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TOURNE' 2018 - 2019 - 2020 ALE con VAN GOGH
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Autore Messaggio
genziana



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MessaggioInviato: Gio Mar 08, 2018 13:47    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro DUSE - 09-10-11/03/2018 - BOLOGNA Rispondi citando




rassegna stampa selezionata dal Forum ufficiale di


ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi









dal 9 all'11 marzo 2018 ☆ BOLOGNA - TEATRO DUSE







A BOLOGNA - dal 9 all'11 marzo 2018 - ci accoglie - nel foyer del TEATRO DUSE un

Desk Benefico dell'Associazione ADRICESTA ONLUS per promuovere e raccogliere

sostegno al fine di realizzare Progetti Nazionali in aiuto dei BAMBINI Ospedalizzati


l'artista Alessandro Preziosi è dal 2004 testimonial ufficiale promotore per ADRICESTA







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L'ultima modifica di genziana il Lun Mar 12, 2018 06:40, modificato 2 volte
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genziana



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MessaggioInviato: Gio Mar 08, 2018 13:50    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Caniglia di SULMONA 06/03/18, intervista Rispondi citando








VINCENT VAN GOGH- L'odore assordante del bianco

6 marzo 2018 Teatro "Maria Caniglia" SULMONA AQ

ACS ABRUZZO Circuito Spettacolo: Abruzzo dal vivo








    intervista di Barbara Passerini incontri sulla scena

    collaborazione tecnica: Maria Carannante; rubrica

    su RETE8 Sport Gradinata 18:00 sabato 10/03/18





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L'ultima modifica di genziana il Gio Mar 08, 2018 20:01, modificato 2 volte
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marystone



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MessaggioInviato: Gio Mar 08, 2018 15:45    Oggetto: Sulmona Rispondi citando


Caro Ale.....io continuo a leggere le critiche e le recensioni del tuo Vincent (spero che lo faccia anche tu)....ed ognuna di esse è sempre più bella e tecnica riferendosi alla tua magistrale interpretazione!!!

....devo dire che il giornalista del Messaggero di Sulmona ha superato davvero sè stesso parlando dello spettacolo e soprattutto di TE!!! Laughing Laughing
La più bella recensione, a mio avviso, ad oggi, su di TE!!!! Laughing Laughing Non poteva trovare parole migliori!!! Leggila, se non l'hai fatto ancora, perchè davvero dà l'idea della tua immensa bravura!!! Very Happy Very Happy

CHAPEAU ancora una volta!!! Buona prosecuzione di tournèe Laughing

Un forte abbraccio e TVB Very Happy
mariella
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Marisol



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Residenza: Madrid (España)

MessaggioInviato: Ven Mar 09, 2018 14:39    Oggetto: Rispondi citando



Sì mio caro Ale, devi essere orgoglioso di quello che fai, come lo fai e, soprattutto, di chi sei.

Come ho scritto e come ha scritto anche la nostra cara Mariella, le recensioni sul tuo Van Gogh non possono essere migliore ... te lo meriti Ale e non riesci a farti un'idea (o si lo fa Rolling Eyes ?) quanto mi fa felice!

Ho recuperato alcuni che ho messo qui sotto:

"Alessandro Preziosi magnifico nei panni di Van Gogh...

...lo spettacolo a poco a poco entra nel vivo e sorretto da un magnetico Alessandro Preziosi, bravissimo e intenso nel suo ruolo, giunge alla conclusione a vele spiegate con un monologo del protagonista emozionante e catartico...

...Il momento dell’incontro tra i due (il direttore del centro Peyron) è il più travolgente dello spettacolo con un Preziosi stremato dopo due quasi due ore sul palco e per questo ancora più realístico...

...Alessandro Preziosi, con confermato talento e fortissima intensità, dà corpo alla disperata brama di colore dell'artista e alle voci e paure che tormentano la sua mente...

...Un Alessandro Preziosi in stato di grazia nei panni del pittore olandese...

...Un bravissimo Alessandro Preziosi nei panni del protagonista...

...Preziosi ci offre un'interpretazione di Van Gogh molto immedesimata. Egli modula la voce sottolineando i passaggi dalla serenità alla disperazione, fin allo sconforto. A questa varietà vocale, affianca una quiete mimica. Il suo corpo incede affaticato fra le pareti della stanzetta. Par come schiacciato, oppresso, soffocato. Non può esprimere se stesso se non parlando, mostrando furore e indignazione...

...Alessandro Preziosi, anche supervisore artistico del progetto, ci conduce in questo sogno delirante con un'interpretazione intensa e sofferta. Percorre il palco trascinandosi affaticato, oppresso dal bianco, dalla prigionia e dai demoni che lo tormentano. Ha lo sguardo spento, perso in mondi lontani, anestetizzato e poi d'improvviso la brace negli occhi. E' un leone in gabbia il suo Van Gogh, visionario folle o lucido genio. L'attore cambia registro di continuo, arriva sul punto di esplodere e poi si placa, guizzando tra logica, disperazione e speranza ed è la sua interpretazione matura a dare le pennellate più incisive allo spettacolo, dimostrando ancora una volta che è il palcoscenico il suo elemento...

...Eccellente è la performance di Alessandro Preziosi, che mima le idiosincrasie di Van Gogh, noto per il suo temperamento irascibile, la capigliatura scompigliata e i modi bruschi, tra cui svariati tic nei movimenti: una prova degna del Premio Europa...

...L’ottima interpretazione degli attori, in particolare di Alessandro Preziosi, capace, con voce aspra e ruvido piglio, di tenere il palco con personalità per l’intera durata di uno spettacolo senza interruzioni...

...ma Teatro è empatia. E se stasera tutta quella gente assieme a noi ha avuto modo di entrare in contatto con una parte dell’anima di Van Gogh ed è andata a casa con la curiosità di saperne di più, non si può non dire: evviva il Teatro...

...Preziosi, nelle vesti di Vincent Van Gogh, affronta per la prima volta da protagonista assoluto un testo difficile e particolarmente poetico, ma vince comunque la sua battaglia da trionfatore...

...Preziosi mai come questa volta fa urlare il suo corpo. Dalla cima dei capelli fino agli alluci (impressionante il tic del piede, avulso dal resto). Rannicchiato, ingobbito, allucinato, ipercinetico, claudicante. Ogni parte del suo corpo è finalizzata all’azione sinergica con la parola, le luci, la scenografia, il suono, la musica e gli altri attori."




Sono solo un esempio di molte e molte altre che avrai, fino al termine della tua tournèe teatrale, il prossimo 15 di aprile a Chieti… la prima, senza andare oltre, stasera.

Mio caro amico Ale, UN GRANDE IN BOCCA AL LUPO per i tre giorni a Bologna Razz Razz

Tanti baci con grande e sincero affetto da Madrid Wink Wink !!



TVB Ale Wink Wink!!

Marisol

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La vera ricchezza è prendere la vita con amore, donando amore.



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Beate-1969



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MessaggioInviato: Ven Mar 09, 2018 18:09    Oggetto: Rispondi citando


Si mie care amiche Mariella e Marisol

Avete assolutamente ragione! E io sono assolutamente d´accordo con voi due!

Il nostro caro Vicent Van Gogh, capitano e amico Alessandro é davvero fantastico, splendido e indescrivibilmente e indimenticabile!

Grande complimento caro amico Ale, anche da parte mia!

Sei davvero il grande re del palco!

Tu sei il nostro nummero 1 Laughing

Un grande

IN BOCCA AL LUPO!

Per i spettacoli a Bologna!

Molto, molto successo e applausi per te e tutta la tua compagnia meravigliosa e bravissima!

TVTBB! Sempre!!!

Con il mio cuore e miei pensieri io sono sempre con te!!

Mille baci e abbracci con grande affetto, dalla Germania!

Bea Laughing Laughing Laughing

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Mi dispiace per il mio cattivo italiano

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genziana



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MessaggioInviato: Sab Mar 10, 2018 03:39    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro DUSE - 09-10-11/03/2018 - BOLOGNA Rispondi citando




la rassegna stampa selezionata del Forum ufficiale di


ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi


dal 9 all'11 marzo 2018 _ BOLOGNA, TEATRO DUSE





ha scritto:


LA REPUBBLICA ed. BOLOGNA: Giorno e Notte pag. XVII 09/03/18







a BOLOGNA - dal 9 all'11 marzo 2018 - ci accoglierà nel foyer del TEATRO DUSE un

Desk Benefico dell'Associazione ADRICESTA ONLUS per promuovere e raccogliere

sostegno al fine di realizzare Progetti Nazionali in aiuto dei BAMBINI Ospedalizzati


l'artista Alessandro Preziosi è dal 2004 testimonial ufficiale promotore per ADRICESTA




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genziana



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MessaggioInviato: Sab Mar 10, 2018 03:42    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro DUSE - 09-10-11/03/2018 - BOLOGNA Rispondi citando




dal 9 all'11 marzo 2018 _ BOLOGNA, TEATRO DUSE

ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco






ha scritto:



    «IO, VAN GOGH» ALESSANDRO PREZIOSI





fino a domenica l’attore veste i panni del «pittore dei girasoli» in uno spettacolo scritto da Stefano Massini (Premio Tondelli). La scena è uno spazio bianco, il manicomio in cui l’artista venne rinchiuso Mostriamo la crudeltà, lo strazio e la ferocia per poter arrivare al colore



«Il colore qui bisogna guadagnarselo». Alessandro Preziosi, da stasera a domenica protagonista al Teatro Duse di VINCENT VAN GOGHL’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO (stasera e domani alle 21, domenica alle 16, info 051/231836), recita avvolto da una camicia di forza bianca e tutto intorno è dominato da un bianco spettrale.

Siamo nel 1889, dentro le mura del manicomio di Saint Paul, dove Van Gogh è rinchiuso, e l’intenso testo di Stefano Massini (Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005) messo in scena da Alessandro Maggi, in cui l’attore napoletano veste i panni del grande pittore olandese, ci porta alle ultime pagine della vita dell’«artista dei girasoli». Il contrasto, lo spaesamento e il senso di claustrofobia solo a pensare in che condizione potesse vivere un artista pazzo d’amore per il giallo cromo, è un colpo all’occhio e al cuore.

Alessandro Preziosi, che veste ha, in questo lavoro, il colore?
«Ha la veste delle emozioni. Si sudano sette camicie per far arrivare l’interprete a vedere e toccare il colore. Il testo, molto potente, ne mostra lo strazio, la ferocia, la crudeltà».

Quanto ha influito Artaud e il suo lavoro sul pittore?
«Certo, il suo Van Gogh “Il suicidato della società” e le molte elucubrazioni ci hanno condizionato facendoci riflettere sulla figura di Van Gogh come castrata in una follia presunta o non presunta, molto reale».

Per lei fu follia presunta o reale?
«Ho sempre ritenuto che la sua follia sia legata a una profonda moralità rispetto all’arte e a ciò che si prefigge di realizzare. Una follia che nasce da una consapevolezza».

Questo testo è stato definito un thriller psicologico. È d’accordo?
«Lo è nel senso che ciò che appare al pittore a volte risulta incredibilmente vero e a volte no. Come in un sogno, non sai quando inizia e quando finisce. Una volta uno spettatore mi ha detto è un thriller emotivo dove verrebbe da salire sul palco e dire: non preoccuparti, ti aiuto io ad uscire. È così, anche a me sembra di averlo vissuto così».

Cosa ha aggiunto al suo mestiere di attore recitare Van Gogh in questo allestimento?
«Mi ha reso meno ipocrita. Negli ultimi anni ho fatto tante cose, forse troppe, in modo trasversale: teatro, televisione, cinema, convegni, letture… Il mio lavoro è una sorta di evangelizzazione del pubblico che permette di migliorare la qualità della vita, e non è un modo retorico per dire che la cultura in questo Paese è importante. Quando approfondisci l’arte ti rendi conto che essa può anche dirimere alcuni problemi perché suggerisce un altro punto di vista delle cose».

Come si sente invece lei, personalmente, dopo avere affrontato Van Gogh?
«Ogni cosa che faccio cerco di farla praticando l’arte, ma in questo caso, attraverso Van Gogh ho imparato a meditare».




CORRIERE di BOLOGNA Paola Gabrielli, Tempo libero p. 14 09/03/18






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genziana



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MessaggioInviato: Sab Mar 10, 2018 03:45    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro DUSE - 09-10-11/03/2018 - BOLOGNA Rispondi citando




ha scritto:




    - - Intervista a ALESSANDRO PREZIOSI -

    - Preziosi-Van Gogh «L’odore del bianco»



Una scenografia imponente, cementificata, bianca, claustrofobica. È la prigione del corpo (o forse soltanto della mente) in cui Vincent Van Gogh è costretto a inseguire l'idea ormai perduta del colore. Si muove sul binario del thriller psicologico lo spettacolo dedicato al pittore in scena da stasera a domenica al Duse. Scritto da Stefano Massini e interpretato da Alessandro Preziosi, VINCENT VAN GOGH – L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO affronta dunque il tema della creatività artistica.

Preziosi cosa racconta esattamente lo spettacolo?
«È una full immersion nella mente di Van Gogh. La vicenda, datata 1889, è ambientata nel manicomio di Saint Rémy de Provence dove è rinchiuso. Lui si trova lì, incapace di percepire i colori, di leggere e di scrivere. Affiorano nel suo inconscio l'infanzia, il rapporto con il fratello, la pittura dei colleghi, le città dove ha vissuto.
Ci si interroga su quale percorso può fare un artista che si trova in assenza di percezione
».

Il testo è del drammaturgo italiano più rappresentato del momento. Perché Massini ha tanta fortuna?
«Perché ha un grande senso del contemporaneo».

Teatro, cinema, tv: l'attore si deve muovere senza barriere?
«Un attore non può essere etichettato».

Ma lei cosa preferisce?
«Lavorare con persone brave, al di là dei contesti».

La sua esperienza a Sanremo in compagnia di Ornella Vanoni?
«Mi ha dato una sensazione di grande libertà. Non era facile stare sul palco con una grande artista così poco prevedibile ma tutto è andato molto bene».

La disturba che qualcuno ancora la ricolleghi al conte Fabrizio di “Elisa di Rivombrosa”?
«Grazie a quella fiction, sono arrivati nel tempo altri lavori importanti. Mi piace che molti dei bambini che seguivano quelle puntate adesso siano diventati parte del mio pubblico teatrale».



Tre serate imperdibili in questo weekend per i cultori della scena.


Claudio Cumani, 09/03/18 RIPRODUZIONE RISERVATA www.ilrestodelcarlino.it


QN il RESTO del CARLINO ed. Bologna Spettacoli Cultura/Società 53












dal 9 all'11 marzo 2018 - BOLOGNA, TEATRO DUSE

ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco




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MessaggioInviato: Sab Mar 10, 2018 03:51    Oggetto: VINCENT VAN GOGH L'odore assordante del bianco, TOUR 2018-19 Rispondi citando








secondo TOUR TEATRALE 2018-2019 KHORA.teatro


VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco


dal 10 al 13 gennaio 2019PESARO Teatro Rossini
. AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali
. Comune di Pesaro - Regione Marche e MiBACT





ha scritto:




10-13/01/19 giungerà a Pesaro il VINCENT VAN GOGH di Alessandro Preziosi, teatrante serio e poderoso che affronta una sfida interessante che parte dalla drammaturgia contemporanea che ha reso grande Stefano Massini.

estratto dall'articolo di Elisabetta Marsigli © RIPRODUZIONE RISERVATA

CORRIERE ADRIATICO ediz. Nazionale - SONAR - pag. 21 - 09/03/18








    CALENDARIO aggiornato del VINCENT VAN GOGH in TOUR




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MessaggioInviato: Dom Mar 11, 2018 11:49    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro DUSE - 09-10-11/03/2018 - BOLOGNA Rispondi citando




dal 9 all'11 marzo 2018 _ BOLOGNA, TEATRO DUSE

ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco













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MessaggioInviato: Lun Mar 12, 2018 19:21    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro DUSE - 09-10-11/03/2018 - BOLOGNA Rispondi citando




ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

dal 9 all'11 marzo 2018 _ BOLOGNA, TEATRO DUSE








aggiornamenti, foto, interviste, rassegna stampa selezionata da


Alessandro Preziosi official Forum lieto 2018 con voi!

ADRICESTA Onlus seguirà il Tour con Eventi Benefici




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MessaggioInviato: Lun Mar 12, 2018 19:56    Oggetto: VINCENT VAN GOGH, 13-14/03/18 L'AQUILA Stabile d'Abruzzo TSA Rispondi citando




_ KHORA.teatro con TSA - Teatro Stabile d'Abruzzo

presentano



ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

13-14 marzo 2018, L'AQUILA Ridotto Teatro Com.le









Alessandro Preziosi in un intenso thriller psicologico "VINCENT VAN GOGH, L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO", testo di Stefano Massini, regia Alessandro Maggi, scene e costumi Marta Crisolini Malatesta, supervisione artistica Alessandro Preziosi, e con Francesco Biscione, Massimo Nicolini, Roberto Manzi, Vincenzo Zampa, Alessio Genchi, va in scena per la Stagione Teatrale Aquilana, organizzata dal Teatro Stabile d'Abruzzo, martedì 13 marzo alle 21,00 e mercoledì 14 marzo alle 17,30, Ridotto del Teatro Comunale.

"Questo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile d'Abruzzo e Khora.teatro, in collaborazione con Spoleto60 Festival dei due Mondi, racconta di un uomo-bambino che non vuole accettare la realtà - spiega Alessandro Preziosi - e soprattutto non vuole accettare la sua malattia. Solo in questa direzione, non respingendo quello che lui realmente è, riesce a vedere quello che gli altri non capiscono e può continuare ancora a dipingere. È un Van Gogh di cui noi, spettatori di oggi, biograficamente conosciamo tutto e scopriamo anche un uomo che non era poi così folle. La sua follia era legata a una necessità riproduttiva della realtà, condizione insita del suo essere artista, che gli procurava una compulsione emotiva fortissima.
L'uomo ha la capacità infinita di avvicinarsi alla natura nel momento in cui dipinge o semplicemente cerca di raccontare l'arte. È da questo contatto ancestrale con il fatto naturale che nasce un senso di inadeguatezza e di disagio, gli stessi sentimenti che avvertiva Van Gogh nei confronti della bellezza che andava a rappresentare. Van Gogh ha invaso la mia vita, ho letto e apprezzato tutte le notizie che si possono trovare su di lui: è in questo modo che sono arrivato ad accettarlo e comprenderlo, soprattutto mi sono potuto appropriare di certi aspetti che potevo condividere con lui, ma senza forzature. Questo spettacolo cerca proprio di rendere visibile sulla scena tutto questo intimo procedimento
".

Siamo nell'ospedale psichiatrico di Saint-Paul-de-Manson, in Provenza, nel 1889: in una stanza bianca vive Vincent Van Gogh, ridotto a uno stato di totale frustrazione a causa delle allucinazioni che scaturiscono dalla sua mente e dei divieti assurdi impartiti dai medici. I suoi pensieri sono ossessivi, non sa di cosa o di chi si può fidare, la sua mente lo tradisce: cosa è reale e cosa è illusione? In questo labirinto soffocante, in cui entra anche lo spettatore, Van Gogh porta avanti una guerra contro il mondo, ma soprattutto contro di sé perché i suoi stessi pensieri sono le mura di una prigione da cui fuggire. L'odore assordante del bianco è uno dei primi testi di Stefano Massini, vincitore del Premio Pier Vittorio Tondelli 2004. [fonte: comunicato QuestoTeatro-TSA]




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genziana



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MessaggioInviato: Mar Mar 13, 2018 15:15    Oggetto: VINCENT VAN GOGH alla Pergola di FIRENZE 07/02/18 recensione Rispondi citando




ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi


recensione 7 febbraio 2018, dalla Pergola di Firenze





ha scritto:




    .VINCENT VAN GOGH -
    .L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO



Alessandro Preziosi è Van Gogh, in uno dei primi testi scritti da Stefano Massini, “Vincent Van GoghL’odore assordante del bianco”, in scena al Teatro della Pergola dal 6 all’11 febbraio per la regia di Alessandro Maggi. Era il 2004 quando questo lavoro venne scritto dal drammaturgo toscano, con l’idea di un teatro profondamente narrativo; ed esattamente un anno dopo l’opera fu selezionata come vincitrice del Premio Tondelli Riccione Teatro, per la sua ‹‹capacità di concisione e il disperato bisogno di vita del grande pittore, grazie a una scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica››. A circa tredici anni di distanza, Massini e Maggi rimettono in scena lo spettacolo, ambientandolo nei giorni più bui dell’artista olandese, quelli del suo ricovero nel manicomio di Saint-Paul-de-Manson, l’8 maggio 1889.

‹‹È stato ammesso oggi in ospedale il signor Vincent W. Van Gogh, trentasei anni. Egli è colpito da manie acute, con allucinazioni della vista e dell’udito. Necessita sottomettere il soggetto a prolungata osservazione psichiatrica››. È la voce fuori campo di un bambino a dare queste informazioni cliniche, forse la stessa voce che riecheggia nei ricordi del nostro protagonista, un travolgente Alessandro Preziosi, ormai divenuto paziente in divisa bianca, sedato dagli antipsicotici e rannicchiato in attesa di qualcosa nella sua cella: una gabbia di cemento che si erge in altezza tra le mura ospedaliere. L’ambiente circostante è una sorta di rettangolo squadrato di solenni pareti, a prima vista infinite ed insormontabili. Tutto sembra rispecchiare lo stato d’animo di Vincent, la sua mente e la sua arte vivono un momento di stallo, una situazione a cui lui stesso non riesce ad opporsi, perché incapace di pensare e sublimare le idee nei suoi dipinti. Tutto intorno a lui sembra essersi fermato al suo arresto da parte della polizia di Arles, che lo trovò mutilato e senza il lobo dell’orecchio sinistro dopo una brutta lite con il suo amico Gauguin.

Un’atmosfera cupa e pallida invade il teatro, la stessa che respirano le due sagome sul palco, uniche macchie di colore nella stanza di internamento del nosocomio. La prima è seduta a terra, spalle al muro, come un bimbo infermo con gli occhi assenti; la seconda ha una corporatura robusta ed è vestita a festa, tipico abbigliamento di chi è abituato a programmare tutti gli impegni della quotidianità. Dall’appellativo con cui Vincent si rivolge al suo visitatore, si comprende subito che si tratta di suo fratello Theo, una presenza importante quanto ingombrante nella storia dell’artista, che ne rivela ben presto fantasmi nascosti. Proprio grazie al loro dialogare incalzante si riesce a penetrare nella stanza più segreta di Van Gogh, quella stessa “Camera da letto” in cui sono custodite le sue più grandi paure mai rivelate, conflitti che per quanto astratti l’accurata bravura di Preziosi riesce ad imprimere su tela. Come è risaputo dell’opera esistono tre versioni: la prima risale all’ottobre 1888, mentre le seconde sono state realizzate durante il suo ricovero, un tentativo disperato di recuperare quei ricordi arlesiani felici, in un contesto contenitivo tipico dei manicomi, dove la medicina ha saputo riversare il suo terrore mistico.

Ma da questa penosa e vorticosa esperienza soltanto uno spirito libero come Van Gogh poteva trarne un insegnamento positivo, opponendosi con tutte le sue forze ad una società che non lo ha mai capito e ad un luogo di reclusione che lo voleva pazzo e privo di colore. Una lotta lunga e travagliata, che lo ha portato a combattere contro la propria censura artistica, trasformando quelle tinte negate – ai malati non era concesso l’uso del colore perché troppo provocante per le loro eccentriche personalità – in pennellate ancora più accese ed eccitanti, che dal bianco prendono spunto per poi trasformarsi in svincolate sfumature.




Firenze: Mara Marchi, 07/02/18 - pubblicato via CorriereSpettacolo.it









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genziana



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MessaggioInviato: Mar Mar 13, 2018 15:57    Oggetto: VINCENT VAN GOGH all'Eliseo di ROMA 21/02/18 - recensione Rispondi citando




ALESSANDRO PREZIOSI, nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI, la regia è di Alessandro Maggi


recensione, 21 febbraio 2018 - ROMA - Teatro Eliseo





ha scritto:




ALL’ELISEO FINO AL 4 MARZO A TEATRO
CON VAN GOGH. UN VIAGGIO NELLA MENTE
DEL MAESTRO, DAL RAPPORTO CON L’ARTE
ALL’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO





Roma – Non ci sono tele, né pastelli, e nemmeno campi di grano o cieli stellati. Non c’è altro colore se non il bianco a fare da cornice alla pièce che porta sul palcoscenico del Teatro Eliseo un momento particolarmente drammatico e intenso della vita di Vincent Van Gogh.

Bianchi sono i petali che l’artista ha a lungo aspettato, nella speranza di avere almeno una traccia, sebbene l’unica all’interno di una stanza vuota e apparentemente senza vita, di quel colore che alla Maison de Santé di Saint-Paul-de-Mausole – dove le pareti, i vestiti e persino i fiori appaiono bianchi – risuona per tutti come “una bestemmia”. E bianchi sono anche i corvi, in volo sul celebre campo di grano, che sembrano dissolversi su una delle pareti del vecchio convento adibito a ospedale psichiatrico nei pressi di Saint-Rémy-de-Provence, dove Vincent, dopo l’episodio della mutilazione dell’orecchio e dopo l’ennesimo deliquio, nel1889, decise di entrare volontariamente.

In una delle stanze di questa sorta di non luogo, in cui il tempo è senza tempo, in questo “castello imbiancato” fatto di vasche piene d’acqua, pazienti simili a scimmie, aggrappati ai lampadari, registri e deliri, trova spazio anche una riflessione potente sulla condizione dei manicomi nell’Ottocento, ma soprattutto trovano voce i pensieri, apparentemente senza briglie, del maestro che più di ogni altro ha saputo tradurre in colore la sua anima immensa e complessa.

VINCENT VAN GOGH - L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO è un thriller psicologico che attraverso l’imprevedibile metafora del temporaneo isolamento del maestro nell’ospedale psichiatrico di Saint-Paul-de-Mausole, nel 1889, in uno degli ultimi periodi della sua vita, cerca di creare un varco nell’anima e nella mente di Vincent. E lo spettatore cerca di farsi largo in questa stretta fessura fatta di intimità e riflessione, aggirandosi, in un continuo gioco di attese, sorprese, tensioni e smentite, e di nuovo attese, tra racconti, deliri, allucinazioni e ricordi d’infanzia del pittore, protagonista di questo universo ovattato, complesso, ora chiarissimo, ora incredibilmente oscuro e inaccessibile.

È il 1889 e l’unico desiderio del pittore, marcato come soggetto “socialmente fragile”, è quello di uscire dall’austera stanza del manicomio di Saint Paul dove è stato relegato e nella quale non c’è altro colore che il bianco. La sua prima speranza è riposta nell’inaspettata visita del fratello Theo che ha dovuto prendere quattro treni e un carretto per arrivare fin lì. Il serrato dialogo tra i due propone un lucido grandangolo sulla vicenda umana dell’artista, rivelando dettagli poco noti relativi alla vita di Vincent, e soprattutto scandagliando uno stadio sommerso della sua mente.

Vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005 per la “scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva” lo spettacolo di Stefano Massini, con la sua drammaturgia asciutta eppur ricca di spunti poetici, offre – non soltanto agli amanti di Van Gogh, ma in generale, a chi ama cavalcare le affascinanti capriole dell’animo umano e della psiche, attratto da una costante tensione narrativa – un’opportunità di riflessione sul rapporto tra le arti e, in generale, sul ruolo dell’artista nella società contemporanea.

Assoggettato alla sua stessa dinamica cerebrale incarnata da un supremo Alessandro Preziosi, Van Gogh, che si aggira come in catene nella devastante neutralità di un vuoto, si lascia vivere già presente al suo disturbo. Il suo ragionato tentativo di sfuggire all’immutabilità del tempo, all’assenza di colore alla quale è costretto, a quell’irrimediabile strepito perenne di cui è vittima cosciente, si colloca in un contesto in cui lo spettatore, totalmente coinvolto in questa travolgente vicenda umana, osserva in un’atmosfera sospesa tra il senso del reale e il suo esatto opposto, nella quale tutto diventa ora chiaro, ora improvvisamente sfuggente.

Il dottor Peyron, Theo van Gogh, il dottor Vernon-Lazàre e gli infermieri Gustave e Roland, sono i personaggi che assistono e allo stesso tempo compongono la vicenda.

«Lo spettacolo – spiega il regista Alessandro Maggiè un vero e proprio viaggio nel processo di creazione, da un lato del pittore Vincent Van Gogh, dall’altro dell’artista, in generale. Ogni artista, infatti ha una parte del suo percorso avvolta dal mistero, accessibile soltanto a lui».

In questa immersione sinestetica nell’animo di Vincent non mancano riferimenti al rapporto tra il pittore e l’arte – in particolare a quelle tele che lo stesso definisce “parte di me” – ma anche all’importanza del colore “senza il quale il disegno non vale nulla”, simile ai petali di un fiore e in grado di “entrare dagli occhi per uscire dalla punta del pennello”.

Chi è il pittore? “Il pittore è un imbecille socialmente fragile” e ancora “l’unico in grado di rendere visibile i propri pensieri”. Non mancano le opere, alcune citate nel corso dello spettacolo. La Berceuse, conservata oggi al Museo Kröller-Müller di Otterlo e dipinta da Van Gogh nel 1889, raffigura Augustine Roulin, moglie del postino amico di Vincent, nella cui figura il pittore ha voluto racchiudere il mito femminile della moglie e della madre, capace di consolare e di placare l’animo. Nel volto, nelle mani, nello sguardo di questa donna, il cui quadro doveva costituire il pannello centrale di un trittico da appendere nelle cabine di una nave per ricordare ai marinai la dolcezza di una ninna nanna, c’è la stessa malinconica espressione tipica della madre che ha sacrificato tutto di sé. Il quadro non compare sulla scena, ma viene solo citato tra quelli che Vincent vorrebbe regalare a Gauguin.
«Le opere – spiega Magginon vengono esaminate attraverso uno studio analitico, ed è proprio questo a caratterizzare la bellezza del testo di Massini. Anche dal punto di vista della scenografia, non siamo di fronte a uno spettacolo realistico, ma a momenti che si susseguono per astrazione».

Anche la scenografia è interessante: una stanza con due pareti laterali scoscese e una grande parete di fondo, staccate, che trasmettono un senso di oppressione, ma anche di possibile apertura.
«Non c’è un dramma che è solo struggimento, bensì l’azione di un personaggio votato alla ricerca della risoluzione di un problema che sta dentro di lui attraverso l’esplicitazione artistica» dice Maggi. Oltre che attraverso le lettere inviate da Vincent al fratello Theo, il percorso è costruito soprattutto grazie al potenziamento del ricorso alla parola.
«Ogni parola – spiega Maggi – è evocatrice di immagini, intenzione, materia».

In questo continuo avvicendarsi di aspettative e colpi di scena dove il pubblico ha l’impressione che qualcosa di immenso ed inatteso stia per verificarsi, si arriva alla sorpresa finale. Un’immagine che chiude, anche se non definitivamente, il viaggio nella mente di Vincent, una continua ricerca della comprensibilità della sua arte, che non si verificherà mai del tutto pienamente.




Redazione Blog, 21/02/18 - pubblicato via .XlifeSTYLE.eu Spettacoli






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MessaggioInviato: Mar Mar 13, 2018 16:03    Oggetto: VINCENT VAN GOGH all'Eliseo di ROMA 13/02/18 - recensione Rispondi citando




ALESSANDRO PREZIOSI, nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI, la regia è di Alessandro Maggi


recensione, 13 febbraio 2018 - ROMA - Teatro Eliseo





ha scritto:




    di Stefano Massini - “VINCENT VAN GOGH

    -- – L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO



Mettete lo scrittore, drammaturgo, sceneggiatore, regista teatrale, più in voga del momento, Stefano Massini da Firenze, unitelo a un attore bello&bravo, Alessandro Preziosi, aggiungete uno dei miti per eccellenza dell’arte, quel genio “pazzerello” di Vincent Van Gogh, mescolate il tutto e non potrete che ottenere una rappresentazione teatrale “ibrida” di assoluto rilievo. (Teatro Eliseo – Roma, 13 febbraio/4 marzo 2018)
Queste, in sintesi, le credenziali per “L’Odore Assordante del Bianco”, di Stefano Massini, ultima sua avventura drammaturgica, rappresentata da ieri (13 febbraio) all’ELISEO di Roma, per la regia di Alessandro Maggi e l’interpretazione di Preziosi , nei panni del tormentato artista, spiato nella quotidianità del manicomio di Saint Paul. Lo spettacolo è incentrato sul periodo (1889), quando Vincent riceve (?) la visita del fratello Theo nel quale ripone in primis la speranza di essere rilasciato in base al “codice 5”, una sorta di salvacondotto che solo il fratello potrebbe firmare. La realtà sarà ben diversa e nel suo temporaneo isolamento l’artista, tormentato e imprevedibile nelle sue reazioni, confonderà di continuo realtà e fantasie, ed al contempo sarà vittima dei soprusi degli infermieri e di uno psichiatra-aguzzino, con la sola protezione del direttore dell’istituto che avrebbe voluto salvarlo restituendogli le tele su cui dipingere. Al testo di Massini fu riconosciuto il Premio Riccione Teatro 2005; in quella occasione la giuria del Premio Tondelli, così si era espressa a riguardo: «Scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva». E di questo si tratta: la rappresentazione teatrale è una sferzata di emozioni, quasi un thriller o se vogliamo una seduta psicologica che tiene incollati gli spettatori per quasi un’ora e venti nella stanza dove non c’è altro colore che bianco e una piantina anch’essa bianca, insieme a Van Gogh nel suo viaggio nella zona oscura, fra speranze, allucinazioni, realtà. Nelle parole del protagonista, in rigoroso ordine sparso, ci sono ricordi, eventi, considerazioni sul ruolo dell’arte e degli artisti, con riferimenti non solo al suo tempo, ma più in generale alla società contemporanea. Ai meriti della proposta e all’ottimo risultato della performance non sono estranei la magnifica interpretazione di Preziosi-Van Gogh, sobriamente intenso nel suo crescendo emotivo, e degli altri bravi interpreti: Massimo Nicolini-Theo, Francesco Biscione-Dottor Peyron, Roberto Manzi-Dottor Vernon-Lazàre, nonché i due perfidi infermieri, Alessio Genchi e Vincenzo Zampa. Alessandro Maggi alla regia e un commento musicale in linea con la tensione narrativa suggellano una prima teatrale di grande impatto. Il nostro voto:




by Dago Red, 14/02/2018 - pubblicato via .ACCREDITATI.it - Teatro








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