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Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Forum Alessandro Preziosi
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Autore Messaggio
genziana



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MessaggioInviato: Ven Gen 29, 2021 19:50    Oggetto: LA CURA film di PATIERNO a Napoli 2021, da LA PESTE di CAMUS Rispondi citando




In CONCORSO alla 17ª FESTA DEL CINEMA DI ROMA

Selezione ufficiale - sezione Internazionale "Concorso

Progressive Cinema - Visioni per il mondo di domani"



FILM 'LA CURA' interpretato da Alessandro PREZIOSI

. liberamente ispirato a "LA PESTE" di ALBERT CAMUS


. sceneggiatura:
Francesco Patierno, Francesco Di Leva, Andrej Longo;

. regia: FRANCESCO PATIERNO

. musiche: Massimo Martellotta; fotografia: Paolo Pisacane; scenografia: Carmine Guarino; montaggio: Simone Veneroso; costumi: Giovanna Napolitano;

. produz. Run Film di Alessandro e Andrea Cannavale, con il contributo di Film Commission Campania e Fondazione In Between ArtFilm





* rassegna stampa dal Forum Ufficiale di Alessandro

dal set di Napoli 2021 / continua da Roma nel 2022:



www.alessandropreziosi.tv/forum/viewtopic.php?t=7857&start=1410




ha scritto:





«LA PESTE», A NAPOLI le riprese del FILM ispirato al

romanzo di CAMUS - ciak: PATIERNO gira all’Oriente



sul set:
Francesco Di Leva, Alessandro Preziosi, Francesco Mandelli, Cristina Donadio, Peppe Lanzetta, Ernesto Mahieux, Antonino Iuorio; regia: Francesco Patierno





Francesco Patierno sta ultimando in questi giorni in città le riprese del suo ultimo film «La peste», liberamente ispirato all’omonimo romanzo scritto dallo scrittore francese Albert Camus nel 1947.

Teatro della vicenda è una Napoli deserta nei giorni del lockdown per il Covid 19, ripresa con degli squarci insoliti e poco convenzionali, non solo dalla macchina da presa, ma anche da un drone. Il film «non ha il taglio documentaristico, ma è una rilettura contemporanea di un grande classico avvincente, con molti colpi di scena, come un thriller», ha già dichiarato il regista napoletano. «Come accade leggendo il romanzo, il virus è un pretesto per affrontare e far riflettere su dei temi forti come la separazione, l’amore, la giustizia». Così il regista ha coinvolto Andrej Longo e Francesco Di Leva. «In due settimane - ha detto - abbiamo buttato giù una prima stesura lavorando giorno e notte e individuando le linee principali. E abbiamo ambientato “La peste” ai giorni nostri, a Napoli. Una metropoli rumorosa, popolosa e affollata, che vista vuota fa impressione».

Un testo, già portato sullo schermo dall’argentino Luis Puenzo con William Hirt e Sandrine Bonnaire, ancora attualissimo, che il regista partenopeo (“Pater familias”, “Il mattino ha l’oro in bocca”, “Donne assassine”, “Naples 44”, “Diva!”…) ha affrontato, concedendosi qualche piccola libertà. Nel romanzo, infatti, le donne sono ai margini della narrazione, e per questo motivo Patierno ha trasformato il personaggio maschile di Cottard, in quelli di una donna senza scrupoli, interpretata da Cristina Donadio, che si arricchisce con il traffico di medicinali e mascherine.

Nel cast, prestigioso, ancora, lo stesso Di Leva, nei panni del dottor Bernard Rieux, Alessandro Preziosi, Francesco Mandelli e Peppe Lanzetta in quelli di Padre Paneloux, gesuita che considera il virus un flagello inviato da Dio, Ernesto Mahieux e Antonino Iuorio. Tutti impegnati in questi giorni sul set allestito all’Hotel Oriente. E seguiti amorevolmente dai fratelli Andrea e Alessandro Cannnavale, che producono la nuova avventura di Patierno con la loro Run Film.



di Ignazio Senatore © RIPRODUZIONE RISERVATA corrieredelmezzogiorno.CORRIERE.IT


CORRIERE DEL MEZZOGIORNO ediz. CAMPANIA 29/01/2021 pag. 12









primo giorno di riprese a Napoli per il regista, e in una pausa non
poteva mancare un piano, una melodia, un musicista eccezionale






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L'ultima modifica di genziana il Mer Ott 05, 2022 19:18, modificato 1 volta
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tiziana.rinaldi@beactiveu



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MessaggioInviato: Dom Gen 31, 2021 14:18    Oggetto: Buon lavoro al nostro Ale Rispondi citando


Buon lavoro al nostro Ale anche per questo progetto essendo un grande professionista il quale è sarà un altro grande successo... Come tutte le cose che fa..
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Tiziana Rinaldi
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genziana



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MessaggioInviato: Mer Feb 03, 2021 19:20    Oggetto: film LA PESTE regia di FRANCESCO PATIERNO dal libro di CAMUS Rispondi citando



ha scritto:



    "LA PESTE", IL FILM DI FRANCESCO PATIERNO:

    "Nella Napoli del coronavirus guidato da Camus"







Nei giorni più cupi del lockdown, con le nostre città deserte, un drone sorvolava Napoli. Era lo sguardo di Francesco Patierno, raffinato regista partenopeo (Pater familias, Naples '44, Diva!, Camorra) che insieme al dop Paolo Pisacane e al fonico, sorvolava la grande città congelata dalla paura del virus. "Una metropoli rumorosa e popolosa, sempre affollata, che faceva davvero impressione in questa dimensione desolata e spettrale". Quelle immagini, che abbiamo visto in anteprima, sono il nucleo di un nuovo progetto: la versione cinematografica del celebre romanzo di Albert Camus La peste (1947).

Prodotto dalla Run Film di Andrea e Alessandro Cannavale (figli di Enzo), il film tornerà sul set probabilmente a fine giugno per una seconda parte di narrazione, quella che coinvolge i vari personaggi: il protagonista Bernard Rieux (Francesco Di Leva, protagonista de Il sindaco del Rione Sanità di Martone), un medico che lotta contro il morbo, Peppe Lanzetta in quelli di Padre Paneloux, il gesuita che considera la peste un flagello inviato da Dio, Cristina Donadio nel ruolo di Cottard, che si arricchisce con la borsa nera dei generi di prima necessità.

Scritto con Francesco Di Leva e Andrej Longo, il film sceglie una strada del tutto alternativa rispetto al documentario e trasforma l'emergenza sanitaria in materia creativa.

Patierno, in quale momento del lockdown è scaturita l'idea del film?

Pur con tutta l'angoscia per lo scenario economico che si è aperto e di cui penso che ancora non abbiamo visto nulla, questi mesi sono stati per me molto creativi e produttivi. Quando Andrea e Alessandro Cannavale, con cui avevo già lavorato, mi hanno chiamato, a metà marzo, per propormi un film che raccontasse il periodo, la mia prima reazione è stata di rifiuto. Non volevo fare un instant movie, amo il cinema del reale ma sempre come racconto personale.

Cosa l'ha indotta a cambiare idea?

Mesi prima avevo iniziato a leggere La peste di Camus, che avevo lasciato dopo 100 pagine. Riprendendolo in mano ora si è trasformato in un thriller. Mi sono reso conto che era una fotografia della realtà, nonostante i tanti anni passati dalla pubblicazione. Ci sono tanti elementi che rimandano al presente, per esempio la commissione prefettizia. Insomma, era un modo per parlare dell'oggi con una voce autorevole, quella di un Nobel della letteratura.

Cosa ha trovato nelle pagine di Camus, scrittore e filosofo esistenzialista?

Mentre noi non sappiamo come andrà a finire, lui ha il senso del tutto. Nel libro emergono temi forti, come la separazione, l'amore, la giustizia, il virus è un pretesto perché fa riflettere su altre cose. Così ho coinvolto Andrej Longo e Francesco Di Leva, un attore che per me è anche autore, nella scrittura. In due settimane abbiamo buttato giù una prima stesura lavorando giorno e notte e individuando le linee principali, sintetizzando.

Avete fatto molti cambiamenti?

Abbiamo lavorato sui personaggi, per esempio il prefetto e il giudice diventano un'unica figura. Con una scelta di montaggio elaborata abbiamo scritto una vicenda che ha le meccaniche di un film avvincente con molti colpi di scena.

Le restrizioni vi hanno condizionato?

La mia cifra è quella di Pater familias: sono capace di lavorare con poco, con troupe ridotte e attori che accettano questa metodologia, che mi dà libertà.

Come avete usato il drone?

Il drone permette di fare cose impensabili fino a tre anni fa, ma è diventato un po' come la steadycam, rischia di banalizzare. Noi lo abbiamo usato al posto del carrello, ad altezza uomo per entrare in strade e gallerie, e mostrare questa desolazione assoluta. Nei tre giorni del lockdown più tosto ci siamo allontanati dalle immagini dei tg.

Protagonista è Napoli.

Abbiamo ambientato La peste ai giorni nostri, a Napoli. Una metropoli rumorosa, popolosa e affollata, che vista vuota fa impressione. Ma la messa in scena è fondamentale come per i film di montaggio e come per qualsiasi manipolazione delle immagini. Siamo stati abituati dai tg a vedere le città vuote per il lockdown, ma il rumore del silenzio arriva solo se usi l’immagine in un certo modo, se le dai spazio e tempo. Abbiamo cercato anche un'atmosfera senza tempo. Fare un film di questo materiale è diverso dal fare un documentario.

Vi siete spinti in tutte le zone, dal centro alla periferia ai quartieri?

Sì, abbiamo girato ovunque. Questa tremenda epidemia dilaga ovunque, in zone borghesi o popolari. Così nel romanzo ci sono personaggi di ogni ceto il prefetto, i personaggi umili, il medico che è l’eroe dei nostri tempi.

Come mai ha trasformato il personaggio del profittatore Cottard in una donna?

L'unico difetto del romanzo è che non ci sono donne, i personaggi femminili sono tutti lontani, altrove. Tra i personaggi convertibili in una donna c’era Cottard, quello che lucra, che rinasce durante l’epidemia perché può dare il meglio e il peggio di sé.
Fa pensare al traffico di medicinali e mascherine, ed ecco di nuovo l'universalità e la contemporaneità del romanzo.


Ha rivisto La peste di Luis Puenzo del 1992?

Sì, ma è agli antipodi, un film hollywoodiano con William Hurt. Puenzo ha scelto la strada della fantascienza con una trasposizione fedele, ci sono persino i topi. Il mio film non parla della peste ma del nostro virus, anche se non viene mai nominato.

Tra le immagini che sono diventate simbolo del coronavirus, come i reparti di terapia intensiva o i cortei di camion militari con le bare, ce n'è qualcuna che ha fatto sua?

No, perché altrimenti avrei fatto un film di montaggio. Invece questa è una rilettura del contemporaneo attraverso un grande classico. Ho voluto renderlo autonomo rispetto alle immagini della realtà. A parte la città di Napoli che si fa palcoscenico. Questa è la cosa più incredibile, nemmeno Tom Cruise e una grande major avrebbe potuto ottenere questo risultato, noi abbiamo filmato una cosa totalmente inedita. Sono immagini di puro cinema.

Ci sarà mai un ritorno alla normalità, dopo questa emergenza?

Non potremo pensare di fare film come un tempo, anche a livello di contenuto. In futuro ne dovremo sempre tenere conto. Sarà come fare un film a New York ma con le Torri Gemelle ancora in piedi. Si potrà fare solo con il cinema in costume, ma anche andando indietro nel passato un legame con quello che abbiamo vissuto ci sarà sempre.



Intervista di Cristiana Paternò; 07/05/2020; pubblicata via news.Cinecitta.com













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L'ultima modifica di genziana il Ven Feb 19, 2021 14:37, modificato 1 volta
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genziana



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MessaggioInviato: Ven Feb 05, 2021 11:46    Oggetto: LA PESTE regia di FRANCESCO PATIERNO film dal libro di CAMUS Rispondi citando



ha scritto:



LA PESTE, Napoli, il regista FRANCESCO PATIERNO:

"La Peste di Camus è il mio antidoto alla pandemia"








Il regista gira il suo nuovo film, adattamento dal romanzo del premio Nobel. Nel cast anche medici e infermieri veri.



L’ospedale è stato ricostruito alle Terme di Agnano. Fra le altre location la Prefettura, il porto, la stazione di Mergellina, l’hotel Oriente, Corso Umberto e diverse zone del rione Sanità e del quartiere San Giovanni a Teduccio. “Sto realizzando un adattamento de “La peste” di Albert Camus contemporaneo alla pandemia che stiamo vivendo. Ma non è un instant movie - spiega il regista Francesco Patierno - il romanzo di Camus, pubblicato nel 1947, mi permette avere la giusta distanza e la grande illuminazione per un film avvincente, ma non di cronaca”. Patierno, classe 1964, predilige l’approccio neorealistico. Nel film medici e infermieri sono stati scelti dalla vita reale per interpretare se stessi.

E per la prima volta la residenza privata del prefetto di Napoli si è trasformata in un set. “Non è un’opera letteraria, è un film di carne e sangue. L’epidemia è un pretesto per raccontare la separazione tra le persone, l’amore, l’empatia come antidoto alla malattia, la differenza tra credenti e laici”, aggiunge Patierno che firma la sceneggiatura con Francesco Di Leva, al suo debutto nelle vesti di sceneggiatore, e lo scrittore ischitano Andrej Longo. Alessandro Preziosi interpreta Tarrou, figlio del pubblico ministero che aiuta Bernard ad assistere gli appestati. Nel romanzo di Camus Cottard, un commerciante che tenta il suicidio e poi specula sulla carenza dei beni di prima necessità è un uomo: Patierno lo trasforma in una donna interpretata da Cristina Donadio. Nel ruolo del prefetto Andrea Renzi.

Il resto del cast è composto da Peppe Lanzetta, Francesco Mandelli e Antonio Iuorio. “Sento che questo è il mio film più importante - spiega Patierno - ho completa libertà, anche il cast è inedito, recitano insieme attori da esperienze diverse. E’ la prima volta che riesco a unire totalmente alla struttura del film la mia natura dello sperimentatore. Sento la stessa energia di “Pater familias” con una maggiore consapevolezza, non convenzionale”. Molte le scene da girare in notturna in un film che ha mosso i primi passi un anno fa durante il lockdown quando Patierno con una troupe ridotta ha iniziato a girare nella Napoli deserta. Il film è prodotto dalla Run Film di Alessandro e Andrea Cannavale con il contributo della Film Commission Campania e la fondazione In Between Art Film.



di Ilaria Urbani; 04/02/2021; pubblicata via LAREPUBBLICA.IT sez. NAPOLI









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MessaggioInviato: Sab Feb 06, 2021 20:46    Oggetto: film LA PESTE regia di FRANCESCO PATIERNO dal libro di CAMUS Rispondi citando



ha scritto:




    "LA PESTE" a NAPOLI di FRANCESCO PATIERNO:

    il capolavoro di Camus al tempo del coronavirus



Il napoletano Patierno, 56 anni, è l’eclettico regista, sceneggiatore, scrittore e pittore che, alternando film di finzione a documentari, ha delineato una personale linea creativa, intimamente legata al “cinema del reale”, fin dal suo debutto con “Pater familias”, selezionato nel Panorama della Berlinale 2003.


Interviste di Oscar Cosulich; 06/05/2020; pubblicata via IL MATTINO - Cultura












ALESSANDRO PREZIOSI è "Tarrou" nel film LA PESTE


liberamente ispirato al capolavoro di ALBERT CAMUS,

produzione: RUN.FILM f.lli Cannavale; TerraNera.film;

regia: Francesco PATIERNO fotografia: Paolo Pisacane






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MessaggioInviato: Mar Feb 16, 2021 15:03    Oggetto: MEDIASETPLAY.it PREZIOSI preside in CLASSE Z di Guido CHIESA Rispondi citando







Cinema & scuola con ALESSANDRO PREZIOSI preside

in "CLASSE Z" FILM di Guido CHIESA: 14-15/02/2021

canale MEDIASET Cine34 produzione COLORADO Film










E' il primo giorno dell'anno della maturità per un gruppo di studenti di un liceo scientifico. C'è, però, una novità: alcuni studenti sono stati spostati dalle rispettive classi nella neonata sezione H, creata ex novo per loro. Pare a causa del sovraffollamento delle classi.
Lo spostamento non turba più di tanto i ragazzi. C'è Ricky che è intelligente, ma confusionario e se la cava copiando. C'è Stella che si barcamena. C'è Viola che è sveglia, ma litiga con tutti, prof inclusi.





soltanto FINO A DOMENICA 28 FEBBRAIO E' GRATIS

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MessaggioInviato: Dom Feb 21, 2021 18:45    Oggetto: LA PESTE regia di FRANCESCO PATIERNO film dal libro di CAMUS Rispondi citando




LA NAZIONE ed. Firenze intervista Alessandro Preziosi




ha scritto:




    PREZIOSI: "RIACCENDERE LE LUCI DEI TEATRI"



Preziosi cosa sta bollendo in pentola?
"Domani con l’associazione UNITA – Unione nazionale interpreti teatro e audiovisivo –, che mette insieme i lavoratori dello spettacolo riaccenderemo le luci di tutti i teatri d’Italia. Perché il teatro si illumini per difendere la cultura. E’ un invito simbolico a direttori di teatro, artisti e cittadini a presidiare, in sicurezza, le sale troppo a lungo rimaste chiuse. Siamo tantissimi, da Vittoria Puccini, Cristiana Capotondi, Fabrizio Gifuni: molti attori e registi sono coinvolti. Un’istanza indirizzata anche al governo a cui ci siamo rivolti in delegazione".



Alessandro Preziosi è energia, creatività, allegria, impegno. Oggi sarà a fare sopralluoghi ai piedi dell’Etna dove sono installate alcune sculture realizzate per il parco del vulcano. Convinto testimonial di questa avventura di performing art.


Se dico "LA LEGGE DEL TERREMOTO"?
"E’ il documentario cinematografico dove sono protagonista e regista, fatto con Carmelo Pennisi e Tommaso Mattei. Nella narrazione parto dal sisma che colpì il Belìce nel 1968, primo terremoto del dopoguerra con una grande eco mediatica, e guardo ad altri eventi sismici tra i più rappresentativi dei tanti che hanno colpito l’Italia nella sua storia recente: Friuli 1976, Assisi 1997, L’Aquila 2009, Amatrice 2016 e soprattutto Irpinia 1980, il cui quarantesimo anniversario ricorre quest’anno".

E’ tra i 5 candidati dei finalisti ai Nastri D’Argento, giusto?
"Sì come docu-film. Mi è venuta l’idea di raccontare l’Italia così, attraverso i terremoti. Io stesso sono un sopravvissuto a quello dell’80 in Irpinia perchè mio padre era sindaco dimissionario di Avellino. All’improvviso tutto è cambiato e ci siamo trasferiti a Napoli, giungla antropologica umana perfetta per la mia vita inquieta. Ed è in questo cambiamento il motivo del racconto".

Perché?
"A ritroso nel tempo ti rendi conto che cerchi di stabilire le origini delle possibilità che ti offre la vita. Possibilità che nascono spesso da cose dolorosissime come i terremoti. In un attimo ti rendi conto che la tua vita non è più quella vissuta fin qui".

Preziosi lei è stato candidato ai Nastri dai giornalisti .
"E per me è stata una grande emozione. Per ’La legge del terremoto’ alcuni tuoi colleghi mi hanno ringraziato di aver pensato a una narrazione simile".

Ha finito di girare a Napoli "LA PESTE" di Camus per la regia di Francesco Patierno.
"Un’esperienza umana pazzesca. Forse per volta della mia vita in cui mi sono reso conto che chi rimane in vita ha il dovere di correre in soccorso all’altro. Più che un film è una specie di bandierina, un imprevisto messaggio politico per dire che cinema arte e letteratura suggeriscono come affrontare le cose attraverso le parole dei grandi pensatori".

Ritrovare Camus.
"Come altri intellettuali quando scrivevano, aveva contatto con la realtà, un modo di affrontare le tematiche sociali, che oggi ci sogniamo. E questa sua voce meravigliosa che con precisione ti porta in concetti, informazioni, pensiero e parole".



    di Titti Giuliani Foti, 21/02/2021; pubblicato via LANAZIONE.IT/Firenze

    LA NAZIONE edizione FIRENZE - Tempo Libero pag. 47 SPETTACOLI







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genziana



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MessaggioInviato: Gio Mar 11, 2021 20:57    Oggetto: ALESSANDRO PREZIOSI riaprire teatri e cinema se IN SICUREZZA Rispondi citando



ha scritto:




ALESSANDRO PREZIOSI: ''Nessuno ce l'ha con il cinema, politica non è nemico da combattere''


''Mi fido di Franceschini, dobbiamo dare buon esempio e non fare polemiche'' (Adnkronos.com)



I cinema non riapriranno? ''Non c'è nessun nemico da combattere, nessuno ce l'ha con la cultura, con i cinema e con i teatri e non credo nella inefficienza della politica. Bisogna tener duro e non dare un esempio di polemica, di forza e di contrasto''. E' quanto sottolinea all'Adnkronos Alessandro Preziosi.

"Bisogna comprendere -aggiunge l'attore- aspettiamo che arrivino i 52 milioni di vaccini che hanno annunciato. Che sia il 27 marzo o il 27 maggio l'importante è che quando si riaprono i cinema e i teatri venga fatto tutto con chiarezza e sicurezza. Non conosco Draghi né Conte -tiene a precisare- mi fido del lavoro del Ministero della Cultura e di Dario Franceschini, un ministro scrupoloso.

La riapertura dei cinema e dei teatri è legata a quella dei ristoranti, dei negozi e delle Spa
-continua Preziosi- hanno aperto le chiese perché sono state riaperte in un orario diurno, stessa cosa i ristoranti, che sono stati aperti solo in una determinata fascia oraria. Il problema delle riaperture è legata a un lasso temporale. Credo che ci sia un criterio, nessuno ce l'ha con il cinema, inutile creare polemiche -ribadisce- le scelte (sulle riaperture, ndr) sono state fatte in base a tutta una serie di parametri''.

"Mi rendo conto che bisogna limitare il più possibile i motivi di aggregazione e sono fiero di far parte di un settore che attira tanta gente -prosegue Preziosi- credo che la cultura vada totalmente rifondata e questa è una buona occasione. Io lo sto facendo attraverso politiche sociali, scolastiche e universitarie che permettano ai giovani di avvicinarsi al cinema e al teatro e di riempire i cinema e i teatri di gente per far guadagnare la cultura''.



di Alisa Toaff, Roma, 11/3/2021; pubblicato via Spettacoli - Adnkronos.com

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MessaggioInviato: Lun Apr 12, 2021 19:39    Oggetto: RAI MOVIE 3/4/2021 - MINE VAGANTI - regia di FERZAN OZPETEK Rispondi citando







Vigilia di PASQUA e di CINEMA! 3 aprile 2021 23:20

RAI MOVIE canale 24/524 /o streaming HD RAIPLAY


ALESSANDRO PREZIOSI è tra i protagonisti del FILM

commedia "MINE VAGANTI" regia:FERZAN ÖZPETEK








la pagina Facebook ufficiale ADRICESTA Onlus informa



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MessaggioInviato: Lun Apr 12, 2021 19:40    Oggetto: RAI Movie! PASSIONE SINISTRA, commedia 14 e 17/04/21 RAIPLAY Rispondi citando



    PASSIONE SINISTRA FILM merc. 14 APRILE 2021

    su RAI MOVIE 23:10 ALESSANDRO PREZIOSI con

    VALENTINA LODOVINI; il regista è MARCO PONTI

    2° passaggio IN TV SABATO 17 APRILE ore 14:10







Nina (Lodovini) e Giulio (Alessandro Preziosi) vivono due vite, apparentemente, lontanissime. Il mondo di Nina è fatto di idealismo, "sinistra", politica e del suo compagno, Bernardo (Vinicio Marchioni), uno scrittore promettente. Quello di Giulio, famiglia di industriali alle spalle, è fatto di arroganza, qualunquismo e del rapporto con la fidanzata Simonetta (Eva Riccobono, per lei una nomination ai Nastri d'Argento e il Ciak d'oro come migliore attrice non protagonista), svampita ed esilarante. I due s'incontrano casualmente. Mondi differenti e pensieri antitetici. L'avversione, a prima vista, non tarderà a trasformarsi in un sentimento diverso...

Liberamente tratto dal romanzo di Chiara Gamberale "UNA PASSIONE SINISTRA".







rivediamo! www.raiplay.it/programmi/passionesinistra



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MessaggioInviato: Sab Apr 17, 2021 13:01    Oggetto: SOTTO COPERTURA.LA CATTURA DI ZAGARIA sabato 17/4/21 replica Rispondi citando




con ALESSANDRO PREZIOSI sabato da prima serata!




"SOTTO COPERTURA. La cattura di Zagaria" RAI UNO

i primi 3 episodi in replica TV 21:25 SABATO 17/4/21

una produzione LUX VIDE con RAI FICTION - regia di

GIULIO MANFREDONIA - la serie con CLAUDIO GIOE'


co-protagonista della fiction: ALESSANDRO PREZIOSI








Napoli, 2011. Il capo della squadra mobile Michele Romano riceve da
un informatore una soffiata sulla posizione di Michele Zagaria, boss dei Casalesi ancora in libertà. La squadra si mette in moto ma il blitz non ha successo ma la caccia continua.



Claudio Gioè veste i panni di Michele Romano, il superpoliziotto capo della squadra Mobile di Napoli che, appena qualche mese prima, ha assicurato alla giustizia Antonio Iovine, l’altro grande latitante al vertice del clan. Alessandro Preziosi interpreta invece Michele Zagaria, ritenuto "il camorrista più ricercato d’Italia", killer feroce prima, spietato uomo d’affari dopo, che continua a gestire loschi traffici dal suo inaccessibile bunker, protetto da una rete di fedelissimi.


rassegna stampa scelta dal Forum ufficiale di Alessandro Preziosi







RAI - Radiotelevisione Italiana - porta così sul piccolo schermo l'impegno civile, i sacrifici e l'abnegazione con cui le forze dell'ordine e la magistratura combattono ogni giorno la criminalità organizzata nel nostro Paese. La mini-serie (2017) racconta una delle pagine più importanti della lotta contro il malaffare.






le REPLICHE di tutti gli EPISODI sono SU RAIPLAY HD



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genziana



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MessaggioInviato: Dom Apr 18, 2021 16:47    Oggetto: RAI RADIO2 Social Club ALESSANDRO PREZIOSI canta VASCO ROSSI Rispondi citando



ALESSANDRO PREZIOSI era ospite della trasmissione

di RAI2 / RADIO2 Social Club, puntata 15 aprile 2021

ha interpretato dal vivo "Ogni volta" di VASCO ROSSI







PUNTATA DEL 15/4/2021 https://www.raiplay.it/video/2021/04/Radio2-Social-Club-ad0caf99-2f2e-4818-9663-dc5c77010fa5.html

RADIO2 SOLO AUDIO: www.raiplayradio.it/audio/2021/04/RADIO2-SOCIAL-CLUB-7dd043e8-c20b-4bb2-980c-f82a0e6b7223.html

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Helena x



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Messaggi: 7806

MessaggioInviato: Lun Apr 19, 2021 07:06    Oggetto: CIAO Rispondi citando


FELICE COMPLEANNO ,CARO ALE...

BUONA FORTUNA PER TE AD I TUOI CARI...


VI VOGLIO BENE....

HELENA...
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CLAUDIA65



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MessaggioInviato: Lun Apr 19, 2021 10:14    Oggetto: Rispondi citando


Auguri di Buon compleanno Ale
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genziana



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MessaggioInviato: Lun Apr 19, 2021 12:42    Oggetto: ALESSANDRO PREZIOSI protagonista MASANTONIO su SBS AUSTRALIA Rispondi citando



"MASANTONIO. Sezione SCOMPARSI" - miniserie TV

con protagonista ALESSANDRO PREZIOSI -- regia di

Fabio Mollo ed Enrico Rosati .- produzione CATTLEYA

per CANALE 5 prima serata MEDIASETplay-INFINITY








Aspettando con ALESSANDRO PREZIOSI, protagonista assoluto, che "MASANTONIO" sia finalmente in Italia, la fiction sta girando il mondo delle serie tv, partendo da Canal Plus France è approdata in Australia su SBS



ha scritto:




"Non è un uomo facile da gestire", dice il prefetto di Genova Attilio De Prà, mentre chiarisce al detective Sandro Riva che avrà due sfide nel suo ruolo dentro la nuova task force delle persone scomparse di Genova: trovare risposte e lavorare con il capo della nuova unità, il brusco ma geniale Elio Masantonio.

Masantonio (Alessandro Preziosi, visto su SBS in precedenza come Filippo Brunelleschi in Medici: Masters of Florence) è tornato a Genova dopo anni altrove per lavorare su una nuova task force, nascosta in un vecchio museo, che indaga su casi di persone scomparse che la polizia non sono stati in grado di risolvere; può essere difficile, ma ha un modo per risolvere i problemi, per entrare nella testa e nella vita dei dispersi. Riva (Davide Iacopini) è un poliziotto di successo con un modo più tradizionale di fare le cose.

Da Cattleya, la società di produzione italiana responsabile di Gomorra , ZeroZeroZero , Petra e Romulus, Masantonio è un procedural poliziesco con strati di mistero.

Ci sono i casi di persone scomparse che De Prà (Bebo Storti) consegna alla coppia in ogni puntata.
E poi c'è il mistero dello stesso Masantonio: gli eventi del suo passato; perché è tornato a Genova, in un appartamento chiuso da anni; e cosa intende esattamente De Prà quando dice a Riva che Masantonio non è un poliziotto, che lui è andato “dall'altra parte”.

Masantonio si muove spesso strascicando leggermente, come se fosse ancora mezzo addormentato, o ubriaco - o forse, come se il suo corpo non potesse essere disturbato per fare ciò che gli altri pensano sia normale. È brusco, saltando le solite sottigliezze sociali per chiedere esattamente ciò che vuole sapere o per impedire alle persone di dirgli ciò che non vuole sentire.

Il sito web Screentune ha paragonato il personaggio di Elio Masantonio al dottore asociale interpretato in modo così brillante da Hugh Laurie nella lunga serie drammatica House, e hanno ragione: Preziosi, con il suo cipiglio e la barba incolta, assomiglia un po' al Gregory House di Laurie, e come House, è sia brusco che intelligente.

"Perché li tratti così?" Chiede Riva, dopo che i due hanno incontrato i genitori di una ragazza scomparsa nel primo episodio, e Masantonio, scortese con entrambi, poi esce dalla stanza.

“Perché basta un secondo e l'immagine che i parenti hanno della persona scomparsa diventa anche la tua… Potrebbero sapere la verità o non sapere nulla. Avere una falsa convinzione o non vogliono dirtela. O hanno inventato completamente la propria."

Si scopre che a volte, in realtà è mezzo addormentato. È un insonne, il che spiega la costante sfilata di caffè espresso che beve.

Ma dietro quella facciata assonnata e quei modi scontrosi c'è una mente che vede cose che gli altri non vedono. Mentre ogni episodio si svolge, il suo pensiero è modellato da conversazioni occasionali immaginate - ma realistiche - con i dispersi, che a volte gli raccontano anche cose dure su se stesso; non sorprende, forse, dato che queste sono invenzioni della sua mente ed è chiaro che ha fatto alcune cose di cui non va orgoglioso. Queste conversazioni non solo ci aiutano a capire come Masantonio capisce cosa è successo, ma servono anche a rendere reale ciò che manca, anche a noi spettatori.

Tra loro c'è Chiara, una volontaria di un centro per donne maltrattate, scomparsa lo stesso giorno della cassa del centro; Thiago, un bambino di nove anni della comunità peruviana di Genova; Biago, uno scienziato brillante ma paranoico; e don Giulio, parroco amato da alcuni e odiato da altri. E mentre Masantonio e Riva svelano i loro misteri, gradualmente impariamo di più anche sugli investigatori.

Masantonio potrebbe essere scontroso con il suo partner risoluto e le persone che intervistano, ma ti ritroverai ad apprezzarlo e sperare che possa trovare un modo per superare gli ostacoli emotivi e le persone del passato che sta affrontando, ora che è tornato a Genova. E Riva tranquillo e competente ha una situazione familiare che rende anche la sua vita impegnativa.

A volte, è rinfrescante leggere un libro o guardare un film o immergersi in uno spettacolo in cui non si ottiene un colpo di frusta cercando di seguire sviluppi inspiegabili nella trama; dove un indizio è davvero un indizio (anche se ci vuole un po' di stranezza per vederlo come un indizio); dove la morte viene trattata con delicatezza, piuttosto che schizzata sullo schermo; dove si svela un mistero e alla fine scopri cosa è successo.

Eppure, questo è tutt'altro che noioso: la personalità burbera di Masantonio e le conversazioni con i dispersi, lo svolgersi della sua stessa storia, la competenza incrollabile di Riva, la stravaganza dell'ufficio museale della coppia, che sembra più un magazzino per diversi decenni di scarti, che un luogo per indagini serie, i richiami visivi mentre le indagini sono in corso nella grande città portuale di Genova, si sommano a un procedimento di polizia che mantiene le cose interessanti dall'inizio alla fine.

E se sei mai stato in Italia e hai comprato una focaccia fantastica da un panificio locale, vedere la gioia e il sollievo di Masantonio nel mangiare un semplice quadrato di pane potrebbe servire a ricordare non solo i bei tempi, ma come le cose semplici a volte possono significare tanto di più.



tradotto dall'originale di Kylie Walker, 12/4/21; pubblicato via SBS.com.AU






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