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ASPETTANDO RE LEAR, interpreta e dirige ALESSANDRO PREZIOSI
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genziana



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MessaggioInviato: Gio Lug 20, 2023 17:57    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR, interpreta e dirige ALESSANDRO PREZIOSI Rispondi citando



    "ASPETTANDO RE LEAR"

    di TOMMASO MATTEI da WILLIAM SHAKESPEARE

    Opere in scena di MICHELANGELO PISTOLETTO

    . Regia di ALESSANDRO PREZIOSI
    . Supervisione artistica di ALESSANDRO MAGGI

    con
    ALESSANDRO PREZIOSI (Re Lear), NANDO PAONE
    (Gloster), e con ROBERTO MANZI (Kent), Federica
    Fresco (Cordelia/Matto), Valerio Ameli (Edgar)

    Musiche di GIACOMO VEZZANI

Produzione: PATO srl,
con TSV-Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale




abiti di scena: Cittadellarte Fashion B.E.S.T.
direzione creativa: Olga Pirazzi, Flavia La Rocca, Tiziano Guardini

coordinamento editoriale Chiara Beliti
assistente Michelangelo Pistoletto: Alessandro Lacirasella
Ufficio stampa Cittadellarte: Margherita Cugini

aiuto regia: Roberto Manzi
assistente alla regia: Stefania Sapuppo
direttore di scena: Silvia Lombardi

Montenovi Trasporti; audio e luci: EmmeDue Srl.








“Il caso è l’elemento combinatorio da cui dipende tutto ciò che ha vita, la vita che noi vediamo riflessa nello specchio. Soffermandoci a riflettere di fronte all’opera ci rendiamo conto che il Caos è l’unico ordine possibile.” (Michelangelo Pistoletto) E’ il caso, parola cardine della filosofia pistolettiana, l’artefice dell’incontro tra Pistoletto e Alessandro Preziosi.

Sul palcoscenico ad accompagnare gli attori alcune opere del Maestro, materiali di scena per raccontare il rapporto tra padri e figli, la relazione tra tradizione e innovazione, tra uomo e natura.

I 5 personaggi di “Aspettando Re Lear”, proprio come i protagonisti di “Aspettando Godot” di Beckett, sembrano ereditare e abitare il vuoto che rimane dopo che la tragedia ha fatto il suo corso. Il testo si concentra sul momento chiave della narrazione shakespeariana, rappresentato dalla tempesta che colpisce il re proprio mentre vaga nella landa desolata per metabolizzare la delusione provocata dalle figlie. Lear è l’incarnazione del patriarca, del monarca e della gloria ormai perduta dell’Europa di oggi.

La sua morte denota il fallimento dei sistemi di potere, di cui i nostri personaggi ora abitano le rovine, come sprofondati nel nulla.

In “Re Lear”, sia l’ordine medievale che quello rinascimentale dei valori si disintegrano. Tutto ciò che rimane alla fine di questa incredibile carnevalesca pantomima è la terra vuota e sanguinante. Su questa terra apocalittica, il re, il matto, il servo e il pazzo continuano all’infinito il loro dialogo distratto.
Lear ama solo se stesso e la mancanza d’amore che l’ha indotto alla follia. Ma durante la tempesta quel povero re subisce una metamorfosi, al cospetto della furia della natura diviene umile, non ha bisogno di cercare rifugio, non percepisce il dolore, comprende che il suo vero dolore è più profondo. La tempesta è il culmine del caos a cui alla fine Lear deve arrendersi, tornando uomo tra gli uomini, debole, amareggiato, stanco, ma finalmente spoglio di quella corona che lo ha condotto alla distruzione. A pagare le conseguenze della cecità dei genitori saranno i figli.

Quando tutto è andato perduto nel mondo instabile di Lear, non rimane nulla, ed è proprio con questo nulla che, prima di tutti Edgar, dovrà fare i conti. Lear è l’incarnazione del patriarca, del monarca e della gloria dell’era europea allo stesso tempo. La sua morte definisce la caducità di quei sistemi di potere di cui i nostri personaggi ora abitano le rovine, come sprofondati nel nulla.

“Nulla” è una parola e un concetto insolitamente onnipresente sia in Lear che in Godot. È come se Re Lear prevedesse l’inevitabile nulla che ci attende come risultato del fatiscente ordine permanente, e proprio come “Aspettando Godot” ci rivela quel che accade dopo che il vecchio è caduto.

Materiali di scena: Opere di Michelangelo Pistoletto
Struttura per parlare in piedi, Oggetti in meno, 1965-1966
Sfera sotto il letto, Oggetti in meno, 1965-1966
Quadro da pranzo, Oggetti in meno, 1965-1966
Porta Segno Arte, 1976-1997
Tavolo e panca Segno Arte, 1976-1997
Labirinto, 1969
Portale ad arco, opera specchiante, 2023

La collaborazione con Michelangelo Pistoletto si estende alla sua Fondazione, Cittadellarte, e prevede oltre alle “opere in scena” anche la realizzazione degli “abiti in scena”, costumi iconici ideati dal collettivo Fashion B.E.S.T. realizzati attraverso una filiera tessile trasparente tracciabile ed etica e con l’utilizzo di processi e materiali sostenibili. I capi sono realizzati utilizzando Candiani Denim e COREVA™, il primo jeans stretch interamente naturale e circolare, tinti con Recycrom™, tecnologia che utilizza scarti pre o post consumer e laserati da Officina+39.








    domenica 9 LUGLIO 2023, ore 21:30
    XVI CAMPANIA TEATRO FESTIVAL, Prima Nazionale
    NAPOLI - Villa Floridiana - Palco Grande

    giovedì 20 e venerdì 21 LUGLIO 2023
    VERONA,
    Teatro Romano, ore 21:15 - Sezione Teatro ETV23
    75^ ESTATE TEATRALE VERONESE. Festival Shakespeariano


    venerdì 27 OTTOBRE 2023, ore 21:15
    MATELICA (MC), Teatro Piermarini.
    Esclusiva AMAT
    Spettacolo d'Inaugurazione della Stagione 2023/24
    Residenza di allestimento e Anteprima Nazionale

    giov. 2 (20:30) ven. 3 e sab. 4 (19:00) dom. 5/11 (16:00)
    VENEZIA, Teatro Goldoni
    Spettacolo d'Inaugurazione della Stagione 2023/24

    TSV-Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale

    mart. 21 e merc. 22 NOVEMBRE - ore 20:45
    Teatro Comunale Città di VICENZA
    Spettacolo d'Inaugurazione della Stagione di Prosa


    da giov. 23 a sab. 25 (20:30) dom. 26 NOVEMBRE (16:00)
    TREVISO, Teatro "Mario Del Monaco"

    TSV-Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale



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MessaggioInviato: Gio Lug 20, 2023 18:57    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR, 20 e 21/07/2023 ESTATE TEATRALE VERONESE Rispondi citando




“Fate delle mie opere ciò che volete, ma fatelo molto, molto, molto bene”: questa la richiesta di Michelangelo Pistoletto.
E Alessandro Preziosi, regista e attore di ASPETTANDO RE LEAR, ne ha fatto tesoro! Ascoltiamo le sue parole e scopriamo i materiali di scena di questo incredibile lavoro! - Voci dietro le quinte di ETV23 -








Un dramma generazionale. Forte. Potente. Anche grazie alle opere del Maestro Michelangelo Pistoletto.
ASPETTANDO RE LEAR l’arte e il teatro si incontrano, si valorizzano, creano una dimensione che esplode nei versi del Bardo, protagonista ancora una volta del Festival Shakespeariano a Verona.
Il 20 e il 21 luglio 2023 un’esperienza da non perdere.







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MessaggioInviato: Gio Lug 20, 2023 19:45    Oggetto: Radio VERONA intervista PREZIOSI per ASPETTANDO RE LEAR, ETV Rispondi citando




















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MessaggioInviato: Ven Lug 21, 2023 13:51    Oggetto: L'ARENA il giornale di VERONA intervista ALESSANDRO PREZIOSI Rispondi citando



ha scritto:



ALESSANDRO PREZIOSI ospite del Gruppo ATHESIS


Da Shakespeare a Beckett, ecco il Re Lear firmato Preziosi: «L'attesa dell'uomo fra sé e la maturità»


INTERVISTA in diretta su Radio Verona e sui canali social de L’Arena, Radio Verona e Telearena



Un progetto artistico multidisciplinare per raccontare il rapporto tra padri e figli, la relazione tra tradizione e innovazione, il difficile ma necessario equilibrio tra uomo e natura. Un progetto che parte dal «Re Lear» di Shakespeare, dalla storia del re e delle sue tre figlie, per attraversare i secoli e arrivare al Novecento di Beckett, al suo «Aspettando Godot», e parlarci dell’oggi o, meglio, di quegli archetipi che fanno parte dell’esistenza umana di sempre. Arriva alle 21.15 al Teatro Romano, terzo appuntamento del Festival Shakespeariano, «Aspettando Re Lear» con protagonista Alessandro Preziosi che firma anche la regia sull’adattamento di Tommaso Mattei con opere di Michelangelo Pistoletto come materiale di scena.
Lo spettacolo prodotto da PATO e dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale si avvale della supervisione artistica di Alessandro Maggi e delle musiche originali di Giacomo Vezzani.

La mattina del 19 luglio, Alessandro Preziosi sarà ospite del Gruppo editoriale Athesis, per una diretta su Radio Verona alle 11.30 trasmessa anche in streaming sul sito e sulla pagina Facebook de L’Arena, Telearena e Radio Verona e sul profilo Linkedin del gruppo editoriale Athesis.

Preziosi, grande attesa per questo debutto che la vede tornare ad una drammaturgia dopo le lettura degli anni scorsi. Che lavoro sta ad indicare l’«Aspettando» del titolo?
Aspettando perché i cinque personaggi di «Aspettando Re Lear», come i protagonisti di «Aspettando Godot» di Beckett, sembrano abitare il vuoto che rimane dopo che la tragedia ha fatto il suo corso. Il testo si concentra infatti sul momento chiave della narrazione shakespeariana, rappresentato dalla tempesta che colpisce il re proprio mentre vaga nella landa desolata per metabolizzare la delusione provocata dalle figlie. L’attesa di Lear è quella per cui in questo vuoto disabitato, spogliandosi del suo ruolo, potrà trovare una nuova autorità.

Si può dire che questo Re Lear è soprattutto dramma generazionale?
Diciamo che Lear è il sovrano che ama solo se stesso e la mancanza d’amore che l’ha indotto alla follia. Ma durante la tempesta quel povero re subisce una metamorfosi, al cospetto della furia della natura diviene umile, non ha bisogno di cercare rifugio, non percepisce il dolore, comprende che il suo vero dolore è più profondo. La tempesta è il culmine del caos a cui alla fine Lear deve arrendersi, tornando uomo tra gli uomini, debole, amareggiato, stanco, ma finalmente spoglio di quella corona che lo ha condotto alla distruzione. Il «niente» di Cordelia è la dichiarazione del fatto che l’amore non si può comprare, non è un credito e dunque sì, in questo senso c’è il tema moderno del rapporto padre-figlia, e che diventa poi anche il tema del potere.

Come entrano le scenografie di Pistoletto in questa sua regia?
La collaborazione con il maestro, nata a Roma al Chiostro del Bramante, prevede oltre alle opere sul palco anche la realizzazione degli abiti di scena, costumi iconici realizzati usando materiali sostenibili. A teatro ho condiviso la messa in scena dei presupposti del Terzo Paradiso di Pistoletto, la terza fase dell'umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l'artificio e la natura. L'uomo nella sua nudità trova se stesso, e così anche noi attori durante lo spettacolo veniamo privati dai vestiti, per farci vedere per quello che siamo.

Una sorta di naturale corrispondenza tra la filosofia che sta dietro le opere di Pistoletto e la sua lettura del Re Lear?
Stavo scrivendo l’adattamento del Re Lear ed ero alla sua mostra al Chiostro del Bramante. Al secondo piano mi sono imbattuto nel suo labirinto di cartone. Quella era l’idea giusta per raccontare la tempesta di Lear, un labirinto concettuale, lo smarrimento della vita morale.

© Riproduzione riservata

LARENA.it Alessandra Galetto, 19/7/23 per L'ARENA Il giornale di Verona







Al Romano Alessandro Preziosi e il suo Re Lear tra arte, sostenibilità e nudità


L'attore e regista sarà a Verona, al Teatro Romano, il 20 e 21 luglio, con l'opera Aspettando Re Lear, adattamento di Tommaso Mattei. Sul palco alcune opere di Michelangelo Pistoletto



Il 20 e il 21 luglio l'attore e regista Alessandro Preziosi porta in scena al Teatro Romano di Verona l'opera Aspettando Re Lear, adattamento di Tommaso Mattei, prodotto dallo Stabile del Veneto. Sul palcoscenico ad accompagnare gli attori alcune opere di Michelangelo Pistoletto, "materiali di scena", come il Maestro ama chiamarle.

Preziosi racconta l'importanza della collaborazione con Pistoletto, nata per caso ma con un profondo significato per il progetto che sta portando sulle scene.
Aspettando Re Lear è un adattamento della tragedia shakespeariana con un richiamo all'opera Aspettando Godot di Samuel Beckett sul difficile rapporto tra padri e figli, sulla relazione tra uomo e natura, sulla perdita dei valori. Si parla di follia, di potere che distrugge, di solitudine, di caos dentro e fuori, "l'unico ordine possibile" per Michelangelo Pistoletto.

La collaborazione con il Maestro, nata a Roma al Chiostro del Bramante, prevede oltre alle opere sul palco anche la realizzazione degli abiti di scena, costumi iconici ideati dal collettivo Fashion B.E.S.T. realizzati usando materiali sostenibili, con la direzione di Olga Pirazzi, Flavia La Rocca e Tiziano Guardini.

Anche le tematiche di base dell'opera di Preziosi richiamano l'arte di Pistoletto: «A teatro ho condiviso la messa in scena dei presupposti del Terzo Paradiso di Pistoletto - commenta Preziosi - la terza fase dell'umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l'artificio e la natura. L'uomo nella sua nudità trova se stesso, e così anche noi attori ci denudiamo gradualmente: durante lo spettacolo veniamo privati dai vestiti, per farci vedere per quello che siamo, in riferimento a "Gli oggetti in meno" del Maestro. Pistoletto, inoltre, ha tre figlie femmine proprio come re Lear: da qui la tematica del rapporto in crisi tra padri e figli, tema principale dello spettacolo».
© Riproduzione riservata 13/7/2023






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MessaggioInviato: Ven Lug 21, 2023 14:15    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR - di Tommaso MATTEI - regia di PREZIOSI - Rispondi citando




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MessaggioInviato: Ven Lug 21, 2023 15:24    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR - TeleNuovo Tg-VERONA intervista PREZIOSI Rispondi citando






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MessaggioInviato: Ven Lug 21, 2023 17:48    Oggetto: VERONA - Aspettando RE LEAR 2023 ETV Festival SHAKESPEARIANO Rispondi citando




torna a VERONA! ALESSANDRO PREZIOSI presenta

la sua nuova pièce teatrale "ASPETTANDO RE LEAR"

che ieri sera ha preso vita sul palcoscenico del Teatro Romano incantando i presenti. Questa sera torna in scena per un’altra notte di magia.
Entra insieme a noi nel mondo di Lear, dove follia e realtà si incontrano e giocano insieme al gioco della vita. Con un finale a sorpresa… (cit. ETV23)




















Teatro Romano : giovedì 20, venerdì 21 LUGLIO 2023

ore 21:15 alla 75esima ESTATE TEATRALE VERONESE

FESTIVAL SHAKESPEARIANO Multidisciplinare, PROSA

biglietti ON LINE: Boxol, Boxoffice INFO: 0458011154

BIGLIETTI: a partire dalle 20 al botteghino del Teatro.








Potente, intenso e appassionante. Re Lear punta lo sguardo sul ‘900 e sulle sue contraddizioni! Un altro grande omaggio al Bardo in una serata che vi terrà
col fiato sospeso. In fine però "non morirà nessuno".



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MessaggioInviato: Ven Lug 21, 2023 19:35    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR, 20 e 21/07/2023 ESTATE TEATRALE VERONESE Rispondi citando






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MessaggioInviato: Ven Lug 21, 2023 19:42    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR, interpreta e dirige ALESSANDRO PREZIOSI Rispondi citando






ALESSANDRO PREZIOSI racconta per la prima volta in inglese il suo “Re Lear”


Verona. Una sorpresa non solo vederlo nei duplici panni di attore e regista, ma anche di narratore in lingua inglese. Alessandro Preziosi parla per la prima volta nell’idioma tanto caro al Bardo dell’Avon ai microfoni di The River News, la prima testata del Gruppo Adige e diretta da Elisabetta Gallina che parla di Verona e di tutti i suoi molteplici aspetti esclusivamente in lingua inglese.




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MessaggioInviato: Sab Lug 22, 2023 12:03    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR 20 e 21/7/23 a VERONA: recensione L'ADIGE Rispondi citando


ha scritto:



Verona, “Aspettando Re Lear” al Teatro Romano.

Superba interpretazione di Preziosi, meritava
un pubblico più consistente e consapevole




“Re Lear” è forse la più cupa delle tragedie shakespeariane, che mette in campo tanti temi, in un crogiolo di umanità: dall’ingratitudine al tradimento, alla fedeltà, cosa sia la natura e l’uomo, il dolore assurdo dell’innocenza, la persecuzione e la disperazione.


La tragedia col titolo “Aspettando Re Lear”, nella riduzione compiuta da Tommaso Mattei con la regia di Alessandro Preziosi, è andata felicemente in scena ieri sera al Teatro Romano con un buon successo, nonostante la scarsità di pubblico. Averla concentrata su cinque personaggi ci è parsa un’operazione sicuramente tra le più complicate, specie nel far risaltare il tema moderno del rapporto tra padre e figli, che diventa poi anche il tema del potere.

Nonostante tutto ciò ci è parso che la straordinaria capacità di Shakespeare nell’organizzare un discorso teatrale estremamente articolato, sia rimasta inalterata, come la forza espressiva dei suoi personaggi, che oltre al protagonista, erano i vari Gloucester, Kent, Cordelia / il Pazzo e Edgar. Quindi gloria ad Alessandro Preziosi per averci proposto con tanto impegno un’opera che è anche il riconoscimento di situazioni e problemi analoghi a quelli che lacerano la nostra società attuale.

L’elemento che domina tutta la parte centrale del dramma è la pazzia di Lear che coincide con la tempesta e lo svolgimento della natura (più avvertita in scena che realmente mostrata), mentre la sovversione dei ruoli sociali è chiara, con un re spodestato, il conte Kent nel ruolo di servitore e un altro nobile, Edgar – figlio legittimo del conte di Gloucester ed erede del titolo – in quella di mendicante pazzo.

C’è anche, con amara ironia, il vecchio Gloucester che non è stato ancora accecato e non sa nulla dei fatti: nel soccorrere Lear vuole che sia rispettata la gerarchia e gli offre il ricovero di un granaio. E' commovente la scena dell’incontro tra i due vecchi, l’uno cieco e l’altro pazzo, emblemi dell’umanità vulnerabile, di cosa sia l’uomo quando confida solo in sé.

Entrambi compiono un cammino di maturazione e redenzione; entrambi riconoscono i propri errori e accompagnati da una cura amorevole recuperano la speranza. Gloucester muore di felicità. Lear, grazie alla figlia Cordelia, recupera il senno: non esce al termine con lei morta fra le braccia, ma per mano, in segno di riconciliazione.

Al termine, la follia permette a Lear di vedere chiaramente, di giungere alla radice umana, all’uomo in sé. Il Matto che si accompagna a lui rappresenta forse la più grande intuizione drammaturgica di Shakespeare: è il caso di una parola che si incarna imponendosi come personaggio.
Il Matto, straordinario fool in scena, era la bravissima e bella Federica Fresco, pure nella parte di Cordelia, che ci ha sciorinato una vera lezione, tutta linguistica, tesa a far recuperare al re – con dissacrazione, ironia, beffa, gioco verbale – il vero senso della parola.

I discorsi impetuosi e ruggenti di Lear non modificano invece nulla: rimangono mero preludio alla follia da cui viene aggredito e le scene a metà del dramma sono anzitutto una raffigurazione della distruzione della parola, mentre l’emergere dalla follia, alla conclusione dell’opera, è anche il suo riacquistare la parola vera, il suo imparare a leggere l’alfabeto del mondo.

Kent, essendo un fedele seguace del re, è sempre presente in scena, più di qualsiasi altro personaggio, Lear compreso. Spetta a lui presentare gli antefatti, la decisione del re di dividere il regno, il rapporto tra Gloucester ed il figlio bastardo Edmund. Roberto Manzi si è mostrato un interprete sempre all’altezza di questo non semplice ruolo, aitante e spigliato, forse in qualche tratto leggermente sopra le righe, ma giustamente applaudito a scena aperta.

Nando Paone, è un Gloucester solenne, ieratico, dalla dizione chiarissima, nel tema secondario che si intreccia nella vicenda e che lo vuole co-protagonista con la sua serie di problemi familiari. “Come mosche per ragazzetti oziosi siamo noi per gli dei: ci uccidono per divertimento”, sono le sue parole dopo che ha perduto tutto. La sua storia ricalca da vicino quella di re Lear, ingannato dal figlio malvagio, ha ingiustamente bandito il figlio buono e si è praticamente consegnato ai nemici. Quale vita è più inutile e tormentata della sua? Agile e pienamente nella parte del mendicante pazzo, il figlio buono, Valerio Ameli come Edgar, nel suo difendere come un leone la vita del padre.

Alessandro Preziosi da parte sua ha evidenziato ancora una volta che non servono tanto le eventuali doti tecniche, maturate nel tempo, quanto la grande ricchezza umana che gli anni gli hanno regalato nel faticoso cammino della carriera. E il suo Lear si è imposto con autorità proprio nei momenti più intimistici, dell’angoscia, della solitudine, della disperazione, della follia, col suo senso del vuoto, dell’illusorietà. Superba interpretazione, che meritava sicuramente una cornice di pubblico più consistente e consapevole.

L’arte povera in scena di Michelangelo Pistoletto ha fatto da buon contorno alla vicenda, soprattutto col suo labirinto di cartone che ha identificato i momenti più intricati e intriganti dei personaggi in scena.
Ottime le ossessive musiche di Giacomo Vezzani.



di Gianni Schicchi, 20/7/23; Cultura&Società, via GiornaleADIGE.it







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MessaggioInviato: Sab Lug 22, 2023 14:15    Oggetto: ETV23 - Aspettando RE LEAR - regia di ALESSANDRO PREZIOSI - Rispondi citando






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MessaggioInviato: Sab Lug 22, 2023 14:33    Oggetto: ADRICESTA Onlus con ALESSANDRO PREZIOSI x ASPETTANDO RE LEAR Rispondi citando



Interviste, video, foto, recensioni, rassegna stampa selezionata


Alessandro Preziosi official Forum va a teatro con voi









"Sono grato al pubblico di Verona che nonostante la pioggia ha onorato la compagnia di cui faccio parte, applaudendo fino alla fine dello spettacolo" - 21/7/2023 -






il cuore della Famiglia ADRICESTA è sempre con ALE

Congratulazioni! Viva il lupo! ASPETTANDO RE LEAR!




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MessaggioInviato: Dom Lug 23, 2023 23:15    Oggetto: tournée 2023 ASPETTANDO RE LEAR regia di ALESSANDRO PREZIOSI Rispondi citando







    domenica 9 LUGLIO 2023 - Prima Nazionale
    NAPOLI - XVI CAMPANIA TEATRO FESTIVAL

    giovedì 20 e venerdì 21 LUGLIO 2023
    VERONA,
    Teatro Romano
    75^ ESTATE TEATRALE VERONESE
    FESTIVAL SHAKESPEARIANO




    da giov. 2 a dom. 5 NOVEMBRE 2023
    VENEZIA
    , Teatro Goldoni
    Spettacolo d'Inaugurazione della Stagione 23/24

    mart. 21 e merc. 22 NOVEMBRE
    Teatro Comunale Città di VICENZA
    Spettacolo Inaugurale della Stagione di Prosa

    da giov. 23 a dom. 26 NOVEMBRE 2023
    TREVISO
    , Teatro "Mario Del Monaco"


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MessaggioInviato: Dom Lug 23, 2023 23:51    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR, di e con ALESSANDRO PREZIOSI, recensione Rispondi citando


ha scritto:





Verona, Alessandro Preziosi ammalia il Romano: uno

straordinario RE LEAR che indaga il senso dell’uomo.




Una grande prova d’attore nel ruolo shakespeariano del sovrano che sperimenta la follia e la disperazione della solitudine.



Una straordinaria prova d’attore, che mostra la maturità artistica raggiunta e che consacra definitivamente Alessandro Preziosi nella schiera dei grandi nomi del teatro italiano. Non solo infatti convince ma avvince, appassiona e entra nel cuore per la sua intensità il Re Lear che Preziosi ha portato al Teatro Romano, terzo appuntamento con la prosa dell’Estate Teatrale, che l’altra sera ha debuttato premiato dagli applausi del pubblico (peccato non così numeroso come lo spettacolo meriterebbe).
E dunque questo atteso “Aspettando Re Lear” con adattamento di Tommaso Mattei, che vede Preziosi alla regia oltre che nel ruolo del protagonista, ci consegna il successo dell’artista nel ritorno alla drammaturgia dopo le letture dello scorso anno, con una produzione di spessore e qualità.

Vent’anni fa.

Certo la “frequentazione” di Preziosi con questo testo straordinario di Shakespeare non è nuova: proprio vent’anni fa proprio al Teatro Romano aveva debuttato infatti un bellissimo “Re Lear” con protagonista Roberto Herlitzka per la regia di Antonio Calenda, nel quale Preziosi copriva il ruolo di Edmund. Ed è forse anche grazie a qual personaggio, il fratello bastardo che parla della natura malvagia dell’uomo per giustificarsi, che Preziosi deve avere affrontato il problema della legittimazione del male in King Lear, uno dei temi che attraversano questa modernissima tragedia in cui la lingua ha la forza della poesia, capace di sollevarsi dalla prosa dell’esistenza per raccontarla nei suoi archetipi. Ed ecco qui ci pare la chiave vincente dell’operazione fatta da Preziosi e Mattei, portare il tema della maturità dentro la costruzione del linguaggio, linguaggio che qui non è solo strumento ma oggetto di rappresentazione, in un gioco tra parola che finge, parola cattiva e parola purificata dopo la catabasi che è la tempesta, parola che può dire la vita”.

Il linguaggio. Fondamentale nella tragedia la riflessione sulla parola shakespeariana che qui non è solo strumento ma oggetto di rappresentazione

“Noi dobbiamo accettare il peso di questo tempo triste. Dire ciò che sentiamo e non ciò che conviene dire”. Fa dire Shakespeare a Edgar alla fine della tragedia. Ma per giungere a questa consapevolezza, a questa distinzione tra la parola “falsa” e la parola “vera” occorreva passare attraverso la violenza, il dolore, la follia. Nel momento in cui, abdicando, Lear separa il nome di Re dalla sostanza in cui esso si invera, commette la colpa che determina la sua caduta. Il linguaggio, invece di illuminarlo, lo fa cieco. L’emergere di Lear della follia è così anche il suo riacquistare la parola vera, il suo imparare a leggere l’alfabeto del mondo.

In scena. Un ottimo cast in cui spicca la bravissima Federica Fresco nel duplice ruolo di Cordelia e del matto. Convince l'adattamento di Tommaso Mattei

In questo gioco Preziosi può contare sulla bravura dell’intero cast: convincono Nando Paone nel ruolo di Gloster e Roberto Manzi che interpreta Kent, così come Valerio Ameli come Edgar, bravissima poi Federica Fresco nel doppio ruolo di Cordelia e del Matto. Con questi compagni di viaggio l’attore regista ci fa “sentire” il complesso rapporto padre figlio e l’attesa, essenza stessa della vita. “La maturità è tutto” dice Edgar e la maturità, ripeness, che Lear e Gloucester, Edgar, Kent , faticosamente conseguono è appunto la capacità di vivere e morire con la consapevolezza che l’esistenza non è il gioco capriccioso degli dei di cui dice Gloucester e nemmeno il “grande palcoscenico di pazzi” evocato da Lear, ma un arduo, lento, doloroso cammino verso una verità.
La scenografia costituita da opere di Michelangelo Pistoletto ben si adatta, nella sua componente metaforica, astratta, fuori dal tempo, a questo lavoro.



Alessandra Galetto, 22/7/23; L'ARENA Il giornale di Verona Spettacoli, 42








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MessaggioInviato: Lun Lug 24, 2023 00:09    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR, 20 e 21/07/2023 ESTATE TEATRALE VERONESE Rispondi citando







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