ContoCorrente  Eventi  Shopping
Home Page Personal Curriculum Photo Gallery


 FAQFAQ   CercaCerca   Lista utentiLista utenti   GruppiGruppi   RegistratiRegistrati 
 ProfiloProfilo   Messaggi privatiMessaggi privati   Log inLog in 

Tutto quello che dicono i giornali dal… 16 novembre 2016
Vai a Precedente  1, 2, 3 ... 48, 49, 50 ... 59, 60, 61  Successivo
 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Archivio messaggi
Precedente :: Successivo  
Autore Messaggio
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37286

MessaggioInviato: Lun Mar 05, 2018 20:16    Oggetto: VINCENT VAN GOGH L'odore assordante del bianco, 1° TOUR 2018 Rispondi citando




_ KHORA.teatro con TSA - Teatro Stabile d'Abruzzo

presentano



ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi




testo vincitore del Premio Tondelli Riccione Teatro 2005



scene|costumi Marta Crisolini Malatesta; disegno luci
Valerio Tiberi, Andrea Burgaretta; musiche Giacomo
Vezzani
; supervisione artistica di Alessandro Preziosi









      6 marzoSULMONA (AQ), Teatro Com.le Maria CANIGLIA
      . ACS Abruzzo Circuito Spettacolo


      dal 7 all'8 marzo - TERAMO, Teatro Comunale
      . ACS Abruzzo Circuito Spettacolo

      a Teramo è valida la promozione APP Abruzzo dal Vivo:
      scaricandola gratuitamente sul telefonino (info: 0861246773)
      e mostrandola in botteghino si ottiene uno sconto sui biglietti







        dal 9 all'11 marzo - BOLOGNA - Teatro DUSE



a BOLOGNA - dal 9 all'11 marzo 2018 - ci accoglierà nel foyer del TEATRO DUSE un

Desk Benefico dell'Associazione ADRICESTA ONLUS per promuovere e raccogliere

sostegno al fine di realizzare Progetti Nazionali in aiuto dei BAMBINI Ospedalizzati


l'artista Alessandro Preziosi è dal 2004 testimonial ufficiale promotore per ADRICESTA








aggiornamenti, foto, interviste, rassegna stampa selezionata da


Alessandro Preziosi official Forum lieto 2018 con noi!

ADRICESTA Onlus seguirà il Tour con Eventi Benefici




_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37286

MessaggioInviato: Lun Mar 05, 2018 20:22    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Caniglia di SULMONA 06/03/18, intervista Rispondi citando








VINCENT VAN GOGH- L'odore assordante del bianco

6 marzo 2018 Teatro "Maria Caniglia" SULMONA AQ

ACS ABRUZZO Circuito Spettacolo: Abruzzo dal vivo








    intervista di Barbara Passerini incontri sulla scena

    collaborazione tecnica: Maria Carannante; rubrica

    su RETE8 Sport Gradinata 18:00 sabato 10/03/18






    rassegna stampa selezionata e approfondita sullo spettacolo;

    tournée e recensioni; cast e creativi; foto e commenti al LINK



_________________


L'ultima modifica di genziana il Gio Mar 08, 2018 19:59, modificato 1 volta
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37286

MessaggioInviato: Mer Mar 07, 2018 13:03    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Caniglia di SULMONA 06/03/18, recensione Rispondi citando








VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

6 marzo 2018 Teatro "Maria Caniglia" SULMONA AQ

ACS ABRUZZO Circuito Spettacolo - recensione 6/3/





ha scritto:




        Preziosi e Van Gogh in Abruzzo,

        - la crudeltà artistica della follia.



SULMONA. Un teatro che sia in tutto e per tutto azione. Scomodare Antonin Artaud per parlare di uno spettacolo potrebbe essere irriverente. Ma uno tra i più grandi drammaturghi e maestri del teatro contemporaneo, questa volta può essere tirato in ballo per “VINCENT VAN GOGH. L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO” (produzione KHORA.teatro in coproduzione con il TSA), scritto da Stefano Massini, probabilmente il massimo autore contemporaneo, e interpretato da un inedito Alessandro Preziosi che ieri sera ha debuttato con la sua tournée in Abruzzo nello splendido scenario del Teatro Caniglia di Sulmona. Lo spettacolo verrà replicato oggi (ore 21) e domani (17) al Teatro di Teramo, mentre sarà all’Aquila il 13 e 14 marzo al ridotto del Teatro e infine il 14 e 15 aprile al teatro Marrucino di Chieti.

Al Caniglia (praticamente esaurito), alla presenza del Sindaco Annamaria Casini e della Presidente del Consiglio comunale Katia Di Marzio, è andato in scena, per la regia rigorosa di Alessandro Maggi, uno spettacolo sconvolgente, reduce, tra gli altri, da altrettanti sold-out all’Eliseo di Roma e alla Pergola di Firenze. Uno spettacolo, tra i tanti per le grandi città, scelto per l’ACS da Federico Fiorenza, imprenditore e fine conoscitore di teatro e di tutto ciò che gravita attorno a questo settore, grazie alla sua esperienza ultradecennale nelle maggiori istituzioni culturali, tra cui il Teatro Stabile d’Abruzzo.

Preziosi, nelle vesti di Vincent Van Gogh, affronta per la prima volta da protagonista assoluto un testo difficile e particolarmente poetico, ma vince comunque la sua battaglia da trionfatore. Grazie anche agli altri cinque attori: Massimo Nicolini (il fratello Theo); Francesco Biscione (il dottor Peyron); Roberto Manzi (il dottor Vernon Lazàre), Alessio Genchi e Vincenzo Zampa (i due infermieri).

SINOSSI. La storia è presto detta: lo spettacolo racconta gli ultimi giorni di vita del grande artista Vincent Van Gogh all’interno delle mura del manicomio di Saint Paul. Le allucinazioni lo inducono a un dialogo, forse immaginario, con il fratello Theo. Da questo dialogo emerge il carattere dell’artista dei girasoli, dell’uomo che dipingeva la realtà perché mosso da un’inspiegabile forza motrice dell’universo; del suo forte amore per il giallo cromo, a base di cromato di piombo, la sua firma.

IL TEATRO CHE URLA. Preziosi mai come questa volta fa urlare il suo corpo. Dalla cima dei capelli fino agli alluci (impressionante il tic del piede, avulso dal resto). Rannicchiato, ingobbito, allucinato, ipercinetico, claudicante. Ogni parte del suo corpo è finalizzata all’azione sinergica con la parola, le luci, la scenografia, il suono, la musica e gli altri attori (su tutti un delizioso Biscione, gli infermieri laidi e viscidi Zampa e Genchi “Gatto e la Volpe” e un “bipolare” Manzi veramente super).

IL TRAINING. Uno spettacolo che prevede una preparazione accurata (alla quale abbiamo avuto l’onore e la fortuna di assistere) caratterizzata da un training fisico che ricorda la biomeccanica teatrale del grande teorico russo Mejerchol'd che pretende «un corpo disponibile e un cervello agile». Preziosi, non certo abituato a questo tipo di prove, ha imparato bene la lezione e in Van Gogh il suo corpo parla e si esprime collegato con un cervello che porta linfa nel sangue, nei muscoli e nell’anima. La sua è un’interpretazione “Flesh & Blood”, crudele, che colpisce al cuore lo spettatore, anche quello non abituato a vedere Preziosi in simili contesti. E questo è il maggior successo dello spettacolo. Un teatro non elitario, difficile, arduo, ma che colpisce e emoziona chiunque. Uno spettacolo fatto di bianco, nel senso di assenza, privazione, silenzio e solitudine, come voleva il maestro Carmelo Bene, nel senso di “togliere” dalla scena, per estrazione. Solo la voce del protagonista, particolarmente curata in parte nella sua atonia o nella sua rabbia; solo il viso e gli occhi con le sue espressioni sincopate; solo il corpo che fende l’aria e la bellissima e curatissima scena di Marta Crisolini Malatesta (tre pareti bianche con il rilievo del quadro del Campo di grano con corvi, un pavimento bianco sporco e una pianta dai fiori bianchi) con movimenti lenti, mai casuali, ma estremamente dinamici nell’espressione e nell’azione corporea (ed ecco Artaud, Craig, Decroux e Mejerchol'd…).

IL TEATRO "CRUDELE". Quasi un’ora e mezza (atto unico) di ipnosi, di visioni, di sogni, di echi, di voci, di rumori, di immaginazioni, di follie, che squarcia il cervello e il cuore. Fino al tanto agognato e adorato giallo di una rinascita o di un altro sogno (un rimando a Film Blu di Kieslowski?) che permette finalmente di urlare al mondo (ecco l’odore del silenzio e assordante come un quadro di Munch) il potere dell’arte e la sua follia matta e disperatissima.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Antonio Di Muzio, 7 Marzo 2018; via ILMESSAGGERO.it/Abruzzo








    rassegna stampa selezionata e approfondita sullo spettacolo;

    tournée e recensioni; cast e creativi; foto e commenti al LINK



_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37286

MessaggioInviato: Mer Mar 07, 2018 13:27    Oggetto: VINCENT VAN GOGH 2018 - ACS Abruzzo 07-08/03 Comunale TERAMO Rispondi citando








ALESSANDRO PREZIOSI sul ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco









ACS ABRUZZO Circuito Spettacolo: Abruzzo dal vivo

- 7 e 8 marzo 2018 - Teatro Comunale di TERAMO -








    rassegna stampa selezionata e approfondita sullo spettacolo;

    tournée e recensioni; cast e creativi; foto e commenti al LINK



_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37286

MessaggioInviato: Sab Mar 10, 2018 01:50    Oggetto: VINCENT VAN GOGH L'odore assordante del bianco, TOUR 2018-19 Rispondi citando




ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco



secondo TOUR TEATRALE 2018-2019 KHORA.Teatro



dal 10 al 13 gennaio 2019PESARO Teatro Rossini
. AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali
. Comune di Pesaro - Regione Marche e MiBACT





ha scritto:




10-13/01/19 giungerà a Pesaro il VINCENT VAN GOGH di Alessandro Preziosi, teatrante serio e poderoso che affronta una sfida interessante che parte dalla drammaturgia contemporanea che ha reso grande Stefano Massini.

estratto dall'articolo di Elisabetta Marsigli © RIPRODUZIONE RISERVATA

CORRIERE ADRIATICO ediz. Nazionale - SONAR - pag. 21 - 09/03/18








    CALENDARIO aggiornato del VINCENT VAN GOGH in TOUR


    tournée e recensioni; cast e creativi; foto e commenti al link:




_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37286

MessaggioInviato: Sab Mar 10, 2018 02:07    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro DUSE - 09-10-11/03/2018 - BOLOGNA Rispondi citando




la rassegna stampa selezionata del Forum ufficiale di


ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi


dal 9 all'11 marzo 2018 _ BOLOGNA, TEATRO DUSE





ha scritto:


LA REPUBBLICA ed. BOLOGNA: Giorno e Notte pag. XVII 09/03/18







a BOLOGNA - dal 9 all'11 marzo 2018 - ci accoglierà nel foyer del TEATRO DUSE un

Desk Benefico dell'Associazione ADRICESTA ONLUS per promuovere e raccogliere

sostegno al fine di realizzare Progetti Nazionali in aiuto dei BAMBINI Ospedalizzati


l'artista Alessandro Preziosi è dal 2004 testimonial ufficiale promotore per ADRICESTA








    tournée e recensioni; cast e creativi; foto e commenti al LINK



_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37286

MessaggioInviato: Sab Mar 10, 2018 02:31    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro DUSE - 09-10-11/03/2018 - BOLOGNA Rispondi citando




_ KHORA.teatro con TSA - Teatro Stabile d'Abruzzo

presentano



ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

dal 9 all'11 marzo 2018 _ BOLOGNA, TEATRO DUSE










ha scritto:




    - - Intervista a ALESSANDRO PREZIOSI -

    - Preziosi-Van Gogh «L’odore del bianco»



Una scenografia imponente, cementificata, bianca, claustrofobica. È la prigione del corpo (o forse soltanto della mente) in cui Vincent Van Gogh è costretto a inseguire l'idea ormai perduta del colore. Si muove sul binario del thriller psicologico lo spettacolo dedicato al pittore in scena da stasera a domenica al Duse. Scritto da Stefano Massini e interpretato da Alessandro Preziosi, VINCENT VAN GOGH – L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO affronta dunque il tema della creatività artistica.

Preziosi cosa racconta esattamente lo spettacolo?
«È una full immersion nella mente di Van Gogh. La vicenda, datata 1889, è ambientata nel manicomio di Saint Rémy de Provence dove è rinchiuso. Lui si trova lì, incapace di percepire i colori, di leggere e di scrivere. Affiorano nel suo inconscio l'infanzia, il rapporto con il fratello, la pittura dei colleghi, le città dove ha vissuto.
Ci si interroga su quale percorso può fare un artista che si trova in assenza di percezione
».

Il testo è del drammaturgo italiano più rappresentato del momento. Perché Massini ha tanta fortuna?
«Perché ha un grande senso del contemporaneo».

Teatro, cinema, tv: l'attore si deve muovere senza barriere?
«Un attore non può essere etichettato».

Ma lei cosa preferisce?
«Lavorare con persone brave, al di là dei contesti».

La sua esperienza a Sanremo in compagnia di Ornella Vanoni?
«Mi ha dato una sensazione di grande libertà. Non era facile stare sul palco con una grande artista così poco prevedibile ma tutto è andato molto bene».

La disturba che qualcuno ancora la ricolleghi al conte Fabrizio di “Elisa di Rivombrosa”?
«Grazie a quella fiction, sono arrivati nel tempo altri lavori importanti. Mi piace che molti dei bambini che seguivano quelle puntate adesso siano diventati parte del mio pubblico teatrale».



Tre serate imperdibili in questo weekend per i cultori della scena.


Claudio Cumani, 09/03/18 RIPRODUZIONE RISERVATA www.ilrestodelcarlino.it


QN il RESTO del CARLINO ed. Bologna Spettacoli Cultura/Società 53








    rassegna stampa selezionata e approfondita sullo spettacolo;

    tournée e recensioni; cast e creativi; foto e commenti al LINK



_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37286

MessaggioInviato: Sab Mar 10, 2018 03:16    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro DUSE - 09-10-11/03/2018 - BOLOGNA Rispondi citando




dal 9 all'11 marzo 2018 _ BOLOGNA, TEATRO DUSE

ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco





a BOLOGNA - dal 9 all'11 marzo 2018 - ci accoglierà nel foyer del TEATRO DUSE un

Desk Benefico dell'Associazione ADRICESTA ONLUS per promuovere e raccogliere

sostegno al fine di realizzare Progetti Nazionali in aiuto dei BAMBINI Ospedalizzati


l'artista Alessandro Preziosi è dal 2004 testimonial ufficiale promotore per ADRICESTA






ha scritto:



    «IO, VAN GOGH» ALESSANDRO PREZIOSI





fino a domenica l’attore veste i panni del «pittore dei girasoli» in uno spettacolo scritto da Stefano Massini (Premio Tondelli). La scena è uno spazio bianco, il manicomio in cui l’artista venne rinchiuso Mostriamo la crudeltà, lo strazio e la ferocia per poter arrivare al colore



«Il colore qui bisogna guadagnarselo». Alessandro Preziosi, da stasera a domenica protagonista al Teatro Duse di VINCENT VAN GOGHL’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO (stasera e domani alle 21, domenica alle 16, info 051/231836), recita avvolto da una camicia di forza bianca e tutto intorno è dominato da un bianco spettrale.

Siamo nel 1889, dentro le mura del manicomio di Saint Paul, dove Van Gogh è rinchiuso, e l’intenso testo di Stefano Massini (Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005) messo in scena da Alessandro Maggi, in cui l’attore napoletano veste i panni del grande pittore olandese, ci porta alle ultime pagine della vita dell’«artista dei girasoli». Il contrasto, lo spaesamento e il senso di claustrofobia solo a pensare in che condizione potesse vivere un artista pazzo d’amore per il giallo cromo, è un colpo all’occhio e al cuore.

Alessandro Preziosi, che veste ha, in questo lavoro, il colore?
«Ha la veste delle emozioni. Si sudano sette camicie per far arrivare l’interprete a vedere e toccare il colore. Il testo, molto potente, ne mostra lo strazio, la ferocia, la crudeltà».

Quanto ha influito Artaud e il suo lavoro sul pittore?
«Certo, il suo Van Gogh “Il suicidato della società” e le molte elucubrazioni ci hanno condizionato facendoci riflettere sulla figura di Van Gogh come castrata in una follia presunta o non presunta, molto reale».

Per lei fu follia presunta o reale?
«Ho sempre ritenuto che la sua follia sia legata a una profonda moralità rispetto all’arte e a ciò che si prefigge di realizzare. Una follia che nasce da una consapevolezza».

Questo testo è stato definito un thriller psicologico. È d’accordo?
«Lo è nel senso che ciò che appare al pittore a volte risulta incredibilmente vero e a volte no. Come in un sogno, non sai quando inizia e quando finisce. Una volta uno spettatore mi ha detto è un thriller emotivo dove verrebbe da salire sul palco e dire: non preoccuparti, ti aiuto io ad uscire. È così, anche a me sembra di averlo vissuto così».

Cosa ha aggiunto al suo mestiere di attore recitare Van Gogh in questo allestimento?
«Mi ha reso meno ipocrita. Negli ultimi anni ho fatto tante cose, forse troppe, in modo trasversale: teatro, televisione, cinema, convegni, letture… Il mio lavoro è una sorta di evangelizzazione del pubblico che permette di migliorare la qualità della vita, e non è un modo retorico per dire che la cultura in questo Paese è importante. Quando approfondisci l’arte ti rendi conto che essa può anche dirimere alcuni problemi perché suggerisce un altro punto di vista delle cose».

Come si sente invece lei, personalmente, dopo avere affrontato Van Gogh?
«Ogni cosa che faccio cerco di farla praticando l’arte, ma in questo caso, attraverso Van Gogh ho imparato a meditare».




CORRIERE di BOLOGNA Paola Gabrielli, Tempo libero p. 14 09/03/18








    rassegna stampa selezionata e approfondita sullo spettacolo;

    tournée e recensioni; cast e creativi; foto e commenti al LINK



_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37286

MessaggioInviato: Sab Mar 10, 2018 03:33    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro DUSE - 09-10-11/03/2018 - BOLOGNA Rispondi citando




rassegna stampa selezionata dal Forum ufficiale di


ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi








dal 9 all'11 marzo 2018 ☆ BOLOGNA - TEATRO DUSE







A BOLOGNA - dal 9 all'11 marzo 2018 - ci accoglie - nel foyer del TEATRO DUSE un

Desk Benefico dell'Associazione ADRICESTA ONLUS per promuovere e raccogliere

sostegno al fine di realizzare Progetti Nazionali in aiuto dei BAMBINI Ospedalizzati


l'artista Alessandro Preziosi è dal 2004 testimonial ufficiale promotore per ADRICESTA







_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37286

MessaggioInviato: Lun Mar 12, 2018 19:54    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro DUSE - 09-10-11/03/2018 - BOLOGNA Rispondi citando




ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

dal 9 all'11 marzo 2018 _ BOLOGNA, TEATRO DUSE








    tournée e recensioni; cast e creativi; foto e commenti al LINK




aggiornamenti, foto, interviste, rassegna stampa selezionata da


Alessandro Preziosi official Forum lieto 2018 con voi!

ADRICESTA Onlus seguirà il Tour con Eventi Benefici




_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37286

MessaggioInviato: Lun Mar 12, 2018 19:54    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro DUSE 09/03/18 BOLOGNA, recensione Rispondi citando





VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi

recensione del 9 marzo 2018 / al Duse di BOLOGNA





ha scritto:




VAN GOGH. l'ODORE ASSORDANTE del BIANCO

La follia di Vincent Van Gogh, secondo MASSINI








Con ”VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco" il drammaturgo e scrittore Stefano Massini – vincitore del Premio Tondelli 2005 – scava con lucidità nei meandri della pazzia per dare voce alla sofferenza e al dramma al tormento di chi è in bilico tra lucidità e follia.
Protagonista dello spettacolo è il noto pittore Vincent Van Gogh – interpretato da Alessandro Preziosi – dichiarato “socialmente placido” e degente presso l’ospedale psichiatrico di Saint-Paul de Manson nel 1889 in seguito all’incidente del taglio dell’orecchio.

Scrittura chiara e incisiva

La scena – curata da Marta Crisolini Malatesta – è ambientata in bunker obliquo di cemento che riflette il bianco assordante e si alterna alla penombra e al giallo caldo della luce. L’attenzione dello spettatore è sempre focalizzata sul tormento dell’artista, sin dai primi dialoghi con il fratello Theo (Massimo Nicolini) e in quelli successivi con il medico Peyron (Francesco Biscione), grazie a un’interpretazione rigorosa e a un testo chiaro e immediato che trasmette con sottile profondità il dramma della malattia mentale.
Ogni frase pronunciata in scena diventa un bisturi che taglia e penetra con lucidità nel disagio e s’imprime nella mente degli spettatori come poesia della vita e del dolore. Infatti, il regista Alessandro Maggi afferma che “La messinscena ha l’obiettivo di riuscire a rappresentare sul palcoscenico il labile confine tra verità e finzione, tra follia e sanità, tra realtà e sogno, ponendo interrogativi sulla genesi e il ruolo dell’arte e sulla dimensione della libertà individuale”.

Arte e follia tra il bianco e il silenzio

Il bianco assorda perché è il colore dell’assoluto, della totalità che raccoglie in sé tutte le altre cromie. Rarefatto, puro e luminoso si contrappone al giallo che appare in scena come il colore caldo della luce al tramonto, diverso dal giallo acido – caro a Van Gogh – con cui esprime la forza tragica del suo malessere. Nell’opera di Massini a trentasei anni il pittore olandese attraversa questa una profonda crisi con una lucidità analitica che dà fisicità all’ineffabile stato di insania mentale. Come quel filo che si spezzò quando imparò per la prima volta a leggere, così oltrepassata la soglia della follia non può più evitare di cadere in quel vuoto.
Il dialogo finale tra Van Gogh e il medico alza la tragicità della condizione del pittore, ma al contempo libera la sua vena creativa attraverso le parole; i suoi quadri ci appaiono all’improvviso dinamici e vitali, lì dove risiede il vero potere dell’arte a cui il teatro dà voce.



scritto da Daniela Camarda, 12 marzo 2018; pubblicato via .TEATRO.IT






    CALENDARIO aggiornato del VINCENT VAN GOGH in TOUR


    tournée e recensioni; cast e creativi; foto e commenti al link:




_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37286

MessaggioInviato: Mar Mar 13, 2018 18:51    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro DUSE 11/03/18 BOLOGNA, recensione Rispondi citando




VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi

recensione del 10 marzo 2018 al Duse di BOLOGNA





ha scritto:




    .VINCENT VAN GOGH -
    .L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO



Le indagini psicologiche passano anche attraverso il teatro, dove l’interpretazione di caratteri complessi è interessante e non facile. La mente umana è un folto bosco, rifugiarsi in essa può voler dire perdersi. Tuttavia gli attori si orientano con una bussola, possono esplorare questo bosco intricato, decidere di sprofondare nella coscienza di un personaggio. Rappresentarne istinti, sensazioni, volontà, desideri, per poi tornare da dove sono venuti con una consapevolezza maggiore, perché la nostra mente è talmente fitta di caratteri, che ogni personaggio esplorato in realtà ci appartiene. Erano questi forse i caratteri di cui parlava Van Gogh, quelli che riconosceva nelle lettere dell’alfabeto, segni scuri sulla pagina bianca come moscerini annegati nel latte? Pensieri o semplicemente neuroni. Nessuno conosce il bosco che ha dentro, gli attori possono contemplarlo, sebbene non riusciranno mai a conoscerlo fino in fondo. Gli uomini, talvolta, decidono di nascondersi in esso, fuggendo dalla realtà fino a smarrirsi, anche le fiabe ce lo insegnano. Ma cos’è la realtà? Da cosa fuggiva Van Gogh nel consueto sogno che lo vedeva rifugiarsi nel bosco, quello stesso luogo fitto di pensieri che infine lo imprigionava per poi indurlo ancora a scappare?

Sabato scorso al Teatro Duse, Alessandro Preziosi ha interpretato il ruolo del tormentato pittore nel suo trascorso più buio, non lasciandomi indifferente alla sua notevole capacità espressiva. Lo spettacolo andrà ancora in scena nei teatri d’Italia fino a metà aprile. La vicenda è ambientata nell’ospedale psichiatrico di Saint Paul de Manson, in Provenza, nel 1889. Vincent Van Gogh, ossessionato dalle allucinazioni, abita un granitico “castello bianco” in totale assenza di sapore, di odore, di vita, dove i divieti impartiti dai medici e il suono assordante del bianco, inteso come vuoto compresso tra quelle mura, rappresentano l’unica evidenza. La logica diviene la sinestesia, in cui i sensi, che si confondono e si contengono a vicenda, non stanno più al loro posto. Un profumo può essere visto, un sapore toccato, un colore ascoltato o assaggiato. Ma nell’asettico ambiente di Saint Paul il colore è assente. Persino una piccola pianta, miraggio di vita, fiorisce con petali bianchi. Il tentativo di fuggire da quel difetto diventa l’indagine sulla sua disperazione e si condensa nel serrato dialogo tra l’artista e suo fratello Theo. Sulla scena, così come nella vita dell’artista attraverso la raccolta Lettere a Theo, il dialogo col fratello ne ricostruisce le tormentate vicende esistenziali e le concezioni pittoriche. Tuttavia la creazione artistica negata a Saint Paul a causa delle asfissianti regole dell’istituto, si impone suo malgrado. Lo obbliga a percorrere un sentiero in cui unico punto fermo rimane la possibilità di una serie infinita di universi nei quali ogni cosa palpabile potrebbe essere il suo esatto contrario, in cui il colore assume il ruolo degli altri sensi e la tela diventa respiro assente. Van Gogh combatte una guerra contro l’universo sociale che ripudia la sua diversità, ma soprattutto contro il profondo e sconosciuto universo dei suoi pensieri, il bosco intrecciato da cui fuggire. Un sorta di thriller psicologico quindi, scritto da Stefano Massini e vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005. La drammaturgia asciutta, ma ricca di spunti poetici, ci invita a riflettere sul rapporto esistente tra arti, nonché sul ruolo dell’artista nella società odierna.

Nei teatri ancora fino a metà aprile, non perdetelo!



scritto da Maria Antonietta, 13 marzo 2018; pubblicato via .LIBRIeCO.it






    CALENDARIO aggiornato del VINCENT VAN GOGH in TOUR


    tournée e recensioni; cast e creativi; foto e commenti al link:




_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37286

MessaggioInviato: Mar Mar 13, 2018 18:57    Oggetto: VINCENT VAN GOGH all'Eliseo di ROMA 13/02/18 - recensione Rispondi citando




ALESSANDRO PREZIOSI, nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI, la regia è di Alessandro Maggi


recensione, 13 febbraio 2018 - ROMA - Teatro Eliseo





ha scritto:




    di Stefano Massini - “VINCENT VAN GOGH

    -- – L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO



Mettete lo scrittore, drammaturgo, sceneggiatore, regista teatrale, più in voga del momento, Stefano Massini da Firenze, unitelo a un attore bello&bravo, Alessandro Preziosi, aggiungete uno dei miti per eccellenza dell’arte, quel genio “pazzerello” di Vincent Van Gogh, mescolate il tutto e non potrete che ottenere una rappresentazione teatrale “ibrida” di assoluto rilievo. (Teatro Eliseo – Roma, 13 febbraio/4 marzo 2018)
Queste, in sintesi, le credenziali per “L’Odore Assordante del Bianco”, di Stefano Massini, ultima sua avventura drammaturgica, rappresentata da ieri (13 febbraio) all’ELISEO di Roma, per la regia di Alessandro Maggi e l’interpretazione di Preziosi , nei panni del tormentato artista, spiato nella quotidianità del manicomio di Saint Paul. Lo spettacolo è incentrato sul periodo (1889), quando Vincent riceve (?) la visita del fratello Theo nel quale ripone in primis la speranza di essere rilasciato in base al “codice 5”, una sorta di salvacondotto che solo il fratello potrebbe firmare. La realtà sarà ben diversa e nel suo temporaneo isolamento l’artista, tormentato e imprevedibile nelle sue reazioni, confonderà di continuo realtà e fantasie, ed al contempo sarà vittima dei soprusi degli infermieri e di uno psichiatra-aguzzino, con la sola protezione del direttore dell’istituto che avrebbe voluto salvarlo restituendogli le tele su cui dipingere. Al testo di Massini fu riconosciuto il Premio Riccione Teatro 2005; in quella occasione la giuria del Premio Tondelli, così si era espressa a riguardo: «Scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva». E di questo si tratta: la rappresentazione teatrale è una sferzata di emozioni, quasi un thriller o se vogliamo una seduta psicologica che tiene incollati gli spettatori per quasi un’ora e venti nella stanza dove non c’è altro colore che bianco e una piantina anch’essa bianca, insieme a Van Gogh nel suo viaggio nella zona oscura, fra speranze, allucinazioni, realtà. Nelle parole del protagonista, in rigoroso ordine sparso, ci sono ricordi, eventi, considerazioni sul ruolo dell’arte e degli artisti, con riferimenti non solo al suo tempo, ma più in generale alla società contemporanea. Ai meriti della proposta e all’ottimo risultato della performance non sono estranei la magnifica interpretazione di Preziosi-Van Gogh, sobriamente intenso nel suo crescendo emotivo, e degli altri bravi interpreti: Massimo Nicolini-Theo, Francesco Biscione-Dottor Peyron, Roberto Manzi-Dottor Vernon-Lazàre, nonché i due perfidi infermieri, Alessio Genchi e Vincenzo Zampa. Alessandro Maggi alla regia e un commento musicale in linea con la tensione narrativa suggellano una prima teatrale di grande impatto. Il nostro voto:




by Dago Red, 14/02/2018 - pubblicato via .ACCREDITATI.it - Teatro








    rassegna stampa selezionata e approfondita sullo spettacolo;

    tournée e recensioni; cast e creativi; foto e commenti al LINK



_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37286

MessaggioInviato: Mar Mar 13, 2018 19:02    Oggetto: VINCENT VAN GOGH all'Eliseo di ROMA 21/02/18 - recensione Rispondi citando




ALESSANDRO PREZIOSI, nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI, la regia è di Alessandro Maggi


recensione, 21 febbraio 2018 - ROMA - Teatro Eliseo





ha scritto:




ALL’ELISEO FINO AL 4 MARZO A TEATRO
CON VAN GOGH. UN VIAGGIO NELLA MENTE
DEL MAESTRO, DAL RAPPORTO CON L’ARTE
ALL’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO





Roma – Non ci sono tele, né pastelli, e nemmeno campi di grano o cieli stellati. Non c’è altro colore se non il bianco a fare da cornice alla pièce che porta sul palcoscenico del Teatro Eliseo un momento particolarmente drammatico e intenso della vita di Vincent Van Gogh.

Bianchi sono i petali che l’artista ha a lungo aspettato, nella speranza di avere almeno una traccia, sebbene l’unica all’interno di una stanza vuota e apparentemente senza vita, di quel colore che alla Maison de Santé di Saint-Paul-de-Mausole – dove le pareti, i vestiti e persino i fiori appaiono bianchi – risuona per tutti come “una bestemmia”. E bianchi sono anche i corvi, in volo sul celebre campo di grano, che sembrano dissolversi su una delle pareti del vecchio convento adibito a ospedale psichiatrico nei pressi di Saint-Rémy-de-Provence, dove Vincent, dopo l’episodio della mutilazione dell’orecchio e dopo l’ennesimo deliquio, nel1889, decise di entrare volontariamente.

In una delle stanze di questa sorta di non luogo, in cui il tempo è senza tempo, in questo “castello imbiancato” fatto di vasche piene d’acqua, pazienti simili a scimmie, aggrappati ai lampadari, registri e deliri, trova spazio anche una riflessione potente sulla condizione dei manicomi nell’Ottocento, ma soprattutto trovano voce i pensieri, apparentemente senza briglie, del maestro che più di ogni altro ha saputo tradurre in colore la sua anima immensa e complessa.

VINCENT VAN GOGH - L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO è un thriller psicologico che attraverso l’imprevedibile metafora del temporaneo isolamento del maestro nell’ospedale psichiatrico di Saint-Paul-de-Mausole, nel 1889, in uno degli ultimi periodi della sua vita, cerca di creare un varco nell’anima e nella mente di Vincent. E lo spettatore cerca di farsi largo in questa stretta fessura fatta di intimità e riflessione, aggirandosi, in un continuo gioco di attese, sorprese, tensioni e smentite, e di nuovo attese, tra racconti, deliri, allucinazioni e ricordi d’infanzia del pittore, protagonista di questo universo ovattato, complesso, ora chiarissimo, ora incredibilmente oscuro e inaccessibile.

È il 1889 e l’unico desiderio del pittore, marcato come soggetto “socialmente fragile”, è quello di uscire dall’austera stanza del manicomio di Saint Paul dove è stato relegato e nella quale non c’è altro colore che il bianco. La sua prima speranza è riposta nell’inaspettata visita del fratello Theo che ha dovuto prendere quattro treni e un carretto per arrivare fin lì. Il serrato dialogo tra i due propone un lucido grandangolo sulla vicenda umana dell’artista, rivelando dettagli poco noti relativi alla vita di Vincent, e soprattutto scandagliando uno stadio sommerso della sua mente.

Vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005 per la “scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva” lo spettacolo di Stefano Massini, con la sua drammaturgia asciutta eppur ricca di spunti poetici, offre – non soltanto agli amanti di Van Gogh, ma in generale, a chi ama cavalcare le affascinanti capriole dell’animo umano e della psiche, attratto da una costante tensione narrativa – un’opportunità di riflessione sul rapporto tra le arti e, in generale, sul ruolo dell’artista nella società contemporanea.

Assoggettato alla sua stessa dinamica cerebrale incarnata da un supremo Alessandro Preziosi, Van Gogh, che si aggira come in catene nella devastante neutralità di un vuoto, si lascia vivere già presente al suo disturbo. Il suo ragionato tentativo di sfuggire all’immutabilità del tempo, all’assenza di colore alla quale è costretto, a quell’irrimediabile strepito perenne di cui è vittima cosciente, si colloca in un contesto in cui lo spettatore, totalmente coinvolto in questa travolgente vicenda umana, osserva in un’atmosfera sospesa tra il senso del reale e il suo esatto opposto, nella quale tutto diventa ora chiaro, ora improvvisamente sfuggente.

Il dottor Peyron, Theo van Gogh, il dottor Vernon-Lazàre e gli infermieri Gustave e Roland, sono i personaggi che assistono e allo stesso tempo compongono la vicenda.

«Lo spettacolo – spiega il regista Alessandro Maggiè un vero e proprio viaggio nel processo di creazione, da un lato del pittore Vincent Van Gogh, dall’altro dell’artista, in generale. Ogni artista, infatti ha una parte del suo percorso avvolta dal mistero, accessibile soltanto a lui».

In questa immersione sinestetica nell’animo di Vincent non mancano riferimenti al rapporto tra il pittore e l’arte – in particolare a quelle tele che lo stesso definisce “parte di me” – ma anche all’importanza del colore “senza il quale il disegno non vale nulla”, simile ai petali di un fiore e in grado di “entrare dagli occhi per uscire dalla punta del pennello”.

Chi è il pittore? “Il pittore è un imbecille socialmente fragile” e ancora “l’unico in grado di rendere visibile i propri pensieri”. Non mancano le opere, alcune citate nel corso dello spettacolo. La Berceuse, conservata oggi al Museo Kröller-Müller di Otterlo e dipinta da Van Gogh nel 1889, raffigura Augustine Roulin, moglie del postino amico di Vincent, nella cui figura il pittore ha voluto racchiudere il mito femminile della moglie e della madre, capace di consolare e di placare l’animo. Nel volto, nelle mani, nello sguardo di questa donna, il cui quadro doveva costituire il pannello centrale di un trittico da appendere nelle cabine di una nave per ricordare ai marinai la dolcezza di una ninna nanna, c’è la stessa malinconica espressione tipica della madre che ha sacrificato tutto di sé. Il quadro non compare sulla scena, ma viene solo citato tra quelli che Vincent vorrebbe regalare a Gauguin.
«Le opere – spiega Magginon vengono esaminate attraverso uno studio analitico, ed è proprio questo a caratterizzare la bellezza del testo di Massini. Anche dal punto di vista della scenografia, non siamo di fronte a uno spettacolo realistico, ma a momenti che si susseguono per astrazione».

Anche la scenografia è interessante: una stanza con due pareti laterali scoscese e una grande parete di fondo, staccate, che trasmettono un senso di oppressione, ma anche di possibile apertura.
«Non c’è un dramma che è solo struggimento, bensì l’azione di un personaggio votato alla ricerca della risoluzione di un problema che sta dentro di lui attraverso l’esplicitazione artistica» dice Maggi. Oltre che attraverso le lettere inviate da Vincent al fratello Theo, il percorso è costruito soprattutto grazie al potenziamento del ricorso alla parola.
«Ogni parola – spiega Maggi – è evocatrice di immagini, intenzione, materia».

In questo continuo avvicendarsi di aspettative e colpi di scena dove il pubblico ha l’impressione che qualcosa di immenso ed inatteso stia per verificarsi, si arriva alla sorpresa finale. Un’immagine che chiude, anche se non definitivamente, il viaggio nella mente di Vincent, una continua ricerca della comprensibilità della sua arte, che non si verificherà mai del tutto pienamente.




Redazione Blog, 21/02/18 - pubblicato via .XlifeSTYLE.eu Spettacoli






_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37286

MessaggioInviato: Mar Mar 13, 2018 19:02    Oggetto: VINCENT VAN GOGH alla Pergola di FIRENZE 07/02/18 recensione Rispondi citando




ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi


recensione 7 febbraio 2018, dalla Pergola di Firenze





ha scritto:




    .VINCENT VAN GOGH -
    .L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO



Alessandro Preziosi è Van Gogh, in uno dei primi testi scritti da Stefano Massini, “Vincent Van GoghL’odore assordante del bianco”, in scena al Teatro della Pergola dal 6 all’11 febbraio per la regia di Alessandro Maggi. Era il 2004 quando questo lavoro venne scritto dal drammaturgo toscano, con l’idea di un teatro profondamente narrativo; ed esattamente un anno dopo l’opera fu selezionata come vincitrice del Premio Tondelli Riccione Teatro, per la sua ‹‹capacità di concisione e il disperato bisogno di vita del grande pittore, grazie a una scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica››. A circa tredici anni di distanza, Massini e Maggi rimettono in scena lo spettacolo, ambientandolo nei giorni più bui dell’artista olandese, quelli del suo ricovero nel manicomio di Saint-Paul-de-Manson, l’8 maggio 1889.

‹‹È stato ammesso oggi in ospedale il signor Vincent W. Van Gogh, trentasei anni. Egli è colpito da manie acute, con allucinazioni della vista e dell’udito. Necessita sottomettere il soggetto a prolungata osservazione psichiatrica››. È la voce fuori campo di un bambino a dare queste informazioni cliniche, forse la stessa voce che riecheggia nei ricordi del nostro protagonista, un travolgente Alessandro Preziosi, ormai divenuto paziente in divisa bianca, sedato dagli antipsicotici e rannicchiato in attesa di qualcosa nella sua cella: una gabbia di cemento che si erge in altezza tra le mura ospedaliere. L’ambiente circostante è una sorta di rettangolo squadrato di solenni pareti, a prima vista infinite ed insormontabili. Tutto sembra rispecchiare lo stato d’animo di Vincent, la sua mente e la sua arte vivono un momento di stallo, una situazione a cui lui stesso non riesce ad opporsi, perché incapace di pensare e sublimare le idee nei suoi dipinti. Tutto intorno a lui sembra essersi fermato al suo arresto da parte della polizia di Arles, che lo trovò mutilato e senza il lobo dell’orecchio sinistro dopo una brutta lite con il suo amico Gauguin.

Un’atmosfera cupa e pallida invade il teatro, la stessa che respirano le due sagome sul palco, uniche macchie di colore nella stanza di internamento del nosocomio. La prima è seduta a terra, spalle al muro, come un bimbo infermo con gli occhi assenti; la seconda ha una corporatura robusta ed è vestita a festa, tipico abbigliamento di chi è abituato a programmare tutti gli impegni della quotidianità. Dall’appellativo con cui Vincent si rivolge al suo visitatore, si comprende subito che si tratta di suo fratello Theo, una presenza importante quanto ingombrante nella storia dell’artista, che ne rivela ben presto fantasmi nascosti. Proprio grazie al loro dialogare incalzante si riesce a penetrare nella stanza più segreta di Van Gogh, quella stessa “Camera da letto” in cui sono custodite le sue più grandi paure mai rivelate, conflitti che per quanto astratti l’accurata bravura di Preziosi riesce ad imprimere su tela. Come è risaputo dell’opera esistono tre versioni: la prima risale all’ottobre 1888, mentre le seconde sono state realizzate durante il suo ricovero, un tentativo disperato di recuperare quei ricordi arlesiani felici, in un contesto contenitivo tipico dei manicomi, dove la medicina ha saputo riversare il suo terrore mistico.

Ma da questa penosa e vorticosa esperienza soltanto uno spirito libero come Van Gogh poteva trarne un insegnamento positivo, opponendosi con tutte le sue forze ad una società che non lo ha mai capito e ad un luogo di reclusione che lo voleva pazzo e privo di colore. Una lotta lunga e travagliata, che lo ha portato a combattere contro la propria censura artistica, trasformando quelle tinte negate – ai malati non era concesso l’uso del colore perché troppo provocante per le loro eccentriche personalità – in pennellate ancora più accese ed eccitanti, che dal bianco prendono spunto per poi trasformarsi in svincolate sfumature.




Firenze: Mara Marchi, 07/02/18 - pubblicato via CorriereSpettacolo.it







    rassegna stampa selezionata e approfondita sullo spettacolo;

    tournée e recensioni; cast e creativi; foto e commenti al LINK



_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
Mostra prima i messaggi di:   
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Archivio messaggi Tutti i fusi orari sono GMT + 1 ora
Vai a Precedente  1, 2, 3 ... 48, 49, 50 ... 59, 60, 61  Successivo
Pagina 49 di 61

 
Vai a:  
Non puoi inserire nuovi argomenti
Non puoi rispondere a nessun argomento
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi votare nei sondaggi


Powered by phpBB © 2001, 2002 phpBB Group
phpbb.it
Copyright © ADRICESTA ONLUS - Tutti i diritti riservati

Privacy Policy