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ASPETTANDO RE LEAR, interpreta e dirige ALESSANDRO PREZIOSI
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Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Forum Alessandro Preziosi
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genziana



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MessaggioInviato: Sab Lug 08, 2023 12:27    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR, interpreta e dirige ALESSANDRO PREZIOSI Rispondi citando



    "ASPETTANDO RE LEAR"

    di TOMMASO MATTEI da WILLIAM SHAKESPEARE

    Opere in scena di MICHELANGELO PISTOLETTO

    . Regia di ALESSANDRO PREZIOSI
    . Supervisione artistica di ALESSANDRO MAGGI

    con
    ALESSANDRO PREZIOSI (Re Lear), NANDO PAONE
    (Gloster), e con ROBERTO MANZI (Kent), Federica
    Fresco (Cordelia/Matto), Valerio Ameli (Edgar)

    Musiche di GIACOMO VEZZANI

Produzione: PATO srl,
con TSV-Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale




abiti di scena: Cittadellarte Fashion B.E.S.T.

direzione creativa: Olga Pirazzi, Flavia La Rocca, Tiziano Guardini

coordinamento editoriale Chiara Beliti
assistente Michelangelo Pistoletto: Alessandro Lacirasella

aiuto regia: Roberto Manzi
assistente alla regia: Stefania Sapuppo
direttore di scena: Silvia Lombardi

Montenovi Trasporti; audio e luci: EmmeDue Srl.








In Re Lear, sia l'ordine medievale che quello rinascimentale dei valori si disintegrano. Tutto ciò che rimane alla fine di questa incredibile carnevalesca pantomima è la terra vuota e sanguinante. Su questa terra apocalittica, il Re, il Matto, il Servo e il Pazzo continuano all’infinito il loro “dialogo distratto.”
Lo spettacolo si concentra sul momento chiave dell’intera tragedia rappresentato dalla tempesta che colpisce Lear proprio mentre vaga nella landa desolata per allontanarsi dal disastro combinato con le “amate” figlie. Lear accompagnato dal conte di Kent, (sotto le mentite spoglie di un servo) e dal fedele Fool (che interpreta qui quasi un alter ego dell’esilio della fedele figlia Cordelia), assiste inerme allo sconvolgimento dell’ordine naturale.
In The Invention of the Human Harold Bloom scrive: "Entriamo piangendo alla nostra nascita, sapendo con Lear che la creazione e la caduta sono simultanee". Lear ama solo se stesso e la mancanza d’amore che l’ha indotto alla follia. Ma durante la tempesta quel povero re subisce una metamorfosi, al cospetto della furia della natura diviene umile, non ha bisogno di cercare rifugio, non percepisce il dolore, comprende che il suo vero dolore è più profondo. La tempesta è il culmine del caos a cui alla fine Lear deve arrendersi tornando uomo tra gli uomini, debole, amareggiato, stanco, ma finalmente spoglio di quella corona che lo ha condotto alla distruzione. A pagare le conseguenze della “cecità” dei genitori, saranno i figli.

La tragedia di Re Lear è sempre stata riconosciuta come una perfetta rappresentazione dell’umana condizione. Soprattutto nel XX secolo, la popolarità del dramma è cresciuta esponenzialmente. Con l’avvento dell’esistenzialismo in filosofia, le considerazioni di Lear sull’essere e sul “nulla” sembrarono stranamente appropriate e di fatto, opere come Aspettando Godot di Beckett potrebbero essere viste come una forma di riscrittura del King Lear. Proprio come Vladimir ed Estragon di Aspettando Godot di Samuel Beckett i personaggi di “Aspettando Re Lear ” sembrano ereditare e abitare il vuoto che rimane dopo la sublime tragedia del premonitore Re Lear di Shakespeare.
Quando tutto è andato perduto nel mondo instabile di Lear, non rimane nulla, ed è proprio questo nulla con cui prima di tutti Edgar, dovrà fare i conti. Lear è l'incarnazione del patriarca, del monarca e della gloria dell'era europea allo stesso tempo. La sua morte denoterà la caducità di quei sistemi di potere di cui i nostri personaggi ora abitano le rovine, come sprofondati nel nulla.
"Nulla" è una parola e un concetto insolitamente onnipresente sia in Re Lear che in Aspettando Godot. È come se Re Lear prevedesse l'inevitabile nulla che ci attende come risultato del fatiscente ordine permanente, proprio come Aspettando Godot ci rivela quel che accade dopo che "il vecchio cade".








    domenica 9 LUGLIO 2023, ore 21:30
    XVI CAMPANIA TEATRO FESTIVAL, Prima Nazionale
    NAPOLI - Villa Floridiana - Palco Grande

    giovedì 20 e venerdì 21 LUGLIO 2023
    VERONA,
    Teatro Romano, ore 21:15 - Sezione Teatro ETV23
    75^ ESTATE TEATRALE VERONESE. Festival Shakespeariano


    venerdì 27 OTTOBRE 2023, ore 21:15
    MATELICA (MC), Teatro Piermarini.
    Esclusiva AMAT
    Spettacolo d'Inaugurazione della Stagione 2023/24
    Residenza di allestimento e Anteprima Nazionale

    giov. 2 (20:30) ven. 3 e sab. 4 (19:00) dom. 5/11 (16:00)
    VENEZIA, Teatro Goldoni
    Spettacolo d'Inaugurazione della Stagione 2023/24

    TSV-Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale

    mart. 21 e merc. 22 NOVEMBRE - ore 20:45
    Teatro Comunale Città di VICENZA
    Spettacolo d'Inaugurazione della Stagione di Prosa


    da giov. 23 a sab. 25 (20:30) dom. 26 NOVEMBRE (16:00)
    TREVISO, Teatro "Mario Del Monaco"

    TSV-Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale



Interviste, video, foto, recensioni, rassegna stampa selezionata


Alessandro Preziosi official Forum va a teatro con voi






il cuore della Famiglia ADRICESTA è sempre con ALE

Congratulazioni! Viva il lupo! ASPETTANDO RE LEAR!

ADRICESTA Onlus seguirà il Tour con Eventi Benefici




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L'ultima modifica di genziana il Lun Ott 16, 2023 19:10, modificato 6 volte
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genziana



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MessaggioInviato: Sab Lug 08, 2023 12:29    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR 9/7/23 debutto a CAMPANIA TEATRO FESTIVAL Rispondi citando




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genziana



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MessaggioInviato: Sab Lug 08, 2023 12:39    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR, interprete e regista ALESSANDRO PREZIOSI Rispondi citando



"ASPETTANDO RE LEAR" in Prima Assoluta il 9 luglio!

REPUBBLICA.IT INTERVISTA ALESSANDRO PREZIOSI




ha scritto:



Napoli, domenica (ore 21,30) a Villa Floridiana


ALESSANDRO PREZIOSI : “Il mio RE LEAR per capire il rapporto tra padri e figli”


di Alessandro Toppi, 8/7/23


Shakespeare scrive Re Lear tra il 1605 e il 1606 e porta in scena l’opera prima al Globe, poi a Whitewall, al cospetto del re. Passa il tempo, l’uomo e l’autore maturano, e nel 1623 rimette mano al dramma: taglia 270 righe, elimina alcune battute, riduce certi ruoli. Come sentisse il bisogno di rendere i pensieri più diretti. È così che genera quello che è considerato il suo capolavoro.

Vertice poetico, per Harold Bloom paragonabile solo all’Iliade, al Corano e alla Divina Commedia, Re Lear è, tra i copioni di Shakespeare, «il più difficile da adattare, dirigere e incarnare» afferma Alessandro Preziosi. Eppure ci prova, domani alle 21,30, sul palco grande in Villa Floridiana, nell’ambito del Campania Teatro Festival, con “Aspettando Re Lear” (testo di Tommaso Mattei, regia di Alessandro Preziosi, che recita assieme a Francesco Biscione, Roberto Manzi, Federica Fresco e Valerio Ameli; musiche di Giacomo Vezzani, produzione Pato e Teatro Stabile del Veneto). Lo spettacolo è al debutto assoluto.

Alessandro Preziosi, nel 2004 era lei Edmund, il figlio bastardo di Gloster, nel “Re Lear” di Calenda, con Herlitzka. Ora interpreta il sovrano. Torna dunque dopo 19 anni a quest’opera: in che modo?

«Con una consapevolezza diversa. Perché tra allora e oggi ci sono di mezzo una società completamente mutata e un rinnovato rapporto con ciò che per me vuol dire “politica”. Soprattutto tra allora e oggi ci sono di mezzo la conoscenza del dolore (penso alla sofferenza che può dare la perdita di un genitore), l’accumulo delle gioie e delle fatiche del quotidiano e certe considerazioni ulteriori su cosa significhi essere padre. Lear infatti mi permette di interrogarmi, ancora: come ci si rapporta a un figlio? In che modo ottengo autorevolezza ai suoi occhi? Come guadagno la sua fiducia? E cos’è quest’amore che ci lega? Ma non basta: nel frattempo è cambiata anche la mia idea di teatro. Lo desidero popolare, nel senso più alto che si possa dare a questo termine».

In concreto?

«Vuol dire rielaborare un lessico che, senza tradire Shakespeare, risuoni contemporaneo, generare una recitazione che sia senza fronzoli e produrre una visione che, pur dimostrandosi adeguata alla nobiltà del testo, risulti essenziale. Soprattutto significa toccare il cuore dell’opera, che è il rapporto tra i padri e i figli. Questo è davvero popolare, poiché riguarda tutti noi».

La brochure che presenta lo spettacolo c’informa: si inizia con la tempesta, che Shakespeare pone invece nel mezzo del testo. Perché?

«Perché è il momento della svestizione regale, in cui questa figura suprema diventa un uomo fragilissimo, alle prese con la propria storia. La bufera esteriore è una bufera interiore. In conseguenza della quale Lear fa i conti con quel che è successo, e con ciò che rimane. Ma la tempesta è anche la Natura, che in questo lavoro non funge solo da contesto o da sfondo. È un tema, invece, ed è un’urgenza. Non a caso: lo spazio è contraddistinto da opere pistolettiane. E Pistoletto vuol dire riciclo, eco-sostenibilità, recupero e valorizzazione artistica del ciarpame. Pensa alla “Venere degli stracci” ora in mostra a piazza Municipio. Ecco, non possiamo più vivere a discapito della Natura, non possiamo più esserle debitori».

Opere pistolettiane su un palco che diventa che cosa?

«Una stanza che in parte somiglia a una cella, in parte a un museo chiuso, abbandonato, notturno. Le opere sono letto, porta, tavolo, specchio, parlatoio ma – attenzione – diventano tali solo grazie alla presenza e all’agire degli attori. È con gli attori che assumono una funzione concreta, smettendo d’essere cose morte. Qui Lear è accompagnato dal Matto. Ma questo Matto coincide con Cordelia, la figlia che ama di più. Di solito la s’interpreta come una ragazzina. Per noi è una donna astuta, intelligente e sensibile, che recita la parte del Matto per poter stare accanto a suo padre in questa fase di crisi. Accompagnerà Lear, che s’impegna a riflettere sulla propria vicenda».

Per giungere infine a che cosa?

«Alla maturità. Si spera. Perciò la parola “aspettando” nel titolo: perché si tratta di un percorso verso la maturità. Il mio Lear non ha a che fare con la vecchiaia: cerca invece di capire come dare un peso alle esperienze vissute, distinguendo ciò che è futile da quel che è cruciale nella nostra vita. Insomma: chi o cosa per noi vale davvero? Intendiamoci, la tragedia resta tragedia. Ma in sé ha un dono. Mostra un essere umano che prova a sentire meglio se stesso e gli altri. Fino a comprenderli. Follemente».



© Riproduzione riservata pubblicata via Premium REPUBBLICA.IT - Napoli



Guide Rep. Per Preziosi “Re Lear” si fa in cinque
...Un po’ Beckett, un po’ Shakespeare. Dopo Cyrano sulla luna e Don Giovanni, Alessandro Preziosi si lancia in un’altra delle sue spericolate riletture dei classici con “Aspettando Re Lear”.


6/7/23 Sezione GUIDE pag. 32 - S. Sp. per Campania Teatro Festival







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genziana



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MessaggioInviato: Sab Lug 08, 2023 14:33    Oggetto: Aspettando RE LEAR - ETV23, Festival SHAKESPEARIANO - VERONA Rispondi citando


ha scritto:



"ASPETTANDO RE LEAR" in Prima Nazionale il 9 luglio!

il settimanale OGGI intervista ALESSANDRO PREZIOSI



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genziana



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MessaggioInviato: Dom Lug 09, 2023 18:54    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR 9/7/23 debutto a CAMPANIA TEATRO FESTIVAL Rispondi citando




La sera del debutto: quella della PRIMA NAZIONALE!


e naturalmente la Famiglia ADRICESTA Onlus insieme

ad Alessandro Preziosi official Forum abbracciano ALE

viva il lupo! al cast della nuova pièce in bocca al lupo!









BATTITI PER LA BELLEZZA è il claim di questo 2023 e

A NAPOLI - DOMENICA 9 LUGLIO - per la chiusura del

CAMPANIA TEATRO FESTIVAL XVI edizione [per la

settima volta è Direttore artistico Ruggero Cappuccio]








ALESSANDRO PREZIOSI presenterà in Prima assoluta

il nuovo Spettacolo teatrale: "ASPETTANDO RE LEAR"

100' sul Palco grande all'aperto di VILLA FLORIDIANA







Il CTF23 è realizzato con il sostegno concreto della Regione CAMPANIA e organizzato dalla Fondazione CAMPANIA DEI FESTIVAL, presieduta da Alessandro Barbano, la più imponente rassegna teatrale italiana si avvale del contributo annuo del MiC - Ministero della Cultura - per il suo schema multidisciplinare; e si è imposta all'attenzione del panorama nazionale e internazionale ed è parte rilevante della rete Italia Festival e dell'EFA (European Festival Association).

Anche quest’anno il Maestro Mimmo Paladino dona al CTF la sua arte e l’immagine grafica della rassegna.



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genziana



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MessaggioInviato: Lun Lug 10, 2023 20:33    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR, interprete e regista ALESSANDRO PREZIOSI Rispondi citando




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marystone



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MessaggioInviato: Gio Lug 13, 2023 12:12    Oggetto: Rispondi citando


Sarà un interessante spettacolo come sempre!!!
Spero di poterlo vedere!!! Laughing Laughing

mariella
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genziana



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MessaggioInviato: Mar Lug 18, 2023 00:11    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR 9/7/23 debutto a CAMPANIA TEATRO FESTIVAL Rispondi citando












CTF23. La tragedia di Re Lear è riconosciuta come una perfetta rappresentazione dell'umana condizione. In "The Invention of the Human" Harold Bloom scrive: "Entriamo piangendo alla nostra nascita, sapendo con Lear che la creazione e la caduta sono simultanee".
Lear ama solo se stesso e la mancanza d'amore che lo induce alla follia e durante la tempesta subisce una metamorfosi, al cospetto della furia della natura diviene umile, non vuole cercare rifugio, non percepisce il dolore, il suo vero dolore è più profondo. La tempesta è il culmine del caos a cui Lear deve arrendersi tornando uomo tra gli uomini, debole, amareggiato, ma finalmente spoglio di quella corona che lo conduce alla distruzione.














Souvenir da Napoli. L’influenza dell’esistenzialismo in filosofia sulla critica shakespeariana incontra l’attesa di Beckett per raccontare i complessi chiaroscuri che caratterizzano il rapporto tra genitori e figli: prima assoluta, il 9 luglio sul Palco Grande in Villa Floridiana, per “Aspettando Re Lear” di Tommaso Mattei - liberamente ispirato al testo shakespeariano, diretto e interpretato da Alessandro Preziosi con Nando Paone, Roberto Manzi, Federica Fresco e Valerio Ameli. Lo spettacolo, con scenografie e costumi a cura di Michelangelo Pistoletto, si concentra sulla tempesta che colpisce Lear; ormai costretto ad arrendersi, alla disperata ricerca di un’assoluzione, il vecchio re torna uomo tra gli uomini mentre vaga in una landa desolata dopo la fuga dal regno. CAMPANIA TEATRO FESTIVAL 2023




























Recensione. Lo spettacolo “Aspettando Re Lear” messo in scena per il CTF non si discosta dall’opera shakespeariana pur muovendosi su due linee narrative, quella di Shakespeare e quella di Mattei. Il tutto però, con una lettura in chiave moderna – come spiega Alessandro Preziosi: il complesso rapporto padre figlio e l’attesa saranno i due elementi centrali di questa reinterpretazione.
Molto belli i costumi. Elegante la scenografia, realizzata con opere del maestro Michelangelo Pistoletto.


dall'approfondimento di Mina Grasso, 12/7/23, via InformareOnLine.com




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genziana



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MessaggioInviato: Mar Lug 18, 2023 20:36    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR 2023 CAMPANIA TEATRO FESTIVAL, recensione Rispondi citando



ha scritto:




Il gioco massimo di aspettando…….Go…. RE LEAR.
Lo so il titolo vi sembra stravagante e diverso rispetto al solito, perché alla fine bisogna aspettare cosa esattamente?
Aspettare che la pazzia all’interno del Re Lear entri funesta nella sua mente, o molto semplicemente che entri in noi spettatori, magari lo spettacolo vuole farci essere giudice di ciò che accade e di ciò che è accaduto. Un tempo, in cui poter comprendere che ciò che è stato fatto, è stato fatto semplicemente per amore delle tre sue figlie, ma effettivamente la riconoscenza non gli è stata benevola. La cosa più carina è stato il Matto rappresentato come figura in carne ed ossa che gli si pone dinanzi a lui, ma che effettivamente aveva molto più ragione di tutti gli altri personaggi, ed allora il Matto non è veramente matto, e forse tutto questo vuol farci comprendere che i matti per quanto possano togliere il terreno da sotto i piedi senza farci avere una stabilità reale, forse sono quelli veramente più sinceri, reali, propensi a dire la verità. Naturalmente si parla di intrighi, di atmosfere torbide, in cui non si riesce effettivamente a comprendere se il valore è dato dall’amore per le figlie, o da parte di un altro personaggio che per il dolore è costretto a cavarsi gli occhi, per il dolore che gli danno i suoi figli, che tra l’altro non vengono riconosciuti poiché si travestono da mendicanti. Conosciamo tutti questa storia, la tempesta ne fa solamente da padrona, la tempesta che abbiamo dentro, la tempesta che abbiamo nel cuore, o molto semplicemente la tempesta che si trova veramente fuori, e quella che distrugge e ci rende tutti un po’ folli, un po’ matti, senza riuscire a comprendere se effettivamente in questo mondo ci sia rimasto un barlume di lucidità. Questo pensiero mi si affiora non solo durante l’osservazione dello spettacolo di ieri, ma anche parlando con le altre persone, che ad oggi non esiste più un mondo realmente riconosciuto come quello di prima, dettato dall’intelletto umano, o semplicemente da dei valori e da un modo di pensare che per quanto possa sembrare le droghe ma almeno aveva un barlume di lucidità e di senso, ad oggi invece sembra che sia tutto quanto così caotico, così stravagante, e allora questo qua è il caos non è la follia, non è la pazzia, è semplicemente l’astratto. Naturalmente questa mia recensione critica e folle come lo era l’opera di ieri, al Campania teatro festival, dove si è potuto assistere ad una distruzione del IO persona (sempre che ne esista una) e del “concepimento” dell’assurdo. Posso solo dire che lo spettacolo di ieri è stato davvero intrigante e meraviglioso. Un metodo Stanislavski per rappresentare la pazzia e la follia preso al 100%, quel senso di spazio di ordine insito nel modus operandi, che solo Beckett in persona riusciva a usare, ma non c’è altro da aggiungere, si si è perso lo spettacolo di ieri ha perso un grandissimo spettacolo.



Emmanuele Paudice, 12/07/23; pubblicato via CorriereDelloSpettacolo.net





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genziana



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MessaggioInviato: Mar Lug 18, 2023 22:49    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR a Verona -Shakespeare-Pistoletto-Preziosi Rispondi citando






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genziana



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MessaggioInviato: Mer Lug 19, 2023 07:42    Oggetto: VERONA - Aspettando RE LEAR 2023 ETV Festival SHAKESPEARIANO Rispondi citando




vieni a VERONA! ALESSANDRO PREZIOSI presenterà

la sua nuova pièce teatrale: "ASPETTANDO RE LEAR"









E’ il caso, parola cardine della filosofia pistolettiana, l’artefice dell’incontro tra Michelangelo Pistoletto e Alessandro Preziosi.
“Il caso è l’elemento combinatorio da cui dipende tutto ciò che ha vita, la vita che noi vediamo riflessa nello specchio. Soffermandoci a riflettere di fronte all’opera ci rendiamo conto che il Caos è l’unico ordine possibile.” (Michelangelo Pistoletto)

Da qui l’idea di costruire insieme questa nuova produzione di “Aspettando Re Lear” di Tommaso Mattei, la storia del re e delle sue tre figlie, tratto dalla tragedia di Re Lear di Shakespeare, diretto e interpretato da Alessandro Preziosi. Nel cast anche Nando Paone nel ruolo di Gloster, Roberto Manzi che interpreterà Kent, Federica Fresco nel doppio ruolo di Cordelia e del Matto, Valerio Ameli che sarà Edgar.

Il 20 e 21 luglio, sul palcoscenico del Teatro Romano di Verona, le opere di Michelangelo Pistoletto saranno scenografia dello spettacolo. Materiali di scena e costumi firmati dal grande artista italiano per raccontare il rapporto tra padri e figli, la relazione tra tradizione e innovazione, tra uomo e natura. Entra nel vivo l’Estate Teatrale Veronese che celebra quest’anno i 75 anni del Festival Shakespeariano.

La collaborazione con Michelangelo Pistoletto si estende alla sua Fondazione, Cittadellarte, e prevede oltre alle “opere in scena” anche la realizzazione degli “abiti in scena”, costumi iconici ideati dal collettivo Fashion B.E.S.T. realizzati attraverso una filiera tessile trasparente tracciabile ed etica e con l’utilizzo di processi e materiali sostenibili, con la direzione creativa e artistica di Olga Pirazzi, Flavia La Rocca e Tiziano Guardini. I capi sono realizzati utilizzando Candiani Denim e COREVA™, il primo jeans stretch interamente naturale e circolare, tinti con Recycrom™, tecnologia che utilizza scarti pre o post consumer e laserati da Officina+39.








Teatro Romano:giovedì 20 e venerdì 21 LUGLIO 2023

ore 21:15 alla 75esima ESTATE TEATRALE VERONESE

FESTIVAL SHAKESPEARIANO Multidisciplinare, PROSA

biglietti ON LINE: Boxol, Boxoffice INFO: 0458011154

a Verona, via Pallone 16 prenota ora il posto migliore!







E' una vera fioritura quella che celebra i 75 anni della ETV, e del Festival Shakespeariano, unico in Italia e secondo in Europa solamente a Stratford-upon-Avon. Un traguardo prestigioso per Verona, un anniversario che simboleggia la storia e il legame tra la città scaligera e William Shakespeare. Così come la vocazione quale città di arte, cultura e spettacolo.
Nata nel 1948, per la volontà del Comune di Verona di rendere omaggio a Shakespeare e sottolinearne il legame con la città, presente in “Romeo e Giulietta”, “La Bisbetica domata” e “I due gentiluomini di Verona”, l’Estate Teatrale Veronese è realizzata dall'Assessorato alla Cultura in collaborazione con Arteven, con il sostegno del MiC e della Regione Veneto. Direttore artistico ETV75: Carlo Mangolini.




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genziana



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MessaggioInviato: Mer Lug 19, 2023 18:39    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR a teatro -Shakespeare-Pistoletto-Preziosi Rispondi citando


ha scritto:



Re Lear ovvero la metafora della condizione umana: caduta e creazione. Lear ama solo se stesso, la mancanza d’amore l’ha portato alla follia e alla solitudine. Lear vaga in una landa di nulla con cui il sovrano senza più corona dovrà fare i conti.
Aspettando Re Lear di Tommaso Mattei da Shakespeare – dopo l’anteprima di Napoli – debutta al Teatro Romano di Verona il 20 luglio (replica il 21 luglio) con Alessandro Preziosi (Napoli, 1973) alla regia e nel ruolo del protagonista. L’attore ha pensato di muovere i personaggi della tragedia tra le rovine del potere, sprofondati nel nulla e in una attesa alla Beckett. “È come se Re Lear prevedesse l’inevitabile nulla che ci attende come risultato del fatiscente ordine permanente, proprio come Aspettando Godot ci rivela quel che accade dopo che il vecchio cade“.

Sul palco ci saranno le opere di Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933), artista che Preziosi ha incontrato al Chiostro del Bramante in occasione della mostra INFINITY.

Perché Michelangelo Pistoletto?
Stavo scrivendo l’adattamento del Re Lear ed ero alla sua mostra al Chiostro del Bramante. Al secondo piano mi sono imbattuto nel suo labirinto di cartone. Quella era l’idea giusta per raccontare la tempesta di Lear, un labirinto concettuale, lo smarrimento della vita morale.
L’idea è nata cercando un luogo mentale per entrare nella mente di Lear attraverso le opere di Pistoletto.
Poi sono iniziate le coincidenze, le assonanze, i riverberi tra l’opera di Shakespeare e quella del maestro, come ad esempio il tema del rapporto tra padre e figli, solo per dirne una.


Come si sono innestate nel processo creativo e registico le opere?
Abbiamo giocato a carte coperte svelandoci di volta in volta le scelte che si rivelavano reciproche e coincidenti. Cercavamo tra le opere la natura installativa e quella museale da potenziare con le luci di scena per farle diventare parte del lavoro teatrale, come i luoghi del copione: la sede del processo, la scogliera, il luogo in cui è imprigionato Lear, il tavolo in cui avvengono le conversazioni.

Quindi cosa vedremo sul palco?
Gli “oggetti in meno”. L’oggetto – dice Pistoletto – è un’idea di cui ci si libera facilmente per far posto ad altre idee. Un pensiero in meno. Liberarsi dell’opera facendola vivere in maniera imprevedibile. In fondo è così anche per il teatro. È il teatro che celebra la vita in tutte le sue possibili potenzialità.
Uno dei temi fondamentali è portare Lear all’essenziale, da qui la scelta di affidare la sartoria a una sezione della Cittadellarte. Perché abbiamo lavorato sul “meno” anche con i costumi. Alla fine creeranno una suggestione che rimanda alla sua Venere degli stracci.








Michelangelo Pistoletto e Re Lear


Quindi Pistoletto non è solo alla fine del vostro dialogo creativo…
No, il suo Terzo Paradiso ha ispirato parte delle musiche dello spettacolo. Ma se ci si pensa il teatro stesso è il Terzo Paradiso, l’incontro tra l’umano e l’artificiale. C’è una frase del copione illuminante: “In questo percorso di vita la natura vince l’arte”.

Non c’è il rischio, meraviglioso tuttavia, che le opere con i loro codici portino la comunicazione dello spettacolo altrove? Rendendola ancora più complessa e inestricabile?
In maniera chiara abbiamo lasciato che il prologo permettesse al pubblico di entrare in una sorta di museo. Le opere vivono di una vita astratta ma solo l’osservatore dà vita all’opera.
Anche Pistoletto in fondo pensa che nel momento in cui si riesce a rendere il visitatore parte dell’opera si sia centrata la missione dell’arte. Ho accettato questo rischio, di uno scomodo riflesso.


L’opera perde però la sua originalità e autonomia concettuale per essere funzionale al discorso della regia…
Pistoletto ci ha chiesto questo. Lui fa un passo indietro per assistere all’utilizzo di un’altra disciplina. Ci ha chiesto di chiamarli “oggetti di scena”. L’assonanza rispetto al testo poi è stata strabiliante.

Il palcoscenico del Romano ha dimensioni importanti, come rimodulerete le relazioni tra gli oggetti nella tournée?
Abbiamo una scatola nera che permette una profondità inimmaginabile. Le opere sono illuminate ora con luce calda, ora fredda. È un esperimento. Il modo in cui utilizzare i cartoni e il labirinto per la tempesta di un uomo, è già un fatto indicativo e significativo. L’impatto di avere sei opere in scena che funzionalmente scandiscono il racconto ne restituirà alla fine una inedita comprensione.

Non solo il contemporaneo ma anche il moderno spesso ha ispirato le sue regie, ricordiamo gli inchiostri nel suo Don Giovanni
Ho sempre interagito con l’arte che mi ispira, nella galleria arte moderna io traggo suggestioni utili.
In quest’occasione tutto quello che arrivava da Pistoletto si trasformava. Quando ho visitato la sua Fondazione ho visto all’ultimo piano una sequenza su uno dei suoi specchi: padre figlio, figlio padre: la sfida era nell’aria. Nello spettacolo ci sono cinque attori che si sobbarcano le storie interpersonali attraverso citazioni, si autocitano, citano le sorelle e i fratelli. Quindi anche gli specchi di Pistoletto hanno rafforzato le scelte registiche.


Pistoletto cosa ha detto dello spettacolo? Forse aveva nostalgia dei suoi Zoo…
Ancora non lo ha visto. Abbiamo provato con delle sagome delle sue opere e nella simulazione ancor di più è emersa l’essenzialità. Certo noi lo abbiamo preso nel tempo che più lo sta celebrando. Vedrà il lavoro a Verona (20 e 21 luglio NdR) e sicuramente lo spettacolo andrà alla Cittadellarte.



INTERVISTA a cura di Simone Azzoni, 13/7/23; pubblicata via ARTRIBUNE.COM








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MessaggioInviato: Gio Lug 20, 2023 10:54    Oggetto: Rispondi citando


In bocca al lupo Ale per stasera e domani a Verona!!! Sarà sicuramente un successo come sempre!!! Laughing Laughing Laughing

Spero che le date nel calendario aumentino e chissà...magari...ci sarà Palermo!!! Wink Wink

mariella
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genziana



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MessaggioInviato: Gio Lug 20, 2023 17:39    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR, 20 e 21/07/2023 ESTATE TEATRALE VERONESE Rispondi citando




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genziana



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MessaggioInviato: Gio Lug 20, 2023 17:54    Oggetto: ADRICESTA Onlus con ALESSANDRO PREZIOSI x ASPETTANDO RE LEAR Rispondi citando



aggiornamenti, foto, interviste, rassegna stampa selezionata da


Alessandro Preziosi official Forum va a teatro con voi



il cuore della Famiglia ADRICESTA è sempre con ALE

in bocca al lupo! viva il lupo! ASPETTANDO RE LEAR!




ADRICESTA Onlus seguirà il Tour con Eventi Benefici

come nelle tournée teatrali di questi 19 Anni Solidali








dal 2004!!! ADRICESTA Onlus va in aiuto dei Bambini

Ospedalizzati, a livello nazionale, con Progetti Solidali


a sostegno dei Malati, dell'Infanzia e della Famiglia, e

del processo di Umanizzazione dei Reparti di degenza


ALESSANDRO PREZIOSI è nostro testimonial ufficiale

dedicando il suo forum personale fin dalla fondazione




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