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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37353
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Inviato: Lun Feb 11, 2019 14:25 Oggetto: VINCENT VAN GOGH L'odore assordante del bianco, TOUR 2018/19 |
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VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco
produz. KHORA.teatro |TSA Teatro Stabile d'Abruzzo
al Teatro CIRCUS di PESCARA, il San Valentino 2019
giovedì 14 febbraio (recupero pomeridiana del 30/1)
STM Società del Teatro e della Musica "Luigi Barbara"
. in collaborazione con Fondazione PESCARABRUZZO
. con il sostegno di Regione Abruzzo e MiBAC
con Alessandro Preziosi, protagonista dello spettacolo
ci sarà pure il Desk dell'Associazione Adricesta Onlus,
di cui l'artista è testimonial, un pretesto di Solidarietà
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37353
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Inviato: Mar Feb 12, 2019 18:42 Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Comunale di CARPI 1-2-3/2/19; recensione |
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VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco
produz. KHORA.teatro |TSA Teatro Stabile d'Abruzzo
1-2-3 febbraio '19 al Comunale di CARPI; recensione
ha scritto: |
L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO. VINCENT
VAN GOGH - a CARPI; regia: Alessandro Maggi
Sabato 2 febbraio 2019, il Teatro Comunale di Carpi ha fatto da cornice a L'odore assordante del bianco, di Stefano Massini.
Può un colore essere assordante? Può un colore avere un odore? L'ossimoro racchiuso nel titolo dello spettacolo è già chiave di lettura importante per aprirci le porte di un mondo altro, quello del manicomio di Saint-Paule de Mausole e del suo ospite speciale.
Tramite una regia scarna e intensa, viene restituito al pubblico un Vincent Van Gogh inedito, così come inedita è l'interpretazione di Alessandro Preziosi, capace di entrare nei panni del noto pittore olandese, quasi in punta di piedi, con molto garbo e rispetto.
Ritratto in uno dei momenti più duri della vita, ovvero la reclusione in una struttura di sicurezza per cosiddetti "malati mentali", il Van Gogh di Massini è un uomo con tanto da dare, ma perso nel mare dei propri tormenti interiori.
Siamo di fronte a un testo immediato, ma ricco di complessità. Il fatto che il colore Bianco, spesso associato alla figura di Dio, assuma una consistenza tale da avere un odore si rispecchia in modo perfetto attraverso la scelta stilistica legata alla scenografia. Su una superficie inclinata attorniata da pareti bianche si muove il corpo di Vincent che prova a liberarsi da un camice di forza anch'esso bianco.
Alle sue spalle la figura di un uomo, si tratta di Theo, suo fratello che in questo caso funge da specchio/antagonista. Il dialogo tra i due cattura da subito l'attenzione creando un rapporto alchemico con lo spettatore.
Quanto rumore fra le pareti bianche di Saint-Paul. Le voci che attanagliano la mente di colui che è ritenuto uno dei maestri dell'arte, sono vere? E' solo lui a percepirle? Quanto rumore sembrano fare. Nella mente di un creativo come Van Gogh tutto diventa subito motivo per essere tradotto in immagini e la pittura unica finestra su un mondo che non gli apre le sue porte. I colori, soprattutto, unica arma per contrastare il grigiore.
Esiste libertà d'espressione in un luogo così?
-Se Dio esistesse, lo rinchiuderebbero a Saint Paul- recita, a un certo punto Preziosi e il suo tono in quel momento è così puro e tenero da somigliare a un bambino.
Oppure no. Somiglia all'uomo quando è privo di maschere, nella purezza di una verità detta come fosse la cosa più naturale del mondo.
Questa frase forte, espressa in una forma drammaturgica perfetta, capace di una sintesi poetica e graffiante, viene pronunciata proprio dalle parole di Vincent, uomo ancor prima che artista, scisso come chi si trova a dover combattere una guerra che non desidera, quella tra sé e il mondo esterno.
Diviso.
Questo uomo obbligato a stare rinchiuso, legato, oppresso all'interno di un luogo dove non viene capito, ma considerato pericoloso, subisce la repressione della sua arte e si trova a dover combattere in maniera maldestra, ma assai decisa, pronto a tutto pur di farsi valere.
Tra soluzioni sceniche intriganti e una recitazione pulita di sicuro impatto, L'odore assordante del bianco è metafora del mondo stesso. Chi è il vero malato? Il visionario che vede bellezza laddove non c'è per trasformarla in arte? O il sistema che vuole rieducarlo all'omologazione spegnendo ogni barlume di luce?
Temi sempre vivi ed attuali, interrogativi che riaffiorano ogni qualvolta ci si accosta alla figura dell'artista.
L'odore assordante del bianco porta -finalmente- in scena un testo.
Quando alla base di uno spettacolo vi è una drammaturgia di alto livello, anche la recitazione ne beneficia inevitabilmente.
L'intero cast -coordinato dalla magistrale regia di Alessandro Maggi- recita "al servizio" del testo in un matrimonio ben riuscito tra ruoli che si intersecano senza sovrapporsi.
Non ci sono esercizi di stile o manierismi: questo spettacolo rispetta talmente tanto l'uomo Van Gogh da volerlo raccontare nel migliore dei modi possibili, senza violentarlo.
Oltre a portare in scena un mirabile ritratto del pittore, il testo mette in luce una serie di altri temi alquanto interessanti da un punto di vista strettamente antropologico: come ad esempio l'abuso di potere perpetuato dal meschino capo reparto Dottor Vernon-Lazàre, interpretato magistralmente da Roberto Manzi.
Al narcisista Vernon-Lazàre, piace l'idea di punire e umiliare tanto da arrivare a compiere un gesto estremo verso l'arte di Van Gogh.
Chi è dunque il vero malato?
Vincent che reagisce dietro evidente provocazione o il maligno e razionale Vernon-Lazàre, dominato in realtà solo dalla propria vanesia arroganza?
A tener testa a questo personaggio demoniaco, che arriva in scena coi suoi baffetti impertinenti è invece la figura del Dottor Peyron, che si pone in netta antitesi.
Il Dottor Peyron si complimenta con Vincent per aver ridimensionato l'ego di Vernon e grazie a domande mirate e la voglia vera di comunicare da quest'ultimo scaturisce un'interessante indagine psicologica capace di dar vita a un dialogo che restituisce dignità a un animo troppo spesso frainteso e torturato dall'umana ignoranza.
Finalmente qualcuno ascolta quest'uomo che è stato sempre e solo giudicato, qualcuno vuol sentire la sua versione dei fatti, qualcuno vuole curarlo e non attaccarlo.
Gli si tende la mano e una lacrima di commozione scende in mezzo al pubblico, come se finalmente il pittore olandese che ci ha regalato tele d'inestimabile valore, offrendoci i suoi colori, potesse anche lui ricevere un dono, quello più grande: quello dell'ascolto, della comprensione senza pregiudizi. Come se finalmente anche lui potesse avere uno spazio suo, privo di invasioni.
Ed è proprio in quell'ascolto vero e reale che Vincent sembra rivelarsi, aprirsi.
Il suo mondo ovattato, la sua sorda introspezione, rivive nella voce di un Vincent bambino che amava talmente tanto il fratello Theo da vederlo in età adulta anche dove non c'è, da percepirne la voce anche laddove non esiste suono alcuno. Un amore fraterno e bellissimo che rende visionari e sordi poiché troppe sono le voci di un passato che trattiene e logora, ma capace anche di redimere e liberare.
Il ricordo di Theo è la culla, il riparo dalla crudeltà di una realtà troppo distante dalla sensibilità del pittore.
Un caos perenne, un dimenarsi continuo tra realtà e immaginazione.
La confusione di chi si trova a dover combattere con se stesso semplicemente perché non accettato in quel valore immenso che è la propria unicità.
Il Van Gogh di Massini, ad ogni replica, riceve applausi e standing ovation anche per questo. Perché racconta Vincent, l'artista par excellence e ritraendolo nella sua magnifica fragilità.
Non ne esalta i momenti di forza e successo, ma lo rende vicino a noi attraverso la narrazione di un percorso doloroso.
La scelta di far interpretare questo ruolo ad Alessandro Preziosi si rivela più che mai vincente.
L'aderenza naturale alla dolce follia del bambino-uomo Vincent si esprime attraverso una fisicità essenziale, dove vengono messi in risalto soprattutto i piedi.
Si, esatto. Nudi e vivaci, si muovono come dipingessero concetti, come un uomo governato dalla razionalità mai farebbe.
Van Gogh è l'unico in scena ad avere paradossalmente i piedi ben piantati a terra.
Quest'umano circondato da persone non affini alla sua natura libera e creativa, riuscirà a ritrovare se stesso? Verrà ritenuto, infine, idoneo? O come si suol dire in gergo comune: sano? Potrà tornare alla sua tanto amata libertà? In mezzo ai colori che vivono dentro e fuori di lui? Realtà e finzione si mescolano di continuo. Verità e illusione si alternano, in quella che è una pièce unica nel suo genere.
Uno spettacolo come L'odore assordante del bianco è quel che serve in questa società fatta di troppi lavori in serie. Il testo è importante anche per ricordare che un po' di sana imperfezione fa bene, in quel valore incredibile che è la diversità.
Importante anche capire come si possa reciprocamente guarire, curando i propri demoni che spesso sono solo ferite e nulla più.
Da un ascolto di qualità possono nascere fiori (o in questo caso, consentitemi di dire Girasoli), di inestimabile valore.
Dafne D'Angelo, 10/02/19 - pubblicato via SIPARIO.IT Recensioni PROSA
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37353
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Inviato: Gio Feb 14, 2019 11:33 Oggetto: VINCENT VAN GOGH L'odore assordante del bianco 2019, PESCARA |
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ha scritto: |
Alessandro Preziosi è Van Gogh
oggi al Teatro Circus di Pescara
IL CENTRO Quotidiano dell'Abruzzo , Società pag. 47 14/02/2019
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ha scritto: |
Redazione LaDolceVita2014 - 12/02/19 - pubblicato via: LaDolceVita.TV
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A. Maggi: "Grazie al pubblico che si è appassionato a
questo spettacolo, grazie a una compagnia fantastica"
l'ultima recita della stagione teatrale 2018-2019 per
VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco
produz. KHORA.teatro |TSA Teatro Stabile d'Abruzzo
al Teatro CIRCUS di PESCARA, il San Valentino 2019
giovedì 14 febbraio (recupero pomeridiana del 30/1)
STM Società del Teatro e della Musica "Luigi Barbara"
. in collaborazione con Fondazione PESCARABRUZZO
. con il sostegno di Regione Abruzzo e MiBAC
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marystone
Registrato: 12/11/11 18:10 Messaggi: 3744 Residenza: Palermo
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Inviato: Ven Feb 15, 2019 15:26 Oggetto: GRAZIEEE!!! |
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....E si è conclusa pure questa tua ennesima fatica teatrale!!!
Io ho visto lo spettacolo ben 5 volte ed ogni volta è stato sempre più bello e coinvolgente!!!
Caro Ale non ci sono più aggettivi per definire la tua interpretazione di Van Gogh nell'ultimo periodo della sua giovane e tormentata vita!
Brava tutta la compagnia ed il regista A. Maggi che ha saputo dirigervi bene tutti con un testo così difficile
BRAVI BRAVI BRAVI
CHAPEAU A TE ANCORA UNA VOLTA per la passione...l'amore ...l'impegno fisico e mentale e la grande professionalità che metti in ogni tuo lavoro!!!
Al prossimo spettacolo...in attesa di vederti domenica sera in TV nella tua nuova fiction ...Non mentire...che si presenta molto intrigante e interessante!!!
Un forte abbraccio
mariella _________________
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Beate-1969
Registrato: 16/04/12 20:20 Messaggi: 2898 Residenza: Deggendorf/Deutschland
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Inviato: Ven Feb 15, 2019 21:11 Oggetto: |
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Mio caro amico Alessandro!!
Tu e tutta la tua meravigliosa compagnia erano
come sempre!!!
Erano meravigliose come sempre!!!
per le emozioni che ci avete dato!
Non posso vedo I´ora, da vedere il tuo prossimo spettacolo! Sono giá curioso del tuo prossimo ruolo!
Un abbraccio fortissimo e caldo, per tutti voi!!
TVTBBB!!! VVTBBB! Sempre!!!
e
un grosso
dalla Germania!
A presto, mio caro amico!!
Tanti cari saluti!
Da
Bea _________________
Mi dispiace per il mio cattivo italiano
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37353
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Inviato: Sab Feb 23, 2019 19:17 Oggetto: VINCENT VAN GOGH - 13/01/19 al ROSSINI di PESARO, recensione |
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VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco
produz. KHORA.teatro |TSA Teatro Stabile d'Abruzzo
dal 10 al 13/01/19 Al Rossini di PESARO |recensione
ha scritto: |
“L’odore assordante del bianco”, di Massini
andato in scena al Teatro Rossini di Pesaro
Alessandro Preziosi E' VINCENT VAN GOGH
Lucida follia o genio creativo?
“L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO” di Stefano Massini vince il premio Tondelli Riccione Teatro nel 2005 per un testo asciutto e tagliente contro la spocchia e l’opportunismo della classe medica e la mala condizione dei malati di mente nei manicomi di fine Ottocento, ma anche contro le superstizioni dei preti e l’indifferenza e il distacco della gente nei confronti di chi vive sopra o fuori dalle righe del qualunquismo.
L’argomento è il ricovero nell’ospedale psichiatrico Maison de Santé Saint-Paul-de-Manson nel maggio del 1889 del pittore Vincent Van Gogh, “colpito da manie acute, con allucinazioni della vista e dell’udito e bisognoso di prolungata osservazione psichiatrica”.
La clinica più che un luogo di cura è una prigione per lo spirito libero di Van Gogh chiuso tra quattro pareti bianche, dove anche la sua colorata opera “Campo di grano con volo di corvi” è impressa su una parete senza colori, bianco su bianco, e perfino la pianticella da lui curata è bianca e fa fiori bianchi; la degenza più che una terapia è una tortura per un pittore fortemente “colorato” lasciato senza colori, perché aveva tentato di ingerirli e una mente fantasiosa e creativa, lasciata nell’inerzia e costretta a vagare nel vuoto e nel nulla, viene soffocata dall’odore assordante del bianco.
Ne deriva uno smarrimento devastante attenuato solo dalla speranza di uscire da quell’orribile loco, ma le suppliche di Vincent non trovano risposta nella figura incerta e smarrita del fratello Theo che va a trovarlo ma non riesce a prendere la decisione di portarselo a casa. Nessuno capisce la sua condizione, chi per incompetenza, chi per negligenza, chi per interesse. Il personale medico è freddo e distaccato e lo sottopone a terapie devastanti, quali l’ipnosi, il direttore dell’ospedale lo tratta con la falsa cortesia di chi bada più all’interesse della struttura che alla guarigione dei pazienti e lo circuisce per convincerlo della sua follia e della necessità di restare ricoverato, il prete lo destabilizza con paure e superstizioni, un saccente pittore gli dà lezioni di pittura.
Vincent sente questa carenza e la esprime con le elucubrazioni di una lucida follia che sono più giuste della falsità e dell’indifferenza circostanti. Lui che è considerato matto è più profondo e più sottile degli altri. Nessuno è in grado di capire i bisogni e le sregolatezze di un artista, che finisce col cadere in un’apatia agghiacciante senza via d’uscita.
Sulla scena Vincent Van Gogh è Alessandro Preziosi.
…Provate ad immaginare…
Maestro del palcoscenico e regista di se stesso, Preziosi ha attuato il teatro della parola come in Shakespeare e il verdiano scavo della parola scenica, grazie ad una dizione precisa, ad una recitazione basata sulla modulazione della voce, all’interiorizzazione del testo e della forza del personaggio, alla personalizzazione delle tematiche.
Costretto dentro un camice bianco, spettinato, lo sguardo fisso e sperduto nel vuoto, il corpo ripiegato su se stesso, contratto, affaticato e sofferente, con deambulazione precaria si aggira per la stanza che ha solo un letto bianco, si rotola sul pavimento, s’inginocchia, si distende. La recitazione a volte esagitata a volte a fior di labbro è di grande presa, eloquenti silenzi e pause appropriate mantengono alto il dramma, ogni tanto alleggerito da argute osservazioni del protagonista.
Genio e sregolatezza, tutte queste sfaccettature emergono nella recitazione e nel gesto di un grande attore, consapevole e colto, che ha tenuto il pubblico col fiato sospeso per l’intero spettacolo.
Un’interpretazione così intensa ha coinvolto senz’altro l’espressività del volto e il linguaggio silenzioso degli occhi. Allora perché non rendere il tutto visibile al pubblico attraverso un monitor o uno schermo sul retro del palcoscenico per aggiungere bellezza alla bravura?
Molto bravi tutti gli altri attori, entrati anima e corpo nella parte: Massimo Nicolini (il fratello Theo), Roberto Manzi (il vanesio dottor Vernon Lazàre), Alessio Genchi, Francesco Biscione, Vincenzo Zampa.
(per favore mettete sul libretto di sala il nome del personaggio accanto a quello dell’interprete).
Una pièce sospesa con musica fissa ossessiva come la musica di Wagner amata da Vincent. Le scelte musicali sono di Giacomo Vezzani. Il disegno luci di Valerio Tiberi e Andrea Burgaretta rende l’atmosfera straniante giocando sulle sfumature del bianco: naturale quando entrano gli infermieri, fredda sul fiore per rendere il bianco più banco, sbiancante per appiattire i contorni, retrostante per le immagini in controluce. La regia di Alessandro Maggi, unita alla supervisione artistica di Alessandro Preziosi, definisce i caratteri, le situazioni, il delirio, il dolore, il dramma dell’incomprensione. Il tutto entro l’incisiva scenografia minimalista di Marta Crisolini Malatesta, che si è occupata anche del vestiario.
Uno spettacolo profondamente coinvolgente, da rivedere.
Una coproduzione Khora.teatro, TSA – Teatro Stabile d’Abruzzo
Giosetta Guerra, 15/02/19; pubblicato via TEATRIonLINE.com PROSA
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Marisol
Registrato: 07/01/11 10:40 Messaggi: 3665 Residenza: Madrid (España)
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Inviato: Mer Feb 27, 2019 10:39 Oggetto: |
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FINO A SEMPRE VINCENT!!!
Ale le esperienze ogni volta che ti ho visto in teatro, mi hanno lasciato un'impronta speciale per ragioni diverse, dalla prima volta con il mio caro "Cyrano" a Napoli, per le farfalle che ho sentito nello stomaco, come tutte le prime volte , per tutto quello che significava per me: l'enorme emozione di conoscerti e incontrare persone che ancora oggi continuano nella mia vita e nel mio cuore, nonostante la distanza che ci separa... passando per "Cyrano Sulla la Luna"; "Don Giovanni", il grande seduttore del linguaggio; "Mercuzio" l'innamorato, un folle emotivo e sentimentale... e infine "Vincent". Vincent mi ha fatto impazzire la prima volta alla prima rappresentazione a Napoli perché è stata una serata molto speciale, la mia follia è continuata e l'ultima sera in cui ti ho visto di nuovo, a poco più di sei mesi dopo a Roma, la mia follia ha raggiunto livelli preoccupanti, è stata un'altra notte speciale. Ora te ne sei andato e la mia follia, dopo un anno è ancora la mia compagna fedele.
Dopo 15 giorni senza salire sul palcoscenico, quello palcoscenico bianco, immacolato, asettico, in cui tu sei stato meritatamente applaudito e riconosciuto dal tuo grande, incredibile ed estenuante lavoro con Vincent Van Gogh, ci "hai costretti" a dire addio al genio della pittura e te, il genio del palcoscenico, del teatro, il 14 febbraio a Pescara, la tournè di "VINCENT VAN GOGH - L'odore dell'assordante del bianco", arrivava al fine.
Sento una grande tristezza per il fatto che questo tour sia giunto al termine. Sono consapevole di quanto sia stato estenuante per te interpetare Van Gogh, ma penso che non mi sbaglio nel pensare che la soddisfazione sia stata proporzionale alla fatica.
Mio caro amico Ale, hai dimostrato, ancora una volta, la tua grande professionalità, la tua passione e amore per il tuo mestiere e in questo caso particolare, il tuo grande sforzo fisico e mentale... sei degno di ammirazione ed esempio.
Ho anche visto, goduto e sofferto 5 volte lo spettacolo e ogni volta è stato diverso, ogni volta ho scoperto una cosa nuova, ma ciò che non è cambiato è stata l'emozione, l'eccitazione e la sofferenza di vederti sul palcoscenico, quello palcoscenico bianco immacolato, asettico, sobrio che con te su di lui, non aveva bisogno di alcun colore, nessun altro oggetto di scena, perché hai riempito tutto con il tuo magnifico lavoro e l'eccellente lavoro di tutta la compagnia.
Bravo Ale, sei grande, molto grande!!
Ale, solo 15 giorni fa che Vincent ci ha lasciato e mi manchi!!
Fino a sempre Vincent!!
Ci vediamo presto Ale!!
Tanti baci con grande e sincero affetto da Madrid.
TVB Ale!!
Marisol _________________ La vera ricchezza è prendere la vita con amore, donando amore.
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37353
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Inviato: Gio Mar 07, 2019 20:07 Oggetto: VINCENT VAN GOGH ai RINNOVATI, SIENA, intervista TEATRONLINE |
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"Riflessi d'artista" doc.3 scritto e ideato da Francesco Tomei per
TEATROnline ha intervistato ALESSANDRO PREZIOSI
VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco
produz. KHORA.teatro |TSA Teatro Stabile d'Abruzzo
14-15-16/12/2018 -- SIENA - Teatro Dei RINNOVATI
. Comune di Siena, Fondazione "Teatri di Siena"
. FTS Fondazione TOSCANA SPETTACOLO Onlus
TEATROnline segue la vita culturale del Comune di Barga durante la rassegna teatrale del Teatro dei Differenti, nei teatri e nelle città della Regione - in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo Onlus.
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Marisol
Registrato: 07/01/11 10:40 Messaggi: 3665 Residenza: Madrid (España)
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Inviato: Ven Mar 08, 2019 08:20 Oggetto: |
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Grazie cara Giuly !!!
Bella intervista come tutte quelle del nostro caro Ale.
Tanti baci con grande e sincero affetto da Madrid.
Marisol _________________ La vera ricchezza è prendere la vita con amore, donando amore.
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37353
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Inviato: Sab Apr 13, 2019 00:33 Oggetto: VINCENT VAN GOGH ai RINNOVATI, SIENA, intervista TEATRONLINE |
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ha scritto: |
RedCarpet Magazine - ALESSANDRO PREZIOSI
«Sono in lotta costante con me stesso» 2/2019
intervista di Maria Lucia Tangorra; Milano, Teatro Manzoni per il VAN GOGH
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37353
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Inviato: Mar Apr 23, 2019 19:09 Oggetto: PREZIOSI a Cantiere Scuola TEATRO Fondaz. Toscana Spettacolo |
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Fondazione Toscana Spettacolo Cantiere ScuolaTeatro
scarica e ascolta l'audio integrale! Alessandro Preziosi
aneddoti raccontati dall'artista/produttore al pubblico:
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37353
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Inviato: Mer Mag 08, 2019 23:57 Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro TOSTI di ORTONA (CH) - 20/02/2020 |
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ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in
VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco
di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi
produz. KHORA.teatro|TSA Teatro Stabile d'Abruzzo
20 febbraio 2020 - ORTONA (CH) - Teatro F. P. TOSTI
dal 2 giugno campagna abbonamenti per la nuova stagione di Prosa del Teatro Tosti curata da Zenone Benedetto, direttore artistico di ACS Abruzzo Circuito Spettacolo in collaborazione con la Compagnia dell'Alba con l’apertura straordinaria del botteghino del Teatro Tosti dalle 17 alle 20; l’appuntamento sarà preceduto dall’anticipazione dei contenuti della stagione in conferenza stampa aperta al pubblico
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L'ultima modifica di genziana il Mar Mag 28, 2019 11:58, modificato 1 volta
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genziana
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Inviato: Mer Mag 15, 2019 14:33 Oggetto: VAN GOGH: a FERRARA dal 16 al 19/01/20 Teatro CLAUDIO ABBADO |
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ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in
VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco
di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi
produz. KHORA.teatro|TSA Teatro Stabile d'Abruzzo
dal 16 al 19/1/20 FERRARA, Teatro "Claudio Abbado"
Libri in scena: Biblioteca Ariostea - 14 gennaio, ore 17
DISAGIO E CREATIVITÀ: IL CASO VAN GOGH
a cura di Amici della Biblioteca Ariostea
Appuntamenti al “Ridotto”: 17 gennaio 2020, ore 17:00
INCONTRO CON LA COMPAGNIA
qui anticipazioni e info dall'unico sito web personale dell'artista
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genziana
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Inviato: Mar Mag 28, 2019 09:38 Oggetto: VINCENT VAN GOGH 25-26;30-31/1;1-2/2/2020 CATANIA Teatro ABC |
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ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in
VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco
di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi
produz. KHORA.teatro|TSA Teatro Stabile d'Abruzzo
per informazioni tel. 333 7781632 - 345 3993368 - 095 538188
botteghino: Teatro ABC dal lunedì al sabato orario 16:00-20:00;
il giovedì anche dalle 10:00 alle 13:00; Stagione "TURI FERRO".
25-26;30-31 gennaio 1-2 febbr. CATANIA teatro ABC
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L'ultima modifica di genziana il Ven Giu 14, 2019 01:40, modificato 1 volta
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37353
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Inviato: Mar Mag 28, 2019 11:28 Oggetto: VINCENT VAN GOGH - a LECCE Politeama Greco, 11 febbraio 2020 |
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ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in
VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco
di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi
anticipazioni e info dall'unico sito web personale dell'artista
11 febbraio 2020 - LECCE, Teatro POLITEAMA GRECO
il botteghino: aperto per gli abbonamenti a partire dal 3 giugno;
per biglietti singoli del Van Gogh dal 26 ottobre; tel.0832241468
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L'ultima modifica di genziana il Ven Giu 14, 2019 01:43, modificato 1 volta
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