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TOURNE' 2018 - 2019 - 2020 ALE con VAN GOGH
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genziana



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MessaggioInviato: Mer Feb 28, 2018 14:43    Oggetto: VINCENT VAN GOGH L'odore assordante del bianco - ACS Abruzzo Rispondi citando




ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi




testo vincitore del Premio Tondelli Riccione Teatro 2005



scene|costumi Marta Crisolini Malatesta; disegno luci
Valerio Tiberi, Andrea Burgaretta; musiche Giacomo
Vezzani
; supervisione artistica di Alessandro Preziosi









      6 marzoSULMONA (AQ), Teatro Com.le Maria CANIGLIA
      . ACS Abruzzo Circuito Spettacolo


      dal 7 all'8 marzo - TERAMO, Teatro Comunale
      . ACS Abruzzo Circuito Spettacolo

      a Teramo è valida la promozione APP Abruzzo dal Vivo:
      scaricandola gratuitamente sul telefonino (info: 0861246773)
      e mostrandola in botteghino si ottiene uno sconto sui biglietti



      dal 14 al 15 aprileCHIETI, Teatro MARRUCINO
      . ACS Abruzzo Circuito Spettacolo







"VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco"

approda nei teatri abruzzesi - l'ultima sfida di Preziosi




Grande attesa per Alessandro Preziosi in L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO scritto da Massini per la regia di Alessandro Maggi in una mini tournée nelle stagioni teatrali organizzate da ACS Abruzzo Circuito Spettacolo in sinergia con le amministrazioni comunali di Sulmona, Teramo e Chieti.







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L'ultima modifica di genziana il Lun Mar 05, 2018 17:34, modificato 2 volte
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genziana



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MessaggioInviato: Mer Feb 28, 2018 18:03    Oggetto: VINCENT VAN GOGH - Teatro ELISEO di ROMA 26/02/18 recensione Rispondi citando




ALESSANDRO PREZIOSI, nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco

recensione, 26 febbraio 2018 - ROMA - Teatro Eliseo




ha scritto:




VINCENT VAN GOGH - L’ODORE ASSORDANTE

DEL BIANCO
all'Eliseo di Roma fino al 4 marzo





Rinchiuso in ospedale psichiatrico, un Van Gogh inquieto e geniale vive la fase più dolorosa e più prolifica della sua vita. In uno spettacolo da non perdere, Alessandro Preziosi, con confermato talento e fortissima intensità, dà corpo alla disperata brama di colore dell'artista e alle voci e paure che tormentano la sua mente. "L'odore assordante del bianco" è in scena al Teatro Eliseo di Roma fino a domenica 4 marzo, emozionante e imperdibile.




“È stato ammesso oggi in ospedale il Signor Vincent W. Van Gogh, 36 anni. Egli è colpito da manie acute con allucinazioni della vista e dell'udito: si reputa incapace di vivere e gestirsi in libertà. Necessita sottomettere il soggetto a prolungata osservazione psichiatrica” (Registro degli internati, Manicomio di Saint-Paul-de-Manson, 8 maggio 1889)

Chi è Van Gogh senza pennelli e colori, senza la luce abbagliante del sole da ritrarre su una tela? Un uomo imbrigliato, rabbioso, sofferente, costretto all'immobilità artistica ma ancora vibrante di passione, con una smania vitale pronta ad esplodere. Così lo troviamo nell'imperdibile “L'odore assordante del bianco”, lo spettacolo di Stefano Massini (un testo veloce e asciutto ma intensificato da belle immagini poetiche, vincitore nel 2005 del Premio Riccione) attualmente in scena al Teatro Eliseo di Roma, con la regia di Alessandro Maggi e un Alessandro Preziosi in stato di grazia nei panni del pittore olandese.

Siamo nel giugno del 1889 e Vincent Van Gogh è recluso nell'ospedale psichiatrico di Saint-Paul-de-Manson in Provenza dove si è spontaneamente ricoverato dopo la crisi che lo aveva portato a tagliarsi l'orecchio. Ad apertura di sipario Van Gogh/Preziosi é rannicchiato sul pavimento, scalzo, con addosso la casacca dei pazienti, ampia e bianca, al centro di una stanza spoglia, austera e asettica. Si respira l'aria sterile e fredda degli ospedali, dove il tempo è senza tempo. Le pareti sono distorte e il pavimento inclinato; prospettive irregolari che rimandano al quadro "La stanza di Van Gogh ad Arles", dipinto proprio nel suo periodo di reclusione a Saint Paul. Una scatola aperta dall'aspetto precario e instabile: siamo nella sua stanza d'ospedale, o forse dentro la mente confusa dell'artista, rinchiusi con lui nel suo tormento di delirio e solitudine. L'intero spettacolo oscilla continuamente tra realtà e sogno, tenendo anche il pubblico in equilibrio su quel labile confine tra pazzia e ragionevolezza. Il fratello, i medici, la stessa lucida follia di Van Gogh: a fine spettacolo di tutto dubiteremo, di cosa sia accaduto e di cosa sia stato un'allucinazione, se fossimo nella testa o nel manicomio. Certo è che sentiremo anche noi l'urgenza di riammirare le pennellate sulle tele di un artista tanto incompreso in vita quanto amato dopo.

Ogni elemento dello spettacolo evoca e confonde, contribuendo intelligentemente al gioco. Le musiche di Giacomo Vezzani creano una tensione claustrofobica, scandendo i pensieri e il turbinio interiore di Van Gogh con suoni metallici, pulsazioni, battiti accelerati, rumori. Le luci curate da Valerio Tiberi e Andrea Burgaretta assecondano il contrasto reale/irreale giocando tra chiaro e scuro con efficaci proiezioni di ombre. Poi, soprattutto, le evocative scene di Marta Crisolini Malatesta. Tutto è bianco: le pareti, le finestre, la divisa dei malati, i camici dei dottori, persino i fiori che sbocciano. Non un bianco luminoso di purezza e calore, ma il bianco del silenzio, del vuoto, della privazione, dell'abbattimento, il bianco come assenza di colore, imposto ai pazienti per calmare l'effetto eccitante dei colori. Per Van Gogh, che di colori primari e accostamenti audaci viveva, il bianco della morte. Eppure lì, sotto il candore opprimente delle pareti, impresso in bassorilievo bianco su bianco, si cela, pronto ad emergere grazie al gioco di luci e come un inno alla vita, il dipinto “Campo di grano con volo di corvi”. Fu questo l'ultima opera di Van Gogh, realizzata venti giorni prima di morire. Nelle 53 settimane di reclusione a Saint Paul (ne uscì nel maggio 1890 per uccidersi solo due mesi dopo) l'artista realizzò 150 tele tra cui alcune delle più famose "Autoritratto", "Iris", "La notte stellata". Fu il periodo più terribile umanamente e più prolifico artisticamente, fatto di colori carichi, tratti precipitosi, opere in cui ogni pennellata è una ferita.

Nella finzione scenica, mentre marcisce nella sua cella bianca in giornate sempre uguali, Vincent sogna una traccia di magenta, natura, tende colorate, il cielo. Invece ogni suo impulso è castrato, proibito leggere, proibito disegnare, proibito vivere, nessun colore, nessuno stimolo. Cerca affetto e una via di fuga nell'amato fratello minore Theo, giunto in visita dopo quattro treni e un carretto, suo solo sostegno e presenza costante nella sua vita (come dimostrano le quasi 500 lettere che per vent'anni, regolarmente, Vincent gli scrisse), ma è reale quel fratello o anche lui è solo una proiezione della sua mente? “Giurami che esisti, che non sei vivo solo qui dentro”: il filo è ormai spezzato e Vincent (e noi con lui) non può più scegliere, non può vedere nulla senza dubitare della sua essenza. Vista, udito, olfatto si confondono e anche gli unici mezzi per conoscere la realtà e riprodurla non sono più credibili. Voci e paure gli affollano la testa e i momenti di esaltazione si susseguono ad un'angoscia disperata.

Alessandro Preziosi, anche supervisore artistico del progetto, ci conduce in questo sogno delirante con un'interpretazione intensa e sofferta. Percorre il palco trascinandosi affaticato, oppresso dal bianco, dalla prigionia e dai demoni che lo tormentano. Ha lo sguardo spento, perso in mondi lontani, anestetizzato e poi d'improvviso la brace negli occhi. E' un leone in gabbia il suo Van Gogh, visionario folle o lucido genio. L'attore cambia registro di continuo, arriva sul punto di esplodere e poi si placa, guizzando tra logica, disperazione e speranza ed è la sua interpretazione matura a dare le pennellate più incisive allo spettacolo, dimostrando ancora una volta che è il palcoscenico il suo elemento.

Sempre presente in scena, è avvicinato dagli altri personaggi che idealmente scandiscono tre fasi dello spettacolo. Prima l'incontro con il fratello (interpretato da Massimo Nicolini che, dopo un avvio impostato, acquista scioltezza in una bella interpretazione), il confronto dolce che rimanda a giochi e ricordi della giovinezza e ad un profondo affetto. Poi i due infermieri (Alessio Genchi e Vincenzo Zampa) e il vanesio caporeparto Dottor Vernon-Lazàre, inappuntabile e narciso (un Roberto Manzi fastidiosamente efficace nella sua stolta vanità). Lo marchiano “inoffensivo, non ostile, socialmente placido” e lo isolano dal mondo affinché sia l'ospedale il solo mondo. Sono figure di aguzzini, grottesche e caricaturali, rese esasperate dall'odio del pittore. Infine il Direttore Peyron (un ottimo Francesco Biscione), medico illuminato e moderno che arriva per proporre cure all'avanguardia e cercare di salvare Van Gogh, di liberarlo riportandolo al suo equilibrio per far sì che, alla fine, il giallo inondi quelle pareti asettiche di colore, speranza, libertà.




di Michela Staderini - 27/02/2018 - pubblicato via SaltInAria.it Teatro






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MessaggioInviato: Gio Mar 01, 2018 17:13    Oggetto: VINCENT VAN GOGH - Teatro ELISEO di ROMA 27/02/18 recensione Rispondi citando









ALESSANDRO PREZIOSI, nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco

recensione, 27 febbraio 2018 - ROMA - Teatro Eliseo





ha scritto:




      VAN GOGH e il soffocante CANDORE

      di UNA STANZA che LO IMPRIGIONA



Siamo soliti considerare il bianco come il colore della purezza, il candore, la massima espressione di luce, ma per alcuni potrebbe rappresentare l’oblio, un buco nero che imprigiona mente e corpo in una dimensione quasi irreale. Ed è proprio sotto questa prospettiva che il drammaturgo Stefano Massini interpreta le vicende biografiche di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi: Vincent Van Gogh, famoso per le sue tele pregne di colori ma anche per la sua vita travagliata.

L’opera teatrale «VINCENT VAN GOGH. L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO», in scena fino al 4 marzo al teatro Eliseo di Roma, infatti prende spunto dall’episodio che costringerà nel 1889 Van Gogh a ricoverarsi nell’ospedale psichiatrico di Saint-Rémy in Provenza in seguito ad un attacco di follia che lo aveva portato a tagliarsi l’orecchio.

Rinchiuso quindi in una stanza invasa dal bianco, accecante per quanto è candida, anzi “assordante” come ci suggerisce con un ossimoro il titolo: il pittore, interpretato magistralmente da Alessandro Preziosi, cade in balia della sua pazzia alimentata proprio dalla privazione dei colori.
E in questo turbinio di emozioni i confini tra ciò che è reale e ciò che non lo è sembrano mettere in crisi non solo il protagonista animato da frustrazione e impeti rabbiosi, ma anche lo stesso spettatore.

Tema centrale è proprio il labile confine tra logica e follia, spesso ricorrente ma ancora oggi molto attuale in una società quale la nostra, caratterizzata da forti incertezze che mettono in discussione la nostra percezione di realtà e che quasi impercettibilmente sfuma nella finzione, il sogno, l’oblio.
Un tema che ci fa riflettere su quanto precarie siano le nostre convinzioni e come basti poco per mettere in crisi le idee, mente e l’identità stessa, fino a cadere in una dimensione dai confini a-temporali che ci soffoca tra le sue bianche pareti come soffoca Van Gogh.



«Ho i pensieri senza briglia, per la testa. […] moscerini schiacciati nel latte. Vengono fuori dalla nebbia […] ed io non posso fare niente: sono in mano a loro. Comandano».


di Federica Lamberti- 28/02/2018 - pubblicato via GonFASHION.com/





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genziana



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MessaggioInviato: Ven Mar 02, 2018 20:15    Oggetto: VINCENT VAN GOGH L'odore assordante del bianco, 1° TOUR 2018 Rispondi citando




_ KHORA.teatro con TSA - Teatro Stabile d'Abruzzo

presentano



ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi





        PERSONAGGI E INTERPRETI


        Vincent Van Gogh: Alessandro Preziosi

        Dottor Peyron: Francesco Biscione

        Theo Van Gogh: Massimo Nicolini
        Dottor Vernon-Lazàre: Roberto Manzi
        infermiere Gustave: Alessio Genchi
        infermiere Roland: Vincenzo Zampa



ha scritto:




NICOLINI un giovane attore italiano si racconta



MASSIMO NICOLINI lo abbiamo incontrato in occasione del suo ultimo spettacolo in scena al Teatro Eliseo “VINCENT VAN GOGH. L’odore assordante del bianco” dove interpreta il ruolo del fratello Theo, personaggio fondamentale nella vita dell’artista




Subito disponibile per un’intervista, è educato e gentile nonostante la visibile stanchezza per uno spettacolo così impegnativo anche se già “rodato” in altre città italiane (Fermo, Trieste e Firenze). L’attore riminese ha alle spalle un’attiva carriera teatrale soprattutto in Sicilia dove vinse anche nel 2010 il Premio Siracusa Stampa Teatro.
Risponde alle nostre domande con un sorriso dall’alto del suo metro e ottantacinque di altezza.








E’ molto giovane e ha già all’attivo diverse interpretazioni teatrali soprattutto con i classici greci nella splendida cornice di Siracusa, come è nata la decisione di diventare un attore?
Faccio teatro come professionista da dodici anni più o meno, la “vocazione” è arrivata abbastanza presto… Per mia fortuna si è trasformata in mestiere quasi subito dopo l’Accademia di Alessandra Galante Garrone a Bologna. Il mio amore per la recitazione è nato in un laboratorio di teatro, ai tempi del liceo. Era un tentativo di mettere in scena “Re Lear”: avevo 17 anni, un amico mi disse “vieni con me” e non sono più ritornato.
La “scelta” e l’accettazione di questo mestiere invece ha origini molto recenti. Fare l’attore in Italia in questo momento presuppone una scelta per forza di cose, è un mestiere meraviglioso ma estremamente feroce. Se capisci, come è capitato a me, che è quella la strada che devi seguire non riesci a fare a meno di percorrerla, pur non sapendo dove ti porterà.

Adesso è in scena fino al 4 marzo all'Eliseo di Roma con “Vincent Van Gogh - L’odore assordante del bianco” dove interpreta il fratello Theo, come si è preparato su un personaggio così fondamentale nella vita del pittore?
Grazie alla fitta corrispondenza che i due fratelli intrattenevano abbiamo avuto molto materiale sul quale basarci per la costruzione del personaggio, anche se il volume di lettere e le informazioni pervenute propendono in maniera maggiore verso Vincent. Ma dalle “poche lettere” (40 contro 400) di risposta da parte di Theo si riesce a delineare il suo carattere. Poi certo il testo fa il resto. Un’analisi del testo approfondita dà quasi sempre tutte le informazioni necessarie, se ci si lavora tanto e con pazienza.

Theo sembra a un certo punto della pièce l’unica salvezza per Van Gogh, ma ne procastina la libertà, conoscendo bene il personaggio, lo fa per protezione nei confronti del fratello? Van Gogh morirà suicida, quindi ogni tentativo di salvezza da parte di Theo sarà vanificato, cosa può dirci di più sull’amore che lega i due (ricordiamo che fu proprio Theo a chiamare il primo figlio maschio con il nome di Vincent).
Alla morte di Vincent Van Gogh le parole che Theo pronuncia alla madre sono: ”era davvero mio fratello”. Il loro era un intreccio di anime molto fitto che però non preclude la capacità di giudizio. Avere avuto un fratello come Vincent non deve essere stato semplice ed a volte amare significa anche andare contro la volontà dell’altro, se lo si fa per il suo bene. Non possiamo sapere veramente quanto fosse complesso e articolato il loro rapporto e sarebbe presuntuoso pensare di poterlo comprendere nella sua totalità. Quello che possiamo fare è accostarvici in maniera empatica per coglierne ogni sfumatura e questo lo si può fare solo attraverso il cuore.

Com’è lavorare con un attore famoso e con un ruolo così importante come Alessandro Preziosi?
Alessandro Preziosi è un attore di grande talento e professionalità. Sono molto contento di dividere il palco insieme a lui. C’è una forte intesa su quelli che sono i codici teatrali senza i quali sarebbe difficile “giocare” insieme. È grazie a questa intesa che sulla scena i nostri Vincent e Theo scoprono ogni giorno qualche pezzetto in più…

La tournée continuerà con altre tappe italiane, invece quali sono i suoi progetti a breve termine?
Saremo in scena con “L’odore assordante del bianco” fino a metà aprile, dopo la terza settimana a Roma al Teatro Eliseo (fino al 4 marzo) ci aspettano Napoli, Bologna, Salerno e tante altre piazze… nel frattempo si lavora già per i prossimi progetti a i quali però regalo il silenzio per farli germogliare…

Ci saluta lasciandoci un po’ di mistero, non vi resta che andarlo a vedere per scoprire di più.


Sara Cacciarini, 27/02/2018; pubblicato via ILTERZOnews.it di ROMA







aggiornamenti, foto, interviste, rassegna stampa selezionata da


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genziana



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MessaggioInviato: Sab Mar 03, 2018 20:10    Oggetto: intervista CANALE 5 Supercinema 03/03/18 Radio1 Sciarada RAI Rispondi citando








intervistato da Antonella Chini - RAI Radio1 Sciarada

ALESSANDRO PREZIOSI, nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco









    Antonello Sarno intervista Alessandro Preziosi che

    parla di VAN GOGH a teatro e nei film che ha visto

    SuperCinema sab. 03/03/18 CANALE 5|MEDIASET


    e i film preferiti, l'attore di riferimento e...le attrici


    in replica 00:28, lunedì 5 (dopo L'isola dei famosi)


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MessaggioInviato: Lun Mar 05, 2018 02:28    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro Caniglia di SULMONA, 6 marzo 2018 Rispondi citando



ha scritto:




Il dialogo tra Van Gogh (Alessandro Preziosi), internato nel manicomio di Saint Paul de Manson, e suo fratello Theo, propone non soltanto un oggettivo grandangolo sulla vicenda umana dell’artista, ma piuttosto ne rivela uno stadio sommerso. L’opera è uno dei primi testi di Stefano MassiniVincent Van Gogh L’odore assordante del bianco”. - Il meglio -



IL MESSAGGERO ed. Nazionale, Roma-Agenda, pag. 49 04/03/18







la rassegna stampa selezionata del Forum ufficiale di


ALESSANDRO PREZIOSI, nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco








6 marzo 2018 Teatro "Maria Caniglia" SULMONA AQ

ACS ABRUZZO Circuito Spettacolo: Abruzzo dal vivo





ha scritto:





Mini tournée abruzzese a Sulmona, Teramo, Chieti



PREZIOSI tormentato VAN GOGH, in scena con

L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO di Massini





IL CENTRO ediz. Nazionale - SOCIETA' pag. 31 Sulmona 05/03/18






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genziana



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MessaggioInviato: Lun Mar 05, 2018 20:41    Oggetto: VINCENT VAN GOGH 2018 - ACS Abruzzo 6/3 Sulmona 7-8/3 Teramo Rispondi citando








6 marzo 2018 Teatro "Maria Caniglia" SULMONA AQ

ACS ABRUZZO Circuito Spettacolo: Abruzzo dal vivo

- 7 e 8 marzo 2018 - Teatro Comunale di TERAMO -









"Incontri sulla scena" di Barbara Passerini intervista

ALESSANDRO PREZIOSI sul ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco







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MessaggioInviato: Mar Mar 06, 2018 19:32    Oggetto: Rispondi citando


“Nell’arte bisogna avere un’idea madre, esprimerla in modo eloquente, conservarla dentro di sé e comunicarla agli altri con forza come l’impronta di una medaglia… L’arte non è una partita di piacere. È una lotta, un ingranaggio che tritura… non sono un filosofo, non voglio sopprimere il dolore, né trovare una formula che renda stoici o indifferenti. Il dolore è, forse, quello che fa esprimere più fortemente gli artisti.”

"Adesso abbiamo qui un calore stupendo, intensissimo, senza vento, che fa proprio al caso mio. Un sole, una luce che in mancanza di meglio non posso che chiamare gialla, gialla zolfo pallido, limone oro pallido. Com’è bello il giallo! E come vedrò meglio il Nord."
(Vincent van Gogh, riferendosi ad Arles)


Cosecha en La Cra, con Montmajour en el fondo - Arles Giugno 1888 (Museo Van Gogh - Amsterdam)



La Méridienne ou la Sieste - Saint-Rémy 1889/90 (Musée d'Orsay - Parigi)





Caro Ale,

Hai lasciato Roma, domenica 4, come un vero vincitore, ora Sulmona, città natale del grande poeta romano Ovidio...

...e ora accoglierà un grande "poeta" della pittura rappresentato da un altro grande "poeta" sul palcoscenico: Vincent Van Gogh di Alessandro Preziosi.

E stasera tu comunicarai la tu grande arte al pubblico in attesa che "impazzirà" con te, e tu con i loro asasordanti applausi.

Mio caro amico Vincent/Ale, UN GRANDE IN BOCCA AL LUPO per stasera Razz Razz

Tanti baci con grande e sincero affetto da Madrid Wink Wink !!



TVB Ale Wink Wink!!

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L'ultima modifica di Marisol il Mer Mar 07, 2018 08:44, modificato 1 volta
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MessaggioInviato: Mar Mar 06, 2018 22:08    Oggetto: Rispondi citando


“Nell’arte bisogna avere un’idea madre, esprimerla in modo eloquente, conservarla dentro di sé e comunicarla agli altri con forza come l’impronta di una medaglia… L’arte non è una partita di piacere. È una lotta, un ingranaggio che tritura… non sono un filosofo, non voglio sopprimere il dolore, né trovare una formula che renda stoici o indifferenti. Il dolore è, forse, quello che fa esprimere più fortemente gli artisti.”

"Adesso abbiamo qui un calore stupendo, intensissimo, senza vento, che fa proprio al caso mio. Un sole, una luce che in mancanza di meglio non posso che chiamare gialla, gialla zolfo pallido, limone oro pallido. Com’è bello il giallo! E come vedrò meglio il Nord."
(Vincent van Gogh, riferendosi ad Arles)


La Méridienne ou la Sieste - Saint-Rémy 1889/90 (Musée d'Orsay - Parigi)



Cosecha en La Cra, con Montmajour en el fondo - Arles Giugno 1888 (Museo Van Gogh - Amsterdam)



Caro Ale,

Hai lasciato Roma, domenica 4, come un vero vincitore, ora Sulmona, città natale del grande poeta romano Ovidio...

...e ora accoglierà un grande "poeta" della pittura rappresentato da un altro grande "poeta" sul palcoscenico: Vincent Van Gogh di Alessandro Preziosi.

E stasera tu comunicarai la tu grande arte al pubblico in attesa che "impazzirà" con te, e tu con i loro asasordanti applausi.

Mio caro amico Vincent/Ale, UN GRANDE IN BOCCA AL LUPO per stasera Razz Razz

Tanti baci con grande e sincero affetto da Madrid Wink Wink !!



TVB Ale Wink Wink!!

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MessaggioInviato: Mer Mar 07, 2018 00:38    Oggetto: Due canzoni per Van Gogh Rispondi citando


Allora ho scoperto che due cantanti ovvero uno Don Mclean ha scritto starry starry nigh ovvero Vincent e anche Caparezza mica come Van Gogh,ecco due curiosità da parte mia scovate da qualche giorno
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Adriana
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genziana



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MessaggioInviato: Mer Mar 07, 2018 13:32    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Caniglia di SULMONA 06/03/18, recensione Rispondi citando








VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

6 marzo 2018 Teatro "Maria Caniglia" SULMONA AQ

ACS ABRUZZO Circuito Spettacolo - recensione 6/3/





ha scritto:




        Preziosi e Van Gogh in Abruzzo,

        - la crudeltà artistica della follia.



SULMONA. Un teatro che sia in tutto e per tutto azione. Scomodare Antonin Artaud per parlare di uno spettacolo potrebbe essere irriverente. Ma uno tra i più grandi drammaturghi e maestri del teatro contemporaneo, questa volta può essere tirato in ballo per “VINCENT VAN GOGH. L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO” (produzione KHORA.teatro in coproduzione con il TSA), scritto da Stefano Massini, probabilmente il massimo autore contemporaneo, e interpretato da un inedito Alessandro Preziosi che ieri sera ha debuttato con la sua tournée in Abruzzo nello splendido scenario del Teatro Caniglia di Sulmona. Lo spettacolo verrà replicato oggi (ore 21) e domani (17) al Teatro di Teramo, mentre sarà all’Aquila il 13 e 14 marzo al ridotto del Teatro e infine il 14 e 15 aprile al teatro Marrucino di Chieti.

Al Caniglia (praticamente esaurito), alla presenza del Sindaco Annamaria Casini e della Presidente del Consiglio comunale Katia Di Marzio, è andato in scena, per la regia rigorosa di Alessandro Maggi, uno spettacolo sconvolgente, reduce, tra gli altri, da altrettanti sold-out all’Eliseo di Roma e alla Pergola di Firenze. Uno spettacolo, tra i tanti per le grandi città, scelto per l’ACS da Federico Fiorenza, imprenditore e fine conoscitore di teatro e di tutto ciò che gravita attorno a questo settore, grazie alla sua esperienza ultradecennale nelle maggiori istituzioni culturali, tra cui il Teatro Stabile d’Abruzzo.

Preziosi, nelle vesti di Vincent Van Gogh, affronta per la prima volta da protagonista assoluto un testo difficile e particolarmente poetico, ma vince comunque la sua battaglia da trionfatore. Grazie anche agli altri cinque attori: Massimo Nicolini (il fratello Theo); Francesco Biscione (il dottor Peyron); Roberto Manzi (il dottor Vernon Lazàre), Alessio Genchi e Vincenzo Zampa (i due infermieri).

SINOSSI. La storia è presto detta: lo spettacolo racconta gli ultimi giorni di vita del grande artista Vincent Van Gogh all’interno delle mura del manicomio di Saint Paul. Le allucinazioni lo inducono a un dialogo, forse immaginario, con il fratello Theo. Da questo dialogo emerge il carattere dell’artista dei girasoli, dell’uomo che dipingeva la realtà perché mosso da un’inspiegabile forza motrice dell’universo; del suo forte amore per il giallo cromo, a base di cromato di piombo, la sua firma.

IL TEATRO CHE URLA. Preziosi mai come questa volta fa urlare il suo corpo. Dalla cima dei capelli fino agli alluci (impressionante il tic del piede, avulso dal resto). Rannicchiato, ingobbito, allucinato, ipercinetico, claudicante. Ogni parte del suo corpo è finalizzata all’azione sinergica con la parola, le luci, la scenografia, il suono, la musica e gli altri attori (su tutti un delizioso Biscione, gli infermieri laidi e viscidi Zampa e Genchi “Gatto e la Volpe” e un “bipolare” Manzi veramente super).

IL TRAINING. Uno spettacolo che prevede una preparazione accurata (alla quale abbiamo avuto l’onore e la fortuna di assistere) caratterizzata da un training fisico che ricorda la biomeccanica teatrale del grande teorico russo Mejerchol'd che pretende «un corpo disponibile e un cervello agile». Preziosi, non certo abituato a questo tipo di prove, ha imparato bene la lezione e in Van Gogh il suo corpo parla e si esprime collegato con un cervello che porta linfa nel sangue, nei muscoli e nell’anima. La sua è un’interpretazione “Flesh & Blood”, crudele, che colpisce al cuore lo spettatore, anche quello non abituato a vedere Preziosi in simili contesti. E questo è il maggior successo dello spettacolo. Un teatro non elitario, difficile, arduo, ma che colpisce e emoziona chiunque. Uno spettacolo fatto di bianco, nel senso di assenza, privazione, silenzio e solitudine, come voleva il maestro Carmelo Bene, nel senso di “togliere” dalla scena, per estrazione. Solo la voce del protagonista, particolarmente curata in parte nella sua atonia o nella sua rabbia; solo il viso e gli occhi con le sue espressioni sincopate; solo il corpo che fende l’aria e la bellissima e curatissima scena di Marta Crisolini Malatesta (tre pareti bianche con il rilievo del quadro del Campo di grano con corvi, un pavimento bianco sporco e una pianta dai fiori bianchi) con movimenti lenti, mai casuali, ma estremamente dinamici nell’espressione e nell’azione corporea (ed ecco Artaud, Craig, Decroux e Mejerchol'd…).

IL TEATRO "CRUDELE". Quasi un’ora e mezza (atto unico) di ipnosi, di visioni, di sogni, di echi, di voci, di rumori, di immaginazioni, di follie, che squarcia il cervello e il cuore. Fino al tanto agognato e adorato giallo di una rinascita o di un altro sogno (un rimando a Film Blu di Kieslowski?) che permette finalmente di urlare al mondo (ecco l’odore del silenzio e assordante come un quadro di Munch) il potere dell’arte e la sua follia matta e disperatissima.


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di Antonio Di Muzio, 7 Marzo 2018; via ILMESSAGGERO.it/Abruzzo






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Marisol



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MessaggioInviato: Mer Mar 07, 2018 16:31    Oggetto: Rispondi citando


“Mi sono rimesso al lavoro, anche se il pennello mi casca quasi di mano e, sapendo perfettamente ciò che volevo, ho ancora dipinto tre grandi tele. Sono immense distese di grano sotto cieli tormentati, e non ho avuto difficoltà per cercare di esprimere la mia tristezza, l’estrema solitudine.”

“Cosa altro si può fare, pensando a tutte le cose la cui ragione non si comprende, se non perdere lo sguardo sui campi di grano. La loro storia è la nostra, perché noi, che viviamo di pane, non siamo forse grano in larga parte?”
(Vincent Van Gogh)


Paisaje bajo de un cielo tormentoso - Arles Maggio 1888 - Fundación Socindec Vaduz, Liechtenstein.



Campo de trigo bajo cielo nublado - Auvers-sur-Oise Luglio 1890 - Museo Van Gogh – Amsterdam.


Caro Ale,

Complimenti per le critiche di ieri, non ho nulla di nuovo da dire, semplicemente che la tua grande professionalità e il buon lavoro sono stati riconosciuti in ogni città che porti il tuo Van Gogh ... non potrebbe essere altrimenti, CONGRATULAZIONI il mio caro amico Razz Razz !!!

Ora, ancora una volta, con tutto il mio cuore...un grande IN BOCCA AL LUPO, per oggi e domani a Teramo Razz Razz !!!

Tanti baci con grande e sincero affetto da Madrid Wink Wink !!!



TVB Ale Wink Wink !!!

Marisol

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MessaggioInviato: Mer Mar 07, 2018 17:01    Oggetto: Rispondi citando


Mio caro amico Alessandro Laughing
In bocca al lupo per stasera e domani Laughing
Sei fantastico! Siete fantastici! Laughing
Vi auguro molto successo e applausi moltissimo e fortissimo! Laughing
Tvtbbb Laughing Sempre Laughing
Un abbraccio fortissimo e mille baci con grande e sincero affetto, dalla Germania Laughing
Bea Laughing
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Mi dispiace per il mio cattivo italiano

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genziana



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MessaggioInviato: Gio Mar 08, 2018 13:30    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro Caniglia di SULMONA, 6 marzo 2018 Rispondi citando








    Grazie per questa anteprima dedicata all'8 Marzo

    a Maria Carannante, per le riprese e il montaggio

    dall'intervista di Barbara Passerini 6/3 a Sulmona


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genziana



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MessaggioInviato: Gio Mar 08, 2018 13:42    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro DUSE - 09-10-11/03/2018 - BOLOGNA Rispondi citando




la rassegna stampa selezionata del Forum ufficiale di


ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi









dal 9 all'11 marzo 2018 _ BOLOGNA, TEATRO DUSE




ha scritto:



LA REPUBBLICA edizione BOLOGNA - Cronaca Bologna pag. III - 27/02/18







a BOLOGNA - dal 9 all'11 marzo 2018 - ci accoglierà nel foyer del TEATRO DUSE un

Desk Benefico dell'Associazione ADRICESTA ONLUS per promuovere e raccogliere

sostegno al fine di realizzare Progetti Nazionali in aiuto dei BAMBINI Ospedalizzati


l'artista Alessandro Preziosi è dal 2004 testimonial ufficiale promotore per ADRICESTA







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