamme che bruciano il protagonista e la musica rendono intensa e drammatica la scena finale.

01 aprile 2015




MESSAGGERO VENETO ed. tutte; Cultura e spettacoli p.51





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MessaggioInviato: Gio Apr 02, 2015 19:16    Oggetto: DON GIOVANNI: tournée 2014/2015, recensione di ARTribune.com Rispondi citando



recensione: "DON GIOVANNI" di Alessandro Preziosi



ha scritto:



    TEATRO / Scambi di scena.
    Molière va in video, ma in fondo è pittura


Per la rubrica “scambi di scena”, questa volta ci occupiamo delDon Giovanni” di Molière. Nell’operazione registica 2.0 di Alessandro Preziosi, che poi non è così antitetica all'allestimento classico come si vorrebbe far credere…



Si è scritto e detto molto delle videoinstallazioni di Alessandro Preziosi ma, come ci hanno insegnato Studio Azzurro e Barberio Corsetti, quando il video entra sul palco a modificarsi è la percezione, il punto di vista, lo spazio e la cornice. Ma partiamo dalle intenzioni dichiarate del Don Giovanni di Molière, per verificare se quelle proiezioni non ne siano traduzione.

“Questo quadro non è che uno scherzo. Per comprenderlo ci vorrebbero altri colpi di pennello”. Basterebbe questa battuta di Sganarello per capire che le scelte di Alessandro Preziosi, alla regia e nella parte del Don Giovanni, si confrontano più con la pittura e la sua specificità frontale che con ambienti sensibili e immersivi, nonché interattivi. L’uso dei video costruiti da Fabien Iliou assolvono funzioni didascaliche più che retoriche. Cioè allargano gli spazi, costruiscono sfondi dinamici, aumentano i luoghi interessati alla vicenda; ma non sono personaggi, né assumono l’immagine del pensiero, delle emozioni dei protagonisti.

Sono quadri, appunto. Magari allusivi alla metafisica di De Chirico, con quei portici scorciati su prospettive impossibili, magari al gelo surreale di un Magritte. Ma sono quadri, che scorrono dentro quella cornice d’oro che parla la lingua del barocco, l’arte dell’illusione, dell’artificio, della finzione. Perché, dice Don Giovanni, “tutto il piacere dell’amore è nel mutamento”.
Divenire, scorrere: solo i video possono rincorrere il tempo dell’amore che volubile vola di donna in donna, liquido come l’inchiostro che sbuffa, scorre, spruzza i pannelli visuali alle spalle degli attori. Quell’inchiostro che galleggia negli umori liquidi di seduzioni passeggere. Colorato come le passioni ma languido come un colore annacquato nella fluidità della vita. La metafora è chiara. I video sono una didascalia che seduce come le parole di Don Giovanni, un Ulisse che sghignazza sardonicamente e parla per far innamorare le sue sprovvedute nausicae.

Tutto è vero, tutto è falso, cantava Gaber, qui invece è un jazz e poi un valzer a dirigere le danze. E la cornice d’oro segna il confine tra quel vero e quel falso. Un confine che il Don Giovanni vive su se stesso. È un vaporoso gioco di frontiere che i video trasformano in foreste klimtiane, palazzi sinistri come lo può essere un film di Bava, un po’ ingenui, un po’ da parco dei divertimenti.

Si voleva sposare il cinema in questo terzo lavoro di Preziosi dopo l’Amleto e il Cyrano, ma ci sembra più riuscito il debito alla pittura: con quella cornice che dialoga con i video e soprattutto con ciò che s’anima sulla scena. Piccoli cammei alla Bruno Longhi, scene di genere per lente composizioni in costume, che proprio in quella lentezza svelano l’artificio e quindi la finzione. E poi le bambocciate, altro genere, questa volta grottesco, perché esasperato dall’ambiguità comica e tragica del volto di Nando Paone, perennemente in scena. Anche lui a consumare il destino teatrale di Molière. Come Don Giovanni che predica di “convertirsi fulmineamente”. Ma chi di fulmine inganna, di fulmine perisce: ovviamente in video.

Simone Azzoni - giov. 2 aprile 2015 - pubblicato via
ARTribune.com


Galleria fotografica per l'articolo www.artribune.com/2015/04/scambi-di-scena-moliere-va-in-video-ma-in-fondo-e-pittura/moliere-don-giovanni-regia-di-alessandro-preziosi-photo-khorateatro-e-teatro-stabile-dellabruzzo-3/

Foto di scena: Noemi Commendatore; "Don Giovanni" coproduzione KHORA.teatro e Teatro Stabile d'Abruzzo TSA






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MessaggioInviato: Ven Apr 10, 2015 01:00    Oggetto: DON GIOVANNI: 4/3/15 intervista da Corriere Vicentino-LONIGO Rispondi citando



merc. 4 marzo '15 Teatro Com.le Verdi LONIGO (VI)



ha scritto:



Alessandro Preziosi e Don Giovanni, l'intervista




Spesso dipinto nei media come il DON GIOVANNI che sta portando nei teatri italiani, Alessandro Preziosi è in realtà un attore di spessore che ha smesso da tempo i panni del seduttore sciupafemmine. Laureato in Giurisprudenza con 110 e lode e diplomato all’Accademia dei Filodrammatici di Milano, Alessandro Preziosi ha iniziato la sua carriera teatrale nel 1994 in "Trappola per topi" di Agatha Christie. In ambito televisivo lo ricordiamo in Vivere, Una donna per amico 2 e soprattutto Elisa di Rivombrosa, che gli ha dato grande notorietà. Ha lavorato nel cinema in Vaniglia e cioccolato di Ciro Ippolito, ne I Vicerè di R. Faenza e ne La masseria delle allodole di Paolo e Vittorio Taviani.


DOPO L’AMLETO E CYRANO È IL MOMENTO DEL DON GIOVANNI.
"Il Don Giovanni di Molière conclude una trilogia iniziata con l’Amleto nel 2008 e proseguita con Cyrano. Questi classici del ‘600 sono un ventaglio interessante per presentare alcuni elementi della modernità. Con il Don Giovanni affronto soprattutto il tema della seduzione e della persuasione attraverso il linguaggio."

IN CHE MODO IL DON GIOVANNI È ATTUALE?
"È un’icona dell’individualismo e della seduzione usata per raggiungere degli scopi. Non serve che dica niente, i riferimenti alla politica vengono da soli… Molière è interessato a scardinare l’ipocrisia, le persone che per seguire i propri interessi si comportano in maniera ambigua e cinica. Il mondo dei media e dell’intrattenimento è pieno di questi fenomeni."

COME RISPONDE IL PUBBLICO DI OGGI A UN CLASSICO?
"Con grande partecipazione e sconcertante immedesimazione. Nelle ultime battute rimane sempre estremamente colpito dall’attualità della conclusione.Che ovviamente non vi svelo."

ATTORE PROTAGONISTA E ANCHE REGISTA. DIFFICOLTÀ?
"Soprattutto nell’impostazione del lavoro e nei rapporti umani. Bisogna avere una visione d’insieme, riuscire a stare contemporaneamente dentro e fuori lo spettacolo, avere tatto con le persone, combinare il tutto… Ma è anche molto stimolante."

LO SPETTACOLO PRESENTA UNA SCENOGRAFIA “TECNOLOGICA”.
"Abbiamo optato per una scenografia innovativa, soprattutto per il contesto teatrale italiano, che crea un contrasto con l’ambientazione dell’opera. Le immagini sono create da un designer e vengono proiettate sul palco. Una scelta stilistica che sta funzionando."

CINEMA, TEATRO O TV?
"Il teatro è l’ambito in cui mi muovo con più competenza. Ma si tratta di momenti diversi, direi complementari. Fanno parte tutti del mestiere che faccio."

COM’È NATA LA PASSIONE PER IL TEATRO?
"Mi sono diplomato in accademia, ero portato… Il teatro è il luogo dove mi esprimo meglio. È nato tutto in maniera molto naturale."

AVVOCATO E ATTORE:
C’È QUALCHE RELAZIONE FRA QUESTI DUE MESTIERI?
"Richiedono entrambi un grande coraggio, la capacità di mettersi in gioco, di stare sempre sul pezzo, studiare, aggiornarsi… Riuscire a risolvere cavilli con una certa strategia… Diciamo che essere avvocato mi ha preparato a essere attore."

di Giuseppe Signorin, 5-3-2015, pubblicata da
CORRIERE VICENTINO





    commenti > il topic DON GIOVANNI aperto da Alessandro
www.alessandropreziosi.tv/forum/viewtopic.php?t=7875&start=840


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MessaggioInviato: Ven Apr 10, 2015 01:04    Oggetto: L'Aquila 31/03/15 KATIA PARAVIA incontra ALESSANDRO PREZIOSI Rispondi citando



Aperitivo in ricordo di Valentina e Pierpaolo Timperio

24 Marzo 2015 • Evento di Beneficenza in favore del

Progetto "Un Lettino Per La CHIRURGIA PEDIATRICA"

dell'ADRICESTA Onlus presso O.C. Pescara ABRUZZO




"La invito allo spettacolo a L'Aquila di mart. 31 marzo, per conoscerci e per ringraziarla
personalmente dell'aiuto offerto alla Associazione che rappresento da 11 anni." 24/03/






così è stato, martedì scorso, poco prima di salire in camerino per prepararsi a portare
in scena il "Don Giovanni", Alessandro Preziosi ha conosciuto mamma Katia, la madre
di Valentina e Pierpaolo, un incontro tenero e affettuoso che la foto testimonia. 31/03





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MessaggioInviato: Ven Apr 10, 2015 01:12    Oggetto: MILANO 15/02/ Charity Event ADRICESTA con PREZIOSI e MALDINI Rispondi citando



          dalla pagina Facebook "PAOLO MALDINI FANS"




    . "chi salva un Bambino... salva il Mondo intero"

    con Alessandro Preziosi Adriana e Paolo Maldini

    ADRICESTA Onlus ringrazia Benefattori e Ospiti

    del Galà Benefico Insieme Per I Bambini Milano

a favore Oncoematologia Pediatrica San Matteo Pavia




scatto dopo scatto, ripercorriamo la Serata Benefica di Milano 15/2/15

topic :
www.alessandropreziosi.tv/forum/viewtopic.php?t=7899&start=90





Care amiche e amici del Forum di Alessandro dedicato all'ADRICESTA ONLUS

la campagna di Fundraising per i Bimbi prosegue : consideriamo la possibilità

di partecipare con la "Donazione del Cuore pro S. Matteo" ed incrementare la

la raccolta fondi in favore di questo Progetto. Grazie per il generoso sostegno



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