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Autore Messaggio
genziana



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MessaggioInviato: Ven Ott 28, 2016 14:06    Oggetto: MEDICI Masters of Florence - RAI 1 con PREZIOSI/Brunelleschi Rispondi citando






    Alessandro Preziosi interpreta Filippo Brunelleschi

    nella serie tv "MEDICI : MASTERS OF FLORENCE"

    presto su RAIPLAY.IT > in lingua originale inglese




    il kolossal tv "I MEDICI - I SIGNORI DI FIRENZE"

    in prima visione mondiale : la 3^ puntata in onda

    martedì 1° NOVEMBRE - RAIUNO - 21:25 - 23:30




titoli degli episodi 5 e 6: "Tentazione" e "Predominio"






tutti al link www.alessandropreziosi.tv/forum/viewtopic.php?t=8025&start=180


I MEDICI: LA MERAVIGLIA! - il topic aperto da Alessandro


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PATRICIA 22



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MessaggioInviato: Sab Ott 29, 2016 04:11    Oggetto: Rispondi citando


Alessandro, durante la visione di "Maschi contro femmine" Sono rimasto piacevolmente sorpreso di sentirti parlare un pò di inglese. Hai fatto un ottimo lavoro! Ti capisco perfettamente! Ancora una volta, il tuo accento è troppo carino, soprattutto quando hai detto "to disrupt" adorabile!

Thy humble servant,
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genziana



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MessaggioInviato: Sab Ott 29, 2016 12:35    Oggetto: I MEDICI - Grazia intervista Matilde BERNABEI pres. LUX VIDE Rispondi citando



ha scritto:



    I MEDICI _ Intervista: LA PRODUTTRICE

    «MA I GIOVANI PREMIANO LA QUALITÀ»




    SE STORICI E CRITICI D’ARTE SONO SCETTICI,
    MATILDE BERNABEI, CHE HA REALIZZATO LA SERIE,
    VEDE SOLO UN SUCCESSO: «CHE PUÒ ESSERE RIPETUTO»


«Un successo straordinario che nessuno di noi si aspettava. Quasi otto milioni di spettatori alla prima puntata, uno share pari al 30 per cento, numeri che non hanno nulla da invidiare alle serie televisive internazionali». Così la Presidente di LUX VIDE, Matilde Bernabei, commenta l’esordio boom di I MEDICI, il film per la tv in otto episodi che ha ottenuto un’attenzione particolare per più fattori. «Merito della storia, che non tutti gli italiani conoscono appieno», dice Bernabei. «E poi piace la complessità dei personaggi, le grandi azioni e le storie d’amore. E, soprattutto, il ritmo: l’inizio è da thriller».
Il pubblico della serie è variegato: «Ci hanno seguito i giovani, ma anche persone di cultura, dimostrando che l’Italia è pronta per una televisione di qualità. La richiede e quando ce l’ha, la segue con passione», sostiene Bernabei. Per una serie di successo, prosegue la produttrice, contano «la scrittura, la composizione del cast, ma anche i luoghi. I MEDICI è girata a Firenze, invece I Borgia e altre produzioni erano ricostruite in studio o in Paesi dell’Europa dell’Est. E poi, certo, è decisivo il budget. Per aver successo bisogna investire. L’attore Richard Madden è arrivato a Firenze dal set di una puntata di un serial finanziato da Amazon: tutto il budget dei Medici è pari alla loro prima puntata».
Ci sono progetti per un bis? La produttrice confessa che le piacerebbe raccontare in tv «tutto il Rinascimento con i suoi artisti e personaggi di spicco, auspicando che ci sia presto un nuovo Rinascimento in Italia oggi». Invece per una serie ambientata in un altro periodo storico, vorrebbe «una vicenda sull’antica Roma, per ricordare i tempi in cui tutto il mondo ci guardava con rispetto e ammirazione». (C.C.) ■




GRAZIA n. 45/2016 _ "Le 10 notizie di cui parlare" - pagina 66






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PATRICIA 22



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MessaggioInviato: Lun Ott 31, 2016 04:21    Oggetto: Rispondi citando


Hi Alessandro,

hai cantato in una recente intervista! Bravo! Non ho sentito lo si fa per un po ', io non sono sicuro perché, perché sei bravo! Credo che si dovrebbe considerare di fare un altro spettacolo musicale per il teatro. senza dubbio sarebbe stato un successo!

talk to you later ALE,
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genziana



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MessaggioInviato: Mar Nov 01, 2016 11:51    Oggetto: I MEDICI / SORRISI CANZONI TV n. 44/2016 - 3^ punt. 01/11/16 Rispondi citando






    il kolossal tv "I MEDICI - I SIGNORI DI FIRENZE"

    in prima visione mondiale : la 3^ puntata in onda

    martedì 1° NOVEMBRE - RAIUNO - 21:25 - 23:30


ha scritto:



I MEDICI - i segreti della FICTION DEI RECORD



Il ritorno della Rai alle grandi coproduzioni di una volta ha convinto il grande pubblico: la serie sui Medici, realizzata dalla Lux Vide, sta infatti registrando medie d'ascolto altissime. E stasera prosegue con due episodi ad alta tensione, che raccontano come i Medici riuscirono a tornare a Firenze dopo essere stati esiliati a Venezia.

Da non perdere. Cosa non vi dovete perdere e perché


SORRISI E CANZONI TV 44/2016 _ I consigli di SORRISI








I MEDICI su RAIplay.it le puntate precedenti 4 episodi


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genziana



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MessaggioInviato: Mar Nov 01, 2016 13:49    Oggetto: RDS.it 13/10/16 Felberbaum e Preziosi presentano - I MEDICI Rispondi citando






Sarah Felberbaum (Maddalena) e Alessandro Preziosi

(Brunelleschi) ci raccontano i loro ruoli ne "I MEDICI"

dallo studio di RDS Radio - 13/10/2016 - foto e video








          il prezioso invito per stasera alle 21:25




      01/11/ RAIUNO dalle 14:00 replica della 2^ puntata

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L'ultima modifica di genziana il Mer Nov 02, 2016 12:54, modificato 2 volte
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genziana



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MessaggioInviato: Mar Nov 01, 2016 13:50    Oggetto: I MEDICI / SORRISI CANZONI TV n. 45/2016 - 3^ punt. 01/11/16 Rispondi citando



ha scritto:









    I MEDICI ___ Questo set è una vera opera d’Arte

    guida ai magnifici luoghi tra Toscana e Lazio dove
    è stata girata la serie kolossal in onda su
    Rai Uno.


Effetti collaterali di una serie in costume suggestiva come «I Medici»? La voglia di toccare con mano tutta la «grande bellezza» che si vede nelle scene andando a visitare i luoghi meravigliosi che la fiction mostra, puntata dopo puntata. La fortuna (nostra) è infatti che «I Medici», coproduzione internazionale con ascolti record, è stata girata interamente in Italia. In alcuni casi, per esigenze di scena, si è fatto ricorso ai teatri di posa dove sono stati ricostruiti alcuni ambienti. Un esempio? La cupola del Duomo di Firenze nella fase di costruzione. Per il resto le riprese sono state realizzate in più di 30 luoghi «veri» concentrati tra Lazio e Toscana. E questo ha avuto il potere di rendere ancora più credibile la serie. «È stato di enorme aiuto poter girare nelle cittadine toscane del Cinquecento» spiega il regista Sergio Mimica-Gezzan. «Tra l’altro bisogna ricordare che palazzi che oggi sono antichi erano all’epoca della loro costruzione, per innovazione e stile, l’equivalente dei nostri grattacieli. È stato un colpo da maestro da parte dei produttori ottenere i permessi per girare in quei luoghi. E il risultato è splendido» conclude il regista. In questo servizio vi mostriamo alcuni scorci, come li abbiamo visti in tv e come appaiono al «naturale». Tra questi i più importanti si trovano a Firenze, Roma, Pistoia, Montepulciano, Pienza, Bagno Vignoni, Tivoli, Viterbo, Frascati, Bracciano, Tolfa e Caprarola. E per capire la grandiosità della serie, concludiamo con qualche cifra: 17 settimane di lavorazione, 120 attori, 2.300 comparse, 2.500 costumi. E una seconda stagione già in fase di realizzazione.

di Solange Savagnone / ©Riproduzione riservata

SORRISI E CANZONI TV 45/2016 _ sommario; pagine 24 e 25






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MessaggioInviato: Mer Nov 02, 2016 12:32    Oggetto: I MEDICI - dati di ascolto martedì 1° novembre 2016, RAI UNO Rispondi citando



I MEDICI su RAIplay.it 5° e 6° episodio della serie tv




    Alessandro Preziosi interpreta Filippo Brunelleschi





"I MEDICI" RAIUNO, martedì 1° novembre '16, dati di ascolto 6.474.000 spettatori il primo episodio 24,26% di share; 6.018.000 per il secondo, share 28,21%. La media è del 26,4% di share con 6.240.000 spettatori.


      ancora grandissimi ascolti per "I MEDICI"
      oltre i 6 milioni di spettatori
      [RAI Uff. Stampa]





    STAGIONE I "I MEDICI _ I SIGNORI DI FIRENZE"

    la 4^ ultima! puntata : in prima visione mondiale

    MARTEDì 8 NOVEMBRE - RAIUNO - 21:25 - 23:30



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genziana



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MessaggioInviato: Mer Nov 02, 2016 12:33    Oggetto: I MEDICI / SORRISI CANZONI TV n. 45/2016 - 4^ punt. 08/11/16 Rispondi citando



I MEDICI su RAIplay.it le puntate precedenti 6 episodi




ha scritto:




Da non perdere. Cosa non vi dovete perdere e perché


SORRISI E CANZONI TV 45/2016 _ I consigli di SORRISI






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genziana



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MessaggioInviato: Gio Nov 03, 2016 11:52    Oggetto: I MEDICI - fiction RAIUNO - recensione di AVANTI on line .it Rispondi citando



ha scritto:



        I MEDICI.
        Una vera e propria serie epica
        per la regia di Mimica-Gezzan.


La rivoluzione culturale ed economico-finanziaria di una famiglia nel nome della lealtà e del bene di Firenze. Con protagonista Cosimo de’ Medici.
Una serie televisiva in otto episodi su una delle famiglie più potenti d’Italia: quella de “I MEDICI”; prodotta da Rai Fiction e Lux Vide, con il sostegno di Big Light Productions. Padroni di Firenze, mirarono a costruire una Signoria incentrata sulla democrazia. Ma le insidie saranno molte. A capo di questa battaglia Cosimo de’ Medici, che nel 1434 fu eletto gonfaloniere di Firenze. Per la regia di Sergio Mimica-Gezzan, “I MEDICI” vantano un cast d’eccezione: Dustin Hoffman (nei panni del patriarca Giovanni); Richard Madden (Cosimo de’ Medici, doppiato da un valido Lino Guanciale), Stuart Martin (Lorenzo de’ Medici, doppiato da Fabio Boccanera), Annabel Scholey (Contessina de’ Bardi, doppiata da Chiara Colizzi), Alessandro Sperduti (Piero de’ Medici, figlio di Cosimo e Contessina), Valentina Bellè (Lucrezia Tornabuoni, moglie di Piero), Alessandro Preziosi (Filippo Brunelleschi), Eugenio Franceschini (Ormanno degli Albizzi), Sarah Felberbaum (Maddalena, amante di Cosimo), Miriam Leone (Bianca, lavandaia romana e prima donna di Cosimo). Martedì prossimo, 8 novembre, l’ultima puntata con gli ultimi due episodi e dal 15 novembre usciranno i DVD in edicola.

Una storia avvincente e profondamente religiosa, al cui centro c’è quella personale di Cosimo de’ Medici, protagonista assoluto. “Tutti peccatori in cerca del perdono di Dio”, è una vicenda di intrighi, tradimenti, alleanze, tranelli, insidie, sommosse, complotti, tentazioni, soprusi. Si racconta in modo struggente, a volte passionale e violento, l’ascesa di questa famiglia facoltosa. Un casato che portò lustro a Firenze e una vera e propria rivoluzione culturale in questa città, che iniziò ad accogliere alcuni degli artisti più rinomati e prestigiosi di tutti i tempi. I Medici ne vollero fare una Signoria basata sulla democrazia, in grado di competere con Venezia e con Roma, a cui si collegò fortemente. Stretto il legame con la Capitale, con la Chiesa e con il Papato. Non a caso se Roma aveva la Basilica di S. Pietro, enclave del cattolicesimo, Firenze ebbe la sua Cupola edificata proprio dal Brunelleschi: divenne la copertura della volta a crociera del Duomo di Firenze e simbolo della religiosità della famiglia de’ Medici e della lotta individuale di Cosimo de’ Medici, che combatté la sua Guerra Santa in nome della lealtà. Per affermare la sua innocenza, una volta per tutte e per sempre, dall’accusa di tradimento e di usura. Una battaglia rivoluzionaria perché ricorda quella moderna e ancora attuale contro la corruzione politica contemporanea (come il fenomeno dell’usura stesso purtroppo, sommerso ma non scomparso). Nulla di desueto, dunque. Anzi, l’avanguardia stessa sta nel fatto che lui era un uomo di mondo, libero, che gridava la libertà dell’individuo, il libero arbitrio del singolo. Per il padre Giovanni contavano solamente denaro e politica, in linea con la sete e la bramosia di potere tipica dell’epoca: perché il denaro procura potere e il potere moltiplica il denaro. Per Cosimo contava invece, al contrario, solamente il fatto che “un uomo deve poter (essere libero di) vivere la sua vita”. Per questo volle palesare il complotto e la cospirazione ai suoi danni (un po’ come accade oggi con le intercettazioni telefoniche). Chiese perdono e giustizia (anche in nome di Dio), lo avrà e lo darà; così come donerà pietà al più acerrimo dei suoi nemici, un tempo suo amico: Rinaldo degli Albizzi (interpretato da Lex Shrapnel e doppiato da Alessio Cigliano), perché a suo avviso “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Ma per lui Firenze era molto di più, era la sua famiglia, era la sua città, era la sua casa. Gli stava molto a cuore il bene del popolo e per esso fece edificare una biblioteca. Diffusione di cultura e di economia floride, tanto che sembra di sentire Lorenzo il Magnifico (figlio di Lucrezia Tornabuoni e Piero de’ Medici) con la sua corte splendente: per Cosimo l’arte doveva essere il “nuovo linguaggio” di Firenze. Finito davanti al tribunale per quello che oggi definiremmo “un processo all’intenzione”, non a caso il suo fu un caso simile a quello di Socrate, accusato anch’egli di tradimento. Come noto, il filosofo è famoso per il suo motto “conosci te stesso”, per l’idea della maieutica (l’arte del tirare fuori da dentro di noi la verità, con la dialettica e l’oratoria) e per l’esaltazione del concetto di paideia, ovvero lo spirito di cittadinanza e di appartenenza. Perché, in fondo, è questo che farà Cosimo.
Ma il suo sarà “un cammino lungo e polveroso” e “la strada stretta e tortuosa”. Per lui Firenze sarà “come una madre da cui desidera tornare”; ma da cui dovrà rimanere lontano per tutto il tempo decennale dell’esilio. Storia tormentata, pertanto, è raccontata un po’ manzonianamente (fosse altro che per il medesimo episodio della peste che invase Firenze, narrato approfonditamente da Alessandro Manzoni ne “I promessi Sposi”). La peste è vista come “la colera di Dio per i peccati dell’uomo, di cui la gente è responsabile”. Se Cosimo è definito “un tiranno, colpevole di usura, la cui conseguenza è aver sottratto i potenti alla legge di Dio, che si nasconde dietro il denaro e che cerca di comprare Dio come gli uomini”, la sua punizione più degna è l’esilio. Distante dalla “grande e forte vite” della famiglia dei Medici, di cui lui è il ramoscello da cui tutto dovrà e potrà ripartire (o almeno così sembra, anche se suo alter ego forte sarà la moglie Contessina de’ Bardi, paradossalmente una donna) come ne “Il profumo del mosto selvatico” (dopo l’incendio, che ricorda metaforicamente le fiamme dell’Inferno diabolico della corruzione appunto). La mancanza che sentirà dovrà servire per placare l’ira di Dio: “più cresce l’impunità dei Medici, maggiore sarà la collera di Dio”, è il pensiero collettivo; di una città in rivolta, di una ribellione sollevata da un popolo oppresso, impoverito e sofferente a causa della malattia. Mentre ci si muove tra presente e passato, andando a ritroso di 20 anni con flash-back sul passato di Cosimo, quest’ultimo diventa capro espiatorio, agnello sacrificale, nuovo Cristo martire e Salvatore, il Messia che risorge per annunciare il Rinascimento della città di Firenze, afflitta da una Guerra Santa fratricida che ci immerge in un contesto assolutamente dantesco. Il suo è un sacrificio personale per la città. In nome del crocifisso che porta al collo, come un frate francescano che con il suo saio annuncia il Vangelo, egli comunica la rivoluzione in atto: “il mondo sta cambiando e non solo per Firenze; ma per scrivere la storia occorre andare oltre le proprie singole ed individuali esistenze. Firenze non può tornare al passato con l’aristocrazia dei nobili e dei loro dipendenti; deve diventare una Signoria repubblicana e democratica fondata sui suoi talenti per costruire il suo futuro”. Ai piedi di quel simbolo religioso, che è la Cupola del Duomo. Per questo Cosimo è disposto a non mettere i suoi desideri davanti al bene della famiglia e della città, ma a lottare per affermare la nuova immagine di Firenze. Uno scenario apocalittico, evangelico che sa di Annunciazione quasi. Eppure così storico. Forte il rimando alla Guerra tra Guelfi e Ghibellini dell’epoca di Dante, alla sua “Divina Commedia” che fu il suo esilio, costretto come Cosimo a lasciare la sua città. Come il famoso e nobile letterato, anch’egli vive la sua Odissea. Il tono è epico come quello del poema di Omero. Cosimo è il nuovo Ulisse che compie la sua Odissea appunto per tornare a casa, alla sua Itaca (Firenze) come un neo Ulisse. Il richiamo è esplicito anche all’epocale (reale e leggendaria al contempo) Guerra di Troia tra Sparta e Atene. Qui emblematica è la figura di Maddalena (interpretata da Sarah Felberbaum). Definita “bella come Elena di Troia, attirerà l’ira e la colera della gelosa Contessina de’ Bardi”, dice Piero de’ Medici: e, come la Penelope di Ulisse, la vediamo intenta a tessere la tela, come faceva la moglie del re di Itaca (che la tesseva di giorno e la disfaceva di sera per resistere all’insistente richiesta dei Proci). Il cammino “lungo e polveroso” e periglioso, ricorda quello dei primi versi della “Divina Commedia”: “nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la dritta via era smarrita di Dante”; e si potrebbe continuare col resto della strofa dei versi 1-12 del Canto dell’Inferno, vera summa della storia di Cosimo de’ Medici: “Ahi quanto a dir qual era è cosa dura, esta selva selvaggia e aspra e forte, che nel pensier rinova la paura! Tant’è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai, dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte. Io non so ben ridir com’i’ v’intrai, tant’era pien di sonno a quel punto che la verace via abbandonai”. Ma questi non sono l’unico richiamo metaforico del personaggio di Maddalena.
Come noto, Maria Maddalena, detta anche Maria di Magdala, è stata, secondo il Nuovo Testamento (ma la sua figura viene descritta sia nel Nuovo Testamento sia nei Vangeli apocrifi), un’importante seguace di Gesù; è venerata come santa dalla Chiesa cattolica e si celebra la sua festa il 22 luglio. Considerata appunto una delle più importanti e devote discepole di Gesù, fu tra le poche a poter assistere alla Crocifissione e, secondo alcuni Vangeli, divenne la prima testimone oculare e la prima annunciatrice dell’avvenuta Resurrezione. Ovvero, per associazione, il Rinascimento fiorentino.
Schiava usata per spiare Cosimo de’ Medici, rappresenta la visione dell’immaginario collettivo dell’epoca della donna oggetto, usata dall’uomo che la possiede, che ne è il padrone e di cui ne dispone la vita; a tale proposito, per contrasto, Cosimo de’ Medici dirà: “chi siamo noi per avere il diritto di toglierli la vita?”, rivolto a Rinaldo degli Albizzi. Alle sue dipendenze non ha diritti né riconoscimenti. Viene data a Cosimo in dono dal Doge, come un bottino di guerra da spartirsi e contendersi volendo, da difendere solo se simbolo di forza, ricchezza, potere, prestigio o se utile per scovare qualche segreto sul nemico. In contrasto con l’intraprendenza femminile delle figure di donne della famiglia de I Medici, come Contessina de’ Bardi ad esempio (anche se rea, a suo avviso, di avergli slavato la vita, o meglio di averlo cacciato da Firenze in pieno subbuglio). Tenace (e un po’ spregiudicata, perfettamente alla pari di Cosimo, che affronta a testa alta senza intimorirsi o assoggettarsi), ella prende in mano le redini della situazione durante l’assenza di Cosimo, durante la quale –dirà- sarà “impegnata a portare avanti la casa e i nostri affari”. Sono donne di mondo (mondane) che hanno imparato a vivere in società e a divertirsi come Lucrezia Tornabuoni (Valentina Bellè): “quello è il nostro mondo e dobbiamo abituare a starci anche se non ci piace”. Un mondo corrotto in cui occorre vendersi per avere favori. Tra l’altro anche il nome Lucrezia non è casuale: fu la figlia di Spurio Lucrezio Tricipitino e moglie di Collatino, è una figura mitica della storia di Roma legata alla cacciata dalla città dell’ultimo re Tarquinio il Superbo. Una Lucrezia importante a Firenze come nella Capitale di nuovo; pertanto, dunque, c’è ancora una volta il binomio inscindibile Roma-Firenze.
Tutto ciò fa de “I Medici” una fiction religiosa, ma una serie che ha un tono anche profondamente drammatico. Un po’ come quello de “La Dama Velata”. In questo aiuta molto l’evidente riferimento a Lino Guanciale, che doppia Richard Madden (che interpreta Cosimo De’ Medici), e che nell’altra fiction recitò come protagonista con Miriam Leone, qui presente come Bianca, prima donna di Cosimo. Un pathos, una suspense, un senso di sospensione dato dall’intrigo che nasce dal continuo essere divisi tra senso di dovere e di giustizia, di lealtà, di servizio alla città di Firenze e le continue tentazioni oscure che nasconde l’universo della corte, trappola e minaccia per la gloria e il prestigio della città, quanto per il buon nome del casato, quanto per la fama, la dignità, il rispetto, l’onore dei singoli membri della famiglia. Questo, probabilmente, il fascino secolare che avvolge il nucleo de I Medici da sempre. E che persiste tuttora. Non per nulla, dal 1434 fino al 1737, dettero i natali a tre papi (Leone X, Clemente VII, Leone XI[4]) e due sovrane di Francia (Caterina e Maria de’ Medici). Divenendo, così, una delle più note famiglie d’Europa, e protagonista a pieno regime della storia d’Italia dal XV al XVIII secolo.



Barbara Conti, 2 novembre 2016; pubblicato via AVANTIonline.it






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MessaggioInviato: Ven Nov 04, 2016 05:13    Oggetto: Rispondi citando


Alessandro, mi piace il tuo occhiali scuri blu. essi sono così voi Wink

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MessaggioInviato: Sab Nov 05, 2016 14:43    Oggetto: I MEDICI - fiction RAIUNO - recensione di ARTspecialDAY.com Rispondi citando



ha scritto:



I MEDICI: un ottimo lavoro di servizio pubblico



Lo scorso 18 ottobre Rai 1 ha trasmesso in prime time la prima puntata di quello che oso definire un eccellente lavoro di servizio pubblico, I MEDICI, la serie televisiva anglo-italiana dedicata a una delle più potenti famiglie italiane che dominarono Firenze in quello che Jacques Le Goff ha definito lungo Medioevo, dal sec. XV fino al sec. XVIII. Il cast si contraddistingue per la presenza di Dustin Hoffman, nel ruolo di un ottimo Giovanni de’ Medici, Richard Madden (noto al pubblico televisivo per la sua partecipazione al Trono di Spade nella parte di Robb Stark) e Lex Shrapnel (figlio dell’attore britannico John e nipote della celebre Deborah Kerr) nella parte del perfido Rinaldo degli Albizzi.

Da Toscano sono rimasto piacevolmente sorpreso per il modo in cui la produzione ha affrontato la vita e le vicende di una delle più potenti famiglie italiane di sempre: accanto agli intrighi politici e finanziari, non manca un significativo e importante approfondimento psicologico dei personaggi, soprattutto nelle figure di Giovanni de’ Medici e di Contessina de’ Bardi, sposi soltanto per interesse e opportunismo. Tale studio dell’anima diventa significativo nella seconda puntata, quando Contessina scopre che il marito è in realtà innamorato di un’altra, Bianca, interpretata da Miriam Leone.

Da un punto di vista economico-politico la rivalità più evidente è quella che contrappone Giovanni a Rinaldo degli Albizzi: il loro rapporto sembra adombrare la hobbesiana guerra di tutti contro tutti, dove ogni mossa è valida pur di ottenere il potere e governare in modo dispotico la città. È opportuno ricordare che i Medici non erano nobili di nascita, ma umili carbonai del Mugello, che avevano fatto fortuna e spodestato dal governo di Firenze i nobili di vecchio lignaggio, come gli Albizzi. La dialettica tra nobiltà di sangue e arrampicatori sociali ricorre frequentemente nella serie, evidenziata in modo particolare dallo stesso Rinaldo, che si trova a essere suddito di parvenu. Si assommano a Rinaldo anche altre caratteristiche: egli è infatti il capopopolo demagogo e populista, non distante da certi nostri politici, che si scaglia contro i Medici pur di ottenere il governo della città

Un altro personaggio che merita, a mio giudizio, una particolare menzione è quello di Filippo Brunelleschi, magistralmente interpretato da Alessandro Preziosi. Egli sembra anticipare lo spirito antropocentrico e individualista tipico del Rinascimento, carico anche di una certa hybris, nel momento in cui propone di costruire in modo innovativo la cupola del Duomo di Firenze. Brunelleschi sembra quasi incarnare l’archetipo del personaggio faustiano, in un’età ancora fortemente teocentrica.

Tutto è perfetto? Ovviamente no: la seconda puntata ci presenta una Contessina che viola le norme misogine dell’epoca e, in modo anche inaspettato, entra a cavallo a Palazzo Vecchio pur di far valere le ragioni del marito, di fronte a un attonito Bernardo Guadagni e a un disgustato Albizzi. Tutto ciò non sarebbe mai potuto accadere, ma ciò non toglie che la Rai, dopo anni di improponibili e impresentabili serie TV, fa del valido servizio pubblico, dando contezza al telespettatore (con qualche licenza) di una delle più importanti famiglie italiane. E da loro conterraneo non posso che esserne fiero.


Andrea Di Carlo
per MIfacciodiCultura, 04/11/16; pubblicato via
ARTspecialday.com






Stag. I ultimi episodi: "Purgatorio" e "Epifania"






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MessaggioInviato: Sab Nov 05, 2016 14:45    Oggetto: 26/11/16 Toni Ciaramella - INTERPLAY, reading con Pieranunzi Rispondi citando








        sabato 26 novembre 2016, ore 21:00

        auditorium della Casa del JAZZ ROMA

        tratto dal romanzo di Toni Ciaramella:

          "INTERPLAY" concerto reading

          con ALESSANDRO PREZIOSI e

          Enrico Pieranunzi al pianoforte





    Enrico Pieranunzi e la musica di Bill Evans ci accompagnano alla scoperta di "Interplay"
    l'ultimo romanzo di Ciaramella. Non un caso la presenza di Pieranunzi con le musiche
    del geniale jazzista americano
    dal momento che si chiama proprio Enrico il personaggio
    chiave del romanzo e, come Enrico Pieranunzi, quando suona sembra di sentire Bill
    Evans
    . Sul palco a farci da guida in questo viaggio musicale nel romanzo di Ciaramella,
    l'autore e Alessandro Preziosi che darà vita ad alcuni passi del romanzo con la sua
    inconfondibile voce. Un concerto reading dove musica e parole si fondono in uno
    spettacolo non convenzionale. Produzione originale: Jando Music per la Casa del Jazz.




Non l'aveva mai raccontato a nessuno. Soltanto lui e il suo piano. Quasi sempre pianosolo. Di necessità.
Un dialogo intimo. Un flusso di coscienza fatto di suoni intensi e melanconici.
Gli inizi sono lontani, suggeriti dalle musiche di Lelio Luttazzi. Poi l'incontro col jazz di Bill Evans. "Waltz
for Debbie" e "Sunday at the Village Vanguard" gl'invadono la vita e tracimano nei sogni. Si avvia così
sulla strada del successo.

Col tempo, il passato sembra essersi dissolto nelle musiche che suona in giro per il mondo.
Incredibilmente, in un assolato pomeriggio parigino, quello che ha sempre taciuto irrompe prepotente
sulla scena. È il 4 ottobre 1997, il giorno dell'inaugurazione della mostra di Christian. Nella festosa
atmosfera del vernissage, si materializza il fantasma di K ed Enrico cede. Si vede costretto a cedere.
Durante la lunga notte che segue, ascolto una sofferta confessione che mette in moto la storia che,
a quasi vent'anni di distanza, mi accingo a raccontare. Io sono qui che scrivo ed Enrico, ultraottantenne
come me, continua a suonare. Sembra di sentire Bill Evans. Sempre più.



Toni Ciaramella, romano, studi classici, economista e imprenditore, una vita di storie e luoghi, scrive da sempre e oggi presenta la sua sesta opera dopo "Non è vero che le nuvole", "Sillabando-Un diario dismesso", terzo premio alla XXVIII edizione del Premio Letterario Cava de' Tirreni, "Storia di Uno", "La ragione delle cose" e "Il padre di Luca", premiato con targa alla XXXIII edizione del Premio Letterario Cava de’ Tirreni.



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genziana



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MessaggioInviato: Sab Nov 05, 2016 14:46    Oggetto: L'AMORE RUBATO 2016 - un film CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE Rispondi citando






corto L’AMORE RUBATO adattamento, sceneggiatura e regia: Irish Braschi

scritto con Giancarlo De Cataldo, liberamente ispirato al libro di D. Maraini

Film di Interesse Culturale Nazionale
sostenuto dal Ministero dei Beni Culturali e del Turismo-Direzione Cinema

Produzione ::: Maite Carpio Bulgari [ANTHOS Produzioni] con RAI Cinema



Cast del film: sono interpreti di un episodio Stefania Rocca e Alessandro Preziosi.


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L'ultima modifica di genziana il Dom Nov 06, 2016 00:03, modificato 1 volta
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genziana



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MessaggioInviato: Sab Nov 05, 2016 22:59    Oggetto: L'AMORE RUBATO: intervista con PREZIOSI interprete del corto Rispondi citando







#lamorenonsiruba introduce il cortometraggio L'AMORE RUBATO

si tratta di un’iniziativa di sensibilizzazione sociale contro la violenza di genere supportata da una narrazione cinematografica, indetta in occasione della GIORNATA Internazionale CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE (25 novembre '16) Anthos Produzioni e Rai Cinema, in collaborazione con BCC e Gecom, presentano "L'Amore Rubato".

IL FILM è il principio di un racconto corale sulla violenza di genere;
sarà nei cinema italiani solo martedì 29 e mercoledì 30 novembre.






Gli attori che ne sono gli interpreti, presentano personaggi e trame degli episodi narrati, contemporaneamente sostenendo l'iniziativa sul tema civile con spot ed interviste: tra questi Alessandro Preziosi






commenti e rassegna stampa: topic Scusate il ritardo di ALESSANDRO


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