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ASPETTANDO RE LEAR, interpreta e dirige ALESSANDRO PREZIOSI
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Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Forum Alessandro Preziosi
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genziana



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MessaggioInviato: Dom Nov 10, 2024 20:36    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR dal 5 al 17/11/2024 a ROMA Teatro QUIRINO Rispondi citando



    'ASPETTANDO RE LEAR' di Alessandro Preziosi

    da martedì 5 a domenica 17 NOVEMBRE 2024

    a ROMA
    Teatro "QUIRINO - Vittorio Gassman"








L'ADRICESTA Onlus vi accoglierà con un Desk Solidale nel foyer del Quirino, con Volontarie e Volontari, per informazioni e Donazioni: Alessandro Preziosi è fin dal 2004 cofondatore e testimonial ufficiale per i Progetti Benefici ADRICESTA al servizio dei Bambini Ricoverati nei Reparti Pediatrici a livello Nazionale. info@adricesta.com

















"Ecco che il nostro caro Alessandro torna a stupirci con la sua arte e con la sua tournée e mi riporta a questo amato forum perché anch'io torno in pista per essere presente con il nostro DESK BENEFICO al Teatro QUIRINO - Vittorio Gassman da martedì 5 a domenica 17 novembre. Ci saremo per far conoscere ADRICESTA o riprendere il filo del racconto con chi ci conosce già, per informare tutti dei bellissimi progetti che abbiamo realizzato in questi 20 anni di vita associativa e di quelli che ancora ci prefiggiamo di realizzare. Baci, a presto, ma stavolta davvero a presto non alla prossima tournée" è il messaggio di Marin@, Delegata Regionale ADRICESTA per il Lazio.
Contatti: info@adricesta.com - WhatsApp Segreteria 3371078397




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genziana



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MessaggioInviato: Lun Nov 11, 2024 11:39    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR dal 5 al 17/11/2024 a ROMA Teatro QUIRINO Rispondi citando


    'ASPETTANDO RE LEAR' di Alessandro Preziosi

    da martedì 5 a domenica 17 NOVEMBRE 2024

    a ROMA
    Teatro "QUIRINO - Vittorio Gassman"








Primo weekend a ROMA di "ASPETTANDO RE LEAR".
"Uno spettacolo intensissimo e di straordinaria attualità. Una complessa scacchiera di sentimenti magistralmente dipinta dalla regia e l’interpretazione di Alessandro Preziosi affiancato da Nando Paone e sostenuto da un cast eccezionale e dalle scenografie del M° Pistoletto". Teatro QUIRINO Vittorio Gassman


























































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MessaggioInviato: Lun Nov 11, 2024 11:46    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR, interpreta e dirige ALESSANDRO PREZIOSI Rispondi citando



    "ASPETTANDO RE LEAR" _ II Tournée Anno 2024

    di TOMMASO MATTEI da WILLIAM SHAKESPEARE

    Opere in scena di MICHELANGELO PISTOLETTO

    . Regia di ALESSANDRO PREZIOSI
    . Supervisione artistica di ALESSANDRO MAGGI

    con ALESSANDRO PREZIOSI (Re Lear),
    NANDO PAONE (Gloucester),
    e con ROBERTO MANZI (Kent),
    ARIANNA PRIMAVERA (Cordelia)
    e VALERIO AMELI (Edgar)

    Musiche di GIACOMO VEZZANI

Produzione: PATO srl,
con TSV Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale
e Fondazione Teatro della Toscana - Teatro Nazionale




abiti di scena: Cittadellarte Fashion B.E.S.T.

direzione creativa: Olga Pirazzi, Flavia La Rocca, Tiziano Guardini

coordinamento editoriale Chiara Beliti
assistente Michelangelo Pistoletto: Alessandro Lacirasella

aiuto regia: Roberto Manzi
assistente alla regia: Stefania Sapuppo
direttore di scena: Silvia Lombardi

Montenovi Trasporti; audio e luci: EmmeDue Srl.








Una versione contemporanea dell’omonima celebre tragedia scespiriana che si concentra sulle vicende dei personaggi positivi della trama approfondendo con grande attualità il rapporto tra padri e figli scandagliato mirabilmente dalla poesia del Bardo.


“Ho immaginato un Re non semplicemente arrivato alla fine dei suoi anni, ad un passo anagraficamente dalla morte, ma piuttosto spinto dalle circostanze e dalla trama a cercare nella maturità, e non nell’età, il tassello conclusivo della propria vita. L’impazienza che accompagna il rocambolesco circolo di eventi in cui Re Lear travolge prima di tutto sé stesso e quindi gli altri, mi ha suggerito di creare uno spazio mentale teatralmente e scenicamente reso materico dalle opere in scena”. Alessandro Preziosi.





      Calendario PROSA - Stagione Teatrale 2024


      sab. 19/10 (21:00); domenica 20/10 (16:00)
      CARPI (MO), Teatro Comunale
      Inaugurazione della Stagione Teatrale - Prosa

      merc. 23 OTTOBRE 2024 (21:00)
      MANTOVA, Teatro SOCIALE
      Apertura della Stagione MANTOVA TEATRO

      giov. 24/10/24 (21:00), Teatro ASTORIA
      FIORANO MODENESE (MO)

      ven. 25/10, sab. 26 (21:00) dom. 27 (16:00)
      BOLOGNA, Teatro DUSE
      Apertura della Stagione di Prosa 24/25

      mart. 29 (21:00) e merc. 30/10/24 (17:00)
      PESCARA, Teatro CIRCUS
      Società del Teatro e della Musica "L. Barbara"

      giov. 31/10/24 (21:00)
      LATINA, Teatro Comunale D'ANNUNZIO
      Apertura della Stagione Teatrale 24|25

      ven. 1/11/24 (21:00) – Teatro "Lea Padovani"
      MONTALTO DI CASTRO (VT) con ATCL Lazio
      Apertura della Stagione Teatrale 24|25

      sab. 2/11 (21:00) e dom. 3/11/24 (17:00)
      CIVITAVECCHIA (RM), Teatro Com.le Traiano
      Apertura della Stagione Teatrale 24|25


      dal 5 al 17 NOVEMBRE 2024
      ROMA, Teatro QUIRINO Vittorio Gassman
      clicca qui per dettagli e orari di spettacolo
      per acquisire biglietti singoli via VivaTicket


      lun. 18/11/24 (21:00)
      SOLOMEO, CORCIANO (PG), Teatro Cucinelli
      TSU Teatro Stabile dell'Umbria

      mart. 19/11/24 (21:00)
      CATTOLICA (RN), Teatro della REGINA

      da merc. 20 a dom. 24/11/24
      PADOVA, Teatro VERDI: "Colpo Di Scena"
      20, 22, 23 (20:30); 21 (H 19); 24 (H 16)
      Teatro Stabile del Veneto Teatro Nazionale

      mart. 26/11/24 (21:00)
      URBINO (PU), Teatro SANZIO
      con Comune, AMAT, MIC, Regione Marche

      merc. 27/11/24 (21:00)
      SENIGALLIA (AN), Teatro LA FENICE
      con AMAT, contributo: MIC, Regione Marche,
      in collaborazione con Compagnia della Rancia

      giov. 28 e ven. 29/11/2024, (21:00),
      MACERATA, Teatro LAURO ROSSI
      con AMAT, contributo: Regione Marche e MIC

      sab. 30/11 e dom. 1° dicembre (17:30)
      ASCOLI PICENO, Teatro VENTIDIO BASSO
      con AMAT, contributo: Regione Marche e MIC

      da martedì 3 a domenica 8 : DICEMBRE 2024
      FIRENZE, Teatro della PERGOLA
      Fondaz. Teatro della Toscana Teatro Nazionale
      3-4-6-7 (ore 21:00); 5 (19:00); 8/12 (16:00)

      martedì 10/12/2024 (20:45)
      BIELLA, Teatro ODEON
      Associazione "Il Contato del Canavese"

      mercoledì 11/12/2024 (21:00)
      OVADA (AL), Teatro Comunale "Dino Crocco"

      giovedì 12/12/2024 (21:00)
      VERCELLI, Teatro CIVICO

      venerdì 13/12/2024 (21:00)
      VILLADOSSOLA (VB), Teatro LA FABBRICA

      collaborazione Fondazione Piemonte dal Vivo

      domenica 15 DICEMBRE 2024 (21:00)
      VENARIA REALE (TO), Teatro della Concordia
      20esima Stagione Teatrale: "Venti d'Incanto"



Interviste, video, foto, recensioni, rassegna stampa selezionata


Alessandro Preziosi official Forum va a teatro con voi






il cuore della Famiglia ADRICESTA è sempre con ALE

Congratulazioni! Viva il lupo! ASPETTANDO RE LEAR!

ADRICESTA Onlus seguirà il Tour con Eventi Benefici




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genziana



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MessaggioInviato: Mar Nov 12, 2024 17:51    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR dal 5 al 17/11/2024 a ROMA - recensione - Rispondi citando


ha scritto:



    PREZIOSI “RE LEAR”,

    UN UOMO CON LA FOLLIA DI TUTTI I TEMPI



Soffiate, venti, e rompetevi le guance! infuriate! soffiate!
Voi cateratte e uragani, eruttate
Finché non avrete sommerso i nostri campanili, annegato i galli sui tetti!
Voi fuochi sulfurei e veloci più del pensiero,
Avanguardie di fulmini che fendono le querce,
Bruciate la mia testa bianca! E tu, tuono che tutto scuoti,
Spiana la spessa rotondità del mondo!
Infrangi gli stampi della Natura, distruggi tutti i semi
Che fanno l’uomo ingrato!

(Re Lear, Atto terzo, seconda scena)




Con queste parole il sovrano di Britannia implora i venti di distruggere tutto ciò che rende l’uomo ingrato. Re Lear è la tragedia in 5 atti, scritta tra il 1605 e il 1606 da William Shakespeare. Il dramma trae dalla mitologia britannica e si riferisce al re, originariamente Leir, vissuto nell’VIII secolo avanti Cristo in un periodo poco precedente alla fondazione della Città eterna. Al Teatro Quirino -Gassman di Roma a riportare in scena (fino al 17 novembre) quella che è considerata una delle migliori opere del bardo inglese è Alessandro Preziosi, il quale del suo “Aspettando RE LEAR” (adattamento di Tommaso Mattei) ha firmato la regia ed è l’interprete principale, insieme con Nando Paone.
“Una versione contemporanea”, si legge nelle note di presentazione. Infatti, il Lear di Preziosi, rompendo la tradizione scenica e scenografica, presenta un’inusuale ambientazione affidata alle opere del Maestro dell’arte povera Michelangelo Pistoletto. L’altra novità sono sicuramente le scelte musicali di Giacomo Vezzani, che da anni collabora con l’attore-regista, le quali conferiscono un sottofondo pop con richiami che vanno dai Pink Floyd alle contemporanee melodie. Terzo elemento innovativo sono i costumi iconici realizzati dal collettivo Fashion Best con materiali sostenibili. Tuttavia, a parte queste rotture e originalità tipiche dello “spettacolo immersivo”, il Re Lear in scena al Quirino non può fare a meno di essere la metafora voluta dal suo inventore, Shakespeare.

La riduzione di Preziosi si ispira anche al capolavoro di Samuel Beckett Aspettando Godot, del 1948, e dunque al teatro dell’assurdo. Ed è questa forse la scommessa del regista-interprete: coniugare il teatro della grande tradizione con la modernità e il presente. Ma qual è, alla fine, il messaggio? Il filo conduttore dell’opera è quello tradizionale. Re Lear, volendo abdicare e dividere il regno tra le sue tre figlie, chiede a Goneril, a Regan (non presenti sulla scena) e alla minore Cordelia (la brava Arianna Primavera) di fornire “una prova d’amore”. Ma, mentre Goneril e Regan, adulano e ingannano Lear, Cordelia, che poi sposerà il re di Francia per riscattare il genitore, disgustata si rifiuta sostenendo che “il suo affetto è quello dovuto da ogni figlia al padre”. Da qui l’ira del re che la disereda e la allontana e da qui la trappola in cui cade, tesa dalle due figlie traditrici, che riducono Lear alla povertà e soprattutto alla follia. Vagando nel regno e poi nella tempesta il sovrano di Britannia urla, lamenta, ragiona e sragiona sul male in cui è precipitato. “Distruggi tutti i semi che fanno l’uomo ingrato!”, implora la Natura.

Il rapporto dei padri coi figli tanto attuale, l’illusione dell’invincibilità del potere, la caduta dell’arcaico patriarca, l’eterna questione della vita e della morte e, infine, una scuotente riflessione sulla Natura sono i temi centrali. “Ho immaginato un re non semplicemente arrivato alla fine dei suoi anni, ad un passo anagraficamente dalla morte – ha spiegato l’attore-regista – ma piuttosto spinto dalle circostanze e dalla trama a cercare nella maturità, e non nell’età, il tassello conclusivo della propria vita”.

“ASPETTANDO RE LEAR” ha debuttato al Campania Teatro Festival di Napoli e al Teatro Romano di Verona, prime tappe di una lunga tournée, che ha visto applauditi Nando Paone nei panni del conte di Gloucester, figura di spicco della trama secondaria. Poi Roberto Manzi nelle vesti del fedele Kent, l’esiliato favorevole a Cordelia che sotto mentite spoglie non abbandona Lear. Infine, Valerio Ameli, interprete di Edgar, il figlio legittimo di Gloucester. Alessandro Maggi ha firmato la supervisione artistica. L’impianto è multidisciplinare e fonde arte contemporanea e teatro. Con quale obiettivo per Preziosi? L’artista ha spiegato che “il suo” Re Lear sfocia “nella messa in scena dei presupposti del terzo Paradiso”: “La terza fase dell’umanità – così l’ha definita – che si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la Natura. L’uomo deve cercare di non essere debitore alla Natura di ciò che indossa: il senso dell’abito, del superfluo, dello stretto necessario sono le tematiche di Michelangelo Pistoletto, che porto a teatro. L’uomo nella sua nudità trova se stesso, e così noi attori durante lo spettacolo veniamo privati dei vestiti, per farci vedere per quello che siamo”.

Un susseguirsi di scene, una presenza sempre in campo per due ore filate, senza interruzione, Preziosi-Re Lear è sempre lì, al centro del palcoscenico o nell’ombra, per dare tutto di sé, con la fronte bagnata, il naso che gocciola, perfetto nella dizione, imponente nei gesti e nella retorica, ma al tempo stesso anche creatura, quindi smarrito e augusto, sovrano e padre, il regale e il decaduto che si avvia al finale. Sappiamo che l’opera ha avuto numerosi adattamenti e alcuni prevedono la morte dell’adorata figlia e la morte del Re. Ma qui la voce che avrà avvolto l’attore-regista sarà stata il sussurro della celebre poetica del Bardo improntata “all’amore, più amore”, così che l’ultima scena sfocia in un finale inedito e inatteso. Il fatto è che Alessandro Preziosi è anche “il bello delle serie tivù”, il divo del cinema, l’artista ecclettico, ma soprattutto un attore serio e costruito.

Nella sua performance passano in filigrana il Re Lear del 1972 di Giorgio Strehler, il Re Lear del 1984 per la regia di Glauco Mauri, e in particolare il Re Lear del 1995 diretto da Luca Ronconi con l’adattamento e le scene di Gae Aulenti. Forti i richiami a Vittorio Gassman, proprio nel teatro a lui dedicato, l’immortale maestro scespiriano e l’intramontabile interprete dell’Amleto e dell’Otello. Possiamo dire che Alessandro Preziosi ne eredita spazio e profili? Insomma, sì, siamo pure moderni, ma anche antichi e ancora più antichi. Perché “la follia”, di cui Preziosi si è talmente vestito che mi chiedo se riesca a spogliarsene, non ha un tempo e un luogo. È una condizione alterna e ripetitiva, è la condizione umana. Infuriate venti, bruciate la mia testa bianca. Al termine della messa in scena, dopo il tributo di applausi, sono salita anche io nei camerini per complimentarmi. Ho visto la porta socchiusa, mi sono fatta coraggio, sono entrata e stavo per dire qualche parola quando lui mi ha interrotto: “Mi scusi, non capisco, ora sono con la testa da un’altra parte”, ha detto mentre mi firmava l’autografo. Ho notato i suoi celebri occhi ancora gialli per la fatica, poi piano piano ho riconosciuto, in fondo, laggiù, l’inconfondibile turchese. Ecco un uomo nella tempesta con la follia di tutti i tempi.



autore: Donatella Papi, 11/11/24; pubblicata via lOpinione.it - Cultura




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MessaggioInviato: Mer Nov 13, 2024 11:07    Oggetto: RAI1-RaiPlay ALESSANDRO PREZIOSI presenta ASPETTANDO RE LEAR Rispondi citando







ha scritto:


ROMA. Arrivati a dicembre, come è abitudine del nostro giornale, vogliamo fare un bilancio della stagione in corso del più importante teatro della Capitale. [...]


È stata poi la volta di Aspettando Re Lear in una versione contemporanea, tratta dall’opera di Shakespeare, con l’ottima interpretazione e regia di Alessandro Preziosi e dove ha giganteggiato, con un’interpretazione da brividi, Nando Paone.


[...]Il Teatro Quirino Gassman continua a dominare le scene romane con spettacoli sempre e solo di alta gamma.

Sipario.


Mauro Pecchenino, 5/12/24; pubblicato via FLIPMAGAZINE.eu Teatro




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L'ultima modifica di genziana il Lun Dic 09, 2024 11:49, modificato 1 volta
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MessaggioInviato: Mer Nov 13, 2024 11:19    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR dal 5 al 17/11/2024 a ROMA - recensione - Rispondi citando


ha scritto:



    IN ARTE, Re Lear tra attesa e contemporaneità :

    la magia di Preziosi e Pistoletto al Teatro Quirino


“As flies to wanton boys are we to the gods; they kill us for their sport.” William Shakespeare, Re Lear.


Con l’eco lontana delle parole di Re Lear di William Shakespeare, il progetto teatrale “ASPETTANDO RE LEAR” si configura come una profonda meditazione sulla natura umana e sulla fugacità del potere.
Alessandro Preziosi, in veste di attore e regista, insieme al maestro dell’arte visiva Michelangelo Pistoletto, costruisce un ponte tra il dramma shakespeariano e la contemporaneità, creando una sinergia unica tra parola, gesto e visione artistica. Questa trasposizione si distingue per l’originale fusione di elementi visivi e teatrali, richiamando volutamente la dialettica dell’attesa tipica di Samuel Beckett, in particolare “Aspettando Godot”. La condizione esistenziale del Re Lear shakespeariano viene esplorata attraverso la lente della poetica dell’attesa, che rende palpabile il senso di disorientamento e la mancanza di significato tipica del nostro tempo. Preziosi e Pistoletto non si limitano a rappresentare il dramma, ma lo reinterpretano in una chiave che interroga il pubblico su temi eterni come il potere, la solitudine e il senso dell’esistenza. Gli elementi scenici di Michelangelo Pistoletto, simbolici e ricchi di significato, dialogano con i temi della caducità, del caos e della speranza, creando una rara armonia scenica che trascende la semplice rappresentazione teatrale. Un arco di mattoni che incornicia uno specchio, evocando le celebri opere “specchianti” dell’artista, diventa il simbolo della riflessione interiore e della consapevolezza del sé. La scenografia diventa così un co-protagonista della narrazione, che enfatizza la condizione di Lear, re senza più corona, perso in una landa desolata di significati sfuggenti. Preziosi offre una lettura di Lear che passa dall’arroganza del potere alla vulnerabilità dell’uomo, rappresentando la follia non come un mero crollo psicologico, ma come un passaggio necessario per riscoprire l’umiltà e l’amore autentico. La follia di Lear diviene simbolo di una purificazione, di un percorso di discesa nelle profondità dell’animo umano, che culmina in una nuova consapevolezza della propria fragilità. Alessandro Preziosi riesce a trasmettere con intensità questa trasformazione, portando il pubblico a empatizzare con un personaggio che, nonostante le sue colpe, rivela una disarmante umanità. Non meno importanti sono stati gli altri attori del cast, che hanno saputo accompagnare Preziosi in questo viaggio intenso e complesso.
Arianna Primavera ha brillato nel ruolo di Cordelia, interpretando con sensibilità e forza la figura della figlia leale e amorevole, interpretando con sensibilità e ironia la figura del matto che, con le sue battute taglienti e la sua presenza sfuggente, rivela le verità più profonde; mentre Valerio Ameli ha dato vita a Edgar, portando sul palco una rappresentazione intensa e toccante. Nando Paone nel ruolo di Gloucester e Roberto Manzi in quello di Kent, hanno portato sulla scena una grande energia e una profonda umanità, contribuendo a rendere vivi i momenti di maggiore pathos. Le luci, curate con estrema attenzione, sono state utilizzate per creare atmosfere mutevoli, accompagnando l’evoluzione emotiva dei personaggi e scandendo i momenti chiave della narrazione. I contrasti di luce e ombra sono stati sapientemente orchestrati per sottolineare la dualità dell’animo umano: da un lato la potenza e l’arroganza di Lear, dall’altro la sua vulnerabilità e solitudine. Le luci soffuse hanno reso tangibile la fragilità dei personaggi, enfatizzando la caducità che attraversa l’intero dramma. Anche i costumi hanno contribuito significativamente alla resa visiva e simbolica della produzione. Realizzati dal collettivo Fashion B.E.S.T., i costumi sono stati concepiti come pezzi unici, capaci di raccontare l’evoluzione dei personaggi. La scelta del denim come materiale principale richiama l’idea di resistenza e trasformazione: un tessuto contemporaneo che evoca la lotta per sopravvivere e rigenerarsi. Particolarmente suggestivo è l’uso del nero, attraverso abiti in mussola di cotone, che rappresenta l’assenza di colore e il ritorno all’essenza primigenia dell’essere umano. I costumi, così come la scenografia, si trasformano insieme ai personaggi, segnando visivamente la progressiva caduta e riscoperta di Lear. Gli oggetti di scena, ideati da Pistoletto, assumono una rilevanza quasi simbolica, divenendo parte integrante della narrazione. Un arco di mattoni con al centro uno specchio non è solo un elemento scenografico, ma un vero e proprio simbolo della riflessione e della ricerca interiore. La porta a forma di clessidra rappresenta il tempo che scorre inesorabile, mentre le sedute chiamate “Quadro da pranzo” evocano il desiderio di condivisione e, al contempo, la difficoltà di stabilire veri legami. Tutti questi elementi dialogano costantemente con il testo, ampliandone i significati e offrendo al pubblico spunti di riflessione ulteriori. La sinergia tra le arti e la rilettura del testo classico trasformano questo adattamento in un viaggio visionario tra le fragilità e le speranze dell’uomo moderno. La rappresentazione si configura non solo come un omaggio al genio del Bardo, ma anche come una riflessione critica sulla nostra epoca, in cui il potere, la solitudine e l’attesa sembrano essere condizioni imprescindibili dell’esistenza. In questo senso, “ASPETTANDO RE LEAR” diventa un ponte tra passato e presente, un’opera capace di parlare al cuore e alla mente degli spettatori, invitandoli a riflettere sulla loro stessa condizione umana. Al termine della rappresentazione, gli applausi scroscianti del pubblico del Teatro Quirino hanno suggellato il successo di uno spettacolo intenso e coinvolgente, capace di toccare corde profonde e di lasciare una traccia indelebile nell’animo degli spettatori.


Recensione di Davide Oliviero, 9/11/24; pubblicata in Arte - LA VOCE Quotidiano




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MessaggioInviato: Gio Nov 14, 2024 15:15    Oggetto: RAI ITALIA intervista PREZIOSI e PAONE - Aspettando RE LEAR Rispondi citando







RAI ITALIA, Casa Italia 13/11/24 è andata nel "Dietro le quinte" del Teatro Quirino in Roma, con Elisabetta Ferracini per incontrare l'amatissimo attore Alessandro Preziosi, regista e interprete di "Aspettando RE LEAR", e ascoltare Nando Paone. RAIPLAY [regia: Domenico Poggiogalle]


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MessaggioInviato: Ven Nov 15, 2024 13:42    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR dal 5 al 17/11/2024 a ROMA - recensione - Rispondi citando


ha scritto:



      La perdita degli affetti con la scena

      di Michelangelo Pistoletto al Quirino

      “Aspettando RE LEAR” DI PREZIOSI



La bravura d’un regista si misura non solo dal saper dirigere ed impostare la recitazione degli attori sulla scena, ma pure dall’essere in grado di rileggere una commedia o tragedia classica per operarne una trasposizione personale che la faccia uscire dai consueti canoni didascalici per renderla più viva e consona ai tempi sociali ed etici che si vivono, come Manzoni risolvendo il problema del nostro idioma nazionale disse che era costituito sì dal toscano ma non quello del “sommo padre” Dante bensì quello dei suoi tempi nel primo romantico Ottocento. Questo abbiamo apprezzato nella messa in scena al Teatro Quirino alias Gassman della tragedia “Re Lear” del “bardo di Avon” in cui Alessandro Preziosi s’è concentrato sulla psicologia degli affetti e la donazione senile dei propri averi mal ripagata dal sovrano alle sue figlie, con la conseguente crisi di coscienza per lo smacco subito ed il tradimento del sangue paterno ad opera delle due maggiori avide ed ambiziose, sfrontate ed ipocrite, in lite tra loro per la mano di Edmund figlio del conte di Gloucester, Regan e Gonerilla, che avevano egoisticamente ingannato il padre, che capito l’artificio fraudolento aveva perso la ragione ed era uscito dalla corte in una notte da tregenda con una violenta tempesta atmosferica, accompagnato dal “fool” della reggia incarnato dalla minore delle sue fanciulle Cordelia, l’unica rimastagli fedele, che poi avrebbe sposato il Re di Francia, nonché il conte di Kent nelle finte vesti del servo Caio. Su questa prima parte dell’Es e del travaglio psichico e mentale s’è basato l’adattamento di Tommaso Mattei senza passare all’analisi delle vicende esterne ai protagonisti ovvero le battaglie, al termine delle quali sarebbero rimasti il nobile e sentimentale Edgar “alter ego” di Edmund come secondo figlio di Gloucester, alla maniera di Caino ed Abele, i conti altresì di Kent ed Albany, marito di Gonerilla, concedendo la “Magna Charta” nel 1225 con i diritti delle classi aristocratiche, primo riconoscimento dei diritti civili della società privilegiata. Mattei ha assimilato il suo lavoro su quest’opera composta tra il 1605 e l’anno successivo sull’inutile attesa del ritorno del sovrano. Il dramma angosciante di Re Lear testimoniato dalla perdita della corona e ripiegato desolatamente su stesso in pieno deliquio senile è accentuato dal labirinto scenico disegnato con il contributo del designer biellese Michelangelo Pistoletto, ormai ultranovantenne, che sulla scena ha disposto quasi un labirinto, emblema della mente confusa del sovrano con le porte girevoli rosso ed azzurra ed i suoi rialzati numerosi elementi rettangolari verdi che formano un inestricabile impervio campo da superare per uscire, quasi fossimo nell’infernale selva dantesca.
La progressiva tensione patologica del protagonista è rimarcata dalle musiche del Maestro Giacomo Vezzani che segnano la caduta nella follia del proprio atteggiamento regale e nella cecità della corte che, differentemente dai profeti, dagli indovini quali Tiresia e Cassandra, oltre la Sfinge, lo dimenticano e non si curano più di lui quando la sua assenza dopo la tempesta si prolunga oltre il normale; nessuno lo cerca più differentemente da ciò che avviene oggi per le frane e l’esondazione delle acque dai loro bacini come negli ultimi alluvioni delle Marche e Romagna. Sentiamo sulla scena gli strambotti della figlia Cordelia con il bianco abito innocente come il suo animo, ritmi martellanti e struggenti, osserviamo commoventi, fasi epiche, romantiche scene, ad esempio l’abbraccio affettuoso tra il conte di Gloucester, impersonato da un integerrimo amico con una chiara scansione linguistica Nando Paone, e la prediletta figlia Cordelia devota al padre, in cui si muove con estrema dolcezza e delicatezza fonetica, Arianna Primavera. Il candore dell’animo, il consiglio saggio della voce come filo guida della pièce non più visibile negli occhi per la perdita della vista, prorompono dal puro, semplice e sensibile, Edgar nel cui ruolo giostra con ineffabile disinvoltura Valerio Ameli. Paone fu già Sganarello con Preziosi proprio al Quirino e pertanto il sodalizio si prolunga con soddisfazione del pubblico,lasciando il ruolo del conte di Kent al valente Roberto Manzi. L’impazienza della maturità e del lascito testamentario è quella che tradisce Re Lear, per cui ha desiderato trasmetterla come una prigione mentale affidandosi teatralmente alla progettazione scenica del Maestro Pistoletto. Il potere perciò distrugge. L’uomo è condizionato anche dalla Natura come i naufraghi e qui Lear è vittima della tempesta; esiste perciò un disordine dentro e fuori di noi che Pistoletto immagina con la disposizione scenica dei suoi elementi materici. L’individuo, per le teorie applicate da Preziosi, deve cercare l’equilibrio con la Natura, non deve esserne succube per i capi d’abbigliamento, ma limitarsi a quanto è sufficiente. Solo nell’essere nudo il soggetto dimostra quello che è e quindi gli attori spesso sulla scena sono così, tentando inutilmente Cordelia di far rinsavire il proprio genitore, di farlo rialzare dalla caduta del disastro combinato con le sue figlie, per cui s’aggira spaesato nella landa della foresta da cui non ritorna, mentre il Re Edipo di Sofocle accompagnato dalla figlia Antigone giunge a Colono, sobborgo dell’Attica vicino ad Atene. Questo rapporto tra Uomo e Natura è espresso dalle opere di Pistoletto, di cui ricordiamo la Venere degli stracci del 1967 e la collaborazione fattiva tra artisti e settori della società per la mutazione del tempo, che gli ha meritato tra l’altro il Leone d’Oro alla carriera della Biennale di Venezia nel 2007 con la motivazione di forme d’Arte indizio d’una nuova comprensione dell’universo. Pure i costumi nella loro unicità sono tipici di Pistoletto con una visionaria spoliazione e vestizione scenica fatta con il colore nero assenza in alcuni frangenti dell’arco policromatico del tessuto popolare, multiuso e riciclabile del denim a cui s’aggiungono mussole di cotone per coprire l’occasionali nudità. I colori dell’arcobaleno vengono identificati come caratterizzazione di noi stessi.
Lo spettacolo suggestivo nella rivisitazione riduttiva di Tommaso Mattei sarà replicato al Quirino fino a domenica 17.



Giancarlo Lungarini, 6/11/24; pubblicato via CorrieredelloSpettacolo.net




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MessaggioInviato: Ven Nov 15, 2024 19:27    Oggetto: RAIPLAY, RAI3-Chi è di scena: ASPETTANDO RE LEAR di PREZIOSI Rispondi citando







    'ASPETTANDO RE LEAR' di Alessandro Preziosi

    da martedì 5 a domenica 17 NOVEMBRE 2024

    a ROMA
    Teatro "QUIRINO - Vittorio Gassman"


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MessaggioInviato: Sab Nov 16, 2024 13:36    Oggetto: SIPARIO.IT, recensione ASPETTANDO RE LEAR al Quirino di ROMA Rispondi citando


ha scritto:



      Recensione: "ASPETTANDO RE LEAR"

      - REGIA DI ALESSANDRO PREZIOSI -



Cosa ci può essere di beckettiano in Shakespeare? E cosa di Aspettando Godot in Re Lear? Se lo sono chiesti Alessandro Preziosi e Tommaso Mattei. E la risposta è Aspettando Re Lear.

Uno spettacolo che, drammaturgicamente, corre rapido come i destini paralleli del sovrano shakespeariano e dello sciocco Gloucester. In realtà, ci si trova di fronte a un lavoro molto complesso, dove la riduzione mette in luce una storia diversa. Non più quella di Lear, incapace di comprendere chi è sincero da chi non lo è. Il tema non è più – volendo semplificare – sulla grossolanità del potere, la sua faciloneria contrapposta alla complessità degli animi di ciascun individuo. Il tema non è più, come nel caso di Gloucester, sulla diffidenza tra chi appartiene per discendenza diretta e biologica al nucleo familiare d’origine e chi no. Ovviamente in Shakespeare le cose non stanno in modo così semplicistico, ma questo è il nodo drammatico da cui ogni interpretazione ha inizio, come il modo d’interpretare i singoli personaggi.

La riduzione operata da Mattei colloca Lear e Gloucester a latere del potere che incarnano. Essi sono rappresentati nella loro nudità di uomini. Non più simboli regali o di qualsivoglia autorità paterna; ma persone fallaci che commettono errori: per orgoglio, per incapacità di saper vedere con occhio disincantato quello che avviene, per l’ovvietà di battere strade comuni e non insolite. In sostanza: per la totale inettitudine, di Lear e Gloucester, di vivere meno logicamente invece che con fantasia. La frattura con Cordelia e Edgar è l’inizio di un viaggio alla cieca – fisica per Gloucester, mentale e nella follia per Lear – in attesa di ritrovarsi. Dunque Aspettando Re Lear il senso di acquisire consapevolezza nell’altro che, in modo autentico, da subito si è loro palesato; e, quindi, di prendere coscienza di chi loro sono, al di là dell’autorità che credevano di rappresentare. Al contrario di Beckett, la cui attesa è vana, nella riduzione di Tommaso Mattei essa è necessaria. Perché centrata sull’umano e non su valori ormai privi di concretezza (situazione che è invece il punto di partenza di Aspettando Godot).

Portando in scena questo testo, Alessandro Preziosi realizza una regia e un’interpretazione di Lear avvoltolate in un dolore, in una massa di dubbi che vogliono giungere a una risoluzione per poi svanire. Anche vocalmente, Preziosi sfoggia un tono raccolto, a tratti rauco, intimo ma deciso e potente.

Nando Paone tratteggia un Gloucester il cui essere uomo già si percepisce prima di venire acciecato, quasi consapevole che essere padre vuol dire mostrare umanità e non autorevolezza.

Arianna Primavera ha dato vita a una Cordelia e a un Fool meravigliosi. Di questa attrice notevoli sono le sue sfumature vocali, la sua capacità di gestire la mimica corporea sul palco, quasi carezzandolo.

Elementi, questi, che fanno di Aspettando Re Lear uno spettacolo meraviglioso. Anche grazie alle scene, essenziali simboliche e dirette, di Michelangelo Pistoletto.



Pierluigi Pietricola, 10/11/24; pubblicato via SIPARIO.IT Recensioni Prosa








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MessaggioInviato: Sab Nov 16, 2024 18:12    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR dal 5 al 17/11/2024 a ROMA Teatro QUIRINO Rispondi citando


    'ASPETTANDO RE LEAR' di Alessandro Preziosi

    da martedì 5 a domenica 17 NOVEMBRE 2024

    a ROMA
    Teatro "QUIRINO - Vittorio Gassman"








L'ADRICESTA Onlus vi accoglierà con un Desk Solidale nel foyer del Quirino, con Volontarie e Volontari, per informazioni e Donazioni: Alessandro Preziosi è fin dal 2004 cofondatore e testimonial ufficiale per i Progetti Benefici ADRICESTA al servizio dei Bambini Ricoverati nei Reparti Pediatrici a livello Nazionale. info@adricesta.com









"Foto dell'ultima scena dello spettacolo il bellissimo abbraccio tra Re Lear e l'amata figlia Cordelia con cui si chiude il periodo romano di Aspettando Re Lear, spettacolo BELLISSIMO". 17.11.2024 Marin@


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MessaggioInviato: Dom Nov 17, 2024 00:24    Oggetto: Aspettando RE LEAR, 18/11/24, al Teatro Cucinelli di SOLOMEO Rispondi citando


    "ASPETTANDO RE LEAR" di Alessandro Preziosi

    SOLOMEO, CORCIANO (PG), Teatro CUCINELLI
    Stagione artistica - Teatro Stabile dell'Umbria
    lunedì 18 NOVEMBRE 2024 (ore 21:00)







Lunedì 18 novembre, TSU Teatro Stabile dell’Umbria, nell'ambito della Stagione Artistica 24/25 del Teatro Cucinelli di Solomeo, ospiterà alle 21:00 Alessandro Preziosi con lo spettacolo "Aspettando RE LEAR" di Tommaso Mattei, un intrigante adattamento di W. Shakespeare ricco di rimandi al teatro di Beckett.
La pièce mette a fuoco il momento chiave della tragedia shakespeariana: la tempesta che colpisce Re Lear mentre vaga nella landa desolata per sottrarsi alla crudeltà delle due figlie che si sono spartite il regno, Goneril e Regan. Dal peregrinaggio intriso di attesa e di caos scaturisce una lucida riflessione sul rapporto tra padri e figli e tra uomo e natura.
Alessandro Preziosi affiancato da Nando Paone concede anima e nuovo respiro alla nota tragedia, resa ancora più attuale dall’immersiva visionarietà della regia e dallo spazio scenico con opere di Michelangelo Pistoletto.





Preziosi: "Aspettando..." una speranza contemporanea






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MessaggioInviato: Lun Nov 18, 2024 20:51    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR, 19/11 CATTOLICA (RN) Teatro della REGINA Rispondi citando







      "Aspettando RE LEAR" si apre la Stagione

      al Teatro della REGINA di CATTOLICA |RN

      martedì 19 SETTEMBRE 2024 - ore 21:00

      ATER in scena e Regione Emilia-Romagna







ha scritto:



        PREZIOSI porta SHAKESPEARE

        NEL MONDO CONTEMPORANEO



Reduce dai successi al Napoli-Campania Teatro Festival e al Teatro Romano di Verona, Alessandro Preziosi torna in riviera con "ASPETTANDO RE LEAR" di Tommaso Mattei, versione contemporanea dell’omonima celebre tragedia shakespeariana, ponendo l’accento sul rapporto tra padri e figli, mirabilmente scandagliato dalla poesia del Bardo. L’apprezzatissimo attore nei panni di Re Lear, e in questo caso anche regista, martedì 19/11 alle 21 aprirà la nuova Stagione del Teatro della Regina di Cattolica, affiancato da Nando Paone (Gloucester), Arianna Primavera (Cordelia), Roberto Manzi (Kent) e Valerio Ameli (Edgar). In scena le opere di Michelangelo Pistoletto.


Cosa cambia rispetto al testo originale?

"L’adattamento ha comportato una messa a fuoco del tema principale dello spettacolo, ossia il rapporto esistente tra padri e figli. Quindi nella riduzione, adattamento a traduzione del testo fatto da Mattei c’è proprio questo tentativo di scardinare tutta la tragicità del Re Lear, che comporta la morte di tutti i personaggi, trame politiche molto complesse e un’infinita serie di luoghi, come le due case delle figlie di Re Lear. Tutte le relazioni in un’ora e mezzo si concentrano tra i due poli: il padre e la figlia, interpretati dalla Primavera, che evoca e cita le sorelle, e da Ameli (Edgar) che mettendosi nei panni di Edmund racconta cosa lo ha spinto a infangare e accusare il fratello di ammazzare il padre. L’attenzione è tutta incentrata sulle dinamiche che allontanano i figli dai padri e viceversa, e poi li si ricongiunge".

C’è un cambiamento radicale dello spettacolo?

"È quello di fermarsi un attimo prima della morte dei personaggi e di dar loro la speranza del riconoscimento".

Un testo estremamente attuale, dunque.

"L’attualità di Shakespeare è fisiologica, estremamente proporzionale al fatto che la società non migliora, non riesce a staccarsi dalle profezie del celebre scrittore".

Cos’ha ora in vista?

"Dovrei cominciare le riprese di una serie televisiva su Enzo Tortora con la regia di Marco Bellocchio".

Ha cantato con la Vanoni a Sanremo e di recente su RadioRai 2, novità su questo fronte?

"Vedremo. È un regalo che ogni tanto mi concedo. Per me la musica è un modo elegante per raccontare le cose molto sinteticamente, tre minuti dove si conciliano tantissime corde del mio cuore e della mia vita".



Nives Concolino, 17/11/24; QN - Il Resto del CARLINO ed. Rimini






ha scritto:



RE LEAR, un viaggio nella psicologia dell’uomo.

Lo spettacolo di Alessandro Preziosi è andato in scena a Cattolica.
| Recensione dal Liceo Scienze Umane



Apriamo il sipario, il cuore e chiudiamo gli occhi: inizia così la Stagione del Teatro della Regina di Cattolica. Il 19 novembre è andato in scena lo spettacolo ‘Aspettando RE LEAR’, ispirato all’omonima tragedia shakespeariana e all’opera di Beckett ‘Aspettando Godot’, curato da Tommaso Mattei e prodotto dal regista e attore Alessandro Preziosi, accompagnato da Nando Paone, Arianna Primavera, Roberto Manzi e Valerio Ameli.

I personaggi, nelle loro metamorfosi, rappresentano la distruzione psicologica dell’uomo che, accecato dalla sua stessa corona e dalle sue imponenti vesti, considera superficialmente l’amore altrui, tutto è calpestato dall’ego. Tema principale è il rapporto padre-figlio, nelle sue difficoltà e in due situazioni agli antipodi che conducono allo stesso quesito: a pagare le conseguenze della cecità dei padri, devono essere i figli? Ad accompagnare la profondità dell’opera troviamo la stessa scena, caratterizzata dalla firma artistica di Michelangelo Pistoletto, che dona ancor più significato allo spettacolo tramite vestiti e oggetti di scena. L’essenzialità testimonia che la narrazione non ha limiti di spazio e tempo, parla degli uomini di ogni epoca e continente.

La tendenza dell’uomo verso il suo stato naturale è invece sottolineata dalla degradazione degli abiti. Alla fine, tutti scalzi e con le stesse vesti, raggiungono la consapevolezza di essere uguali. I dialoghi tra i personaggi sono avvincenti, accompagnati da rime, riferimenti culturali e risposte calzanti che riportano la follia e i dubbi interiori dell’uomo. La visione di questo spettacolo evidenzia l’importanza di tutti i nostri sensi, anche senza utilizzare gli occhi. L’audiovisione promossa dal Centro Diego Fabbri di Forlì permette la stessa funzione: rendere immagini, effetti e colori attraverso le parole. I temi trattati stimolano la ricerca introspettiva e l’accettazione dell’altro individuo, un falso straniero con cui condividiamo la stessa terra.



di Gianluca Leardini, Anna Scaperrotta e Viola Valmarana - Classe VS - Liceo Scienze umane Morciano; QN - Il Resto del CARLINO ed. Rimini




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MessaggioInviato: Mer Nov 20, 2024 11:10    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR - dal 20 al 24/11/24 PADOVA Teatro VERDI Rispondi citando







    "ASPETTANDO RE LEAR" _ Stagione 2024.2025

    PADOVA, Teatro VERDI dal 20 al 24 NOVEMBRE

    20, 22, 23 (20:30); 21 (19:00); 24/11 (16:00)

    venerdì 22/11 alle ore 18:00 - Incontro con gli

    interpreti della pièce presso il foyer del Teatro.

    TSV. Teatro Stabile del Veneto Teatro Nazionale




Il teatro ha un potere straordinario: quello di trasformare chi lo vive. Sul palco, gli attori non interpretano solo ruoli, ma esplorano nuove parti di sé, mentre per gli spettatori, ogni spettacolo è un viaggio che cambia il modo di vedere il mondo e se stessi. Insieme, artisti e pubblico si incontrano in un momento magico, dove tutto può accadere e ognuno torna a casa un po’ diverso, un po’ più ricco.
Nel video proposto sopra dal TSV, Alessandro Preziosi ci racconta le trasformazioni che ha vissuto in prima persona attraverso il teatro.








ha scritto:



ALESSANDRO PREZIOSI: un tempo per RE LEAR


Attore e regista nello spettacolo - coprodotto dallo Stabile del Veneto - dal 20/11 a Padova: «Ho voluto offrirgli un margine per maturare». In scena le opere di Michelangelo Pistoletto.



Attore nello stesso tempo popolare e colto, Alessandro Preziosi ha alternato in questo periodo i panni di Yanez nel nuovo SANDOKAN che andrà in onda nel 2025 su Rai1 e quelli di Re Lear nello spettacolo “Aspettando RE LEAR”, coprodotto dal Teatro Stabile del Veneto, che sarà a Padova al Teatro Verdi dal 20 al 24 novembre.
In questo allestimento Preziosi è sia attore che regista.

“Aspettando RE LEAR” presenta una versione parziale del testo shakespeariano. Perché questa scelta?

«Nasce dalla voglia di mettere a fuoco il rapporto fra padri e figli, concentrando la narrazione. Il mondo della politica, degli intrecci ideologici, tutti i passaggi obbligati che ci sono nelle quattro ore della rappresentazione integrale diventano uno sfondo messo al servizio del riconoscimento fra padri e figli, dell’incontro fra loro, un tema che mi appassiona e che trovo estremamente moderno».

Il titolo gioca con l’“Aspettando Godot” di Beckett. È solo una citazione?

«In Lear c’è una condizione letterale di attesa che il re ritorni ad essere re, ma un re diverso, un re più maturo, che prima ancora di essere re sia uomo e quindi padre. L’assonanza con “Aspettando Godot” nasce da una frase di Beckett che mi ha molto colpito e che diceva “Nasciamo tutti pazzi, solo che molti lo restano”. Questo concetto di follia che viene descritto nelle opere di Beckett si coniuga con una attesa nichilista che ci spinge a passare una vita ad aspettare qualcosa che non arriverà mai. Quindi un punto di partenza dell’allestimento è la morte del linguaggio, il “niente” che Cordelia dice a Re Lear quando mette sulla bilancia amore e eredità determinando uno stato di annichilimento del tutto, fino al ritrovarsi finale, al riconoscersi, al riabbracciarsi. Così si conclude il nostro allestimento, non c’è nessun epilogo tragico».

“RE LEAR” è una sfida che gli attori affrontano da anziani.

«La vera sfida era quella di immaginare un Re Lear non più vicino alla morte, ma capace di comprendere quali sono stati i grandi limiti che hanno segnato i momenti tragici della sua vita, il rischiare di invecchiare prima ancora di essere maturo. Il motivo che mi ha spinto quindi a interpretare Re Lear a cinquant’anni invece che da anziano è quello di dargli un margine per maturare e non semplicemente per affrontare serenamente la morte».

C’è qualcosa di personale in questo tema della maturità?

«Io sono diventato padre molto giovane, a vent’anni, quindi volente o nolente, la maturità nella mia vita è arrivata in maniera molto precoce. Questo passaggio alla maturità mi interessa molto, ma come percorso artistico, nel senso che non uso gli spettacoli per trovare risposte che non trovo nella vita: si rischierebbe di confondersi, di crearsi illusioni che diventano frustranti se poi uno non le realizza».

Cosa rimane di Shakespeare?

«Tutto. Ci sono, concentrate, le sue tematiche: c’è l’invidia, c’è, ci sono le credenze che ingannano, c’è l’odio. Non abbiano vampirizzato Shakespeare, abbiano lavorato un anno girando anche un documentario per entrare nel testo. Semplicemente, limando le ridondanze ci si concentra sull’essere umano, andando in profondità. Non dimentichiamoci che Re Lear è anche un testo in cui si avverte con forza il contrasto tra mondo medievale e umanesimo, con la centralità posta appunto sull’individuo e sull’evolversi della genitorialità».

Una delle caratteristiche di questo allestimento è l’uso in scena delle opere di Michelangelo Pistoletto. Come è nata questa collaborazione?

«La casualità ha voluto che incontrassi il Maestro durante una sua personale al Chiostro del Bramante proprio mentre stavo pensando a questo spettacolo. Guardando le sue opere alla mostra mi è venuto in mente che potevano essere un elemento decisivo per lo spettacolo e ora posso dire che è stata una sfida estremamente riuscita. Quando avevo pensato lo spettacolo all’inizio ero terrorizzato e annichilito dal trovarmi davanti un letto, uno specchio, un tavolo, una cornice, una sala da pranzo: non funzionava. Invece facendo visitare queste opere dagli attori l’interazione è diventata assolutamente credibile e ha dato al testo quella contemporaneità che cercavo. Le opere restituivano l’immediatezza delle cose che si dicevano».


Riproduzione riservata © il Nord Est
di Nicolò Menniti-Ippolito, 19/11/24; pubblicato via Cultura - ilNordEst.it




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MessaggioInviato: Ven Nov 22, 2024 19:12    Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR dal 20 al 24/11 al Teatro VERDI di PADOVA Rispondi citando








ha scritto:



«Aspettando RE LEAR» al Verdi con PREZIOSI.

Padova. Scenografie di Michelangelo Pistoletto.




È una lettura di RE LEAR di William Shakespeare distillato nella sua essenza quella che Alessandro Preziosi porta in scena nella riscrittura di Tommaso Mattei al Teatro Verdi di Padova da mercoledì 20 fino a domenica 24: “Aspettando RE LEAR”, una coproduzione PATO srl e Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale. Un valore aggiunto dello spettacolo sono le opere e i costumi di Michelangelo Pistoletto, a fare da scenografia d’autore: materiali e tessuti che raccontano il rapporto tra padri e figli, la relazione tra tradizione e innovazione, tra uomo e natura. Sul palco Preziosi nelle vesti del protagonista, e gli attori Nando Paone, Roberto Manzi, Arianna Primavera, Valerio Ameli, interpretano 5 personaggi della tragedia: Lear, Gloster, Kent, Cordelia/matto, Edgar. Il racconto si concentra sul momento chiave, rappresentato dalla tempesta che colpisce Lear proprio mentre vaga, nella landa desolata, per allontanarsi dal disastro combinato con le “amate” figlie. Lear, accompagnato dal conte di Kent, sotto le mentite spoglie di un servo, e dal fedele Fool, che interpreta un alter ego della fedele figlia Cordelia, assiste inerme allo sconvolgimento dell’ordine naturale. «Nel panorama apocalittico dei valori che si disintegrano, tutto ciò che rimane è la terra vuota e sanguinante – afferma Alessandro Preziosi - . Lear ama solo se stesso, è la mancanza d’amore che l’ha indotto alla follia. Ma durante la tempesta quel povero re subisce una metamorfosi, al cospetto della furia della natura diviene umile, non ha bisogno di cercare rifugio, non percepisce il dolore, comprende che il suo vero dolore è più profondo. La tempesta è il culmine del caos a cui alla fine Lear deve arrendersi tornando uomo tra gli uomini, debole, amareggiato, stanco, ma finalmente spoglio di quella corona che lo ha portato alla distruzione». È un Re non semplicemente arrivato alla fine dei suoi anni, ma piuttosto spinto dalle circostanze a cercare nella maturità, e non nell’età, il tassello conclusivo della propria vita.


Caterina Barone, 20/11/2024; pubblicato via CORRIERE DEL VENETO







ha scritto:


    Lear, un viaggio teatrale tra lirismo e attesa


L’opera teatrale “Aspettando Re Lear”, in scena al Teatro Verdi di Padova, con Alessandro Preziosi e Nando Paone, porta il pubblico in un viaggio emozionante e ricco di sfumature, che fonde il dramma shakespeariano con il linguaggio teatrale contemporaneo. Scritta da Tommaso Mattei, opere in scena di Michelangelo Pistoletto e diretta da Alessandro Preziosi. Questa pièce si inserisce nel solco della tradizione teatrale, ma al contempo si fa portatrice di un’inventiva visiva e interpretativa, coinvolgendo elementi simbolici che sfidano il confine tra il passato e il presente.

I TEMI

“Aspettando Re Lear” è un’opera che si sviluppa come un preambolo, un’attesa estenuante e carica di significato. L’opera è costruita su una tensione crescente, dove i due protagonisti vivono nell’attesa, che li costringe ad affrontare il proprio ruolo, le proprie memorie e le proprie disillusioni.

L’attesa non è solo di tipo temporale, ma diventa anche un processo esistenziale che riflette sulla follia, e il passaggio del tempo. Preziosi incarna un personaggio che vive in un mondo frammentato, senza certezze e riflette sulla condizione umana, sul potere, la perdita e la solitudine.

I PROTAGONISTI

I protagonisti sono Alessandro Preziosi nei panni di Re Lear e Nando Paone in quelli di Gloster. Alessandro Preziosi è al centro della scena. Intraprende un viaggio psicologico che lo porta a vivere un continuo dialogo con se stesso e con l’altro. Interpreta un uomo che, pur nel caos della sua follia apparente, è l’unico in grado di cogliere la profondità delle vicende che lo circondano.

Preziosi riesce a esplorare l’anima del personaggio con grande intensità. Alternando momenti di estrema lucidità a esplosioni emotive. Che mettono in evidenza la fragilità e la tensione interiore del protagonista. Il suo linguaggio fisico è altrettanto significativo. Ogni gesto e movimento sono carichi di significato, come se ogni azione fosse una manifestazione della sua psiche lacerata. La follia diventa in Preziosi una forma di resistenza, una continua ribellione contro un mondo che sembra senza speranza. Ma anche una via per arrivare a una sorta di verità nascosta.

Nando Paone, che interpreta Gloster, offre una performance altrettanto raffinata. Il suo personaggio rappresenta la stanchezza dell’attesa e la necessità della speranza. e nell’attore emergono chiaramente i temi della resistenza psicologica e fisica, ma anche dell’incapacità di lasciar andare il passato. La sua performance è caratterizzata da una profonda umanità, ed è evidente come Paone riesca a imprimere una marcata empatia nel pubblico. Pur recitando un ruolo che in apparenza potrebbe sembrare marginale.

Preziosi incarna un personaggio che è spesso assorbito da un vortice interiore, ma che allo stesso tempo riesce a far emergere un’energia travolgente. Ogni battuta è scandita con una precisione che trasmette il tormento e l’inquietudine di un individuo che non ha mai trovato pace.

L’attore riesce a restituire la complessità del suo personaggio attraverso uno studio profondo della psiche, facendo emergere un essere umano che, pur nel caos della sua follia, non perde mai il contatto con una sorta di verità profonda e universale. Preziosi non si limita a recitare il testo, ma trasforma il personaggio in una presenza viva e pulsante, capace di suscitare empatia e di far riflettere il pubblico sul tema della follia come forma di lucidità.

Un’opera che sa toccare le corde più intime del pubblico, facendolo riflettere sulla difficoltà dell’esistenza, sul bisogno di speranza, e sulla continua ricerca di una verità che, forse, non è mai completamente accessibile.



Recensione: Andrea Di Maso, 25/11/24; pubblicata via NotizieTeatrali.it







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L'ultima modifica di genziana il Mar Nov 26, 2024 15:03, modificato 1 volta
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